martedì 18 agosto 2009

TESSERA DEL TIFOSO - LA POSIZIONE DEL COISP

Il Viminale ha imposto che dal 2010 solo chi ha la “tessera del tifoso” può seguire la propria squadra in trasferta.
Per il COISP, il Ministro Maroni continua a sottovalutare la problematica.
“Nemo profeta in patria, diceva qualcuno, e di questo ne siamo profondamente convinti. Oggi più che mai. Questione stadi. Si avvicina l'inizio del campionato e la polemica prende corpo.” E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia - “Quando mesi fa il Ministro Roberto Maroni incontrò gli stati generali del calcio per proporre la "tessera del tifoso" e questi accettarono di buon grado la soluzione, anche noi ce ne compiacemmo perché ritenevamo utile e produttivo aver iniziato un dialogo con un mondo che, troppo spesso anche per occulte connivenze tra le società e la parte malata della tifoseria, è per noi ostile.” – Continua Maccari – “Poi, come sempre, il Ministro Maroni andò in "fuga" e iniziò a dare a una proposta, che ripetiamo è condivisibile, il connotato di legge. E, vista la sua passione per la tromba, il Ministro ha così dato fiato senza però studiare prima bene gli accordi. Infatti uno dei tanti modi possibili per regolamentare l'accesso negli stadi, diventati sempre più spesso arene, non può essere venduto agli italiani come la soluzione suprema a uno dei tanti mali che riguardano la gestione dell'ordine pubblico. Il bollino del tifoso buono, lo abbiamo detto più volte, non metterà al riparo gli Operatori della Polizia di Stato da "attacchi" di quei pseudo tifosi che sempre in connivenza con le società penseranno di poter spadroneggiare negli stadi. Ha ragione il presidente del Palermo Calcio Zamparini nel momento in cui sostiene che per parlare di una risoluzione del problema, bisogna aver trovato la quadratura del cerchio ed essere arrivati al punto in cui la Polizia resterà fuori dagli stadi. Noi vogliamo restare fuori dagli stadi di calcio, - incalza il leader del Coisp - perché questo significherebbe aver raggiunto un grado di civiltà sociale e legislativa tale per cui la Polizia di Stato non debba più fare la guardia a "cani senza museruola e guinzaglio". Siamo certi, per come abbiamo più volte affermato, che il servizio delle migliaia di Operatori di Polizia impiegati negli stadi sarebbe molto più utile a presidio della sicurezza nelle città. Detto ciò – conclude il Segretario Generale del Sindacato Indipendente di Polizia - ci ascolti per una volta il Ministro Maroni, non millanti più soluzioni che non ha e non dia fiato alle trombe se non conosce lo spartito da suonare. A lungo andare le stonature diventeranno vere e proprie stecche.”

Buon Sindacato

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