martedì 25 agosto 2009

G8 DI GENOVA - LA CORTE EUROPEA ASSOLVE PLACANICA

LA CORTE EUROPEA: IL CARABINIERE SPARO’ A GIULIANI PER LEGITTIMA DIFESA.
FRANCO MACCARI: L’ESTINTORE, ALLORA, NON ERA UN SIMBOLO DI PACE!
FINALMENTE SI RENDE GIUSTIZIA A MARIO PLACANICA

La decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo, secondo la quale il carabiniere che sparò a Carlo Giuliani durante gli scontri per il G8 di Genova del 2001 agì per legittima difesa, conferma che l’estintore che stava per essere scagliato contro il Defender dei militari non era affatto usato quale “simbolo di pace”, bensì come un’arma impropria con cui quel manifestante, oggi vergognosamente santificato dai soloni dell’estrema sinistra, quel giorno tentava di colpire e di ferire, se non qualcosa di
peggio, dei ragazzi impegnati a compiere il proprio dovere in condizioni di estrema tensione e di grave pericolo». Lo sottolinea Franco Maccari, Segretario Generale del
COISP – Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la sentenza dei giudici di Strasburgo resa pubblica oggi. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha infatti ribadito che il carabiniere Mario Placanica non è ricorso a un uso eccessivo della forza, ma ha risposto a quello che ha percepito come un reale e imminente pericolo per la sua vita e quella dei suoi colleghi. «A distanza di oltre otto da quei tragici fatti anni – conclude Maccari - si rende finalmente giustizia a un ragazzo che ha dovuto rinunciare al suo lavoro nell’Arma e ha subìto gravi e numerose minacce di morte ed una incessante pressione psicologica che ha finito per condizionare ogni momento della sua vita. La sentenza della Corte europea ribadisce la verità dei fatti, rimettendo finalmente ordine nelle responsabilità e nei giudizi su quanto avvenuto a Genova.
Buon Sindacato

martedì 18 agosto 2009

TESSERA DEL TIFOSO - LA POSIZIONE DEL COISP

Il Viminale ha imposto che dal 2010 solo chi ha la “tessera del tifoso” può seguire la propria squadra in trasferta.
Per il COISP, il Ministro Maroni continua a sottovalutare la problematica.
“Nemo profeta in patria, diceva qualcuno, e di questo ne siamo profondamente convinti. Oggi più che mai. Questione stadi. Si avvicina l'inizio del campionato e la polemica prende corpo.” E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia - “Quando mesi fa il Ministro Roberto Maroni incontrò gli stati generali del calcio per proporre la "tessera del tifoso" e questi accettarono di buon grado la soluzione, anche noi ce ne compiacemmo perché ritenevamo utile e produttivo aver iniziato un dialogo con un mondo che, troppo spesso anche per occulte connivenze tra le società e la parte malata della tifoseria, è per noi ostile.” – Continua Maccari – “Poi, come sempre, il Ministro Maroni andò in "fuga" e iniziò a dare a una proposta, che ripetiamo è condivisibile, il connotato di legge. E, vista la sua passione per la tromba, il Ministro ha così dato fiato senza però studiare prima bene gli accordi. Infatti uno dei tanti modi possibili per regolamentare l'accesso negli stadi, diventati sempre più spesso arene, non può essere venduto agli italiani come la soluzione suprema a uno dei tanti mali che riguardano la gestione dell'ordine pubblico. Il bollino del tifoso buono, lo abbiamo detto più volte, non metterà al riparo gli Operatori della Polizia di Stato da "attacchi" di quei pseudo tifosi che sempre in connivenza con le società penseranno di poter spadroneggiare negli stadi. Ha ragione il presidente del Palermo Calcio Zamparini nel momento in cui sostiene che per parlare di una risoluzione del problema, bisogna aver trovato la quadratura del cerchio ed essere arrivati al punto in cui la Polizia resterà fuori dagli stadi. Noi vogliamo restare fuori dagli stadi di calcio, - incalza il leader del Coisp - perché questo significherebbe aver raggiunto un grado di civiltà sociale e legislativa tale per cui la Polizia di Stato non debba più fare la guardia a "cani senza museruola e guinzaglio". Siamo certi, per come abbiamo più volte affermato, che il servizio delle migliaia di Operatori di Polizia impiegati negli stadi sarebbe molto più utile a presidio della sicurezza nelle città. Detto ciò – conclude il Segretario Generale del Sindacato Indipendente di Polizia - ci ascolti per una volta il Ministro Maroni, non millanti più soluzioni che non ha e non dia fiato alle trombe se non conosce lo spartito da suonare. A lungo andare le stonature diventeranno vere e proprie stecche.”

Buon Sindacato

venerdì 14 agosto 2009

B U O N F E R R A G O S T O

da parte di tutti gli amici del C O I S P

domenica 9 agosto 2009

INCREDIBILE LA POLZIA DEVE RESTITUIRE LE AUTO SEQUESTRATE ALLA MAFIA

Vergognatevi
MANO DESTRA = 6/7/2009 GOVERNO: Il "pacchetto sicurezza" è legge!
Custodia dei beni mobili registrati (articolo 2, comma 18). Novità per la custodia dei beni mobili registrati sequestrati nel corso dei procedimenti di prevenzione antimafia. È previsto, in caso di esplicita richiesta e previo parere favorevole dell'amministratore giudiziario (se nominato), che l'autorità giudiziaria affidi in custodia giudiziale agli organi di polizia - che possono usarli anche per esigenze di polizia giudiziaria - i beni mobili registrati, le imbarcazioni, i natanti e gli aeromobili sequestrati alle organizzazioni criminali. Gli stessi beni possono essere affidati anche ad altri organi dello Stato o enti pubblici non economici che li usino per finalità di giustizia, protezione civile o tutela dell'ambiente.
MANO SINISTRA = 14/7/2009 MINISTERO INTERNO - Dipartimento P. S. – Circolare!
Al fine di contenere le spese di manutenzione del parco veicolare della Polizia di Stato si dispone la restituzione alle competenti Autorità Giudiziarie di tutte le autovetture di cilindrata superiore ai 2500 cc, affidate in giudiziale custodia a Uffici e Reparti nel territorio, nonché di radiare dal Registro Automobilistico della Polizia di Stato le autovetture con la medesima motorizzazione provenienti da sequestro, che siano state successivamente confiscate ed acquisite al patrimonio dello Stato.
Ciò premesso, nel rappresentare l’inopportunità che codesti Uffici in futuro, richiedano l'assegnazione in giudiziale custodia di autovetture di cilindrata superiore ai 2500 cc. si comunica che, con separati provvedimenti verranno specificate le autovetture che dovranno essere restituite all'Autorità Giudiziaria ovvero radiate dal Registro Automobilistico della Polizia di Stato.
Sfidiamo chiunque, che non abbia interesse diretto nei beni confiscati, a fornire una sola giustificazione, anche se solo farsesca, a questa vergogna, dichiara il Segretario Generale del Coisp Franco Maccari.
Non solo vengono eliminate progressivamente le risorse per la Sicurezza, ma si arriva a restituire le automobili già confiscate alla Mafia, per mancanza di fondi.
Questi mezzi permettevano fino ad oggi, agli uffici investigativi di tutta Italia, di proseguire le indagini, dato che la media delle poche auto ancora operative, supera abbondantemente i 180.000 km di percorrenza, prosegue Maccari.
Questo è esemplificativo di come il Governo tratta le Forze di Polizia e nel contempo di come combatte la Mafia e di come contrasta i delinquenti che infestano le città. Con buona pace degli imbonitori che spacciano rondisti e pattuglie di militari come panacea alla criminalità, insiste Maccari.
Significa quindi che dovremo vedere tutti i protagonisti della politica scendere da utilitarie?
Restituiranno le scintillanti auto blu nelle quali, evidentemente, passano il tempo a pensare a come demolire le ultime speranze di una parvenza di legalità, che ancora resiste nel più convinto ottimista cittadino italiano?, si chiede amaramente Maccari.
Per aggiungere alla beffa il danno, ci chiediamo cosa farà l’Autorità Giudiziaria di queste auto. Se non le metterà in vendita dovrà parcheggiarle in depositi giudiziali, le cui spese dovranno essere sopportate da noi tutti, contribuenti italiani, conclude Maccari.

mercoledì 5 agosto 2009

IL SINDACO DI ROMA ALEMANNO CONTRO LE RONDE - COISP: “MARONI NON FIRMI IL PROVVEDIMENTO”

“Se le ronde non piacciono ad Alemanno, che è uomo di partito e di governo, figuriamo a noi, che
facciamo della gestione della sicurezza il nostro pane quotidiano”. E' quanto afferma Franco
Maccari, Segretario Generale del Coisp – Sindacato indipendente di Polizia, dopo le dichiarazioni
del Sindaco di Roma che sul Secolo d’Italia ha annunciato che nella capitale non ci saranno “ronde”:
«Non sono per le ronde, non vogliamo fare ronde, non ci piacciono». “Non vogliamo - afferma
Maccari - che l'8 agosto, giorno in cui dovrebbero partire le ronde, diventi il D-day della sicurezza fai
da te. Chiediamo al ministro di non firmare quel provvedimento che riteniamo un vero e proprio
suicidio per la democrazia e per la libertà di tutti. Il nostro Paese non ha bisogno di sceriffi che
offuscati da deliri di onnipotenza pensino di poter spazzar via il crimine con un colpo di manganello.
La sicurezza per essere garantita deve essere fatta da gente adeguatamente formata, con una
preparazione specifica, che sa stare sul territorio, forse a costo di sacrifici personali, ma comunque
qualificata e pronta che agisce non secondo una logica punitiva e forcaiola, ma puntando soprattutto
sulla prevenzione”. “Facciamo un ultimo appello - conclude Maccari - il ministro Maroni non firmi
quel provvedimento, in nome della difesa della democrazia e della libertà di un popolo”.