lunedì 30 dicembre 2013

Buon Anno

Mi sento di AUGURARVI, per il 2014, tanta serenità e tutto il bene possibile - insieme alle persone a VOI più ... CARE!


martedì 10 dicembre 2013

Proteste in piazza, il Coisp replica a Grillo

Se lui non sa giocare seguendo le regole, noi sì. Inutile che ci tratti come burattini cui dire cosa fare istigandoci a tradire la nostra stessa essenza!”


“Il fatto che Grillo non sia evidentemente capace di giocare e vincere seguendo le regole non implica che possa istigare anche noi a farlo. Pensa davvero che siamo così sciocchi e senza cervello e senza convinzione tanto da poterci indurre a comportarci come burattini nelle sue mani usando il suo eloquio da vendita promozionale? Beh si sbaglia. Caro Grillo, siamo quel che siamo, ed i cittadini ci stimano e ci amano proprio perché siamo i pochi, in Italia, a restare ligi al proprio dovere nonostante tutto e tutti. Perché siamo gli unici a credere fermamente nella necessità di difendere e far rispettare quelle regole che tutti, al momento più opportuno, calpestano clamorosamente dandosi le ragioni più varie e ipocrite. E’ troppo comodo e vigliacco contare sulla presenza e sulla capacità delle Forze dell’Ordine di cui tutti hanno bisogno quando conviene e poi dire ‘però i Politici e le Istituzioni lasciateli a loro stessi’. E’ qualcosa che tradisce amaramente il solo ed unico obiettivo di voler affermare forzatamente se stessi e i propri progetti di successo, stravolgendo la struttura e l’essenza stessa della democrazia e con essa la nostra vera natura”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, replica
duramente alle dichiarazioni di Beppe Grillo che sul suo blog, in occasione delle proteste di piazza dei cosiddetti “Forconi” di questi giorni, ha invitato le Forze di Polizia ad unirsi alla protesta dei manifestanti e smettere di proteggere Politici e Istituzioni.
“Il nichilismo più assoluto di questa persona – aggiunge Maccari – non fa proprio alcun particolare effetto. Noi facciamo Sindacato, con onore, con correttezza e con determinazione. Difendiamo gli interessi e i diritti dei Poliziotti che Grillo non esita puntualmente a scaricare quando essi attraversano
un momento di umana difficoltà perché ciò non gli è utile mediaticamente. E ora questo tizio cosa vuole? Fa veramente ridere. La nostra forza, il nostro valore, la nostra ragione risiede proprio nella capacità di conservare l’onore che guida chi porta la divisa. Siamo maltrattati e abbandonati, rischiamo la vita per quattro spiccioli e prendiamo legnate a destra e a sinistra - è proprio il caso di dirlo -, da una politica puntualmente sciatta e miope che ci mette sempre all’ultimo posto, da chi sceglie di vivere secondo l’illegalità, da chi semplicemente si reca allo stadio per una partita di calcio, ma anche da chi scende in strada per protestare contro uno stato di disagio non più sopportabile. Ebbene, signor Grillo, noi non scegliamo chi difendere e chi no, chi aiutare e chi no, quali leggi far rispettare e quali no, quali posizioni siano legittime e quali no. Siamo sempre noi stessi, quelli che si fanno ammazzare per pochi spiccioli, mentre nelle stanze di quelle Istituzioni che lei tanto denigra ci battiamo allo stesso modo, come leoni, per difendere Uomini e Donne della Polizia di Stato. Facciamo questo - conclude Maccari - come facciamo qualsiasi altro gesto nella nostra quotidianità, e cioè seguendo le regole. In questo sta l’eroismo dei colleghi, che lei dovrebbe solo ringraziare e stare a guardare, perché da loro ha veramente molto da imparare”.
Buon Sindacato
 
 
 

martedì 26 novembre 2013

Un sostegno ai colleghi ... SARDI


martedì 5 novembre 2013

LA CANCELLIERI, CUORE DI MAMMA, NON SI DIMETTE

“Se fosse stato un politico di lungo corso a dimostrare un così morboso attaccamento alla poltrona, non ci saremmo meravigliati. Ma troviamo assolutamente scandaloso che la Cancellieri, con alle spalle una carriera da Prefetto e coinvolta nell’esperienza governativa in qualità di ‘tecnico’, non senta il dovere morale di dimettersi dopo il suo intervento per far scarcerare Giulia Ligresti”.
E’ quanto  afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente
di Polizia.

“Possibile che la Cancellieri – prosegue Maccari – non percepisca la profonda indignazione della gente comune, la percezione di una grave ingiustizia per i tanti che finiscono coinvolti in vicende di rilevanza penale, e che non hanno santi in paradiso da chiamare sul cellulare per tornare al calduccio di casa? Come può la Cancellieri, che da ministro dell’Interno ha mostrato una feroce inflessibilità di fronte ai Poliziotti – ai suoi poliziotti! – detenuti ingiustamente per la morte di Aldrovandi, appellarsi ad una sua supposta umanità, quando l’intervento riguarda persone ricche e potenti alle quali è legata da rapporti di amicizia e che, soprattutto, sono stati i generosi datori di lavoro di suo figlio? Non sarà che a sciogliere il cuore di ghiaccio della Cancellieri, più che un generico senso di umanità, è proprio uno smisurato amore materno? Per la felicità del proprio figlio, una mamma farebbe qualunque cosa. Come non essere riconoscenti verso una famiglia imprenditoriale che ha ripagato quattordici mesi di lavoro del proprio figlio con 3,6 milioni di euro: in fondo è quello che un Poliziotto guadagnerebbe in circa 200 anni di lavoro. Per carità, tutto legittimo, per uno dei più importanti manager italiani, che infatti dopo la liquidazione dei Ligresti, nel settembre 2012 ha ottenuto un prestigiosissimo incarico ai vertici della Telecom. La stessa Telecom che pochi mesi prima aveva sottoscritto con il ministro Cancellieri un contratto da cento milioni di euro per vari servizi, di cui 9 milioni all’anno per sette anni destinati al rinnovo dell’accordo per l’utilizzo per i braccialetti elettronici per sorvegliare i detenuti ai domiciliari. Peccato che la stessa Corte dei Conti aveva definito questo strumento antieconomico ed inefficace, uno spreco di denaro pubblico enorme rispetto all’effettivo utilizzo del braccialetto: dal 2001 al 2011 sono stati spesi ben 110 milioni di euro per controllare otto detenuti. Altro che braccialetti di Bulgari! Eppure per la Cancellieri era così importante sottoscrivere in fretta e furia questa intesa con Telecom da arrivare a litigare con la sua collega di esecutivo Paola Severino, allora ministro della Giustizia e quindi ‘titolare’ delle questioni in materia di sorveglianza dei detenuti, che non ha mai fatto mistero di considerare il braccialetto elettronico una spesa completamente inutile e quindi un servizio da non rinnovare.
Incassato il contratto, la Telecom assume il figlio della Cancellieri come top manager, poi la Cancellieri diventa Guardasigilli. Per carità, solo una sequenza temporale, che porta però ad una situazione paradossale: ora la Cancellieri, cuore di mamma, ed il suo pagatissimo figlio, potranno controllare insieme i detenuti ai domiciliari: i braccialetti elettronici sono cosa loro.
Altro che conflitto di interessi!”.


giovedì 31 ottobre 2013

Buon Halloween dal ... COISP

Dolcetto o ... scherzetto? 
 
 
Anche ai poliziotti piace ... scherzare
 
Buon Sindacato
 


venerdì 25 ottobre 2013

Come da tradizione il Coisp in prima fila alla Maratona di Venezia - Maccari: “Nel bene e nel male, anche quest’anno possiamo dire… ci risiamo!”

“Ci risiamo! La straordinaria vetrina internazionale rappresentata dalla Maratona di Venezia e  l’occasione per dirlo, nell’accezione positiva ma anche, purtroppo, in quella più negativa.
Ci risiamo, vuol dire infatti che il Coisp, come sempre, sarà in prima fila nell’eccezionale evento sportivo, a simboleggiare un impegno duraturo e incrollabile per il raggiungimento di un traguardo che non cambia: la sicurezza dei cittadini. Ma ci risiamo vuol dire anche, ahimè, che siamo ancora  alle prese con nuove manovre che rischiano di affondare letteralmente un Comparto già gravemente in difficoltà con a bordo le centinaia di migliaia di uomini e donne che vi prestano servizio con onore e dedizione assoluta, nonostante tutto”.
il Co.I.S.P. la scorsa edizione
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia saluta così la ventottesima edizione della “Venice Marathon” che domenica 27 ottobre. giorno della gara, 
lo vedrà assieme ai suoi con lo striscione del Sindacato Indipendente che, come di consueto, aprirà la competizione che ogni volta richiama in una delle città più belle del mondo migliaia di atleti da ogni dove.
Domani, invece, il Coisp avrà un presidio fisso a S. Giuliano, che durerà per tutta la giornata, con l’esposizione e la divulgazione di materiale di riflessione e di partecipazione.
“Rinnoviamo come ogni anno l’appuntamento con la Maratona - aggiunge Maccari - e, purtroppo, esattamente come l’anno scorso e come quelli ancora precedenti, in contemporanea con l’evento ci troviamo qui a dire, ancora, che il momento è buio, difficile, durissimo per noi e per tutti i colleghi che rappresentiamo. Come in un incubo che si ripete, siamo ancora qui a ricevere ulteriori pugnalate alla schiena. L’ultima in ordine di tempo, certamente è il progetto della Legge di Stabilità 2014 che, se passasse com’è, ci penalizzerebbe ulteriormente in maniera intollerabile”.
“Ma – conclude il leader del Coisp – come un vero atleta vota la propria vita allo sport che pratica ed ha la competizione nel sangue, così noi non possiamo e non vogliamo venire meno al nostro dovere di Tutori dell’Ordine e della Sicurezza altrui, continuando ad onorare la divisa che portiamo.
E’ questa nostra forza di volontà che ci consente, nonostante l’ingratitudine, l’indifferenza e la superficialità con cui chi ci governa ci tratta, di mantenere fermo, ancora una volta il nostro slogan per la Maratona: nonostante i tagli alle risorse economiche e le promesse mai mantenute che stanno annientando le Forze dell’Ordine, ogni giorno continueremo a correre al vostro fianco perché la sicurezza di tutti è il nostro traguardo”.
 
 
Buon Sindacato
 

sabato 19 ottobre 2013

Co.I.S.P.: Le autostrade ci sono - la Polizia Stradale NO! Perchè?

Ultimamente sto diventando "premonitore" è questo NON mi piace in quanto - purtroppo - sono tutte cose non piacevoli.
Il 17 ottobre sono stato alla Sottosezione Polizia Stradale di Pratola Peligna per incontrare i colleghi e parlare con loro di alcune problematiche importati.
I problemi principali che mi erano stati sopposto erano e sono l'invio dei "mezzi di soccorso" a causa di incidenti o avarie degli autoveicoli privati che percorrono l'Autostrada.
I colleghi, ed il Co.I.S.P. le ha fatte proprie, lamentano il fatto che il carro attrezzi che viene chiamato per le emergenze NON sempre è quello più vicino ma segue un criterio di rotazione, stabilito dalla Società che gestisce l'autostrada. Ora se questo può essere accettabile in caso di soccorso di lieve entità e che non crea pericolo per gli operatori di Polizia, DIVENTA INACETTABILE quando vi sono situazione di estrema gravità e che, per la posizione in cui si verifica l'incidente, PERICOLO per i poliziotti. IN QUESTO CASO SI DEVE (OBBLIGATORIAMENTE) FAR INTERVENIRE I CARRO PIU' VICINO.
Altra vicenda spiacevole, ed oramai divenuta abituale, è il fatto che gli uomini e donne della Polizia Stradale di Pratola si trovino ad operare lungo l'intera tratta autostradale A24 ed A25 in SOLITARIA. Praticamente per centinaia di Km  di autostrada vi sono SOLO in servizio 2 Poliziotti. Questo è INACETTABILE e qualcuno DEVE darci delle RISPOSTE.



(questa è la lettera presentata pochi giorni fa)
 
Buon Sindacato
COISP L'Aquila

martedì 8 ottobre 2013

Pescara: Poliziotti e doppio lavoro, mercoledì 9 ottobre il Segretario Generale del Coisp,Franco Maccari a Montesilvano

 
“Poliziotti con un doppio lavoro… è possibile? Mai titolo di un convegno è stato più correttamente formulato per affrontare questa tematica che è, oserei dire, drammaticamente attuale. Perché questa domanda consente di dibattere della questione sotto diversi profili, non solo quello dell’aspetto più strettamente tecnico delle modalità per accedere ad un’ulteriore impegno occupazionale, ma anche e soprattutto dell’aspetto sociale, quello che ci porta a sviscerare i tanti esempi di veri e propri stati di necessità che, ai giorni nostri, inducono uomini e donne già duramente provati da un lavoro che richiede sacrifici del tutto specifici a spendersi ulteriormente per arrivare a fine mese in una maniera più o meno dignitosa, tanto più nei casi di famiglie monoreddito impossibilitate a fronteggiare le esigenze che la vita quotidiana impone con un trattamento economico e previdenziale che, nel caso dei Poliziotti italiani, rimane il peggiore d’Europa”.
E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, annunciando la propria partecipazione al Convegno “Doppio lavoro… è possibile?”, che si terrà domani, mercoledì 9 ottobre, presso il Grand Hotel Adriatico, a Montesilvano (Pe), a partire dalle ore 16.00.
 
“La tematica dei Poliziotti con un doppio lavoro è stata oggetto di grande attenzione mediatica - aggiunge il Segretario Generale del Coisp -, ma più che altro, a nostro parere, per alimentare l’ennesima dura espressione di sdegno nei confronti dei Poliziotti, ‘accusati’ in qualche maniera di svolgere altre attività facendo gridare allo scandalo. Non c’è stato però alcun vero approfondimento del reale contesto nel quale accade, più spesso di quel che si creda, che lavoratori indefessi che già rendono ampiamente il proprio contributo allo Stato debbano svestire la divisa per dedicare il poco tempo rimasto ai lavori più disparati, sottraendolo così alle umane esigenze proprie e della famiglia. Non abbiamo letto alcun titolo che denunciasse che i Poliziotti italiani sono i meno pagati d’Europa, perché, è bene ribadirlo, lo stipendio medio di un Poliziotto italiano è di 1.600 euro lordi al mese, a fronte di condizioni lavorative ed esistenziali ormai al limite della sopportazione, e non di rado,
lo ripetiamo, in contesti familiari monoreddito. Ed allora non possiamo accettare atteggiamenti indignati quando da qualche parte si legge che almeno il 30 per cento dei Poliziotti italiani svolge un altro impiego, il più delle volte non alla luce del sole, senza che però ci si ricordi anche di dire che mentre un Poliziotto italiano appena assunto prende 1.200 euro netti al mese, i colleghi tedeschi, a parità di condizioni, prendono 1.626 euro, mentre in Francia, i neoassunti guadagnano 1.683 euro, in Spagna 1.420, in Gran Bretagna addirittura 2.516 sterline (3.200 euro), che diventano 3.171 (4.000 euro) dopo i primi dieci anni. Insomma, i compensi italiani sono tra i più bassi d’Europa, e gli scatti di anzianità in Italia portano ad aumenti di un terzo inferiori rispetto alle Forze di Polizia estere. In Italia i Poliziotti hanno una retribuzione che oscilla tra i 14.000 euro l’anno di un Allievo Agente e 18.000 euro l’anno di un Agente con quattordici anni di anzianità. Uno stato di cose particolarmente penalizzante per gli Appartenenti alla Polizia di Stato contro cui ci battiamo da sempre, lamentando tra l’altro il mancato adeguamento da parte del Dipartimento della Pubblica Sicurezza dei requisiti richiesti per l’accesso in Polizia. Per partecipare al concorso per Agente, che rappresenta l’accesso base, è infatti richiesta come titolo di studio “almeno” la licenza media inferiore, mentre per accedere alla qualifica di agente di polizia locale (C1), tanto per fare un paragone che renda l’idea, è obbligatorio il titolo di diploma di maturità quinquennale. Una cosa che “tiene” inevitabilmente più basso lo stipendio base degli Agenti della Polizia di Stato, contro la quale il Sindacato Indipendente chiede da tempo un intervento deciso”. “E, per altri versi - conclude Maccari -, la situazione dei Poliziotti italiani non fa che peggiorare di anno in anno, dal momento che l’intero Comparto Sicurezza italiano è quello cui, nel panorama europeo, vengono riservate le minori risorse. E noi, giusto per citare l’ultima pugnalata ricevuta in ordine di tempo, siamo qua a sbattere il muso sull’ultima approvazione del regolamento che proroga ulteriormente il blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per Poliziotti, mentre si abbattono sul Comparto il blocco del turn over, l’innalzamento dell’età pensionabile ed altre chicche del genere. Altro che scandalo per il doppio
lavoro… il vero scandalo qui è che si continua a chiederci di fare il doppio pagandoci la metà”.

domenica 6 ottobre 2013

L'Aquila: Il COISP incontra il Questore Dr Vittorio RIZZI

Si è svolto il 3 ottobre scorso l’incontro, richiesto dal COISP, con il Dr RIZZI nuovo Questore della Provincia aquilana. L’incontro è stato richiesto per comprendere, a distanza di 2 mesi dal suo insediamento,  l’indirizzo che il nuovo responsabile della sicurezza del nostro territorio è intenzionato a portare avanti e nel contempo chiedergli gli impegni che è pronto ad assumere per la gestione del personale.
A tal proposito la prima richiesta posta dal COISP al Dr RIZZI ha riguardato il prossimo arrivo (il 7 ottobre) dei 16 poliziotti destinati alla Questura aquilana e l’uso che il Questore intende farne.
Il Dr RIZZI ha detto che, come succede in molte Questure, il nuovo personale sarà “appoggiato” per un periodo di 2/3 mesi all’ufficio Personale e nella disponibilità del Questore per attuare servizi mirati di controllo del territorio e per le esigenze di O.P.-L’intenzione del Questore e di avere un “mini reparto prevenzione”, a diposizione, da poter utilizzare nel controllo del territorio aquilano e da inviare, all’occorrenza, anche in località della Provincia.
Ha escluso, per l’immediato, l’invio di personale ai Commissariati dipendenti, considerato il fatto che, dai dati richiesti ai predetti uffici risulta che  “il totale dei dipendenti” in servizio ai Comm.ti è superiore alle tabelle Ministeriali.
Il COISP ha fatto presente al Questore che anche la Questura (fortunatamente) ha un’organico superiore alle “tabelle ministeriali” e che pertando vi è la possibilità di ridistribuire equamente il personale. Un altro invito che è stato fatto dal COISP al Questore, è stato quello di verificare le domande di “cambiamento d’ufficio” delle persone più anziane della Questura; è stato infatti segnalato che vi sono colleghi che da più di 15 anni sono “parcheggiati” presso l’Ufficio di Gabinetto-servizi d’istituto e si vedono scavalcati nelle assegnazioni ai vari uffici della Questura e che pertanto, oggi, NON hanno più stimoli ad effettuare tali servizi. Diversa è la situzazione del personale che presta servizio alle Volanti, dove i turni sono certamente più gravosi ed usuranti e che pertanto anch’essi hanno desiderio di un ricambio nell’espletamento dei turni, in specialmodo per quelli notturni. Il Questore ha evidenziato per l’immediato la necessità di trovare personale per l’istituendo “servizio di vigilanza” alla Prefettura, e che ha dato disposizione  ai Dirigenti di verificare la posizione dei colleghi più anziani se sono interessati a tale servizio e che in seguito saranno valutate le posizioni dei singoli poliziotti tenedo presente l’anzianità e la professionalità del personale. Il COISP ha chiesto esplicitamente se gli accordi presi con il Questore pro-tempore – graduatorie, trasparenza ecc. siano validi – Il Questore su tale problematica NON ha dato valida e chiara risposta. Il COISP valuterà, nel futuro, come riproporre la questione.
Si è portata, poi,  all’attenzione del Questore la situazione degli “alloggi provvisori” che erano stati concordati tra il Dr CECERE e le OO.SS. siti al 4° piano. Il COISP ha chiesto che gli spazi previsti siano adibiti (come concordato) ad alloggi provvisori per i colleghi “turnisti”. Il Dr RIZZI ha preso atto della problematica – si è impegnato ad affrontarla, assicurando che tali spazi “non rimarranno certamente inutilizzati”; per prendere una decisione dovrà parlare con il nuovo Provveditore alle OO.PP. sui lavori dello stabile, dopodiché ci farà sapere le determinazioni.
Ricompense SISMA, purtroppo l’incredibile situazione che ha visto alcuni colleghi NON ricevere, nonostante ne avessero (al pari di molti altri) DIRITTO – non trova ancora soluzione.
Il COISP seguirà con attenzione tale vicenda, sino a quando i colleghi non troveranno il giusto riconoscimento.
Data l’importanza delle problematiche, l’incontro si è protratto un po troppo ed il Questore, avendo un impegno (arrivo in città di Marchionne) ha dovuto lasciare il tavolo assicurando comunque che il dialogo è stato proficuo e che ha preso nota delle segnalazioni del COISP – rimane sempre disponibile a successivi colloqui e ad affrontare le problematiche che dovessero insorgere.
 
Il COISP è soddisfatto dell’incontro avuto con il Dr RIZZI; si è subito notata l’inversione di tendenza nelle relazioni con TUTTO il personale dipendente ed è indiscutibile il nuovo clima di serenità che si respira nella Questura. Questo però non deve far abbassare l’attenzione su alcune tematiche in quanto il Questore sembra non voler tener in considerazioni alcune questioni di fondamentale importanza per la vita “professionale e personale” dei poliziotti. Tra queste, quello della “mobilità del personale” è di fondamentale importanza per il COISP, convinto che solo attraverso le “regole”, di trasparenza, equità si possa dare speranza alle “legittime aspirazione” dei colleghi che solo così potranno avere contezza del proprio futuro.
Il COISP apprezza l’impostazione sin qui adottata dal Dr RIZI nel dare maggiore risalto e visibilità all’operato della Polizia di Stato della Questura di L’Aquila, auspica che le scelte che intende adottare siano nell’interesse si dell’Amministrazione, ma che non penalizzino il personale. Scelte, che se il COISP ritiene sbagliate e contro il personale, saranno certamente contrastate, come è giusto che un’Organizazione Sindacale come il COISP faccia.
 
Buon Sindacato,
Segreteria Provinciale  COISP L’Aquila

lunedì 9 settembre 2013

COISP: Il sindacato indipendente al fianco dei Poliziotti interessati dalla soppressione dei Tribunali

Anche il COISP – Sindacato Indipendente di Polizia – era stamani presente alla manifestazione generale in difesa del Tribunale di Nicosia (EN).

Santino Li Calzi, Segretario del COISP della città dell’Aquila ma Sperlinghese d’origine, ha fatto visita ai poliziotti della Sezione di Polizia Giudiziaria del Tribunale di Nicosia per portar loro il saluto e la solidarietà di Franco MACCARI Segretario generale del sindacato indipendente di Polizia e di Giuseppe Milano segretario ennese del COISP. Proprio in questi giorni, a seguito della paventata chiusura di 31 Tribunali e 31 Procure della Repubblica, di 220 sezioni distaccate di Tribunale e di 667 Uffici del Giudice di Pace, con il conseguente  dislocamento del personale assegnato o applicato alle sezioni di polizia giudiziaria delle procure della Repubblica presso i Tribunali cui sono trasferite le funzioni degli uffici soppressi, il COISP  ha inviato una nota al Ministero dell’Interno con cui si stigmatizza il disinteresse del Dipartimento della Pubblica Sicurezza nei confronti del personale di Polizia in quanto non si è preoccupato di fornire una adeguata informazione alle OO.SS. dimostrando indifferenza verso i rapporti con le rappresentanze sindacali del personale, ed ha anche testimoniato di non avere a cuore, nemmeno in piccola misura, le sorti dei tanti poliziotti interessati dalla soppressione degli Uffici in questione, e le problematiche che gli stessi dovranno sopportare trovandosi trasferiti in sedi anche notevolmente distanti da quella ove prestavano servizio e senza la benché minima indennità o, stante appunto il disinteresse del Dipartimento della P.S., alcuna possibilità di essere assegnati ad altri Uffici di polizia.

Per tali motivi il COISP si schiera apertamente al fianco dei numerosi poliziotti, ma anche del personale delle altre Forze di Polizia in questa dura battaglia.

 

venerdì 6 settembre 2013

COISP: Polizia L'Aquila - nuovi colleghi in arrivo

Le continue sollecitazioni da parte di tutti gli organi interessati, COISP in primis, hanno prodotto un grande successo. Il Ministero dell’Interno ha divulgato la velina dei prossimi trasferimenti riguardanti i ruoli degli Agenti ed Assistenti della Polizia di Stato. La Provincia aquilana ha ottenuto un ottimo risultato, se paragonato ad altre Province, in quanto ha visto il trasferimento di 16 poliziotti, mentre la Polizia Stradale potrà contare su 9 poliziotti in più di cui 7 alla Sottosezione Autostradale L’Aquila Ovest e 2 al Distaccamento di Carsoli, a questi colleghi il COISP non può che augurare un caloroso benvenuto”, specialmente ai 5 colleghi che, facendo parte del contingente dei poliziotti "aggregati" hanno visto finalmente la "stabilizzazione" come più volte richiesta dal sindacato.
“Erano anni – aggiunge il Coisp – che non si vedeva un così massiccio trasferimento di personale nell’aquilano, che comunque è bene ricordare non compensa integramente il personale andato in pensione negli anni scorsi, ma in questo momento di scarse risorse è certamente un segnale di attenzione nel confronti del nostro territorio”.
“Preso atto, per il momento, di questo buon risultato -termina Li Calzi – non dobbiamo comunque abbassare la guardia in quanto i continui tagli alle risorse del ‘Comparto Sicurezza’, di cui l’ultimo dei giorni scorsi che ha sottratto al Ministero dell’Interno ulteriori 55 milioni di euro, non vedrà nel prossimo futuro assegnazioni di personale”.
 
Buon Sindcato
Co.I.S.P. L'Aquila

mercoledì 4 settembre 2013

IL GOVERNO SNOBBA LE FORZE DI POLIZIA - IL COISP PRONTO ALLA MOBILITAZIONE

IL GOVERNO SNOBBA LE FORZE DI POLIZIA, RIUNIONE CON LA FUNZIONE PUBBLICA RIDOTTA AD UNO SFOGATOIO - IL COISP PRONTO ALLA MOBILITAZIONE CONTRO IL BLOCCO DEGLI AUTOMATISMI STIPENDIALI
MACCARI: E SE ANCHE I POLIZIOTTI SI GIRASSERO DALL’ALTRA PARTE, COME FA LA POLITICA? 

“Eravamo pronti ad un confronto a muso duro con il Governo, ma l’incontro programmato a Palazzo Vidoni con il Ministero della Funzione Pubblica si è rivelato una farsa surreale. Ministro e Sottosegretari hanno snobbato l’incontro, mandando la sola parte tecnica a confrontarsi con una pletora di rappresentanti sindacali e dell’Amministrazione dell’intero comparto Sicurezza e Difesa.
E’ inammissibile rilevare quanto l’indiscutibile professionalità dei tecnici ministeriali sia stata messa in imbarazzo dalla parte politica, che non ha fornito contenuti, proposte e risorse su cui intavolare un
confronto. L’unica informazione che i rappresentanti della Funzione Pubblica sono stati nelle condizioni di riferire, riguarda la prossima definizione di un emendamento governativo per annullare i tagli per le assunzioni nelle Forze di Polizia annunciate nei giorni scorsi dal ministro del tesoro Saccomanni. Per il resto, la riunione si è trasformata in uno sfogatoio nel quale ci si è limitati ad esporre anche in maniera veemente problemi e malumori, senza un interlocutore con cui ragionare sulle soluzioni. Eppure i problemi sul tavolo non sono di secondaria importanza. I Sindacati della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato e tutte le Rappresentanze
militari, hanno chiesto di conoscere le risorse disponibili per poter avviare le trattative inerenti la previdenza complementare, lo sblocco del tetto salariale e l’avvio del tavolo contrattuale nonché il recupero delle risorse tagliate per le assunzioni. Inoltre è particolarmente pressante la questione della proroga del blocco dei contratti che vede ancora penalizzate le Forze di Polizia, ed in particolare il blocco degli automatismi stipendiali: un provvedimento di particolare ingiustizia, che penalizza soltanto chi è finito in un preciso cappio temporale: chi ha maturato i diritti prima del primo gennaio 2011 continua a ricevere quanto gli spetta, gli altri continuano a subire questa pesante ingiustizia, come se le loro fossero famiglie di serie B. Ci sentiamo traditi anche dal ministro Alfano: lui stesso ci aveva convocato per assicurarci che il blocco non sarebbe stato rinnovato, salvo smentirsi due giorni dopo! Siamo costretti a confrontarci con ministri che non sono nelle condizioni di assumere impegni  e mantenerli, evidentemente per questo sfuggono agli incontri. Abbiamo deciso, pertanto, di non prendere parte ad altri tavoli che non prevedano la presenza di tutti i Ministri interessati: Interno, Difesa, Funzione Pubblica, Giustizia, Agricoltura. Il Governo Letta deve assumersi le proprie responsabilità di fronte al personale delle Forze dell’Ordine, non può continuare a girarsi dall’altra parte. Il COISP è pronto alla mobilitazione. Cosa succederebbe, se di fronte ad una rapina, ad un omicidio o ad una violenza, i Poliziotti si girassero dall’altra parte? E’ altissimo il malumore di chi opera nelle strade o negli uffici per garantire la sicurezza dei cittadini: per quanto ancora potrà prevalere il loro spirito di sacrificio sull’inevitabile sentimento di sfiducia? Chi può chiedere loro di continuare a rischiare la propria vita per uno Stato che non solo non mostra gratitudine, ma continua a
pugnalare alle spalle i suoi Servitori?”.

giovedì 22 agosto 2013

L'inarrestabile ascessa del Co.I.S.P. il Sindacato Indipendente dei Poliziotti -

Anche il 2012 ha portato a registrare un indiscutibile successo della nostra Organizzazione Sindacale.

A differenza di tutti i “sindacatoni” che hanno registrato una flessione, in qualche caso anche consistente, nel numero di iscritti, il COISP è ancora in crescita e con 7141 iscritti si è confermato il sesto sindacato della Polizia di Stato e si è garantito il diritto ad quinto "distacco sindacale" che permetterà un'azione sindacale ancora più incisiva.                
 
Tale ottimo risultato, che ha premiato il lavoro di tutte le Segreterie Provinciali e Regionali del Sindacato, è dovuto anche e soprattutto alle continue motivazioni e stimoli che gli iscritti del COISP hanno saputo dare ai loro rappresentanti sindacali.
 
 la delegazione del Co.I.S.P. L'Aquila al Congresso Nazionale
da sin. F. Lotito - S. Li Calzi - A. Fusco - C. Corazza e F. D'Ascenzo
Nella Provincia aquilana il COISP si conferma 3^ forza sindacale dei poliziotti -  rafforzando la propria consistenza e  portando la sigla sindacale a raggiungere la ragguardevole cifra di oltre 100 iscritti nell'intera Provincia - migliorando sensibilmente una situazione che ai nastri di partenza (2004) contava appena 10 iscritti. 
 
Si tratta di un risultato più che meritato in quanto da anni il COISP è l’unica Organizzazione Sindacale a dimostrare capacità, coerenza e tenacia per la risoluzione delle più austere problematiche degli operatori di polizia. Altri preferiscono abiurare le proprie finalità!
 
Tale nostra volontà e caparbietà è ampiamente testimoniata dal fatto che dal 2004 (anno in cui questa O.S. si è profondamente rinnovata) ad oggi, il COISP ha più che raddoppiato il numero dei propri iscritti, … un risultato ottenuto da nessun’altro, neppure lontanamente.
 
Nel ringraziare tutti i Quadri Sindacali per l’instancabile attività, nonché i nostri iscritti per il loro consenso, ci è gradito indirizzare a tutti un caloroso saluto.
 
 
Roma 21 agosto 2013                                     
                                                              la  Segreteria Nazionale del Co.I.S.P.






domenica 11 agosto 2013

Blocco dei Contratti - il COISP lo aveva detto. Adesso a muso duro verso i prossimi incontri con il Governo.


Proroga del blocco dei contratti e degli automatismi, a due giorni da quando ha scritto ad Alfano e Pansa il Coisp insiste: “Cresce la rabbia e lo sconforto. A muso duro verso i prossimi incontri con il Governo.” 



L’avevamo detto in tempi non sospetti che peggio del rifiuto ad ascoltare e soddisfare le nostre legittime richieste c’è solo la presa in giro della finta accondiscendenza, delle chiacchiere cui non seguono fatti conseguenti, ma solo le ennesime intollerabili delusioni. E la proroga del blocco dei contratti e degli automatismi per gli Appartenenti alla Polizia è la più evidente, clamorosa, inconfutabile prova che avevamo ragione a temere, ed a tenerci stretti i nostri dubbi, pur trovandoci di fronte ad apparenti aperture all’ascolto quando non addirittura all’assunzione di solenni impegni ad alleviare l’oramai insostenibile situazione in cui versano i Poliziotti italiani durante i recentissimi incontri con i rappresentanti del nuovo Esecutivo e con i Vertici del nostro Dipartimento. Ma come, ci lasciamo una settimana fa pronti a fare insieme il possibile e l’impossibile per non aggravare ulteriormente le condizioni degli Operatori della Sicurezza e per rimediare alle più gravi problematiche che li assillano, tra le quali certamente rientra il blocco dei contratti, ed oggi siamo qua

a suturarci i punti dopo l’immancabile pugnalata alle spalle? A questo punto, delle due l’una: o i Ministri Alfano e D’Alia e il Capo della Polizia, Pansa, hanno mentito clamorosamente già fin dal primo istante, oppure non hanno alcun ragionevole peso nelle decisioni che riguardano i rispettivi settori di competenza”. Così   ranco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a due giorni dall’approvazione del regolamento che proroga il blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti. Un provvedimento rispetto al quale nell’immediato il Coisp si è rivolto al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ed al Capo della Polizia, Alessandro Pansa, lamentando come tale ultima decisione vada assolutamente nel senso contrario rispetto alle premesse ed agli impegni assunti a parole dalle stesse Autorità nel corso degli incontri tenutisi con i Rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali di categoria nei giorni scorsi.

“Una cosa è certa - aggiunge il Segretario del Coisp -, passano i giorni e cresce la rabbia e la delusione fra gli Appartenenti al Comparto che, oltre alla preoccupazione legata alla mancata dovuta e sacrosanta corresponsione di quanto spetta loro in termini economici, soffrono gravemente la mancanza assoluta di considerazione e di rispetto per la figura degli Operatori della sicurezza e per la specificità del loro lavoro, che ne condiziona pesantemente e quasi solo negativamente vite ed esistenze. Indossare la divisa, oggi più che mai, significa purtroppo pagare un prezzo altissimo di persona e farlo pagare alle rispettive famiglie, che pure come tutte le altre devono arrivare a fine mese. E quando si blocca il sacrosanto aumento che il magro stipendio di un Poliziotto dovrebbe avere dopo tanto tempo, e contemporaneamente si rinnovano e magari si incrementano i compensi da nababbi a manager e politici, ciò significa davvero sputare in faccia a quei lavoratori che in Italia,
di fatto, sono veri garanti della democrazia. Una mossa assurda e incomprensibile”.
“Si continua ignobilmente a far finta che le migliaia di uomini e donne delle Forze dell’Ordine non siano cittadini come gli altri - insiste Maccari -, perché se così fosse si tenterebbe, anche solo per decenza, di dar loro un minimo ristoro dei sacrifici che sono costretti a fare ed a far fare a chi gli sta vicino, riconoscendo ufficialmente e concretamente il valore di quei sacrifici e di quel lavoro così unico e indispensabile, e non si continuerebbe incredibilmente a dare tutto per scontato, trattando queste persone da servi invece che da Servitori dello Stato”.
“A questo punto - conclude il leader del Coisp - nessuno può meravigliarsi se arriveremo a muso duro ai prossimi momenti di confronto con un Governo che, come troppe volte è già accaduto, ma con un tempismo sorprendente, ci ha detto una cosa ed ha fatto, in tempi record, l’esatto opposto”.

lunedì 5 agosto 2013

Inizia con successo la raccolta di firme del Co.I.S.P. contro il monumento a Carlo Giuliani – nella prima settimana già 3800 firme

E’ trascorsa appena una settimana, da quando il COISP aquilano, d’intesa con la Segreteria Nazionale, ha lanciato la campagna di sensibilizzazione nazionale, contro il monumento a ricordo di Carlo Giuliani, morto mentre con un estintore stava attaccando una camionetta dei Carabinieri.

L’iniziativa del Sindacato Indipendente di Polizia trova il consenso di molti cittadini i quali insorgono assieme al Coisp contro il monumento a Carlo Giuliano posizionato in piazza Alimonda a Genova.

In migliaia stanno firmando la petizione con un solo grido: “Rimuoverlo!

la pagina di Avazz per firmare la petizione
“Inneggiare alla violenza, onorare i gesti di chi ha violato la legge e voluto imporsi sugli altri con la prepotenza aggredendo incolpevoli Appartenenti alle Forze dell’Ordine è una stortura intollerabile. E se le Istituzioni, in particolare quelle genovesi, fingono di non vedere o peggio danno il proprio assenso a quest’assurdo capovolgimento di ogni principio democratico, i cittadini non ci stanno. La maggior parte di loro crede ancora fermamente nel rispetto delle regole e delle Istituzioni e, pur avendo i propri convincimenti e volendo magari cambiare le cose, rifiuta l’idea che si possa ricorrere alla violenza nascondendosi dietro a qualsiasi copertura, che sia il passamontagna di un no global o la

sciarpa di un ultrà o il casco di un delinquente abituale. Sono migliaia, in soli pochi giorni, quelli che ci hanno messo la faccia, chiedendo senza-se-e-senza-ma l’eliminazione dell’indegno tributo ad una persona che ha partecipato volontariamente e pervicacemente alla devastazione di una città ed all’aggressione senza precedenti alle Forze di Polizia”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, commenta l’immediato e diffuso consenso registrato dopo la petizione lanciata dal COISP - Sindacato Indipendente di Polizia - per chiedere la rimozione del monumento in granito posizionato nei giardini di piazza Alimonda, a Genova - in occasione dell’ultimo anniversario degli scontri avvenuti durante il G8 del 2001 - in onore di Carlo Giuliani, il giovane manifestante che rimase tragicamente ucciso da un colpo di pistola partito dall’arma dell’allora ancor più giovane Carabiniere Mario Placanica, contro il quale il primo si stava scagliando imbracciando un estintore, nel pieno degli attacchi furiosi che riempivano ogni angolo della piazza in mezzo al fuoco dei mezzi dati alle fiamme dai black bloc che, impugnando ogni genere di arma impropria, circondavano il defender in cui Placanica era intrappolato. Lo stesso ex militare – che in seguito ha lasciato l’Arma dei Carabinieri – ha poi dovuto subire un interminabile iter giudiziario, in ogni grado e sede di giudizio, fino davanti alla Corte Europea, venendo sempre puntualmente ritenuto innocente avendo agito per legittima difesa. Dopo il posizionamento del cippo in granito, che ha sostituito una targa precedentemente collocata in piazza Alimonda sempre in memoria di Giuliani, il Coisp è insorto contro quella che ha definito un’iniziativa “che onora l’aggressione alle Forze dell’Ordine”, chiamando in causa le Istituzioni ed i Politici genovesi cui ha chiesto chiarimenti e spiegazioni, ma registrando solo un assordante silenzio.

Di qui l’idea di coinvolgere direttamente i cittadini, che già in 3.800 circa, da ogni angolo d’Italia ma anche, sorprendentemente, dall’estero, hanno condiviso l’indignazione verso “un gesto sconsiderato” firmando la petizione per la rimozione del monumento su

http://www.avaaz.org/it/petition/RIMUOVERE_il_monumento_dedicato_a_Genova_a_Carlo_Giuliani_Considerato_un_eroe_per_aver_commesso_fatti_gravissimi/

I numeri ci danno ragione – continua Santino Li Calzi Segretario del COISP aquilano - che ha provveduto alla registrazione della petizione on-line, in una settimana oltre alle già 3840 firme certificate vi sono state 150mila visualizzazioni della petizione, 2194 condivisioni su Facebook, 117 su Twitter ed oltre 171 email inviate.

Le firme raccolte sino ad ora – continua il segretario aquilano – sono state inviate stamani al Sindaco di Genova Dr Marco DORIA, al Presiente del Consiglio Comunale Dr Giorgio Guarello ed ha tutti i gruppi consiliari del Capoluogo Ligure.

“Non dubitavamo che la maggior parte delle persone la pensasse così - aggiunge Maccari -. Ma quello che non possiamo sopportare è che trovino spazio sempre e solo quei pochi che continuano a dare una versione distorta dei fatti, con strumentalizzazioni che hanno finalità niente affatto nobili e che vorrebbero far passare per lecite, per giuste ed addirittura per nobili azioni che non sono altro che reati e che non possono trovare giustificazioni in alcuna convinzione politica, sportiva, ecologista o quant’altro, senza farci scivolare tutti verso la barbarie più assoluta. Noi delle Forze dell’Ordine - insiste il Segretario del Coisp - non facciamo che vigilare, per un’intera esistenza, proteggendo chi voglia imporsi sugli altri con la forza e la violenza. E’ un compito ingrato, duro e difficile, che ci mette costantemente di fronte a un lavoro titanico anche per migliorare il nostro modo di essere. Lo facciamo tra mille difficoltà, privazioni e sacrifici, venendo spesso calpestati nella nostra dimensione di uomini e donne comuni. Ma tutto possiamo sopportare fuorché un oltraggio talmente dichiarato ed al limite dell’apologia di reato, come la celebrazione da eroe riservata a chi è morto mentre e perché tentava di distruggere tutto, compresi i colleghi in servizio”.

“Oggi – conclude Maccari – ancora una volta i cittadini stanno mostrando come la pensano e da quale parte vogliono stare. Istituzioni e Politica continueranno a infischiarsene della volontà del popolo?”

Buon Sindacato
Coisp - L'Aquila





 

domenica 4 agosto 2013

RIMUOVERE il monumento dedicato a Genova a Carlo Giuliani "Considerato un eroe per aver commesso fatti gravissimi"

Vogliamo sapere, quale valore, quale ideale, quale sacrificio rappresenta nella memoria del Paese il giovane Carlo Giuliani. Vogliamo una spiegazione dalle Istituzioni genovesi di come si sia giunti a posizionare un monumento di granito con una targa dedicata a lui, in P.zza Alimonda, a Genova, onorandolo a seguito della sua morte, avvenuta durante gli scontri gravissimi del G8 del 2001 mentre con un estintore si stava scagliando contro dei carabinieri. Riteniamo che i cittadini, oltre che le Forze dell'Ordine, abbiano bisogno di risposte chiare e dirette, affinché si sappia quali pensieri passano nelle menti di chi ricopre incarichi istituzionali e quale genere di considerazione abbiano per le Forze di Polizia, che genere di rispetto abbiano per la legalità e quanto conti per loro la sicurezza dei cittadini. 


http://www.avaaz.org/it/petition/RIMUOVERE_il_monumento_dedicato_a_Genova_a_Carlo_Giuliani_Considerato_un_eroe_per_aver_commesso_fatti_gravissimi/?launch


Io ho FIRMATO e TU?

mercoledì 31 luglio 2013

Il Dr RIZZI nuovo Questore della Città dell'Aquila, le prime impressioni

E finalmente il nuovo Questore è arrivato, come sempre succede l'attesa era piena di curiosità, di emozioni e forse anche un po' di diffidenza, però l'ora è giunta e finalmente di buon mattino il Dr RIZZI è arrivato. Inizio a spron battuto, chi lo conosce riferisce che è un instancabile lavoratore e non potrebbe essere altrimenti dirigere le Squadre Mobile di città come Venezia, Milano e Roma non è certo una passeggiata,   ma chi gli ha preparato il  programma della giornata è stato un po' cattivello, troppi incontri nella stessa giornata, come succede spesso poi vi sono sempre gli imprevisti, qualche appuntamento in più e qualche riunione che salta - ma il tutto si può certamente ricondurre negli ordinari imprevisti giornalieri.
Vittorio Rizzi - Questore dell'Aquila
Nell'incontro che il nuovo Questore ha avuto con il personale, e a seguire con i sindacati, mi è sembrato molto disponibile al dialogo, si sente molto l'influenza del tempo passato ai servizi operativi, infatti, come Lui stesso a detto, quando si effettuano determinati servizi si è portati a vivere fianco a fianco il lavoro e le emozioni con il personale. Personalmente ho apprezzato il fatto che, per il Dr Rizzi, in ogni vicenda che lo ha riguardato si è sempre schierato dalla parte delle vittime e, riferendosi alla comunità aquilana, si sente vicino a tutti in quanto "vittime", anche se di una tragedia naturale invece che di reati.
Come era naturale non ha fatto promesse ma è sembrato abbastanza informato sulle vicende aquilane, si è riservato di studiare le varie problematiche e dopo cercherà di trovare le soluzioni che più si addicono alla realtà locale. Ho letto su un quotidiano on-line che il Dr Rizzi ha detto " la sicurezza è un bene primario, e il nostro impegno sarà quello di garantirla, ma una sicurezza che sia misura della città" questo è già un buon segnale in quanto come tutti potrete ben capire se un poliziotto del suo calibro avrebbe iniziato a paragonare L'Aquila con le citta dove è stato protagonista di brillanti operazioni di Polizia saremo stati freschi, invece ha detto chiaramente che le situazioni non sono identiche che ogni situazione va calata nel contesto in cui si opera.
Anche il Dr RIZZI ha degli obiettivi da raggiungere e li vuole raggiungere con i suoi collaboratori non vuole essere una "meteora" (di questo non possiamo che esserne felici) vuole essere "costruttore di progetti che possano rimanere nel tempo" ed è per questo che ha invitato tutti noi a riflettere su cosa si può fare insieme. Ci ha chiesto di elaborare un "libro dei sogni" e noi vedremo di aiutarlo in questa ricerca, per il momento quasi concordemente gli è stato segnalato che "troppo vicende" sono rimaste aperte e che attendono risposte, già avere "serenità" (a detto un collega) è un buon inizio,
In conclusione credo si possa dire che l'inizio è positivo l'impressione (personale) è che si sia presentato in "punta di piedi" conscio di una realtà difficile, non in termini di reati, ma nella convivenza con le moltitudine di problemi a cui, anche i poliziotti, devono far fronte.
Diciamo pertanto al Dr RIZZI - BENVENUTO - augurandogli buon lavoro, faccia che questo sogno, a cui certamente non vogliamo sottrarci, non si ... interrompa.
Santino Li Calzi
 
 

lunedì 3 giugno 2013

L'AQUILA: L'ALLARME SICUREZZA SPIEGATO TROPPE CASE E ARMI MA POCHI AGENTI

I SINDACATI DI POLIZIA: ''LA CITTA' E' CAMBIATA MA LE RISORSE SONO POCHE'' I DATI, GLI EPISODI, LE TESTIMONIANZE, LE RASSICURAZIONI TRA LE POLEMICHE
 
 
di
L’AQUILA - Un territorio da controllare cresciuto a dismisura e che a oggi ha lo stesso diametro del Grande raccordo anulare.
Un territorio al centro di grandi investimenti economici legati alla ricostruzione post-sisma, soldi “che girano” e che attirano l’attenzione dei più potenti clan mafiosi, intenzionati a metterci le mani sopra.
Nella L’Aquila di oggi si respira un forte clima di insicurezza. Lo testimoniano le sbarre alle finestre in quegli stessi posti dove un tempo si lasciavano le chiavi alla porta in segno di assoluta tranquillità.
Oggi non basta neanche chiuderle a chiave, quelle porte. Le rassicurazioni date dal questore, Giovanni Pinto, hanno innescato feroci polemiche.
Le sue parole (“la percezione di insicurezza dei cittadini dell’Aquila non è fondata su elementi oggettivi”) sono state pronunciate sei giorni dopo una delle rapine più impressionanti che la città ricorda: quella al supermercato Carrefour, con banditi armati di kalashnikov che hanno assaltato un portavalori portando via circa 70 mila euro.
Solo una settimana dopo le affermazioni del questore è stata la volta della rapina al Globo, dove il direttore di un negozio di casalinghi è stato incappucciato e malmenato.
I DATI

Sui dati non c’è molta chiarezza. Gli unici a cui fare riferimento sono quelli diffusi dal questore e relativi solo alla provincia dell’Aquila.
I furti sono stati 775 nel 2009, 963 nel 2010, 1.255 nel 2011, 1.276 nel 2012. L’aumento c’è, anche se nel 2007, però, erano 1.350.
Quanto ai furti in abitazione si è passati da 105 (2009), a 274 (2010), a 391 (2011), a 348 (2012). Insomma, dall’anno del terremoto questo tipo di reato è triplicato.
Lievitato il reato specifico dei furti di rame: nel primo trimestre 2013 sono stati 21, come tutto il 2012, mentre nel 2011 le denunce furono 9.
TANTE ARMI
La paura non è legata solo al numero di atti criminosi, ma soprattutto alla tipologia.
“Rapine a mano armata, il duplice omicidio a Bazzano, gli spari contro una giornalista aquilana. Sono sintomi da non sottovalutare di un giro di armi che prima non c’era”.
È Fabio Lauri del sindacato di polizia Siulp a sottolineare come i tempi siano cambiati. “Tutti ricordano l’aggressione avvenuta all’esterno di una discoteca aquilana nel 2004, quando un ragazzo prese a martellate tre persone. Allora era il massimo che ci potevamo aspettare”, ricorda.
Solo due settimane fa, un benzinaio a Pizzoli è stato rapinato da due banditi armati, stavolta, (solo) di coltello. Un dipendente è stato chiuso in bagno mentre i ladri portavano via 20 mila euro.
Anche nel compimento del reato di furti in abitazione c’è stata un’evoluzione in negativo.
“I ladri visitavano le case anche prima. Ora però lo fanno quando le persone sono all’interno, magari di notte mentre dormono”, spiega Sabatino Romano del Sindacato autonomo di polizia (Sap).
E c'è anche il caso della banda banda dello spray narcotizzante che soprattutto tra la fine del 2010 e il 2011 ha messo a segno numerosi colpi in città addormentando le persone.
CENTRO STORICO: TERRA DI NESSUNO
Dopo il terremoto c’è stato un vero boom dei furti nelle abitazioni inagibili. Complice il buio e l’abbandono, i ladri si sono aggirati indisturbati nelle abitazioni, portando via di tutto: dagli oggetti più preziosi, come gioielli ed elettrodomestici, a caldaie e termosifoni.
Furti che colpiscono emotivamente chi ha ancora le ferite aperte perché ogni giorno, da quattro anni a questa parte, vede la sua casa in balìa di malviventi e intemperie.
Furti che esasperano gli animi, tanto da portare i cittadini a organizzarsi con forme di difesa ‘fai-da-te’: le ronde, ma anche il ricorso all’ausilio di istituti di vigilanza privati.
“A questi siamo sempre stati contrari - spiega Santino Li Calzi del Coisp - la sicurezza deve essere esclusiva competenza degli enti preposti. Qualsiasi iniziativa provata è pericolosa, anche per i cittadini stessi”.
Nei centri storici ormai deserti il problema non è solo quello dei furti ma anche delle aggressioni: nel cuore della città, per esempio, qualche mese fa un ragazzo è stato aggredito con calci e pugni da tre stranieri, a volto coperto e senza apparente motivo, che sono stati successivamente individuati e denunciati.
“C’è sicurezza lì dove c’è luce e vita - spiega Lauri - non sono d’accordo con la militarizzazione del territorio, ma per un’educazione al senso di sicurezza”.
LA CITTA' CHE CAMBIA FORMA: 500 CHILOMETRI QUADRATI DA CONTROLLARE
Un controllo maggiore non è assolutamente facilitato dal cambiamento morfologico che la città ha subito negli ultimi quattro anni: sono sorte 19 aree del progetto C.a.s.e. più le aree che ospitano i Map.
“Tra L’Aquila e le sue frazioni ci troviamo a pattugliare un territorio di 500 chilometri quadrati, mentre prima del sisma il diametro della zona era di circa 10 chilometri, ora è di 32”, spiega Lauri.
“Ci sono quindi cittadini di serie A, come quelli che vivono nel centro e nell’immediata periferia, e cittadini di serie B, come quelli di Arischia o Assergi, che una volante di polizia la vedono solo in cartolina”, aggiunge Romano.
“Di notte c’è solo una volante, al massimo due. Serve assolutamente un potenziamento degli organici”.
"SERVONO PIU’ AGENTI"

L’unica soluzione per i sindacati è quella di un potenziamento delle forze di polizia.
A tal proposito, torna il caso dei poliziotti aggregati dopo il terremoto del 6 aprile: erano 82, ora sono una quindicina.
“Il terremoto crea le condizioni ideali per la delinquenza comune e quella organizzata. Alla luce dei fatti, chi è al vertice della sicurezza locale e nazionale sceglie di depotenziare l’apparato di sicurezza. In questo momento, invece, servono risorse e mezzi”.
Lo stesso Li Calzi, che dopo l’ennesima rapina aveva chiesto addirittura le dimissioni del questore, sottolinea anche la differenza di performance tra i poliziotti in attività e quelli aggregati: “Questi hanno un’età media di 30 anni, chi lavora per la strada si avvicina ai 50 anni. Le prestazioni sono ovviamente differenti”.

POLIZIOTTI AGGREGATI PUNITI - ANCHE IL COISP AL LORO FIANCO

Anche il Co.I.S.P. - sindacato indipendente di Polizia – si schiera con i colleghi, “poliziotti aggregati” che hanno ricevuto una contestazione disciplinare su segnalazione dell'attuale Questore dell'Aquila Dr Giovanni PINTO.

Bene hanno fatto gli altri sindacati di Polizia a denunciare quest'episodio, il COISP ne condivide la problematica e si dichiara sin da ora disponibile ad intraprendere le iniziative opportune a sostegno dei poliziotti colpiti da quest'ulteriore iniziativa nei loro confronti.

Togliere dei “soldi” a chi già, come molti cittadini, deve fare i conti con l'attuale crisi economica significa non preoccuparsi minimamente dei problemi dei propri dipendenti e denota la volontà di infierire su chi ha già molte altre cose cui pensare in una città completamente da ricostruire.

Per dare un segno tangibile ai colleghi colpiti dall'ingiusto provvedimento il COISP ha intenzione di lanciare una sottoscrizione a favore dei poliziotti per raccogliere la somma necessaria alla difesa nei procedimenti ed eventualmente sostenere le spese per pagare la sanzione pecuniaria che non riteniamo “giusta”.

A tal fine, se le situazioni lo richiederanno, il COISP provvederà ad aprire un conto corrente dedicato esclusivamente alla raccolta di fondi a favore dei “poliziotti aggregati”.


SICUREZZA L'AQUILA: QUESTORE 'PUNISCE' GLI AGGREGATI
PER LETTERA AL PREFETTO

http://www.abruzzoweb.it/contenuti/sicurezza-laquila-questore-punisce-gli-aggregati-per-lettera-al-prefetto/518815-4/
di

L’AQUILA - Il questore dell’Aquila, Giovanni Pinto, punisce i poliziotti aggregati che qualche tempo fa hanno inviato una lettera al Prefetto, Francesco Alecci, decurtando dal loro stipendio il compenso equivalente a 5 giorni lavorativi.

A darne notizia ad AbruzzoWeb è Fabio Lauri, segretario generale provinciale dell'Aquila del Sindacato italiano unitario lavoratori di polizia (Siulp), che parla di un “clamoroso provvedimento disciplinare” preso nei confronti dei colleghi solo “per aver fatto appello al prefetto in qualità di rappresentante del governo”.

Nei giorni scorsi Pinto ha comunicato le ragioni del provvedimento ai questori delle sedi di provenienza degli aggregati, che sono i deputati a procedere alla contestazione.

"Il Questore Pinto, ritenendo biasimevole l'appello dei colleghi aggregati al rappresentante del governo in cittá, a sua insaputa, ha proceduto con una segnalazione che, solo dopo, a opera dei rispettivi dirigenti territoriali di appartenenza degli aggregati, si è concretizzata in contestazione disciplinare che potrebbe determinare una decurtazione stipendiate per i colleghi coinvolti che può variare, a norma della legge 737/81, da 1 a 5 giornate mensili", specifica Lauri.

Nella lettera, come spiega Lauri, i cinque poliziotti aggregati avevano segnalato la difficile situazione che la città vive in merito alla sicurezza, chiedendo di poter restare in attesa dell'assegnazione definitiva del personale che deve essere trasferito all'Aquila.

martedì 14 maggio 2013

Il COISP al Questore - viva questa città


Egregio Signor Questore,

l’escalation criminale di questi ultimi giorni ci induce, come rappresentanti di chi è chiamato (i poliziotti) a fornire la sicurezza ai cittadini aquilani, a rivolgerci alla S.V. affinché prenda atto che le strategie messe in campo dalla S.V. sono insufficienti o addirittura sbagliate.

Purtroppo gli appelli ed i timori dei mesi scorsi, lanciati dal Coisp sui rischi di un allentamento del “controllo del territorio” sono stati sempre disattesi e, nonostante le rassicurazioni fornite dalla S.V. in base alle statistiche da Lei fornite, il territorio aquilano è preda di sciacalli che, dopo aver razziato le case degli aquilani non esitano ad usare le armi per sottrarre i proventi del lavoro dei cittadini, facendo fare un salto di qualità nella statistica dei reati nel nostro territorio. Se prima dovevamo confrontarci coi i furti ora dobbiamo fare i conti con i “rapinatori” che oltre ad essere un pericolo per i cittadini (TUTTI) lo è anche per le Forze dell’Ordine che si trovano, con tutte le difficoltà che Lei ben conosce, a contrastare tali fenomeni.

Dov’è finito il “piano antirapina” che, secondo l’intenzione del suo predecessore l’ex Questore dell’Aquila Stefano Cecere, doveva raggiungere l’obbiettivo di bloccare gli accessi nel giro di 5 minuti dall’evento criminoso” (il Centro del 4 ottobre 2012).

Il COISP le rinnova con forza l’invito a confrontarsi con le OO.SS. sui temi delicati che interessano la Questura aquilana e a prendere in considerazione la possibilità che forse quello che sta facendo è “sbagliato”; la normalità che Lei esalta, non è  veritiera. I fatti ”purtroppo” lo dimostrano.

Prenda atto che la situazione aquilana non è affatto normale; questi episodi creano disorientamento nella popolazione, prenda anche atto che le forze in campo sono insufficienti oppure male organizzate, come noi del COISP da tempo gridiamo. L’età media di chi lavora per la strada si avvicina inesorabilmente ai 50 anni, questi sono tutti segnali che Lei dovrebbe attentamente valutare prima di sostenere che i poliziotti aggregati non servono più alla città.

Signor Questore, non stia arroccato all’interno del Suo ufficio, scenda per strada a vivere questa città; così forse capirà cosa significa stare in una “città che non esiste” . Noi, invece abbiamo il dovere di far ritornare a “vivere” questa meravigliosa località fatta di arte, storia e cultura; nel caso Lei la pensasse in modo diverso la invitiamo veramente a fare un gesto di umiltà ed a lasciare la “sedia” di Questore del Capoluogo d’Abruzzo, non è poi detto che senza “capo” non si ottengano risultati …migliori.

lunedì 6 maggio 2013

COISP: Giornata intensa con il Convegno sul doppio lavoro ed il congresso provinciale che ha visto la rielezione di Santino Li Calzi

Nella splendida cornice della sala conferenze dell’ANCE dell'Aquila si è svolto il convegno – organizzato dal COISP – sindacato indipendente di Polizia – dal tema “Doppio lavoro e attività extraprofessionale, una materia questa molto delicata relativamente ai dipendenti pubblici. L'iniziativa è stata fortemente voluta per far luce sulle concrete possibilità, per i poliziotti, di affiancare alla loro occupazione principale, a forte rilevanza sociale, altre attività lecite ed autorizzate, che non contrastino con le norme, i regolamenti e la deontologia della Polizia di Stato.

Una nutrita schiera di appartenenti alle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco del CONAPO, alla Polizia Municipale oltre ed alcuni dipendenti pubblici della scuola e degli enti locali, hanno assistito all’esposizione delle norme sulle incompatibilità, che vietano ai pubblici dipendenti di effettuare altre professioni ma anche alla possibilità, in alcuni casi, di poter effettuare “prestazioni professionali occasionali”, magistralmente descritte dal relatore Massimiliano Acerra.

Al convegno hanno preso parte anche rappresentati della CGIL Funzione Pubblica e delle RSU scuola, nonché la Senatrice Enza Blundo, che si è detta felice di poter partecipare ad eventi di questo genere ed ha apprezzato l’iniziativa del COISP in quanto consapevole della difficoltà di trattare temi scottanti come il doppio lavoro dei dipendenti pubblici, (ma il problema è reale ed il Parlamento prima o poi dovrà occuparsene).

Il segretario Generale del COISP Franco Maccari a conclusione dei lavori non ha potuto che sottolineare come il lavoro che non c’è, sia anche un problema di ordine pubblico, che innesca tensioni sociali che poi si riversano sui poliziotti chiamati a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica.

A Santino Li Calzi, segretario aquilano del COISP e moderatore dell’incontro, è poi toccata la sintesi della giornata ed a tal fine ha dichiarato che “il doppio lavoro non dovrebbe esistere perché illegale, ma è anche vero che gli stipendi degli impiegati, sia pubblici che privati, sono fermi da anni, il potere d’acquisto ha eroso ulteriormente i salari e pertanto trovare soluzioni alternative è diventata un’esigenza vitale, inoltre è risaputo che in Italia il lavoro nero è una realtà e dunque o ci comportiamo come gli struzzi, che non vogliono vedere la realtà, oppure come noi ci auspichiamo bisogna prendere coscienza del problema e provare a regolamentarlo, forse si avrebbe il duplice risultato di aumentare gli introiti dell’erario e far emergere il lavoro nero con conseguente maggior serenità per chi lo effettua”.

Nel pomeriggio si è poi svolto il Congresso Provinciale del COISP dove sono stati ripercorsi, con un video, 5 anni di attività sindacale, dove il COISP aquilano è stato certamente protagonista di alcune importanti battaglie come la determinazione nel voler incontrare l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi,in occasione della visita del 29 settembre del 2009, per consegnargli una nota sulla situazione in cui operavano i poliziotti aquilani, nonché le continue lotte sulla restituzione delle tasse.

Il COISP è stato l’unico sindacato di Polizia a recarsi a Roma per la manifestazione del 7 luglio 2010 per protestare contro la restituzione delle tasse. Inoltre come non ricordare le lunghe ed estenuanti attività intraprese a favore dei colleghi poliziotti aggregati – anche in questo caso il COISP cercò (stavolta non riuscendo nell'impresa) di incontrare il Presidente della Repubblica in occasione dell'inaugurazione dell'Auditorium del parco il 7 ottobre 2012, al fine di consegnargli una lettera sulla vicenda. Numerose sono poi state le manifestazioni a sostegno della categoria contro i Governi che si sono succeduti e che indistintamente non hanno perso occasione per “tagliare” le risorse al comparto sicurezza. Il COISP aquilano si è poi distinto oltre che nella difesa degli interessi della categoria anche nelle attività di sostegno alle popolazioni colpite da calamità naturali a partire dalle popolazioni siciliane, venete e liguri colpite dalle alluvioni ma anche quelle dell’Emilia che hanno condiviso con noi l’esperienza del terremoto. Altro doloroso capitolo, sempre tra le priorità del COISP, le vittime di qualsiasi violenza, dal ricordo delle stragi mafiose, alle vittime della strada (protesta dei fiori rossi), le vittime di “femminicidio”, quest'ultime ricordate deponendo fiori per Orjeta Boshti a San Valentino e partecipando al “ONE BILLION RISING”, manifestazione mondiale a sostegno delle donne vittime di violenze oppure vittime innocenti come Melissa Bassi, la studentessa di Brindisi uccisa mentre andava a scuola.

Al termine i delegati hanno rinnovato la fiducia a Santino Li Calzi, quale Segretario Generale del COISP aquilano, che sarà coadiuvato dai Segretari Provinciali Romano Emanuela e Fusco Alessandro per la segreteria provinciale dell'Aquila, Renzo Buttari responsabile per la Polizia Stradale, Agnitelli Vincenzo e Francesco Lotito per la Valle Peligna, mentre il responsabile della Marsica Carlo Corazza sarà delegato al Congresso Nazionale che si terrà il 21, 22 e 23 giugno prossimo a Vicenza.

Santino Li Calzi dopo l’elezione si è detto felice di poter continuare ad essere punto di riferimento per moltissimi poliziotti e promette di mettere in campo tutto l’impegno possibile per programmare un futuro sempre più incisivo, gettando le basi per raggiungere risultati sempre più ambiziosi”.