lunedì 29 dicembre 2014

Niente più limiti di altezza per chi vuole entrare nelle Forze armate e nelle Forze di polizia

"Modifica all'articolo 635 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e altre disposizioni in materia di parametri fisici per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate, nelle Forze di polizia e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco"

(Testo approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati il 18 dicembre 2014, 
non ancora promulgato o pubblicato nella Gazzetta Ufficiale)
(Dovrà essere adottato un regolamento entro 6 mesi!) 

ART. 1.
1.  Al fine di sostituire il requisito dei limiti di altezza per il reclutamento del personale delle Forze armate, previsto dall'articolo 587 del testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, con parametri atti a valutare l'idoneità fisica del candidato al servizio, la lettera d) del comma 1 dell'articolo 635 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, è sostituita dalla seguente:
«d) rientrare nei parametri fisici correlati alla composizione corporea, alla forza muscolare e alla massa metabolicamente attiva, secondo le tabelle stabilite dal regolamento».
2.  Con regolamento da adottare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni, su proposta dei Ministri della difesa, dell'interno, dell'economia e delle finanze e delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro della salute e con il Ministro delegato per le pari opportunità, sono apportate al citato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, le modificazioni necessarie per adeguarlo alla disposizione di cui al comma 1 del presente articolo. Lo schema di regolamento è trasmesso alle Camere per l'espressione del parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia. Il parere deve essere espresso entro trenta giorni dalla data di trasmissione.
Decorso tale termine, il regolamento può essere comunque adottato.
3.  Al fine di evitare ogni forma di discriminazione e garantire la parità di trattamento, il regolamento di cui al comma 2 stabilisce parametri fisici unici e omogenei per il reclutamento del personale delle Forze armate e per l'accesso ai ruoli del personale delle Forze di polizia ad ordinamento militare e civile e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, potendo differenziarli esclusivamente in relazione al sesso maschile o femminile del candidato; dalla data di entrata in vigore del medesimo regolamento sono conseguentemente abrogati gli articoli 3, 4 e 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 luglio 1987, n. 411, e successive modificazioni.
4. Nelle more dell'entrata in vigore delle nuove disposizioni recanti i parametri fisici per il reclutamento del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia ad ordinamento militare e civile e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, che devono entrare in vigore contemporaneamente, continuano ad applicarsi i limiti di altezza previsti dalla vigente normativa.

Roma 28 dicembre 2014

sabato 20 dicembre 2014

Il COISP contro la chiusura dei presidi di Polizia nella Valle Peligna ed allto Sangro

Importante Iniziativa del COISP, per mezzo del consigliere regionale Coisp, Kristian Serafini Che, unitamente al sindaco di Sulmona, Peppino Ranalli   Che, stamani, si Sono ritrovati Davanti alla Stazione ferroviaria di Sulmona per scongiurare la chiussura dell'Importante presidio di Polizia in ambito ferroviario, Oltre Che della Stradale di Castel di Sangro. 


(Leggi Gli articoli e guarda i video)

https://www.youtube.com/watch?v=8DW3Tdai1PA&feature=youtu.be

http://www.rete5.tv/index.php?option=com_content&Itemid=2&task=view&id=33813

http://www.reteabruzzo.com/2014/12/19/coisp-no-alla-chiusura-si-al-potenziamento-della-polfer-di-sulmona/

http://www.ondatv.tv/index.php?option=com_k2&view=item&id=12978:no-alla-chiusura-della-polfer-di-sulmona-serafini-coisp-%E2%80%9Cscelta-scellerata-a-danno-dell%E2%80%99intero-indotto-ferroviario%E2%80%9D&Itemid=469

http://www.sulmonalive.it/notizie-onda-tv/no-alla-chiusura-della-polfer-di-sulmona-serafini-coisp-scelta-scellerata-a-danno-dellintero-indotto-ferroviario.html

http://centroabruzzonews.blogspot.it/2014/12/il-coisp-e-lamministrazione-comunale.html

venerdì 5 dicembre 2014

LA VERITA’ SULLA PENSIONE DEI POLIZIOTTI

LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE

Piovono Meteoriti Sulla Terra, Il sole si Spegne, la luna si scontra con il pianeta, la fregatura, come la chiama GianSapPinocchio -0.2 era prevista, ma cosa fa per risolvere i problemi oltre che  essere un indovino? E in gita per l'Italia con il camper di Mastro Geppetto in compagnia dei Suoi  Burattini. Cio premesso, Il DDL di Stabilità 2015, con la modifica apportata dall'emendamento Camera all'art.  44 / bis (Misure in materia di trattamenti pensionistici) ad integrazione dell'art. 24 c.  2 del DL 22 dicembre 2011 n. 201 convertito in legge 22 dicembre 2011 n. 214 (legge Fornero), prevede per tutto il mondo del lavoro una revisione della misura del trattamento pensionistico, che, laddove approvato da ambo rami del Parlamento, interesserà solo un'aliquota del personale  di Polizia, ovvero chi al 31/12/1995 AVEVA 18 anni di CONTRIBUTI e AVEVA fino alla riforma  pensionistica Fornero il calcolo del trattamento previdenziale effettuato sulla base delle  retribuzioni percepite (sistema retributivo). Infatti, il predetto personale, con l'introduzione del  sistema contributivo per tutti, ha avuto, qualora collocato in quiescenza dal 1 ° gennaio 2012, la  possibilità di percepire una pensione che poteva ammontare anche oltre il massimo previsto dal  nostro ordinamento previdenziale, quindi oltre l'80% della base pensionabile.
Per essere ancora più chiari, chi è andato in pensione entro il 31/12/2011 con il massimo della contribuzione, ha percepito come trattamento pensionistico il 113% dell'ultimo stipendio.
L'introduzione del Sistema contributivo per il personale che originariamente era destinatario del sistema retributivo (circa 6000 poliziotti sono in questa situazione) prevede una  pensione con qualche decina di euro in più e non delle cifre sparate impropriamente da  sappinocchio 2.0.
Va ricordato, comunque, il che quando è iniziata la riforma delle pensioni con la Legge Dini (Nr. 335/95) l'obiettivo di tutti era conservare il vecchio sistema retributivo. Cosa che a questi colleghi viene garantita.
La norma quindi, ha previsto per tutti i lavoratori italiani che il trattamento pensionistico non  possa essere superiore al massimo previsto, e quindi nel nostro caso l'80% della base di di pensionabile.
In conclusione anche in caso il sappinocchio2.0 cerca di fare terrorismo! Facendo passare per novità una norma già prevista originariamente e conosciuta nel 2011 che aveva come obiettivo di evitare, a parità di requisiti, pensioni disomogenee per il personale della Polizia di  Stato e non solo.
Si inventano pasticci per addossare la colpa a quei Sindacati che, con una seria  e responsabile azione hanno conseguito lo SBLOCCO economico, nel tentativo di accreditare la tesi  che il tetto salariale e stato eliminato mettendo le mani in tasca ai colleghi attraverso patto scellerato . Tale argomento e più falso di un soldo bucato. SAPPINOCCHIO dimentica, mistificando la  realtà, che l'emendamento del Governo in tema previdenziale colpisce tutti e non certo solo il personale del Comparto Sicurezza.
Anzi, senza essere degli oracoli, siamo pronti a scommettere che la correzione che ha cancellato i benefici prodotti dalla Legge Fornero sarebbe stata adottata anche se non ci fosse  stato lo SBLOCCO del tetto salariale.
Detto questo, Non possiamo Accettare Che il Governo modifichi il Sistema pensionistico senza sentire, pur essendo previsto dalla Legge, le parti sindacali. Si penalizzano, così, coloro che avevano 18 anni di CONTRIBUTI alla data del 31.12.1995,  che con la Riforma Fornero avrebbero usufruito di un incremento pensionistico, mentre il  provvedimento Governativo fa rivivere per essi la normativa applicata precedentemente, in base alla quale il trattamento previdenziale si determina attraverso il solo sistema retributivo, senza il  ricalcolo dei montanti contributivi.
Nulla cambia per il coloro che sono già destinatari del sistema misto o del contributivo puro, mentre per coloro che sono andati in pensione DOPO il 2012 e destinatari in origine del  sistema retributivo l'eventuale modifica avrà efficacia dal 1.1.2015 con un riesame dei trattamenti  erogati, ma non con il recupero retroattivo.
 In ogni caso è necessario precisare che se dovesse essere applicata nel nostro ordinamento, aspetto questo gravato da forte illegittimità, data la specificità del Comparto riconosciuta per legge, determinerebbe anche una disincentivazione a permanere in servizio da parte degli interessati, con effetti negativi che si aggiungono alla mancanza del turnover.
Stiamo producendo argomentate osservazioni al testo in discussione al Senato (che a breve pubblicheremo), e già chiesto di essere sentiti in Parlamento per far valere i diritti  acquisiti dei Poliziotti, non si può giocare con la pelle dei colleghi e con le loro aspettative di vita.
Roma, 5 dicembre 2014

SIULP    -    SIAP - ANFP -    SILP CGIL     UGL-Polizia di Stato

COISP    -    CONSAP -     UIL Polizia-Anip

martedì 25 novembre 2014

Anche il COISP ricorda la "Giornata Internazionale contro la Violenza di Genere"

“Indispensabile la denuncia, ma la Polizia investa tempo e risorse per garantire una reale tutela a chi rischia di peggiorare la sua situazione, altro che tagli…”

“E’ giusto, è responsabile, è indispensabile incoraggiare alla denuncia le donne che subiscono violenza di qualsiasi tipo. Ma bisogna avere anche il coraggio di ammettere la verità: troppo spesso quella denuncia non arriva perché chi la fa si trova catapultata in una realtà psicologica se possibile anche più difficile, sapendo di rischiare di subire ritorsioni e violenze anche peggiori e non sapendo se potersi considerare al sicuro, tutelata al punto da superare indenne una battaglia titanica.
Il nostro compito, rispetto al quale non possiamo in alcun modo essere al di sotto delle più alte aspettative, è saper garantire quella protezione necessaria a produrre non una, non due, ma mille denunce di chi saprà di potercela fare con noi accanto.
Mezzi e risorse vanno destinate massicciamente alle Forze dell’Ordine che fra i loro mille compiti hanno anche e principalmente questo, di difendere chi si trova in condizione di debolezza e di completa esposizione alla barbarie altrui… altro che tagli”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, in cui da più parti è giunto l’appello alla denuncia che consenta, così, un più rapido ed efficace intervento degli Organi deputati.
“Eppure noi che facciamo questo lavoro – insiste Maccari – sappiamo bene cosa ossessiona le vittime della violenza: denunciare non si può perché poi chi ci pensa a garantire una reale protezione? Mentre quando il carnefice lo viene a sapere diviene ancor più crudele… Una trappola rispetto a cui tocca a noi fornire una via d’uscita, prima di qualsiasi, seppur giusto, invito alla denuncia”. 

sabato 8 novembre 2014

NO A CHIUSURA SELVAGGIA E GIU' LE MANI DALLA SICUREZZA DEI CITTADINI

Ieri pomeriggio, presso il Dipartimento della P.S. si è tenuta la riunione tra le scriventi OO.SS.  ed una delegazione dell’Amministrazione, guidata dal Vice Capo della Polizia con funzioni Vicarie Prefetto Alessandro MARANGONI relativamente alle attività che il Dipartimento sta ponendo in essere e che riguarda il personale o l’assetto organizzativo dell’Amministrazione.
Il Prefetto Marangoni ha presentato lo studio per la revisione dei presidi e degli uffici della Polizia di Stato su tutto il territorio nazionale in funzione del fatto che la conclamata carenza degli organici, oggi assestata a circa 95.000 unità (che, qualora dovesse permanere il blocco del turn over al 55%, è destinata alle 80.000 unità  per il 2020), sulla razionalizzazione delle risorse e dei presidi in considerazione dell’attuale disponibilità di personale e delle esigenze che si devono soddisfare.
Il progetto, rispetto a quello presentato nella prima riunione, è stato sviluppato solo attraverso la razionalizzazione dei presidi delle quattro specialità: Stradale, Ferroviaria, Postale e Frontiera.
Dall’esposizione fatta dal Prefetto Marangoni è emersa una volontà, di fatto già pervicace e preordinata dell’Amministrazione, di voler stravolgere alcuni settori delle Specialità, attraverso una chiusura selvaggia di alcuni Compartimenti e dei presidi oggi esistenti. Nel progetto, infatti si prevede che per alcuni segmenti, quali ad esempio le Squadre Nautiche, ci sarà la soppressione di tutte quelle oggi esistenti.
A precise domande circa il mantenimento delle attuali 19 Direzioni Centrali rispetto ad un organico che si dovrà assestare a circa 22.000 unità in meno, il Prefetto Marangoni rispondeva che nulla era stato ancora deciso.
Ad altra precisa richiesta circa il fatto se era ancora opportuno o meno mantenere i Compartimenti atteso che oggi sono relegati a meri uffici burocratici e per disporre ispezioni a carico dei pattuglianti, il Direttore Centrale delle Specialità rispondeva che, nell’ottica dell’integrazione di queste Specialità nell’alveo delle competenze dell’Autorità di P.S., si poteva aprire un confronto purché non vi fosse una penalizzazione per i posti di funzione e quindi per lo sviluppo delle carriere e delle aspettative del personale.   
L’esposizione da parte dell’Amministrazione si è conclusa con la comunicazione che era già stato acquisito il parere delle Autorità provinciali di P.S., Prefetti e Questori e che la stessa, una volta concluso il confronto con il Sindacato, pensava di dare attuazione al piano per i primi mesi del prossimo anno.
Le scriventi OO.SS., in modo unanime e fermo, pur prendendo atto della nuova filosofia di integrazione delle Specialità sotto le funzioni delle Autorità di P.S. hanno condannato tale ipotesi di chiusura selvaggia dei presidi con relativo trasferimento dei colleghi, sia per il metodo che nel merito.
Nel metodo, perché il Sindacato ha ribadito che tali operazioni sono devastanti se non concertate in un’ottica complessiva e generale con l’altra Forza di polizia a competenza generale sul piano dell’Ufficio per il Coordinamento e la pianificazione delle Forze di polizia,  in quanto abbandonano il territorio e quindi negano la sicurezza ai cittadini senza, peraltro, indicare    gli obiettivi l’architettura del nuovo modello di sicurezza che si intende realizzare. Nel merito perché la chiusura selvaggia di circa 253 uffici di polizia, senza verificare cosa accade con le altre Forze di polizia e quale è la loro dislocazione sul territorio, di fatto indebolisce l’Autorità di P.S. provinciale abbandonando il territorio e alcune competenze alle Forze di polizia militari con il conseguente legittimo dubbio che si vuole svilire l’Autorità a favore della militarizzazione del territorio e della funzione stessa di polizia.  
Attesa la complessità della materia e il forte impatto negativo che la stessa avrà sia sui poliziotti che sul diritto alla sicurezza dei cittadini, le scriventi OO.SS. hanno richiesto un aggiornamento dell’incontro preannunciando, da subito, la loro contrarietà a discutere una siffatta situazione senza avere tutti gli elementi circa i criteri, le modalità applicative e come riutilizzare i risparmi che deriveranno da tale intervento, affermando, con fermezza, un principio irrinunciabile per tutti i sindacati: giù le mani dalla sicurezza dei cittadini e dai diritti dei poliziotti.
Roma 7 novembre 2014

SIULP      -     SIAP SILP     -     CGIL     -    UGL-Polizia di Stato

COISP     -      CONSAP      -    
UIL Polizia-Anip

giovedì 23 ottobre 2014

No alla controriforma della Pubblica Sicurezza

Legge stabilità cancella griglie orarie per servizi poliziotti, appello Sindacati ad Alfano e Renzi

Diamo atto pubblicamente al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’interno ed al Governo di aver mantenuto l’impegno solennemente assunto, grazie al dialogo finalmente stabilitosi, pur dopo forti incomprensioni: come avevamo anticipato oggi è ufficiale, nel testo del disegno di legge di stabilità c’è lo sblocco del tetto retributivo e di tutti gli effetti dei meccanismi di progressione economica e di carriera.  
Chiediamo però all’Esecutivo di rivedere immediatamente la cancellazione di fatto dell’obbligo di rispettare le griglie orarie previste per l’effettuazione dei servizi dall’Accordo nazionale quadro: si tratta di una norma che nulla ha a che vedere con i risparmi di spesa e neanche con l’efficienza dei servizi, ma ha il solo obiettivo di nascondere dietro un dito conclamate incapacità dirigenziali che affliggono la Polizia di Stato.  
Da tempo avevamo già registrato il tentativo strisciante di riportare indietro l’orologio della storia che l’Amministrazione della pubblica sicurezza stava tentando di mettere in atto sia che si parlasse, solo per fare qualche esempio, di straordinari o di alloggi servizio, per non parlare della revisione della spesa ipotizzata con la chiusura di molti presidi di frontiera, quelli dove si fa veramente polizia.  
La difesa di intollerabili privilegi economici è intimamente connessa con l’arroganza di chi, mentre tenta di definirsi manager   si comporta ormai sfacciatamente da caporale di giornata: il nostro datore è andato a raccontare frottole per cancellare in maniera unilaterale un contratto per poi andare ad una
trattativa che i rappresentanti dei lavoratori dovrebbero affrontare con coltello alla gola rappresentato
dalla deregulation che si avrebbe nei servizi durante trattative lunghe e complesse.
L’Amministrazione ha finalmente gettato la maschera rendendosi promotrice di un tentativo di controriforma per rimilitarizzare la Polizia di Stato, attuando un sogno a lungo accarezzato dai troppi dirigenti che vorrebbero, così facendo, nascondere le proprie incapacità e mantenere privilegi.
Siamo disponibili a discutere di tutto e ci appelliamo alla disponibilità ufficialmente manifestata in questo senso dal Presidente del Consiglio: si proceda al rinnovo del contratto, come previsto da ormai due anni dal decreto D’Alia ed alla consequenziale stesura di un nuovo Anq, come già previsto dalla normativa,
ma sia cancellata immediatamente la norma transitoria che tenta di cancellare quarant’anni di lotte dei lavoratori di Polizia per mantenere privilegi inammissibili ed a volte anche inconfessabili.
Ci appelliamo al Governo, dal Ministro Alfano al Presidente Renzi, affinché venga salvaguardata la Riforma della Pubblica Sicurezza del 1981 dall’aggressione di chi, accampando mille alibi, non ha finora consentito di attuarla fino in fondo e che finalmente ha una faccia, un nome ed un cognome.
Roma, 23 ottobre 2014   

Siulp    -   Siap    -   Silp Cgil    -   Ugl PdS 

Coisp    -   Consap    -  
Uil Polizia-Anip

domenica 19 ottobre 2014

Domani a Venezia il Decennale del Raduno del Coisp - L'Aquila e L'Abruzzo ci saranno

Sono attesi in centinaia per lo speciale appuntamento di domani, a Maerne di Martellago (Ve) - via Cacace 6 - dove avrà luogo il Decennale del “Raduno del Coisp”. 
“Arriveranno in tanti - annuncia Franco Maccari, Segretario Generale del Sindacato Indipendente di Polizia -, colleghi, amici, persone legate da qualcosa di indescrivibile a parole. Legati dalla capacità di credere nella forza straordinaria dell’indipendenza, l’unica che consente di agire nel solo interesse dei Poliziotti italiani. Abbiamo scelto di assumerci questo ruolo davvero difficile ed oneroso di rappresentare e difendere i colleghi in tutte le circostanze che possano capitare loro, e dopo dieci anni che lotto con tutto me stesso accanto agli amici del Coisp, non posso nascondere un’emozione ed un orgoglio davvero grandi nel tagliare assieme a loro questo ennesimo traguardo, ammirando senza retorica e senza falsa modestia il lavoro che siamo riusciti a fare insieme fin qui, e dicendo a tutti…. Grazie!”. 
Scalpita il Segretario Generale alla vigilia della storica manifestazione che avrà inizio a partire dalle 18.00 di domani, e per la quale in tanti, da ogni sede e da ogni livello dell’Organizzazione Sindacale, hanno risposto al suono dell’adunata attesa ormai da tutti ogni anno, e che si è ripetuta nell’arco degli ultimi dieci anni. Un evento che stavolta sarà completamente rinnovato nei suoi contenuti, ma che non perderà la sua caratteristica principale, quella di rappresentare un momento di alto confronto sindacale. 
“E’ per questo che ci riuniamo - spiega Maccari -, anche se stare insieme trasforma tutto inevitabilmente in un’occasione di festa, il principale obiettivo, come negli altri 364 giorni dell’anno, è fare Sindacato. Tante sono ancora le cose da fare, troppe le sfide che ci attendono soprattutto in un momento storico che ci vedrà crescere ulteriormente e che ci impone di far sentire sempre più forte la nostra voce, la voce dei nostri iscritti, a livello istituzionale. Abbiamo già in serbo progetti ambiziosi che attendono di essere tradotti in azioni concrete, cui daremo forma insieme, come sempre nel segno della condivisione”. 
“Ma è inutile nascondere l’emotività che domina queste ore che precedono il Raduno - conclude Maccari -. E’ stato un anno realmente speciale, non solo per gli obiettivi centrati in ogni contesto e nelle varie realtà territoriali oltre a quella nazionale, sugellata appena giorni fa dall’agognato risultato conseguito nel confronto serrato e responsabile che abbiamo condotto con il Governo, ma per quanto riguarda me in particolare perché ha rappresentato la perla nei miei dieci anni al servizio delle migliaia di iscritti al Coisp, che avrei realmente voluto uno per uno accanto a me domani, e che tali saranno, anche se non fisicamente, almeno nella mia mente e nel mio cuore”. 

L'Aquila e L'Abruzzo ci saranno

martedì 7 ottobre 2014

Polizia: SBOCCO del tetto Salariale - una Vittoria Sindacale di TUTTI i Poliziotti

Ore 10:00 del 7 ottobre 2014 - SIULP, SIAP-ANFP, SILP-CGIL, UGL Polizia di Stato, COISP, CONSAP-ADP e UIL Polizia-ANIP, incontrano il Presidente del Consiglio Matteo RENZI e si vedono assicurato, come da loro tenacemente richiesto, lo sblocco del tetto retributivo che ha sinora duramente penalizzato il personale della Polizia di Stato e più in generale tutti gli uomini e le donne in divisa.
Il blocco del tetto retributivo dal 2015 non riguarderà più i Poliziotti. Ciò grazie all’azione caparbia e coscienziosa di chi, questi Sindacati, nell’ambito della Polizia di Stato, rappresenta l’80% del personale e che, unitamente ad altre OO.SS. e rappresentanze del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, che con loro si sono battute per citato risultato, rappresenta ben il 94% del personale in divisa!!
I colleghi si vedranno corrisposti gli assegni di funzione, i maggiori emolumenti per le progressioni di carriera, etc. etc., che hanno maturato e conseguito in questi 5 anni di blocco!!
Si sta lavorando, inoltre, come da noi chiesto, per anticipare lo sblocco di tale tetto retributivo!
La settimana prossima potrebbe trovarsi una soluzione che consenta di anticipare tale sblocco già dal mese di dicembre 2014, e quindi anche sulla prossima tredicesima.
Quanto sopra è stato ottenuto grazie anche all’apertura al confronto da parte del Governo e nonostante la vergognosa e diffamatoria attività posta in essere dal SAPPINOCCHIO 2.0 (e dai suoi accoliti del “CONSULTORIO”) che ha rischiato di far saltare quel risultato che ogni giorno si è sempre più avvicinato grazie ad una continua, minuziosa e capace azione posta in essere da queste Organizzazioni Sindacali.
L’attività frenetica e contraddittoria del SAPPINOCCHIO 2.0 e degli accoliti del CONSULTORIO, si è rivelata fallimentare nell’obiettivo che si prefiggeva, vale a dire prendere in giro i Colleghi ed assicurarsi qualche disdetta in meno delle centinaia che sta ricevendo!!
I Poliziotti, anche sforzandosi, non hanno potuto credere alle frottole ed ai raggiri posti in essere dal SAPPINOCCHIO 2.0, ….. bugie e falsità da noi peraltro puntualmente sottolineate e denunciate in un precedente e dettagliato comunicato che i pinocchietti non hanno avuto il coraggio di controbattere.
In questo momento lo sblocco del tetto retributivo era il massimo risultato possibile e non era per nulla scontato ma è stato ottenuto solo grazie al nostro impegno, a quelle delle nostre Segreterie Provinciali e Regionali e delle migliaia di Colleghi che, per alcuni mesi, hanno sopportato il blocco degli orari in deroga e della reperibilità che abbiamo imposto (mentre il SAPPINOCCHIO 2.0 si preoccupava esclusivamente dei propri permessi sindacali) al fine di far comprendere tanto all’Amministrazione che al Governo che l’apparato Sicurezza, senza l’impegno e l’abnegazione dei Poliziotti, avrebbe fatto un bel tonfo e che tale serietà posta in essere dalle donne e dagli uomini in divisa meritava la massima attenzione dell’intero Stato.
Il nostro impegno sarà adesso rivolto ad ottenere la riapertura del Contratto di Lavoro, l’ottenimento di quegli innumerevoli diritti che ogni giorno vengono negati ai Poliziotti e che pregiudicano anche l’attività che questi pongono in essere a favore di tutta la collettività, una discussione seria sul Riordino delle Carriere. Ci adopereremo anche per recuperare i danni che il tetto retributivo ha fatto in questi anni.
Non sarà per nulla facile ma noi faremo il possibile ed anche più.
Di certo da parte nostra non riceverete false promesse! Le bugie le lasciamo al SAPPINOCCHIO 2.0 ed al CONSULTORIO che a riguardo sembrano ben preparati.


Roma, 7 ottobre 2014


SIULP
(Romano)
SIAP-ANFP
(Tiani)
SILP CGIL
(Tissone)
UGL-Polizia di Stato
(Mazzetti)
COISP
(Maccari)
CONSAP
(Innocenzi)
UIL Polizia-Anip
(Cosi)



mercoledì 24 settembre 2014

Grande flop assemblee consulta autonoma

La paventata grande adesione alla protesta dei sindacati minoritari non c’è stata e non poteva essere altrimenti, poiché la questione del tetto salariale gestita in maniera responsabile ed equilibrata nei rapporti con il Governo dal cartello unitario composto dai Sindacati di Polizia, 
Penitenziari, Forestali, Vigili del Fuoco e Cocer delle forze di polizia militari e forze armate, in rappresentanza del 94% del personale dei Comparti Sicurezza e Difesa, ed a cui il giorno 7 ottobre il premier Renzi metterà la parola fine a completamento del positivo lavoro svolto sino ad oggi. 
Dai dati in nostro possesso l’adesione all’iniziativa di oggi è stata di pochissime centinaia di poliziotti in tutta Italia. Quel che ci lascia fortemente perplessi è la pretesa di spacciare per sciopero bianco le riunioni sui luoghi di lavoro prevista nella L. 121/81, le cui finalità sono quelle di informare i poliziotti, senza compromettere o ostacolare i servizi e le attività di ogni ufficio per la sicurezza dei cittadini. 
Oggi è tempo di lavorare per le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine ed armate portando in porto sicuro i loro legittimi diritti salariali e le loro aspettative. 

Roma 23 settembre 2014

Siulp   -   Siap/Anfp    -   Silp Cgil    -     Ugl PdS

Coisp    -    Consap    -    Uil Polizia Anip

Sindacati e Cocer, incontro con Renzi suggello positivo su risoluzione tetto salariale

Il comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con cui si preannuncia un incontro tra il Premier Renzi ed i Sindacati e i Cocer che rappresentano il 94% dei 500mila addetti ai comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico per il prossimo 7 ottobre, è il suggello alla risoluzione positiva della vertenza relativa allo sblocco del tetto salariale che si è potuto ottenere, grazie alla determinazione ma anche al senso di responsabilità istituzionale che tutti i Sindacati ed i Cocer hanno dimostrato di fronte all’apertura al confronto da parte del Governo. Lo annunciano i Sindacati rappresentativi ed i Cocer dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, in una nota subito dopo il comunicato apparso sulle agenzie di stampa con cui si pubblicizzava la data del 7 ottobre p.v. come la giornata dell’incontro tra i Rappresentanti del personale ed il Presidente Renzi. 

I Sindacati e Cocer esprimono apprezzamento al Governo per aver compreso le motivazioni e gli sforzi che anche i Ministri ed i Capi delle Forze armate e delle Amministrazioni interessate hanno fatto per spiegare le ragioni della nostra vertenza che, vogliamo sottolinearlo ancora una volta, non era finalizzata a richieste di aumento salariale ma solo al riconoscimento delle somme dovute per legge e per contratto per premiare meritocrazia, efficienza e totale disponibilità all'impiego per maggiori risultati. Somme che, per effetto del D.L. Brunetta, varato dal governo Berlusconi e già dichiarato incostituzionale per i magistrati, penalizzava una seconda volta le donne e gli uomini in uniforme che, con totale spirito 
di abnegazione, si sacrificano quotidianamente in ogni angolo del Paese ed in ogni territorio del mondo per la difesa della sicurezza, della democrazia e delle Istituzioni in pieno rispetto della specificità della loro funzione che è unica in tutto il pubblico impiego. Abbiamo preso le distanze, in tempi non sospetti e nell’interesse delle Istituzioni e dei colleghi che rappresentiamo, 
continuano i Leader Sindacali ed i Cocer, da coloro che, strumentalmente ed in danno degli Operatori della Sicurezza, del Soccorso pubblico e delle Forze armate, hanno, in modo becero e sotto una chiara regia politica, 
o di qualche sigla sindacale, cercato in tutti i modi di far saltare l’accordo e la risoluzione della problematica non lesinando persino oltraggi ed offese a chiunque sosteneva che il risultato era stato raggiunto. Personaggi noti a tutti per i danni già causati ad alcuni colleghi per il solo fine di apparire o di far sapere che esistono in quanto, sino a quelle boutade mediatiche molti sconoscevano la loro esistenza. Nel dare atto al Governo ed al Premier Renzi di aver, come preannunciato, mantenuto l’impegno assunto, 
vogliamo rassicurare i cittadini ed anche tutti i colleghi che queste poche, anzi pochissime “noci” nel sacco vuoto, per quanto tenteranno di far rumore per farsi sentire, restano solo pochissime unità in un universo che, come sempre, garantirà la sicurezza, la difesa ed il soccorso pubblico al nostro Paese ed in ogni altro luogo in cui ci sarà necessità di democrazia, di pace e di civile convivenza nel rispetto della più alta e nobile tradizione del nostro grande Paese.- 
Roma 22 settembre 2014 
POLIZIA DI STATO
SIULP - SIAP‐ANFP - SILP CGIL - UGL‐Polizia di Stato
COISP - CONSAP - UIL Polizia‐Anip
POLIZIA PENITENZIARIA
OSAPP - UIL‐ Penitenziari - SINAPPE - UGL Penitenziaria
FNS‐CISL - CNPP
CORPO FORESTALE DELLO STATO
UGL‐Forestale - SNF - CISL FNS - UIL PA
COCER ESERCITO, MARINA, AERONAUTICA, GUARDIA DI FINANZA
VIGILI DEL FUOCO
FNS CISL - UIL VV.F - CONFSAL VV.F - DIRSTAT VV.F - UGL VV.F

martedì 9 settembre 2014

Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, attendiamo convocazione Renzi

All'esito dell'assemblea plenaria di QUESTO POMERIGGIO, unánimemente e responsabilmente le  Organizzazioni Sindacali delle Forze di Polizia (Polizia di Stato, Penitenziari e Forestali), dei Vigili  del Fuoco e dei Cocer delle Forze Armate - Esercito, Aeronautica, Marina (ivi Compreso il  Personale delle Capitanerie di Porto), dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza  prendono Atto della Volontà espressa dal Presidente del Consiglio di pervenire ad Una Soluzione  Delle rivendicazioni Avanzate circa lo SBLOCCO del Tetto Salariale in Modo STRUTTURALE DAL 1 ° gennaio  2015, ISTANZE Strettamente legato alla specificità dei comparti e riconosciute fondate e legittime d allo Stesso Governo. 
Cio Premesso: 
 mantengono Ferma la mobilitazione Annunciata con i Precedenti Comunicati; 
 SI astengono nell'interesse del Paese e dei propri rappresentati, dall'indire Manifestazioni 
Nazionali in Attesa della convocazione preannunciata da altera parte del Presidente del Consiglio; 
 disconoscono, in Ambito racconto, zona Qualsiasi altra Iniziativa, Comunicazione o forma di protesta 
indetta da soggetti diversificazione Dalle sottoscritte sigle Sindacali e Rappresentanze dei militari 
Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico. 

Roma 9 settembre 2014

Polizia di Stato
SIULP - SIAP-ANFP - SILP CGIL - UGL-Polizia di Stato

COISP - CONSAP - UIL Polizia

POLIZIA Penitenziaria
OSAPP - UIL- Penitenziari - SINAPPE - 

UGL Penitenziaria - FNS-CISL - CNPP

Corpo Forestale dello Stato

UGL-Forestale - SNF - CISL FNS - UIL PA

COCER INTERFORZE
(ESERCITO, MARINA, AERONAUTICA, CARABINIERI, GUARDIA DI FINANZA)

VIGILI DEL FUOCO

FNS CISL - UIL VV.F - CONFSAL VV.F - DIRSTAT VV.F - UGL VV.F

domenica 7 settembre 2014

Sindacati e Cocer, da rappresentanti e onesti Servitori dello Stato chiediamo lo sblocco del tetto salariale. Dopo gli annunci attendiamo fatti concreti.

Ringraziamo innanzitutto le migliaia e migliaia di cittadini che, in queste ore, ci hanno voluto confermare la loro fiducia, la loro vicinanza e il loro pieno sostegno nella nostra azione finalizzata a tutelare i diritti fondamentali delle donne e degli uomini in uniforme ma, soprattutto l'efficienza della funzione di polizia, di difesa e del soccorso pubblico del nostro Paese. 
Funzionalità che, vogliamo ricordarlo, è l'unico vero baluardo a tutela e a difesa dei confini della nostra nazione, delle sue Istituzioni ma anche dei diritti di libertà e di democrazia dei cittadini oltre che della salvaguardia della coesione sociale. 
Parimenti siamo riconoscenti ai tanti esponenti politici, dell'opposizione e della maggioranza nonché della compagine governativa che in queste ore, oltre a manifestarci la loro vicinanza e il loro sostegno, si stanno adoperando per trovare una soluzione positiva alle aspettative delle donne e degli uomini in uniforme che, da troppo tempo ormai, si vedono penalizzati due volte rispetto a tutti gli altri. La prima per il mancato rinnovo del contratto di lavoro, ormai fermo al lontano 2009, la seconda per il mantenimento del blocco del tetto salariale, congelato al 2010 con una norma già dichiarata incostituzionale per i magistrati. Blocco che mortifica e demotiva tutti coloro i quali si sono dimostrati più meritevoli, e quindi hanno conseguito una promozione, più capaci per effetto della professionalità acquisita per la lunga anzianità di servizio maturata o perché hanno raggiunto obiettivi di produttività ai quali sono legati scatti gerarchici per la funzione che svolgono e per la responsabilità che si assumono insieme alla totale disponibilità all'impiego in tutti i settori e in ogni condizione a prescindere dal grado o dalla funzione. Questi sono i motivi della protesta per i quali, a differenza del rinnovo contrattuale che invochiamo ma riteniamo giusto debba essere ottenuto unitamente a tutti gli altri lavoratori, non faremo un solo passo indietro rispetto a quanto abbiamo anticipato nell'interesse della tutela sia dei diritti dei nostri rappresentati che dell'efficienza della funzione di polizia, del soccorso pubblico e della difesa operata dalle donne e dagli uomini dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico.
In questa ottica, e nel solco della tradizione che da sempre contraddistingue il nostro irreprensibile operato, prendiamo atto delle importanti dichiarazioni di illustri esponenti politici, anche della maggioranza che sostiene l'attuale esecutivo circa la volontà di evitare che le donne e gli uomini in uniforme vadano in piazza a scioperare e che il Governo deve trovare una soluzione positiva alle istanze rappresentate per riportare serenità e distensione in questi settori vitali per la vita del Paese. 
Questi impegni, che fanno onore a chi li ha professati, sono un annuncio importante al quale però devono seguire fatti concreti per eliminare il tetto salariale ai Servitori dello Stato in uniforme che, nel frattempo, senza indugio e con totale spirito di abnegazione, continueranno e saranno sempre pronti a sacrificare anche la propria vita per la difesa dei cittadini, della sicurezza, delle Istituzioni e della stessa nazione per poco più di 1300 euro al mese. Almeno questi però, unitamente a quei pochi euro previsti per i particolari tipi di impiego o della funzione esercita in funzione alla specificità e alla unicità di impiego delle nostre professionalità, oggi bloccati dal tetto salariale, devono esserci riconosciuti in relazione a quanto previsto dalle norme contrattuali e ordinamentali e che, lo vogliamo ribadire ancora una volta, sono legati alla meritocrazia, alla responsabilità e all'esposizione al rischio che quotidianamente affrontiamo per servire silenziosamente il Paese. A fronte di questi atti concreti da parte del Governo, ci sarà un'altrettanta concreta e irreprensibile risposta da parte nostra nel continuare a servire, come sempre silenziosamente, il nostro Paese e i suoi cittadini. 
Roma 6 settembre 2014 
POLIZIA DI STATO
SIULP   -   SIAP‐ANFP   -   SILP CGIL   -   UGL‐Polizia di Stato

COISP   -   CONSAP   -   UIL Polizia

POLIZIA PENITENZIARIA
OSAPP   -   UIL‐ Penitenziari   -   SINAPPE   - 

UGL Penitenziaria   -   FNS‐CISL   -   CNPP

CORPO FORESTALE DELLO STATO

UGL‐Forestale   -   SNF   -   CISL FNS   -   UIL PA

COCER INTERFORZE
(ESERCITO, MARINA, AERONAUTICA, CARABINIERI, GUARDIA DI FINANZA)

VIGILI DEL FUOCO

FNS CISL   -   UIL VV.F -   CONFSAL VV.F   -   DIRSTAT VV.F -   UGL VV.F

sabato 6 settembre 2014

Blocco salariale, il Coisp replica a Renzi

“Il 90 per cento dei Poliziotti italiani sono sindacalizzati, e gli organi delle Organizzazioni Sindacali sono eletti. La rappresentatività, dunque, certamente non ci difetta!” 

“Al Premier Renzi solo poche parole, che non inficiano minimamente i migliori presupposti alla base del futuro incontro nel quale affrontare questioni di vitale importanza per noi e per l’Italia, ma che sono necessarie a sfatare affermazioni non supportate dai fatti. Il Presidente del Consiglio, infatti, dovrebbe verificare che numeri e dati siano idonei a dargli la credibilità che deve avere, perché gli italiani sono dotati di sufficiente capacità di discernimento. 
Ecco quindi che, a fronte di oltre il 90 per cento di Poliziotti italiani sindacalizzati, le “valanghe di mail” di colleghi che non sarebbero d’accordo con le posizioni delle Organizzazioni Sindacali di cui Renzi parla, restano una pura figura retorica. Chi è portavoce dell’azione delle Organizzazioni Sindacali è qualcuno che è stato eletto da quell’oltre 90 per cento di iscritti ai Sindacati. La rappresentatività, dunque, certamente non ci difetta. Né alcuno potrà mai instillare il dubbio nei colleghi che noi non agiamo nel loro interesse ed a loro tutela. Signor Presidente, siamo talmente tanto abituati alle fregature che ci deve consentire di dire forte e chiaro quali sono le legittime istanze delle centinaia di migliaia di lavoratori che rappresentiamo. Nessun tono eccessivo, dunque, nessuna dichiarazione bellicosa o intento di far naufragare il confronto. Meno che mai lei o chiunque altro può permettersi di descriverci come gente che vuole scioperare contro il proprio Stato. Non si cambino le carte in tavola, non si stravolga il senso della comunicazione che c’è e rimane corretta, se pur serrata. Non abbiamo chiesto aumenti di stipendi o di non contribuire a sanare la grave crisi che attanaglia l’Italia. Abbiamo chiesto il rispetto che ci è dovuto perché ce lo guadagniamo ogni giorno in mezzo alla strada, in condizioni di tale disagio che neppure lei, con tutta la sua effervescente inventiva, potrebbe mai immaginare. Siamo qui a dire con la dovuta chiarezza, con la necessaria fermezza, e con la consueta correttezza - perché questo è il compito che i colleghi ci hanno assegnato e che ci onoriamo di svolgere - che non è giusto perseverare in trattamenti altamente discriminatori rispetto a tutti gli altri cittadini solo perché non ci è consentito scioperare o perché, per lavoro e per devozione, noi obbediamo a degli ordini”. 
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, torna a replicare al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che a proposito della proroga del blocco salariale e delle vibrate proteste di tutte le Organizzazioni Rappresentative dei Comparti Sicurezza e Difesa, ha criticato aspramente i toni definiti eccessivi dei Sindacati e dei Cocer, accusandoli di fare del male ai propri iscritti e di rischiare di far naufragare il confronto alla ricerca di soluzioni condivise, affermando di aver avuto numerosissime comunicazioni da parte di Appartenenti al Comparto Sicurezza che si sarebbero detti d’accordo con lui. 
“Al Presidente Renzi - conclude Maccari - vogliamo far leggere noi qualcosa di concreto e reale, una missiva scelta fra le tante scritte dai colleghi che hanno ascoltato le sue parole dopo che noi abbiamo annunciato il nostro totale disaccordo con quello che sarebbe altrimenti divenuto sic et simpliciter una triste, ingiusta e irriguardosa realtà contro i più fedeli e devoti Servitori dello Stato nel silenzio generale di Politica e Istituzioni, e che racchiude in qualche modo il pensiero di tutti: ‘… restiamo sbigottiti dall’acrimonia delle affermazioni del Premier, infatti potremmo sfidarlo a mostrare le centinaia di messaggi che dichiara di aver ricevuto dagli appartenenti alle FF.PP. ma non lo facciamo per evitargli figuracce; al contrario i Sindacati possono rappresentare e documentare la condivisione delle loro iniziative di almeno 93.500 Poliziotti in rappresentanza delle donne ed uomini appartenenti 
alla Polizia di Stato. I Poliziotti non sciopereranno mai contro lo Stato. Siamo invece costretti a forme di protesta estreme da un Governo che non mantiene gli impegni e sceglie di affamare le nostre famiglie. Le donne e gli uomini delle Forze di Polizia e delle Forze Armate rappresentano lo Stato e difendono i cittadini. In particolare i Poliziotti Italiani sono impegnati in questa missione dal 1852 e quindi molto tempo prima della nascita del Governo Renzi, e continueranno anche dopo. Le donne e gli uomini della Polizia di Stato rendono onore quotidianamente al giuramento di fedeltà allo Stato con centinaia di martiri che hanno offerto la loro vita per i cittadini e le Istituzioni Democratiche, e chi occupa posizioni di rilevo e rappresentanza istituzionale non può mancare di rispetto a chi giorno dopo giorno serve in condizioni inaccettabili lo Stato, ne a chi costituzionalmente li rappresenta’”. 

venerdì 5 settembre 2014

COMPARTO SICUREZZA: Non chiediamo aumenti, ma solo il giusto.

Facendo seguito al comunicato di ieri e constatato che nel dibattito che ne è scaturito sono emersi argomenti che confermano la non diffusa conoscenza della specificità delle forze armate, di polizia e dei vigili del fuoco, rispetto al resto del pubblico impiego, riteniamo doveroso precisare che:
 non abbiamo richiesto alcun aumento stipendiale attraverso il rinnovo dei contratti, in considerazione della scelta, non condivisa, di procrastinare tutti i rinnovi contrattuali dei lavoratori pubblici a causa dei problemi di ordine finanziario nonostante la nostra specificità lavorativa, ma la rimozione del tetto salariale.
Il tetto salariale è quell’infernale meccanismo per cui ciascuno non può guadagnare più di quanto guadagnava nel 2010. Cioè, in sintesi, se una persona è stata promossa, ha assunto nuove funzioni ed è stata trasferita in un’altra città (evento ordinario nella nostra realtà), verrà comunque retribuita come nelle mansione inferiore con tagli della retribuzione dell’ordine del 10-20%. Se è stata promossa due volte in cinque anni, verrà penalizzata due volte, se non è interessata da promozioni va esente da conseguenze. Nel nostro mondo le tempistiche e le procedure di promozione sono fissate dalla legge, non esiste alcuna contrattazione integrativa che le possa influenzare.
 il superamento del tetto salariale è previsto dal DEF di giugno (pag. 34 sez.II). Se non verrà rimosso vorrà dire che saranno state adottate scelte politiche diverse, destinando quelle risorse ad altri scopi;
 è evidente la contraddizione fra l’asserita volontà di premiare il merito e il permanere del tetto salariale, che penalizza i più meritevoli e quelli che lavorano di più.
Nel contesto del pubblico impiego, la nostra condizione è oggettivamente diversa.
Prendiamo atto con favore della disponibilità del premier ad un incontro, nessun ricatto da parte nostra, tuteliamo, nonostante le notevoli limitazioni giuridiche a cui siamo sottoposti e nel caso dei militari l’assenza di reali tutele sociali, i diritti del personale rappresentato.
Forti della sensatezza delle nostre rivendicazioni, siamo fiduciosi che l’intelligenza e il buon senso porteranno a soluzioni adeguate. In attesa di segnali concreti rimaniamo fermi sulle posizioni espresse con il comunicato di ieri, le giuste rivendicazioni non sono ricatti.

POLIZIA DI STATO
SIULP   -   SIAP‐ANFP   -   SILP CGIL   -   UGL‐Polizia di Stato

COISP   -   CONSAP   -   UIL Polizia

POLIZIA PENITENZIARIA
OSAPP   -   UIL‐ Penitenziari   -   SINAPPE   -

UGL Penitenziaria   -   FNS‐CISL   -   CNPP

CORPO FORESTALE DELLO STATO

UGL‐Forestale   -   SNF   -   CISL FNS   -   UIL PA

COCER INTERFORZE
(ESERCITO, MARINA, AERONAUTICA, CARABINIERI, GUARDIA DI FINANZA)

VIGILI DEL FUOCO

FNS CISL   -   UIL VV.F -   CONFSAL VV.F   -   DIRSTAT VV.F -   UGL VV.F

Poliziotti e militari pronti sciopero generale Contro mancato sblocco contrattuale. Sarebbe prima volta storia

 La minaccia e' forte: "per la prima volta nella storia" i sindacati di polizia ed i Cocer delle forze armate dichiarano lo sciopero generale del personale in divisa per protestare contro il mancato sblocco contrattuale annunciato ieri dal ministro Marianna Madia. Dopo le parole del ministro, i rappresentanti sindacali di polizia di Stato, polizia penitenziaria, corpo forestale, vigili del fuoco ed il Cocer interforze si sono dati appuntamento per una riunione in mattinata, in modo da concordare le mosse da fare. Ne e' scaturito un comunicato di fuoco contro il Governo che ha mantenuto il blocco degli stipendi per il quinto anno consecutivo, nonostante "i continui impegni assunti formalmente con documenti ufficiali e con dichiarazioni sia dei ministri che dei capi dei singoli Corpi e Dipartimenti". "Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica - 
sottolineano i rappresentanti degli uomini e donne in uniforme - siamo costretti, verificata la totale 
chiusura del Governo ad ascoltare le nostre esigenze per garantire il funzionamento del sistema a tutela della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa del nostro Paese, atteso le numerose richieste di incontro rivolte al Presidente del Consiglio, ad oggi inascoltate, a dichiarare lo sciopero generale". In caso di conferma del blocco nella legge di stabilita', sindacati e Cocer si dicono 
comunque pronti a "continuare a garantire la difesa, la sicurezza e il soccorso pubblico al nostro 
Paese", ma "chiederemo le dimissioni di tutti i capi dei vari Corpi e Dipartimenti, civili e militari, e dei relativi ministri poiche' non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificita', la  
professionalita' e l'abnegazione del proprio personale. La frattura che si creerebbe in tale scenario - sottolineano - sarebbe insanabile; per questo diciamo che in tale ipotesi, o restano loro oppure tutti quelli che si sacrificano ogni giorno e in ogni angolo del Paese e dell'intero mondo per garantire sicurezza e difesa". Primi effetti della protesta sul territorio. A Bologna i sindacati di polizia annunciano lo stop degli straordinari per l'ordine pubblico. Maurizio Gasparri (Fi) sostiene le divise in agitazione. "Ogni risposta, anche le piu' polemiche - spiega - saranno a questo punto ammissibili da parte di chi viene umiliato una volta di piu'". Aperture arrivano dal sottosegretario agli Esteri Mario Giro, che chiede l'eliminazione delle "'promozioni bianche'. Mi riferisco in particolare al comparto sicurezza: Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Penitenziaria e Forestale e Vigili del Fuoco. Chi serve lo Stato si fa carico di grandi oneri per la nostra convivenza civile. Da 
troppi anni sono molti coloro che svolgono mansioni superiori al loro stipendio, rimasto congelato anche dopo piu' promozioni. Quindi va bene il blocco di contratti ma forse questo aspetto potrebbe essere rivisto, anche se non so se esistono le risorse almeno per questo". (ANSA) - ROMA, 4 SET - 

Tutta la rassegna stampa sulla materia in un link
http://www.coisp.it/archivio-completo/finish/293-2014/10388-coisp-ufficio-comunicazione-ed-immagine-sara-sciopero-generale-stampa-05-set-2014 

venerdì 6 giugno 2014

Assegnazione Vice Sovrintendenti del 25° Corso e contestuali trasferimenti del ruolo Sovrintendenti

Sono stati assegnati i colleghi che hanno frequentato il 25° Corso da Allievo Vice Sovrintendente, la decorrenza e 17 Giugno, mentre quelli trasferiti ad altre sedi la decorrenza sarà del 7 luglio; nella medesima data sono stati disposti i trasferimenti del ruolo Sovrintendenti.
A tutti gli auguri del COISP


se vuoi consultare l'elenco copia e incolla questo link 
http://www.coisp.it/archivio-completo/finish/298-2014/9411-tabella-assegnazioni-25-corso-di-formazione-per-vice-sovrintendenti-decorrenza-07-luglio-2014   

http://www.coisp.it/archivio-completo/finish/283-ultimissime/9410-avvicendamento-sovrintendenti-decorrenza-7-luglio-2014  

martedì 15 aprile 2014

COISP: Contro i furti fondamentali le Segnalazioni dei cittadini

Il COISP – Sindacato Indipendente di Polizia – contrariamente al solito vuole complimentassi con il cittadino che, insospettito da alcune situazioni anomale segnalava alle Forze dell’Ordine la presenza di persone sospette. Il resto lo hanno fatto i poliziotti che prontamente intervenivano e con determinazione e, prendendo anche qualche rischio per l’incolumità personale, arrestavano 2 giovani che avevano rubato all’interno di un cantiere, impegnato nella ricostruzione della nostra città.
Il Dirigente Dr Enrico Rendesi e gli uomini/donne delle Volanti
protagonisti del roccambolesco arresto dei "malfattori"
L’episodio è lo spunto, da parte del COISP, per porre l’accento sulla vitale importanza che riveste il contributo dei cittadini nel segnalare tempestivamente ogni episodio che ritengano “sospetto” non avendo timore di far ricorso al successivo accertamento da parte delle Forze dell’Ordine che sono sul territorio proprio per verificare e prevenire i reati.
Chiediamo pertanto alla collettività di darci un mano, segnalando, alle forze di polizia - ogni movimento sospetto onde consentire, con il successivo arresto dei malviventi, di dare un futuro sereno alla nostra città, che di tutto a bisogno tranne che dei delinquenti.

Buon Sindacato 

domenica 6 aprile 2014

6 aprile 2014 - L'Aquila a 5 anni dal sisma

Ed eccoci ancora qui, sono passati 5 anni ma gli aquilani, e noi con loro, hanno voglia di ricordare quella maledetta notte di 5 anni fà. L'appuntamneto è davanti al Tribunale in Via XX Settembre arriviamo con largo anticipo i Volontari stanno preparando ancore le "fiaccole" da distribuire ai partecipanti, ne prendiamo 2, io ho la macchina fotografica per immortalare alcune immagini e ci mettiamo in paziente attesa della partenza.
All'inizio sono un po sfiduciato, poche persone, ma gli aquilani sono così aspettano sempre l'ultimo momento (anhe allo stadio la stragrande maggioranza arriva sempre al fischio d'inizio). Arrivano i familiari delle vittime che si posizionano all'apertura del corteo, si accendono le fiaccole, i cameramen accendono i faretti per illuminare le foto di chi ci ha lasciato, alle 22.35 il corteo inizia a muoversi, intanto la genete e notevolmente aumentata, molti sono lungo il percorso, le stime parlano di 12mila persone e siamo felici di essere tra queste.
Aprono il corteo i familiari delle 309 vittime, seguono i genitori dei ragazzi morti nella casa dello studente, vi sono i rappresentati della strage di Viareggio e della scuola di San Giuliano, dopo pochi metri  si arriva al civico 123 di Via XX Settembre, un enorme vuoto si apre nel buoi ai nostri occhi è il luogo dove palazzi interi sono crollati come grissini frantumati - 5 le vittime -di quella notte; una breve sosta per pregare e si continua a salire verso la seconda tappa, programmata davanti alla casa dello studente. 
La strada è in salita ed arrivati all'altezza di ponte belvedere si vede questa marea di fiaccole accese che arrivano ancora dal punto in cui siamo partiti.
Pochi minuti e siamo davanti alla "casa dello studente" è impossibile non asciugarsi una lacrima davanti alle foto di quesi giovani sorridenti e pieni di vita (8 i morti), a pochi metri l'abitazione dell'Avv.to Cora - distrutta in quella notte e dove morirono la moglie e le figle del noto legale aquilano.
Si continua ad andare avanti tra due file di abitazioni puntellate e sventrate, in questa zona si contarono vittime anche in Via Campo di Fossa, Via Gabriele D'Annunzio, Via Sturzo le vittime furono decine. Oramai P.zza Duomo è vicina, la testa della fiaccolata è già arrivata si vedono persone che tornano indietro, pochi minuti ed anche noi siamo alla meta, l'elenco delle vittime viene trasmesso in un rigoroso silenzio, i 309 nomi vengono scanditi con una cadenza che mette i brividi ed ogni nome, anche se non conosciuto, provoca una forte emozione. 
Ci lasciamo con la promessa di non dimenticare e di ritrovarci il prossimo anno.


Ciao Massimo, Ciao Serenella.
A questi, ci piace ricordare le 2 giovani ragazze Pamela Mattei di 18 anni e Maria Grazia Rotili di 19 annidi 18 e 19 anni i morte in un incidente il 6 aprile  del 2011, di ritorno dalla fiaccolata.









mercoledì 26 marzo 2014

Tiepidi segnali positivi dall'incontro del Ministro dell'Interno con le OO.SS. della Polizia di Stato. Il Co.I.S.P. aquilano non si fida e programma altre iniziative

Si è svolto, nella giornata di ieri, il preannunciato incontro tra i Sindacati della Polizia di Stato ed il Ministro dell’Interno, il Vice Ministro e il Capo della Polizia, per un confronto sul “progetto di riorganizzazione dei Presidi di Polizia”; durante l'incontro si è parlato anche di sblocco del contratto e degli automatismi stipendiali oltre che del riordino delle carriere e politiche abitative.
Nel corso del confronto tutte le OO.SS. unitariamente, esprimevano la netta contrarietà rispetto ad una chiusura irrazionale dei Presidi di Polizia, in particolare degli Uffici distaccati e sedi di Autorità locali di P.S. nonché alla necessità di sbloccare, immediatamente, il tetto salariale, i contratti di lavoro e gli automatismi stipendiali, procedendo rapidamente all’approvazione della legge delega sul riordino delle carriere.
Il Ministro Alfano, relativamente alla razionalizzazione dei “presidi di Polizia”, a assunto l'impegno a prevedere a breve un nuovo incontro-confronto sulla riorganizzazione dei Presidi di Polizia, in quanto per ora si tratta di “un’ipotesi di progetto in fase istruttoria”;
I Sindacati, unitariamente, hanno preso atto di quanto detto dal Ministro dell’Interno ed hanno a loro volta rappresentato all'On. Alfano che:
qualora le problematiche evidenziate nel corso dell’incontro odierno, non dovessero trovare adeguate soluzioni, saranno pronti alla mobilitazione generale di tutta la categoria durante il semestre europeo.

A seguito di tali notizie la Segreteria aquilana del COISP – sindacato indipendente di Polizia – rimane tiepida sulle aperture del Ministro, purtroppo, nel passato, abbiamo avuto esperienze negative constatando che alle parole non seguono poi i fatti pertanto è nostra intenzione di mantenere alta l'attenzione a difesa dei “presidi di Polizia” nel territorio di nostra competenza (Valle Peligna – Alto Sangro e Ortucchio) facendo si che le iniziative tese a far conoscere ai cittadini cosa significhi perdere un “punto di riferimento” in termini di prevenzione della sicurezza delle città e delle strade, continuino.
Discuteremo con il Sindaco di Sulmona, a cui va ancora il nostro ringraziamento per il sostegno alla manifestazione del 21 marzo scorso, programmando per il prossimo futuro altre iniziative per tenere in evidenza questa problematica che interessa oltre 40 mila abitanti.