lunedì 29 novembre 2010

COISP CON I MILITARI IN PIAZZA IL 2 DICEMBRE A DIFESA DELLA COSTITUZIONE - “SERVITORI DELLO STATO, NON SERVI”.

Per la prima volta dopo 40 anni, i militari scenderanno in piazza contro il Governo per una grande manifestazione politica. Politica, perché è vietato ai militari svolgere attività sindacale. Carabinieri e appartenenti agli altri corpi militari dello Stato, manifesteranno per la tutela delle proprie condizioni di lavoro, ma soprattutto per affermare e difendere i propri diritti inalienabili sanciti dalla Carta Costituzionale. Si chiama infatti “Difendiamo la Costituzione” la manifestazione organizzata dal PSD – Partito Sicurezza e Difesa, e dal COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, che si svolgerà a Roma il 2 dicembre prossimo, con inizio alle ore 11.00 davanti al Ministero della Difesa e al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Una manifestazione per difendere la Costituzione italiana, il diritto di essere cittadini liberi, con uguali diritti e uguali possibilità, il diritto di essere rappresentati, di essere informati, di potersi esprimere, di poter scegliere. Ai militari non è infatti permessa la libera associazione sindacale, non è permesso di esprimere liberamente la propria opinione. Ma l’obbedienza non può in alcun modo mortificare la dignità degli uomini in divisa, né comprimere i diritti riconosciuti nei primi articoli della Costituzione Italiana: tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, tutti hanno diritto di riunirsi pacificamente e di associarsi liberamente, di costituire sindacati a difesa delle condizioni dei lavoratori. E poi i principi sanciti dall’articolo 52 della Carta Fondamentale: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro nè l’esercizio dei diritti politici. L’ordinamento delle Forze Armate si uniforma allo spirito democratico della Repubblica”. “Difendere questi diritti è dovere di ogni cittadino: significa difendere la Giustizia e la Democrazia nel nostro Paese”, afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP. “Oggi un carabiniere – spiega il leader del COISP – viene messo sotto procedimento se soltanto osa esprimere il proprio pensiero. Questo non è accettabile in un Paese democratico: essere servitore dello Stato non significa esserne servo!”. Alla manifestazione potranno partecipare soltanto i militari che siano liberi dal servizio, non indossino l’uniforme, che non si qualifichino come militari o si rivolgano ad altri militari in divisa o che si qualificano come tali, secondo quanto prevedono gli articoli 1350 e 1483 del Codice dell’ordinamento militare. “Si tratta di norme illiberali e anacronistiche - dice Maccari - che pongono restrizioni gravissime a diritti civili fondamentali di questi stessi militari che il nostro Governo manda all’estero ad esportare democrazia!”. “Un carabiniere è considerato quasi come un delinquente se manifesta le proprie opinioni o difende i propri diritti!”, spiega Maccari, che conclude: “Il sindacalismo per i nostri colleghi militari rappresenta di una conquista da perseguire ad ogni costo. In Polizia, così come nella cittadinanza, quello alla rappresentanza sindacale è un diritto radicato, che nessuno oserebbe mettere in discussione. Noi non accettiamo di assistere passivamente alla repressione di quei militari che coraggiosamente si battono per il cambiamento, e per questo il 2 dicembre saremo in piazza insieme a loro”.
Buon Sindacato

mercoledì 24 novembre 2010

COISP: Mentre la politica chiacchiera, Magistrati e Forze dell’Ordine continuano a mietere successi


Il COISP – Sindacato indipendente di Polizia – accoglie con soddisfazione la notizia della brillante operazione contro la criminalità organizzata calabrese, ma con ramificazioni anche in abruzzo, compiuta dai poliziotti della Squadra mobile di Reggio Calabria, unitamente ai colleghi di Roma e L’Aquila che ha portato al sequestro di beni per un valore di 50 milioni di euro alle cosche Borghetto, Zindato e Caridi.
Il COISP spera che il Governo non venga a sapere di questa operazione così da non potersi accreditare i meriti del buon lavoro fatto e lasci tutta la soddisfazione ai Magistrati ed alle Forze dell’Ordine che con il loro duro, costante e certosino lavoro portano a casa un ennesimo risultato positivo nella lotta alla ndrangheta nonostante che le forze in campo siano costrette a lavorare in condizioni ambientali oggettivamente difficili e spesso siano lasciate ancor più sole per l’assenza di altri poteri dello Stato che sarebbero deputati a far rispettare le regole.
Ai colleghi impegnati quotidianamente nella difficile lotta contro la criminalità vanno i nostri più vivi complimenti e la nostra stima incondizionata ai magistrati della DDA, le nostre richieste sono come sempre rivolte al Governo centrale. La garanzia di sicurezza che i cittadini chiedono non può essere un Comparto dove ci si possa mettere a fare i "conti della serva", non si può risparmiare negli investimenti per le Forze di Polizia, perché per ogni euro in meno investito sulle Forze dell’Ordine, ci sarà un cittadino meno sicuro.
Buon Sindacato

I poliziotti aquilani al Questore: Stufi di stare nei CONTAINER

Nella giornata del 23 novembre 2010, è stata tenuta una Assemblea Generale indetta dal cartello dei sindacati SIULP-SAP - SIAP – SILP Cgil - UGL P.di S. e COISP con tutti i lavoratori della Polizia di Stato attualmente relegati nella Baraccopoli allestita all’interno della Caserma Rossi e nei sottoscala della Cassa di Risparmio.
L’iniziativa si è resa necessaria poiché, i poliziotti, traditi dalla promesse fatte dai vertici dell’Amministrazione di Pubblica Sicurezza secondo le quali il persistere di tale situazione avrebbe avuto termine nella prossima primavera, non sono certamente nelle condizioni di sopportare oltre, le condizioni in cui sono costretti ad operare.
Pochi giorni addietro, difatti, si è appreso ufficialmente, con motivazioni ambigue, che la presunta data di ripristino degli uffici di Polizia nel Capoluogo Abruzzese, non avverrà, nella più ottimistica delle previsioni, prima della fine del 2012.
Una prospettiva questa ritenuta inaccettabile, in quanto, oltre ad esporre in maniera oltremodo irresponsabile i poliziotti in servizio alla Questura ed alla Polizia Stradale a condizioni lavorative estreme e a sicuro danno per la propria salute, negherebbe ancora per troppo tempo un riferimento certo ai cittadini aquilani, ai quali, oltre ai tagli alla sicurezza, viene interdetto anche quel che resta del loro diritto di potersi rivolgere ad un apparato Sicurezza a L’Aquila.
Nel corso dell’Assemblea, è stato dato mandato ai sindacati di adottare la forma di intimazione ritenuta più idonea nei confronti del Questore dell’Aquila, dottor Stefano Cecere e del Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per l’Abruzzo, dottor Antonio Cameli, affinchè siano immediatamente reperiti locali idonei e adeguati, che coniughino il diritto alla salute dei poliziotti e il dovere di offrire un servizio dignitoso e di giusto riferimento alla cittadinanza.
Sono attualmente al vaglio eventuali forme ed azioni di protesta.
leggi articoli su:

domenica 14 novembre 2010

SOSTENIAMO LE POPOLAZIONI DEL VENETO E DELLA CALABRIA

DOPO AVER BENEFICIATO DEGLI AIUTI ARRIVATI DA TUTTA ITALIA, IL CO.I.S.P. RITIENE CHE OGGI TOCCHI A NOI FARE UN GESTO DI SOLIDARIETA’ VERSO CHI, COME NOI, STA PROVANDO LA SOFFERENZA DOVUTA ALLA PERDITA DI VITE UMANE (fortunatamente poche) E DI TUTTI I BENI MATERIALI.

DA UN PRIMO ESAME SUL CAMPO, CI E’ STATO RIFERITO ALTRESI’ CHE 3 COLLEGHI (3 a Padova e 1 a Vicenza) HANNO SUBITO INGENTI DANNI DALL’ALLUVIONE.

INSIEME A TUTTI VOI SIAMO CERTI CHE È POSSIBILE DARE UN SOSTEGNO CONCRETO ALLE POPOLAZIONI COLPITE DA QUESTI TRAGICI EVENTI. PERTANTO VI INVITIAMO A PARTECIPARE A QUESTO DOVEROSO ATTO DI SOLIDARIETÀ RIVOLTO (oltre che ai colleghi) SOPRATTUTTO AI BAMBINI CHE SONO LE PRIME VITTIME DELLE CATASTROFI NATURALI E CHE, PIU’ D’OGNI ALTRO, HANNO BISOGNO DI GESTI D’AMORE E DI SOLIDARIETA’.

QUESTA SEGRETERIA PROVINCIALE RACCOGLIERA’ I VOSTRI CONTRIBUTI SIA ECONOMICI CHE MATERIALI (materiale didattico e giocattoli) PER POI SUDDIVIDERLI TRA LE SCUOLE PRIMARIE, CHE SARANNO INDIVIDUATE MEDIANTE CONTATTI TELEFONICI CON I NOSTRI RAPPRENTANTI LOCALI.

SI CERCANO VOLONTARI, PER CONTRIBUIRE ALLA RACCOLTA E PER ORGANIZZARE IL VIAGGIO DI CONSEGNA DEL MATERIALE.

SI RINGRAZIA ANTICIPATAMENTE QUANTI ADERIRANNO ALL’INIZIATIVA


PER INFORMAZIONI TELEFONARE AI NUMERI 3313697685 - 3473554533
Buon Sindacato

giovedì 11 novembre 2010

SOS VENETO - ALLUVIONE 2010


aiutiamo gli amici veneti


mercoledì 10 novembre 2010

COISP L'Aquila - Delusione o rassegnazione?

......alla fine, la prevista manifestazione da parte dei Sindacati di Polizia aquilani, non cè stata. Considerato che il Presidente del Consiglio On. Berlusconi non sarebbe uscito dalla Scuola della Fiananza, anche se avessimo manifestato non ci avrebbe ne visto ne sentito. Daltronde come detto anche dai TG odierni Lui (il Presidente) non ha sentito nessuna lamentela ne in Veneto ne a L'Aquila, contento Lui.
Certo noi, rappresentanti sindacali (eravamo in tanti stavolta SIULP, SAP, SIAP, SILP, UGL e COISP) il nostro compito a difesa degli interessi della categoria, penso, l'abbiamo fatto certo io (del COISP) sono rimasto molto deluso dell'incontro avuto successivamente con il Vice Capo della Polizia Prefetto Nicola IZZO. Con molta onestà il vice capo ha detto che le cose non stanno affatto bene. Ha confermato che i lavori della Questura (molto probabilmente) si fermeranno, in attesa della gara d'appalto per i proseguio dei lavori. Si parla che la consegna dei lavori averrà nel mese di marzo 2011. Per consolarci il Prefetto ci ha comunicato che il Dipartimento è pronto a riconoscerci, anche per l'anno 2011, la "sede disagiata" ed il mantenimento dell'attuale monte ore di "straordinario emergente" (che faranno le solite persone).
Non vi è NESSUNA possibilità che l'organico venga aumentato, in parole povere niente trasferimenti di personale per L'Aquila, neanche con le valutazioni dell'art. 55 ed anche le "aggregazioni" ha detto che non possono essere all'infinito (e di fatto essere dei trasferimenti camuffati). Il vice capo ci ha tenuto a sottolineare che comunque le istanze dei colleghi vengono attentamente vagliate e chi ha "veramente situazioni particolari" continuerà a permanere a L'Aquila. Chiassà con quale criterio poi si giudicherà la "particolare situazione" come se già di per se il TERREMOTO non sia una "particolare situazione". Vallo a spiegare a chi non lo vive quotidianamente che tutta la nostra vita è stata stravolta nei piccoli gesti quotidiani come andare a prendere i figli a scuola, ognuno di noi aveva comprato casa in un determinato luogo in virtù del lavoro, delle scuole o dei servizi e ti ritrovi ha compiere igli stessi gesti di prima ma in un tempo (se ti va bene) doppio.
Scusate la divagazione, tornamo ai nostri problemi.
Sempre in merito all'immobile della Questura ed ha seguito delle rimostranze dei sindacati (all'incontro era presenta anche il rappresenate della SP) che facevano presente come il personale certamente non gradirà l'ipotesi che si debba permanere dentro i "container" per i prossimi (almeno) 2 anni, il Questore ci informava che aveva già preso contatti con il Sindaco per cercare "soluzioni alternative" per gli uffici della Questura, non è entrato nel dettaglio della situazione, pertanto al momento vi è "incertezza assoluta" tranne, se non si trovano "altre soluzioni" che si profila una lunga permanenza nelle "baracche e nei sottoscala".
Buon Sindacato

martedì 9 novembre 2010

SICUREZZA e TERREMOTO - Proteste dei Sindacati di Polizia

TERREMOTO: VISITA PREMIER, SINDACATI PS ANNUNCIANO PROTESTE L’AQUILA
(ANSA) – L’AQUILA, 8 NOV – Le segreterie provinciali aquilane dei sindacati di Polizia (Sap, Siap, Silp, Ugl Polizia di Stato, Coisp, Siulp) annunciano “probabili iniziative di protesta in occasione della visita all’Aquila del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi”, prevista domani, in relazione alle difficili condizioni di lavoro a 18 mesi dal terremoto. “Mentre il presidente del Consiglio torna all’Aquila per la consegna dei riconoscimenti di Protezione Civile ai vertici delle forze di polizia, in riferimento ai servizi svolti nel post-terremoto – si legge in una nota congiunta -, i poliziotti aquilani, cioé coloro che, mentre vivevano la tragedia sulla loro pelle e su quella dei congiunti, hanno generosamente prestato servizi e soccorso alla popolazione tralasciando i loro problemi, ancora oggi sono costretti a lavorare ammassati e dimenticati in malsani ambienti di fortuna”. “Il Governo in carica – si legge ancora nella nota – ha cercato di accreditarsi tantissimi meriti sulla ricostruzione, sinora solo virtuale, a danno anche dell’immagine della popolazione aquilana, non risparmiando figuracce neanche in merito alla ricostruzione degli edifici strategici, come lo stabile della Questura, luogo preposto alla pianificazione e al coordinamento della sicurezza di tutta la provincia”. Di qui la necessità di lavorare in container o in sottoscala “in condizioni malsane”. “Questo Esecutivo – conclude la nota dei sindacati di Polizia – oltre a disattendere gli impegni presi con le donne e gli uomini in divisa per il riconoscimento della specificità, pretenderebbe, con una direttiva del gabinetto del ministro Roberto Maroni, già emanata, di equiparare i poliziotti a tutti gli impiegati civili e far funzionare la Polizia solo dalle 8 del mattino alle 18 di sera, come qualsiasi altro ufficio pubblico, disconoscendo di fatto la richiesta di sicurezza da parte dei cittadini, che è articolata nelle 24 ore”. (ANSA).

giovedì 4 novembre 2010

Carabinieri di "scorta" alle "escort". Per il Co.I.S.P. è un'insulto alla DIVISA

“Se fossero confermate le notizie di stampa secondo cui alcuni carabinieri sarebbero stati costretti a fare da scorta o da autisti alle avvenenti ospiti degli ormai noti festini nelle ville del presidente Berlusconi, non ci troveremmo più davanti a semplici episodi di malcostume politico, di abusi di potere, di sprechi di denaro pubblico, di comportamenti squallidi e tracotanti da aristocrazia decadente, ai quali pure fatichiamo ad abituarci. Ci troveremmo davanti a veri e propri atti di tradimento, ad intollerabili insulti a quelle divise che rappresentano la dedizione al dovere e l’amore per la propria Nazione. Divise troppo spesso macchiate dal sangue di uomini e donne che hanno pagato con la vita la scelta di dedicare la propria esistenza alla difesa della legalità e della giustizia”. Lo afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, che prosegue: “Non possiamo tollerare che quelle stesse divise che hanno fatto da scorta a uomini come Falcone e Borsellino, oggi vengano umiliate, vilipese, coperte di vergogna, solo perché delle fortunate prostitute vengano portate ad allietare le feste di uomini politici”. “Se fossero confermate queste notizie vergognose – conclude Maccari – il Ministro della Difesa, e soprattutto il Presidente del Consiglio, dovrebbero dimettersi immediatamente, chiedere scusa agli italiani, e sparire per sempre con il loro carico di disonore”.
Buon Sindacato