sabato 21 febbraio 2009

COISP: RONDE, E’ LA RESA DELLO STATO

Il COISP – Sindacato indipendente di Polizia – rimane stupefatto dall’ufficializzazione delle “RONDE” approvata ieri dal Consiglio dei Ministri, “Esercito per le strade? Polizia regionale? Ronde dei cittadini? Si sta parlando di un Paese nato ieri, in cui si debba approntare l’intero sistema della sicurezza? No, si parla dell’Italia! Pare quasi che gli uomini e le donne della Polizia di Stato che ogni giorno svolgono coraggiosamente il proprio lavoro neppure esistano…
E’ davvero incredibile e alquanto oltraggioso!”
Il COISP, ritiene che è lo STATO che deve garantire la sicurezza e non si può delegare i semplici cittadini per tutelare un bene essenziale come la “sicurezza”. Dare segnali come: i militari nelle città o le ronde significa colpevolizzare le Forze dell’Ordine e far sembrare che la situazione odierna è dovuta all’incapacità della polizia ad arrestare i malviventi quando sappiamo tutti che il vero problema è la mancanza della “certezza della pena”.
Il COISP ha la sensazione che, per la prima volta nella storia repubblicana, lo Stato stia per rinunciare ad una delle sue funzioni più importanti ed irrinunciabili: la gestione della sicurezza.
Appaltando il servizio, che deve essere svolto nell'interesse generale e secondo regole espressamente previste dalla legge e soprattutto con grande professionalità da parte di operatori qualificati ed esperti, visto che si tratta di intervenire sui diritti essenziali dei cittadini, a privati, che per forza di cose, non potranno mai garantire ne' la stessa qualità del servizio né soprattutto la professionalità necessaria. Sarebbe un punto di non ritorno nella gestione della sicurezza le cui conseguenze non potranno non essere negative, è come se si chiedesse di operare ai farmacisti invece che ai chirurghi.Il COISP auspica che i Sindaci ed i Prefetti vigilino attentamente su quanto potrebbe accadere in quanto le associazioni di volontari, oltre ad essere perfettamente inutili per la sicurezza, costituiranno un ulteriore appesantimento per il lavoro delle Forze dell’ordine e potrebbero esporre i cittadini a rischio di aggressioni ma, cosa più grave, segneranno di fatto la rinuncia dello Stato alla gestione esclusiva e responsabile di una funzione imprescindibile, quella della “sicurezza”; i cittadini se vorranno aiutarci chiamino sempre ed immediatamente il 113 per qualsiasi timore.
Buon sindacato
SICUREZZA: COISP, RONDE SINTOMO DI RESA DELLO STATO
(AGI)- L’Aquila, 21 feb. - “Il Coisp, sindacato indipendente di Polizia, rimane stupefatto dall’ufficializzazione delle ‘ronde’ approvata ieri dal Consiglio dei Ministri”. Lo afferma il delegato provnciale della sigla, Santino Li Calzi. “Il Cosip - continua Li Calzi - ritiene che e’ lo Stato che deve garantire la sicurezza e non si puo’ delegare ai semplici cittadini la tutela di un bene essenziale come la sicurezza. Dare questo tipo di segnali, da parte delle istituzioni, significa colpevolizzare le Forze dell’Ordine e far sembrare che la situazione odierna e’ dovuta all’incapacita’ della polizia ad arrestare i malviventi quando sappiamo tutti che il vero problema e’ la mancanza della certezza della pena”. Il timore del Cosip e’ che l’appaltare il servizio, che deve essere svolto nell’interesse generale e secondo regole espressamente previste dalla legge con professionalita’ da parte di operatori qualificati ed esperti, non potra’ mai garantire ne’ la stessa qualita’ del servizio ne’ soprattutto la professionalita’ necessaria. “Sarebbe un punto di non ritorno - dice il delegato provinciale del Coisp - nella gestione della sicurezza, le cui conseguenze non potranno che essere negative. Il nostro sindacato auspica che il Sindaco e il Prefetto vigilino attentamente su quanto potrebbe accadere, in quanto le associazioni di volontari, oltre ad essere perfettamente inutili per la sicurezza, costituiranno un ulteriore appesantimento - conclude - per il lavoro delle Forze dell’ordine ma, cosa piu’ grave, segneranno di fatto la rinuncia dello Stato alla gestione esclusiva e responsabile di una funzione imprescindibile, quella della sicurezza”. L’invito del Coisp, rivolto a tutti i cittadini, e’ quello di fare sempre riferimento al 113 per le emergenze di ogni ordine e grado.(AGI)

sabato 14 febbraio 2009

Posto Fisso Polizia Ospedale - Preside CIFONE CONTRO CHIUSURA

Tratto da Il Messaggero L'Aquila del 14 febbraio 2009

Posto Fisso. La preside della Facoltà di Medicina dell’Università Maria Grazia Cifone ha sollecitato gli enti a non ridimensionare il Posto Fisso di Polizia "struttura importante per la sicurezza dei cittadini".

PRESIDIO POLIZIA S. SALVATORE: CIFONE CONTRO CHIUSURA
Preside facoltà di Medicina appoggia il Coisp


L'Aquila, 14 feb. - “Posto di Polizia al S. Salvatore servizio ai cittadini ed agli studenti”
Piacevole sorpresa per il Coisp – sindacato indipendente di Polizia – apprendere del sostegno della Preside della facoltà di Medicina Pr.ssa CIFONE, contro la chiusura del Posto di Polizia dell’Ospedale. “Mi dispiacerebbe moltissimo – ha detto la prof. CIFONE a margine della conferenza stampa di replica al DG Marzetti- che questa postazione di polizia, un domani potesse scomparire oppure essere indebolita, in quanto è un servizio che rassicura i cittadini ed in particolare i nostri studenti. Tutto ciò che colpisce e porta ad un indebolimento della struttura ospedaliera sia diretta che indiretta colpisce tutti”. Non avevamo pensato che il Posto di Polizia oltre a garantire la “sicurezza” dell’Ospedale, funge anche da “presidio Universitario”; oltre 5.000 studenti che gravitano intorno al polo di Coppito debbono far “riflettere molto” chi ha deciso di cancellare con tanta leggerezza un importante punto di riferimento per migliaia di cittadini e contribuenti. Il COISP valuta positivamente il fronte che si sta creando contro la chiusura del Posto di Polizia, invita tutte le forze politiche, le Istituzioni ma anche la cittadinanza a far sentire la propria voce, affinché non venga meno in senso di “sicurezza” dell’intera area del “polo Ospedaliero ed Universitario” di Coppito.
http://www.ilcapoluogo.com/content.php?article.12960

giovedì 12 febbraio 2009

SANITA': INCONTRO COISP-PROVINCIA SU POSTO FISSO POLIZIA

(ANSA) - L'AQUILA, 9 FEB - Il Coisp, sindacato indipendente di polizia, e la presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane, hanno discusso, nel corso di un incontro, della chiusura del Posto Fisso di Polizia dell'ospedale regionale , disposta dal Questore Filippo PIRITORE, nelle ore serali e notturne; all'incontro ha partecipato anche il vice sindaco Roberto Riga.

La presidente della Provincia ed il vicesindaco hanno condiviso la preoccupazione per la chiusura , assicurando iniziative presso gli organi competenti per scongiurare la chiusura del Posto di Polizia. (ANSA) COM-HNZ 09-FEB

martedì 10 febbraio 2009

Posto Polizia Ospedale L’Aquila – Il COISP ricevuto in Provincia

Si è tenuto presso la Presidenza della Provincia dell'Aquila, l'incontro richiesto dal COISP - Sindacato Indipendente di Polizia - con la Presidente della Provincia. Il COISP ha ringraziato la Presidente Pezzopane per l'attenzione mostrata in merito alla vicenda della chiusura del Posto Fisso di Polizia dell'Ospedale San Salvatore. All'incontro ha partecipato anche il Vice Sindaco Dr Roberto Riga (delegato dal Sindaco alla "sicurezza"). Il COISP ha comunicato ai rappresentati Istituzionali che il Questore ha disposto nei prossimi giorni la chiusura del Posto di Polizia nelle ore serali e notturne. Il Sindacato ha fermamente contestato tale scelta, in quanto fatta e comunicata in tempi talmente brevi da non lasciar tempo alle Organizzazioni Sindacali di proporre alternative, inoltre le motivazioni addotte non corrispondono pienamente alla realtà e pertanto non possono essere condivise da questa Organizzazione. Le denuncie effettuate dal COISP nei mesi scorsi contro i tagli alla "sicurezza" (circa 3,5 miliari nel triennio 2009/2011) previsti dall'ex DL nr 112 convertito il Legge nr 133/08 iniziano a farsi sentire anche nella nostra città, tanto da far temere che se si inizia a tagliare con un Posto di Polizia presso l'Ospedale non si sa dove si và a finire. Ad oggi non vi era nessuna esigenza di procedere alla chiusura del citato presidio di Polizia, in quanto l'attuale organico consente di tenere aperto l'ufficio. Il problema ci potrebbe essere dai prossimi mesi a causa del pensionamento di un collega ma è mai possibile che tra tutto l'organico della Questura aquilana non vi sia un poliziotto da destinare al Posto di Polizia dell'Ospedale? Inoltre come mai quando si deve procedere ad un razionamento delle risorse si parte sempre dai servizi ai cittadini? Il COISP ha rassicurato la Presidente della Provincia sui livelli di sicurezza della città aquilana: non si registrano, grazie al capillare controllo del territorio da parte delle Forze di Polizia, casi eclatanti di criminalità. II Presidente della Provincia ed il Vice Sindaco hanno preso numerosi appunti ed hanno condiviso la preoccupazione per la chiusura di un importante punto di riferimento per la città, inoltre hanno assicurato iniziative presso gli organi competenti per scongiurare la chiusura del Posto di Polizia.

sabato 7 febbraio 2009

POLIZIA: COISP, NO A CHIUSURA UFFICIO IN OSPEDALE L'AQUILA

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POLIZIA: COISP, NO A CHIUSURA POSTO FISSO OSPEDALE L'AQUILA

(ANSA) - L'AQUILA, 4 FEBB - Preoccupazione per la possibile chiusura del posto fisso di Polizia presso l'ospedale San salvatore dell'Aquila nelle ore serali e notturne è stata espressa dalla segreteria provinciale del Coisp."Il questore dell'Aquila, Filippo Piritore - si legge in una nota - ha convocato oggi le organizzazioni sindacali per procedere alla modifica degli orari di servizio del posto di Polizia dell'ospedale motivando la scelta con la carenza di personale".
Una posizione non condivisa dal sindacato di polizia che ritiene non sia stato "predisposto un adeguato studio della gestione del personale dell'intera struttura della Polizia aquilana in modo da verificarne le priorità". Da qui la richiesta di un incontro con il Prefetto, presidenti di Regione e Provincia e sindaco dell'Aquila.(ANSA).Y3M-CAA 04 FEB-09 18:58 NNN


POLIZIA: COISP, NO A CHIUSURA UFFICIO IN OSPEDALE L'AQUILA

(AMATER) - L'AQUILA, 5 FEB 09 - Il sindacato indipendente di Polizia (Coisp) esprime, in una nota, la propria contrarieta' in merito alla decisione del questore dell'Aquila, Filippo Piritore, di modificare gli orari di servizio nell'ospedale S. Salvatore, affermando che saranno portate avanti ‘'tutte le iniziative possibili per far riaprire al piu' presto'' l'ufficio di Polizia.
‘'La carenza di personale all'interno della struttura - si legge nella - e' dovuta ad una errata gestione del servizio e prima di procedere alla chiusura di un servizio così importante, si dovrebbero verificare alcune priorità tenendo presente che vi sono altri uffici non strategicamente essenziali dove poter recuperare risorse umane". (AMATER).
SC-LD
POLIZIA: COISP CONTRO CHIUSURA POSTO FISSO OSPEDALE L'AQUILA
(AGI) - L'Aquila, 4 feb. - La segreteria provinciale del Coisp (Coordinamento per l'indipendenza sindacale delle forze di polizia) dice "no" alla chiusura serale e notturna del posto fisso di polzia all'ospedale San salvatore dell'aquila. la decisione è stata presa dal questore Filippo Piritore per carenza di personale. "E vero - dice il sindacato - che vi è una carenza di uomini in generale, ma è anche vero che non è stato predisposto un adeguato studio delle gestione del personale dell'intera collettività (si fa presente che stiamo parlando di una struttura a livello Regionale e con reparti specializzati conosciuti in tutta Italia) si debba verificare realmente quali siano le priorità, tenendo presente che vi sono uffici non strategicamente essenziali dove si possono recuperare risorse umane. Il Coisp - prosegue in sindacato in una nota -dà atto al questore di aver adempiuto, sul piano formale, alle previste garanzie richieste dalla Legge infatti a maggioranza è stato raggiunto l’accordo per la modifica degli orari che porteranno a breve alla chiusura del Posto di Polizia dell’Ospedale San Salvatore nei turni serali e notturni. Il COISP prende atto, democraticamente, di tale decisione ma non condividendola nel merito, cercherà legittimamente e con gli strumenti a disposizione di portare avanti tutte le iniziative possibili per far riaprire al più presto il citato ufficio di Polizia".
Il sindacato ha infine reso noto che è già stato chiesto un incontro al Prefetto, al Presidente della Regione, al Presidente della Provincia e al Sindaco, per metterli a conoscenza della vicenda.

mercoledì 4 febbraio 2009

COISP: "No a chiusura posto di polizia ospedaliero"

Oggi il Sig Questore dell’Aquila ha convocato le Organizzazioni Sindacali per procedere alla modifica degli orari di servizio presso il Posto di Polizia dell’Ospedale Regionale San salvatore di L’Aquila. Il Questore Dr. Filippo PIRITORE ha motivato tale scelta in quanto vi è una carenza di personale e con l’attuale assetto non è possibile assicurare la continuità del servizio. Il COISP ha fermamente osteggiato la scelta del Questore in quanto l’analisi che ha fatto il Dr Piritore è imprecisa. E vero che vi è una carenza di uomini in generale, ma è anche vero che non è stato predisposto un adeguato studio della gestione del personale dell’intera struttura della Polizia aquilana, pertanto il COISP ha fatto presente che prima che si proceda alla chiusura di un importantissimo punto di riferimento, sia per le Forze di Polizia ma principalmente dell’intera collettività (si fa presente che stiamo parlando di una struttura a livello Regionale e con reparti specializzati conosciuti in tutta Italia) si debba verificare realmente quali siano le priorità, tenendo presente che vi sono altri uffici non strategicamente essenziali dove si possono recuperare risorse umane.
Il COISP dà atto al Questore di aver adempiuto, sul piano formale, alle previste garanzie richieste dalla Legge infatti a maggioranza è stato raggiunto l’accordo per la modifica degli orari che porteranno a breve alla chiusura del Posto di Polizia dell’Ospedale San Salvatore nei turni serali e notturni.
Il COISP prende atto, democraticamente, di tale decisione ma non condividendola nel merito, cercherà legittimamente (non sempre la maggioranza ha ragione) e con gli strumenti a disposizione di portare avanti tutte le iniziative possibili per far riaprire al più presto il citato ufficio di Polizia.
E’ gia stato chiesto un incontro al Prefetto, al Presidente della Regione, al Presidente della Provincia nonché al Sindaco, per metterli a conoscenza della vicenda.

Buon Sindacato
Coisp L'Aquila

martedì 3 febbraio 2009

Il saluto di - Luca Marco COMELLINI

Io sono il Sig. Luca Marco Comellini, ex maresciallo di 1^ classe dell'Aeronautica militare. Vi scrivo queste poche righe affinché Voi tutti possiate riflettere su quanto siano importanti i principi di giustizia e libertà che la Costituzione vi riconosce, ma che una arcaica visione dei vertici militari vuole reprimere e annullare fino a rendere la stessa Costituzione subalterna al loro insano volere.Il 10 settembre 2007 fui accusato di aver commesso il più grave dei reati che un militare possa compiere durante il suo servizio. No, non fui accusato di aver rubato, stuprato, o di essere un pedofilo, ne tantomeno di aver violato anche uno solo degli articoli del Codice penale o di quello militare (c.p.m.p.). Sono stato accusato di aver pensato liberamente e di aver esercitato i diritti che la Costituzione mi riconosce, in quanto cittadino italiano, e che nessuna norma dell'Ordinamento militare ha mai limitato o addirittura vietato: i diritti di espressione e di opinione.
Ora, a prescindere dall'assurdità delle accuse che mi sono state mosse dai gerarchi militari, molti deputati e senatori, i presidenti del Parlamento e cittadini comuni, si stanno domandando come sia possibile che un procedimento, scandito da precise regole e termini perentori - al cui superamento consegue l'estinzione della potestà disciplinare - si sia potuto protrarre fino ai giorni nostri? Questa domanda però non se la pone il Ministro della Difesa ne, tantomeno, sembra essersela posta il Presidente della Repubblica che dovrebbe essere il massimo garante delle leggi e della Costituzione.
La risposta è semplice. L'arroganza del potere e la certezza dell'impunità, ferree regole di un sistema cronicamente malato, hanno permesso ad uno di offrire ad altri coperture e protezioni per eliminare un avversario scomodo – io, una voce dissonante -, come se ci trovassimo difronte alla peggiore banda criminale, anziché all'interno di una compagine militare.
Ho ragione di temere che saranno tutti salvi coloro che hanno avuto un ruolo o una funzione amministrativa nella vicenda che mi ha riguardato e, se questa si concluderà con la mia condanna, allora, i gerarchi militari avranno inesorabilmente affermato un pericoloso principio che vuole i diritti inviolabili, sanciti dalla Costituzione, assoggettati esclusivamente al loro mutabile umore.
Dalla lettura della relazione dell'Inquisitore si comprende chiaramente che il medesimo ha svolto il suo ruolo, come fedele servitore del suo mandante, dando ampia prova della sua perizia nel saper rimaneggiare, ad uso e consumo del suo padrone, importanti e storiche pagine di dotta giurisprudenza. Egli è riuscito ad affermare tutto e il contrario di tutto.
Io, purtroppo, ho ragione di temere che vi siano state anche altre mani e menti meno colte, ma animate da propositi perversi, ad aver collaborato alla realizzazione di un simile "patto scellerato" e l'inquisitore, alla fine, ha avuto solo il mero compito di scrivano.
Il giorno 28 gennaio 2009 presso il Dipartimento Militare di Medicina Legale di Roma la Commissione Medica Ospedaliera dell'Aeronautica militare mi ha giudicato "permanentemente non idoneo al servizio militare, da porre in congedo assoluto, ...".
Questo giudizio medico di riforma è certamente la diretta conseguenza delle diverse ed eterogenee azioni di vessazione che ho dovuto subire nel corso dei molti anni dedicati alla ricerca di quella pari dignità che la Costituzione riconosce a tutti i cittadini senza alcuna distinzione di razza, sesso o classe sociale, siano essi militari - sempre pronti a immolare la propria vita per la difesa dei valori della Patria - o dei semplici delinquenti.
Come molti di voi ben sanno, e come molti altri hanno volutamente ignorato, il procedimento disciplinare di stato che l'amministrazione militare ha avviato nei miei confronti fin dal lontano settembre 2007, ha trovato la sua innaturale conclusione il giorno 29 gennaio scorso nel corso di una farsesca riunione della commissione disciplinare, sulla cui terzietà dei membri non oserei scommettere nulla. E pensare che detta commissione era stata ampiamente resa edotta della mia riforma, conseguente al giudizio di inidoneità assoluta reso dalla competente Commissione medica.
In conclusione, carissimi cittadini ed ex colleghi militari, questa storia dovrebbe aver insegnato anche a voi qualche cosa, così almeno voglio sperare. Forse un giorno voi tutti vi troverete al traguardo della vostra carriera, pronti a godervene i frutti e una pensione dignitosa. Certamente sarete convinti di aver fatto il vostro dovere.
Sono certo, però, che molti di voi, voltandosi indietro, scopriranno di quanto hanno perso in dignità e diritti e solo allora, quando saranno troppo vecchi per rimediare e troppo stanchi per insegnare ai giovani, si renderanno conto di voler tornare indietro e sostituire dei fatti e delle azioni concrete alle parole di solidarietà, che mi hanno espresso in queste ore.
Ora potrò godermi pienamente quelle libertà per le quali ho lottato pagando un prezzo che per molti può sembrare fin troppo alto. Anche domani, come ieri, io potrò guardarmi allo specchio e vedere un uomo, un cittadino con tutti i suoi diritti, consapevole che i principi per i quali ho lottato e continuerò a lottare, renderanno migliore il futuro di mio figlio.
Luca Marco COMELLINI (ex maresciallo dell’Aeronautica militare Italiana colpevole di aver espresso le proprie idee e opinioni)