lunedì 31 ottobre 2011

TASSE: se sarà mobilitazione il COISP ci sarà

Siamo stati i primi, (già il 10 ottobre scorso), a denunciare che il Dipartimento di P.S. dopo aver preliminarmente ricordato quanto segue:
- il rimborso di quanto dovuto può avvenire: per proprio conto o tramite sostituto d’imposta;
il rimborso dovrà avvenire obbligatoriamente entro il mese di dicembre 2020;
che la rateizzazione è stata prevista in massimo 120 rate a decorrere dal mese di novembre 2011;
che le 10 rate scadute ( 1 gennaio – 31 ottobre 2011) dovranno essere versate entro il 16 dicembre;
ha invitato gli uffici periferici, Prefettura e Questura dell’Aquila, ad informare i propri dipendenti – i poliziotti aquilani - che "le rate scadenti tra il 1° gennaio 2011 e il 31 ottobre 2011 saranno trattenute in un’unica soluzione sul cedolino stipendiale del mese di novembre 2011 al fine di consentire il versamento delle stesse entro il termine stabilito dal DPCM 4 agosto 2011, ovvero il 16 dicembre 2011".
E’ anche vero però che questa restituzione, per il momento, è stata richiesta solo per i poliziotti in quanto altre Amministrazione (forse con una coscienza più umana di quella del Ministero dell’Interno) non sono state così solerti nel richiedere ai propri dipendenti di adeguarsi alla normativa.
A distanza di 20 giorni dall’allarme lanciato e comunque a tempo ormai scaduto, non vi è traccia della sospensione del pagamento o della eventuale ulteriore proroga con relativo abbattimento della somma da restituire e pertanto tutti gli aquilani e dunque anche i poliziotti, si apprestano a dover fare i conti con un pesante debito (si parla di circa 100 milioni di euro) da pagare alle casse di uno Stato che invece di tutelare i cittadini-contribuenti, che hanno avuto pesanti ripercussione scaturite da un evento così devastante, si comporta come farebbe uno strozzino con l’imprenditore in difficoltà.
Chi ha giurato fedeltà alla Repubblica ed alle leggi dello Stato non può pensare che chi ci Governa voglia infliggere una simile condanna ad un territorio già pesantemente martoriato, aspettiamo dunque fiduciosi che arrivi questo provvedimento di proroga con contestuale abbattimento delle tasse da restituire, in caso contrario diciamo già da ora che se ci sarà una mobilitazione i poliziotti del COISP ci saranno.


Buon Sindacato

mercoledì 26 ottobre 2011

Abruzzo protagonista al raduno annuale del COISP

MACCARI: LE PENSIONI DEI POLIZIOTTI NON SI TOCCANO



Anche quest’anno il COISP ha organizzato il consueto raduno nazionale in cui si è analizzato un intenso anno di lotte sindacali vissute sempre in prima linea e con l’orgoglio di difendere l’uniforme della Polizia di Stato.
Un’uniforme che rappresenta l’amore per la propria Patria, il senso del dovere, lo spirito di sacrificio, l’impegno civile, la lotta per la giustizia, la legalità e la solidarietà: valori che uniscono i poliziotti di tutta Italia e che permeano l’attività quotidiana del COISP.
L’evento alla quale hanno preso parte i Quadri Dirigenti del sindacato, i Segretari Nazionali e Territoriali e centinaia di Poliziotti da tutta Italia, nonché rappresentanze di associazioni ed Autorità di settori, ma anche molti amici esterni della Polizia è stata l’occasione per ripercorrere le tante battaglie sindacali combattute negli ultimi mesi e che hanno visto il COISP assoluto protagonista - per aver guidato in tutto il Paese la protesta delle Forze dell’Ordine contro il Governo con le sagome dei poliziotti "pugnalati alle spalle".
Durante l’incontro si è appresa la notizia di un’ulteriore intervento, da parte del Governo, sulle pensioni. A questa evenienza il Segretario Nazionale Franco Maccari con il consenso di tutta l’organizzazione del COISP ha opposto un netto rifiuto infatti ha affermato: "Lo diciamo da subito e con grande determinazione: il Governo stia alla larga dalle pensioni dei poliziotti!".
"Siamo estremamente chiari: non accetteremo che vengano neppure sfiorati i diritti dei lavoratori del Comparto Sicurezza e Difesa, né ci lasceremo abbindolare da chi ci verrà a parlare di imposizioni da parte dell’Europa. Un’Europa lontana dai cittadini, che non riesce neppure a garantire loro il bisogno primario della Sicurezza, non ha per noi alcuna autorevolezza e credibilità. Di fronte ad una crisi sociale senza precedenti, che investe tutta l’Europa, ed in maniera particolarmente drammatica l’Italia, non si può pensare di penalizzare gli uomini e le donne in divisa che ogni giorno, tra mille difficoltà economiche e lavorative, si sacrificano per garantire la convivenza civile e la sicurezza dei territori. Il Governo non pensi di affondare ancora le mani nelle tasche delle Forze dell’Ordine: se verranno toccate le pensioni metteremo in atto una mobilitazione senza precedenti".
Per l’Abruzzo erano presenti il Segretario Provinciale dell’Aquila Santino Li Calzi ed il Segretario Regionale Alessandro ROSITO il quale si è reso protagonista e vincitore del concorso inerente "campagna pubblicitaria" del COISP per il 2012, con la locandina "duri si … ma corretti – passa al coisp – il tuo sindacato" .

martedì 25 ottobre 2011

COISP: Sulle pensioni pronti ad una mobilitazione seza precedenti

IL GOVERNO STIA ALLA LARGA DALLE
PENSIONI DEI POLIZIOTTI! IL COISP: PRONTI
AD UNA MOBILITAZIONE SENZA PRECEDENTI


“Lo diciamo da subito e con grande determinazione: il Governo stia alla larga dalle pensioni dei poliziotti!”. Lo afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia. “Siamo estremamente chiari: non accetteremo che vengano neppure sfiorati i diritti dei lavoratori del Comparto Sicurezza e Difesa, né ci lasceremo abbindolare da chi ci verrà a parlare di imposizioni da parte dell’Europa.
Un’Europa lontana dai cittadini, che non riesce neppure a garantire loro il bisogno primario della Sicurezza, non ha per noi alcuna autorevolezza e credibilità. Di fronte ad una crisi sociale senza precedenti, che investe tutta l’Europa, ed in maniera particolarmente drammatica l’Italia, non si può pensare di penalizzare gli uomini e le donne in divisa che ogni giorno, tra mille difficoltà economiche e lavorative, si sacrificano per garantire la convivenza civile e la sicurezza dei territori. Il Governo non pensi di affondare ancora le mani nelle tasche delle Forze dell’Ordine: se verranno toccate le pensioni metteremo in atto una mobilitazione senza precedenti”.

Buon Sindacato

lunedì 17 ottobre 2011

Il COISP domani protesta al Senato. Maroni trovi le risorse o si dimetta.

DOMANI IL COISP PROTESTA A PALAZZO MADAMA: NON VOGLIAMO
RICONOSCIMENTI E SOLIDARIETA’!
MACCARI: FOSSE PER LA POLITICA, IL PAESE SAREBBE GIA’ NELL’ANARCHIA.
DAL GOVERNO SOLO OSTACOLI AL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE.
MARONI TROVI RISORSE O SI DIMETTA. IL SENATO SFIDUCI L’ESECUTIVO!



I poliziotti del Sindacato Indipendente COISP terranno domani pomeriggio un sit-in di protesta di fronte a Palazzo Madama, dove alle 16,30 è atteso il ministro dell’Interno Maroni per riferire sui fatti di Roma. “Siamo stanchi di assistere alle passerelle e ai bavosi attestati di solidarietà da parte dei politici. Siamo stufi di ascoltare parole, parole e ancora parole. Non sono le parole a proteggerci dalle violenze dei teppisti, non portiamo con le parole il pane a casa, non sono le parole ad assicurare un futuro ai nostri figli”. E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP, che prosegue: “Cosa può dire Maroni al Senato, se non che i poliziotti sono stati bravi, che hanno dimostrato la solita grande professionalità, che hanno evitato che le violenze sfociassero in episodi ancora più drammatici? Lo sappiamo già, lo sanno tutti i cittadini italiani! Gli unici a ricordarlo soltanto all’indomani delle violenze di piazza sembrano essere i rappresentanti del governo, buoni a incassare meriti che non sono loro. Se l’ordine pubblico viene mantenuto nelle piazze, se vengono inferti colpi alla criminalità, lo si deve soltanto agli uomini ed alle donne delle Forze dell’Ordine, al loro impegno mai ripagato, alla loro eroica abnegazione, alla loro insostituibile professionalità.
Fosse per la politica, il Paese sarebbe già nell’anarchia. La politica, infatti, quando interviene, lo fa solo per ostacolare il lavoro delle Forze dell’Ordine: tagliando le risorse in modo insostenibile, inventando leggi criminogene che vanificano anni di lavoro, adottando qualunque possibile strampalato provvedimento che possa contribuire alla disorganizzazione delle strutture e dell’attività operativa. Se il ministro Maroni vuole davvero riconoscere la bontà del nostro operato, ha un solo modo di dimostrarlo: lottando nel governo per destinare al Comparto Sicurezza le risorse economiche necessarie. Se sa di non riuscirci, o se non vuole farlo, ha una sola possibilità dignitosa: si dimetta. Se i nostri senatori vogliono davvero dimostrare la loro solidarietà alle Forze dell’Ordine, lo facciano in maniera concreta: sfiducino Berlusconi e il suo governo che usa i poliziotti come carne da macello, mandandoli ogni giorno al massacro contro i criminali tradizionali e contro i nuovi delinquenti che la politica stessa contribuisce a creare, lasciando affondare il Paese nella crisi economica e negli scandali”.

sabato 15 ottobre 2011

Scontri a Roma: Coisp per i Tutori dell’Ordine: “Noi da soli a subire gli effetti di una politica inadeguata, inefficiente, menefreghista"

“Auto e blindati in fiamme e barricate con cassonetti divorati dal fuoco, vetrine sfondate, fiamme
nella sede di alcuni uffici del ministero della Difesa, lancio di oggetti, sassi, sampietrini, petardi e pali contro le Forze dell’Ordine, le solite scene di delirio in una Capitale assediata dalla guerriglia urbana.
In strada, come sempre, i tutori della sicurezza soggetti ad ogni sorta di rischio. Roma ne uscirà devastata, uomini e donne in divisa ne usciranno a pezzi. Siamo in balìa del disordine, dell’inefficienza, del caos, dell’improvvisazione, siamo in un’Italia allo sbando, priva di una guida seria, ma in mano a quel che sembra più la caricatura del Governo, i cui gesti sconsiderati generano effetti disastrosi che ormai ogni giorno sono solo le Forze dell’Ordine ad arginare”.
E’ un preoccupatissimo Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a commentare così il precipitare degli eventi questo pomeriggio a Roma, dove la manifestazione dei cosiddetti indignatos si è presto tramutata, come si temeva, nella sfilata di gruppi di violenti che hanno scatenato il finimondo in città, dove teppisti senza scrupoli si sono mischiati alla folla pacifica.
“Il nostro pensiero - aggiunge Maccari - corre ai colleghi che a Roma stanno vivendo momenti ad
altissima tensione, rischiando grosso rispetto alla loro incolumità ed alla carriera. Sappiamo bene che sono nella delicatissima situazione di dover tenere la situazione sotto controllo senza che ci vadano di mezzo i manifestanti pacifici e senza venir additati come coloro che vogliono reprimere il dissenso, senza infuocare ancora di più gli animi dei facinorosi e, beffa delle beffe, sentendosi magari criticare perché non usano il pugno duro per fermare i delinquenti mescolati alla folla. E’ un compito ingrato - conclude Maccari -, un compito infame e difficile, stare lì per il bene dei cittadini e sentirsi attaccare proprio da loro. Stare lì per difendere le nostre Istituzioni e sapere che alcuni che siedono all’interno di alcune di esse tradiscono il loro mandato. Stare lì perché mandati a garantire l’ordine pubblico e, di fatto, essere gli unici a subire gli effetti delle proteste e dell’insofferenza e dell’esasperazione - a volte alterata da delinquenti che cercano solo guai – dei problemi quotidiani di cittadini esausti”.


DI CERTO E’ DA RIVEDERE LA POLITICA ATTENDISTA ED A VOLTE COMPIACENTE NELLA GESTIONE DELL’ORDINE PUBBLICO. NON SI PUO’ PRETENDERE CHE I NOSTRI COLLEGHI SI IMMOLINO IN ATTESA DEL MORTO PER LEGITTIMARE AZIONI DI REAZIONE. DARE LA POSSIBILITA’ DI “SFOGARSI” PUO’ ESSERE LOGICA E “PAGANTE” CON MANIFESTAZIONI DIVERSE E NON CERTO DARE QUESTA POSSIBILITA’ A CHI NON HA UN SERVIZIO DI ORDINE INTERNO ALLA MANIFESTAZIONE, PERCHE’ ORGANIZZATE IN MNIERA RAFFAZZONATA E CHE CONTANO SULLA PARTECIPAZIONE DI MASSE ANCHE GIUSTAMENTE ARRABBIATE.

mercoledì 12 ottobre 2011

martedì 11 ottobre 2011

COISP e restituzione TASSE: Mentre la Politica “latita” i poliziotti iniziano a pagare

Mentre la politica, di maggioranza e di opposizione, ancora discute sulla certezza o sulla infondatezza della proroga, con relativa riduzione percentuale, della restituzione delle imposte relative al sisma del 2009, il Dipartimento di P.S. dopo aver preliminarmente ricordato che:

- il rimborso di quanto dovuto può avvenire: per proprio conto o tramite sostituto d’imposta;
- il rimborso dovrà avvenire obbligatoriamente entro il mese di dicembre 2020;
- che la rateizzazione è stata prevista in massimo 120 rate a decorrere dal mese di novembre 2011;
- che le 10 rate scadute ( 1 gennaio – 31 ottobre 2011) dovranno essere versate entro il 16 dicembre;


invita gli uffici periferici, Prefettura e Questura dell’Aquila, ad informare i propri dipendenti – i poliziotti aquilani - che "le rate scadenti tra il 1° gennaio 2011 e il 31 ottobre 2011 saranno trattenute in un’unica soluzione sul cedolino stipendiale del mese di novembre 2011 al fine di consentire il versamento delle stesse entro il termine stabilito dal DPCM 4 agosto 2011, ovvero il 16 dicembre 2011".


Tale previsione, se pur prevista da una norma specifica, non trova assolutamente d’accordo il COISP che ha subito chiesto al Prefetto ed al Questore che si attivino affinché non si proceda, almeno nell’immediato, ad alcuna trattenuta sullo stipendio dei poliziotti al fine di attendere che il Governo emani l’agognata norma che consenta l’ulteriore proroga dell’inizio della restituzione delle imposte e la relativa decurtazione al 40% di quanto dovuto (così come risulta dalle dichiarazioni di alcuni autorevoli Politici locali).


Il COISP sottolinea ad ogni buon fine che da un primo conteggio per saldare le rate scadute non basterà lo stipendio di novembre e neanche quello di dicembre.


testo della lettera inviata al Prefetto ed al Questore - per il pagamento delle tasse


OGGETTO: Sisma Abruzzo 6 aprile 2009. Restituzione ritenute fiscali per il personale residente nei Comuni cosiddetti "del cratere".-
 
 
AL SIGNOR PREFETTO DI L’AQUILA
AL SIGNOR QUESTORE DI L’AQUILA
 
 
Apprendiamo, con rammarico, che il Ministero dell’Interno, Dipartimento di P.S. – Direzione Centrale delle Risorse Umane – servizio T.E.P. e spese varie, con nota nr 333-G/Div 1^ 2° set. Nr 12/2011 datata 10 ottobre 2011, inviata alle SS.LL Prefetti ed a tutti gli Uffici di Polizia d’Italia, relativa a quanto in oggetto indicato, dopo aver fatto le opportune premesse – rappresenta che "il personale della Polizia di stato che ha usufruito della sospensione in argomento dovrà procedere, a decorrere dal mese di novembre, alla restituzione delle imposte trattenute." Seguono poi alcune raccomandazioni sulle informazioni da fornire ai dipendenti e sulle modalità di versamento.
Particolare attenzione il COISP la pone "sull’invito" che l’Amm.ne rivolge agli Uffici Amministrativi Contabili (periferici) ed in particolare:
informare ogni dipendente che le rate scadenti tra il 1 gennaio 2011 e il 31 ottobre 2011 saranno trattenute in un’unica soluzione sul cedolino stipendiale del mese di novembre 2011, al fine di consentire il versamento delle stesse entro il termine stabilito dal DPCM 4 agosto 2011, ovvero il 16 dicembre 2011.
La circolare si conclude con una precisazione, "appare, infine, opportuno precisare che nella comunicazione diretta agli interessati venga evidenziato che l’adempimento dell’obbligo di eseguire i versamenti sopra indicati è necessario anche al fine di evitare eventuali sanzioni che gli Uffici competenti dell’Amministrazione Finanziaria potrebbero applicare direttamente al contribuente".
La circolare di cui sopra ha lasciato sgomento il COISP e provocherà certamente sconforto in tutti i colleghi non appena ne apprenderanno il contenuto in quanto:
non passa giorno che, sui quotidiani locali, non si leggano notizie "rassicuranti" da parte del Presidente della Regione – Commissario Straordinario per l’emergenza Sisma
 
– Gianni Chiodi ed altri autorevoli esponenti della maggioranza Parlamentare i quali assicurano che il Governo sta predisponendo un provvedimento di restituzione delle somme dovute con una detrazione del 60% analogamente a quanto avvenuto in altre calamità del nostra martoriato Paese.
Considerato, ed è molto probabile, che il Governo centrale trascuri le problematiche della popolazione aquilana, contrariamente a quanto dicono, si pregano pertanto, per quanto di rispettiva competenza, di voler rappresentare all’amministrazione centrale di applicare una moratoria (il COISP si fida di quanto sostenuto dal Presidente CHIODI) in previsione della tanto agognata disposizione (da parte del Governo) in cui si prevede la restituzione di quanto dovuto per tasse sospese nella misura del 40% .
Si chiede inoltre rassicurazioni che, in caso di temporanea "non adesione" al pagamento nei tempi previsti da parte del personale, non si attivino procedimenti disciplinari.
 
 

venerdì 7 ottobre 2011

COISP: Senza intercettazioni la “cricca del terremoto” avrebbe fatto fortuna

Intercettazioni, divieti di pubblicazione e carcere per i giornalisti
Il Coisp: "Aleggia il puzzo di squallida parodia di dittatura

"Siamo asfissiati, oramai, dal puzzo di dittatura che aleggia ovunque e che non ci si preoccupa più neppure di tentare di nascondere con un qualche ‘deodorante’ a poco prezzo. Ed è una squallida parodia di dittatura, in cui spadroneggiare è solo a beneficio di pochi a cui non interessa assolutamente nulla di distruggere quel che hanno per le mani, e che dovrebbero governare in maniera meno scellerata… quantomeno per garantirsi di continuare ad avere il giocattolo più a lungo possibile. In Italia si passa il tempo ad inventare nuovi metodi per coprire in ogni modo gli intoccabili signori incollati alle poltrone, ma intanto ai veri problemi dei cittadini chi accidenti ci pensa?".
Come non ricordare a "noi" aquilani" che senza intercettazioni non avremmo mai saputo che, mentre il mondo ci crollava addosso e molti piangevano i loro cari, qualcuno sopra le nostre disgrazie "rideva" oppure, è storia di pochi giorni fa che "altri soggetti" volevano effettuare operazioni corsare, incassare i soldi sui fondi del terremoto e poi sparire.
Non vi sono parole per commentare il voto in Commissione Giustizia dove sono stati approvati 2 emendamenti, da parte della maggioranza di Governo, che da una parte prevedono il carcere per i giornalisti che pubblicano intercettazioni "irrilevanti" e dall’altro vietano la pubblicazione delle intercettazioni fino alla cosiddetta udienza filtro.
Nessuno ci toglierà dalla testa che l’intenzione della "maggioranza politica" sia quella di abbattere, uno dopo l’altro, gli ostacoli che si parano davanti a chi pretende di vivere al di sopra di ogni buona regola, tra i quali il sistema dell’Informazione, la Magistratura e le Forze dell’Ordine, sono certamente i più efficaci. Non a caso sono queste le categorie che subiscono quotidianamente attacchi furiosi e deliranti da parte di politici ipocriti troppo preoccupati, sembrerebbe quasi, di potersi un giorno trovare nei guai….
Il COISP, non vuole credere che l’unico pensiero di molti sia quello di rendere ancora più difficile e diabolico perseguire certi milord in giacca e cravatta ma tutti sanno che, tanto per cominciare, ci sono presupposti di Legge ben precisi per essere intercettati e che gli operatori della Sicurezza e della Giustizia non sono certo idioti senza scrupoli che se ne vanno in giro a rovinare la gente perché non hanno un accidenti a che pensare – nonostante il messaggio devastante che certi politici vogliono far passare -, né tantomero hanno tempo e risorse da dedicare a intercettazioni inutili e pruriginose E’ forse questo il problema? La regola è sempre e solo quella semplice che tutti conoscono: chi non ha nulla da nascondere non si preoccupa!
Siamo più che certi che ogni cittadino lo condivide. ed è per questo che ci rivolgiamo ai Parlamentari Abruzzesi affinché non votino il "testo" così come è uscito dalla Commissione Giustizia, il COISP e gli aquilani non lo capirebbero.

Buon Sindacato