sabato 23 maggio 2015

Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco di Cillo e Antonio Montinaro - siete sempre con ... NOI!

a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani
Vi sono volti e voci che mi ispirano, mi sfidano, mi pungolano e mi spronano a elevarmi per avanzare nella vita e contribuire a far avanzare le cose.
Sono un sano contagio, una magnifica emulazione, talvolta, una intimidazione… tanto sono nobili.
Sono dei preziosi “carburanti”, quando la speranza negli uomini o nelle circostanze potrebbe indurmi ad alzare le braccia.
Alcuni di questi volti e di queste voci hanno versato il proprio sangue per aprirci la via alla Libertà, alla Democrazia e alla Giustizia.
A loro dico: Grazie!
In nome del loro sacrificio, noi dovremmo avere la ricerca della Libertà, della Democrazia e della Giustizia dell’Uomo esigente.
Io ammiro questi spiriti brillanti e impegnati che, con i loro scritti, partecipano a strutturare il mio modo di pensare il Mondo. Possano questi spiriti essere dei venti sotto le vele delle nostre lotte per accedere alla Libertà, alla Democrazia e alla Giustizia nel nostro Paese.
Chi si appresterà a prendere il testimone?
La nostra generazione può scegliere di scuotere il giogo, che la mantiene nella serena rassegnazione o nella ammirazione passiva, per decidere di divenire attrice della sua Storia.
Vi sono tante terre di Libertà, di Democrazia e di Giustizia da conquistare o da riprendere.
Noi abbiamo una responsabilità di fronte alla generazione che ci ha preceduto e di fronte alla generazione che ci seguirà.
E, con la passione per la Terra del mio cuore, Vi lascio con queste poche righe che ho scritto per rendere omaggio a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani per ringraziarli di aver incrociato la mia vita, le nostre vite.
Noi non vi dimenticheremo!
Daniela Zini




A Giovanni Falcone

È morto un Uomo di lupara in bianco,
Che aveva per difesa
Le braccia aperte alla vita.
È morto un Uomo di lupara in bianco,
Che continua la lotta
Contro la Morte, contro l’Oblio.

Tutto ciò che lui voleva,
Lo vogliamo anche noi.
E lo vogliamo, oggi.
Che sia luce
Nel fondo degli occhi, nel fondo del cuore.
E Giustizia sulla Terra.

Daniela Zini



Ventidue anni fa, non è stato ucciso un Uomo, da dietro la nuca, perché si voleva prendere i suoi beni, eliminare un rivale, un concorrente.
Ventidue anni fa, non è stato ucciso un Uomo per vendicarsi…
È stato ucciso un Uomo perché si temeva…
Era votato al suo lavoro.
Aveva il senso del dovere.
Era, profondamente, onesto.
E amava l’Italia, di cui era un fedele servitore.
Non ha avuto diritto a un giudizio.
Il suo assassino e i suoi complici non avevano nulla da rimproverargli.
È stato ucciso senza che lo conoscessero.
È stato ucciso perché rappresentava lo Stato e poteva essere “un simbolo scomodo”.
Un simbolo scomodo”!
Non un Uomo, un simbolo!
Per difendere, rafforzare una idea, si è, freddamente, ucciso un Uomo, solo perché rappresentava una istituzione che si giudicava incompatibile con questa idea.
È stato fatto brillare come si fa brillare la facciata di un palazzo.
Come non pensare a Sébastien Castellion, che scriveva:
Uccidere un Uomo non è difendere una dottrina, è uccidere un Uomo.”
Questo assassinio trascinava l’Italia verso l’abisso del Terrore:
Io ti uccido perché rifiuto ciò che tu sei, ciò che tu rappresenti.
Io ti uccido perché io ti credo un ostacolo alla causa.
O perché la tua morte “servirà la causa”.”
Quale tributo l’Italia paga, oggi, ancora, a questa violenza cieca, inutile, disonorevole e disonorevole non solo perché si esercita nell’ombra contro una vittima impotente…
Io spero che tali assassinii non accadano più.
Io spero che ognuno, su questa terra, sappia difendere le proprie idee, quali che siano, senza altra arma che l’intelligenza, la parola e il cuore.
Perché questa è la Libertà.
Questa è la Democrazia.
Questa è la Giustizia.
Italiani, la morte di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, di Rocco Dicillo, di Antonio Montinaro e di Vito Schifani è servita?
Dipende da ognuno di noi.
Si può dimenticare, negare, relativizzare anche.
Ma quando si tollera che un Uomo sia sacrificato alla Ragione di Stato, si accetta che altri siano giustiziati allo stesso modo, per lo stesso motivo.
L’Italia rifiuta l’immagine che alcuni le danno.
L’Italia è forte dei suoi valori.
Non ama la morte.
Conosce il peso dell’Uomo.
Conosce il peso della Vita.
E l’Italia costruirà il suo avvenire nella Libertà, nella Democrazia e nella Giustizia.
Nella fiducia alla Repubblica.
Non sarà, sempre, facile, gli ostacoli non mancheranno.
Ma l’Italia li sormonterà, perché può contare in Uomini e Donne di onore e di fede nella loro terra e nella loro identità.
È per me una certezza!
E io vi ringrazio, Italiani, di darmi questa certezza.
Viva l’Italia, viva la Repubblica, viva gli Italiani.



Daniela Zini

martedì 19 maggio 2015

Calcio truccato, i complimenti del Coisp ai colleghi dopo la maxi operazione della Polizia: “Questo è il mondo fasullo per cui ci chiedono di rischiare la pelle, ma dove conta solo l’arricchimento di pochi”

“Un sistema stabile di frodi finalizzate solo all'arricchimento di pochi. L’operazione portata a termine dai colleghi in tutta Italia è lo specchio di ciò che è divenuto ormai il mondo del calcio: un mondo di bugie, un business che nulla ha a che fare con lo sport, un carrozzone che serve a pochi ma imbambola tanti e per il quale ci chiedono di rischiare la pelle ad ogni partita, non importa di quale categoria. 
Il nostro lavoro, la nostra fatica è vera, e vera è anche la consueta violenza che accompagna questo ignobile circo della palla rotolante, ma il resto è, evidentemente, falso. E non solo dobbiamo impiegare sforzi titanici in occasione delle partite, quanto dobbiamo anche impegnare le nostre migliori risorse per portare alla luce il marcio che c’è dietro a tutto questo. Fortunatamente la Polizia di Stato è fatta di persone del calibro degli uomini della Squadra mobile guidati da Rodolfo Ruperti e dei suoi collaboratori, e almeno possiamo goderci la soddisfazione di vedere risultati come quelli messi a segno oggi”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la maxi operazione denominata “Dirty soccer”, portata a termine oggi in diverse zone d’Italia e condotta dalla Squadra mobile di Catanzaro relativa al calcio truccato.
Un lavoro lungo e complicato sfociato nell’emissione da parte della Procura del capoluogo calabrese di un provvedimento di fermo per ben 50 persone, e da cui emerge uno spaccato desolante del mondo del calcio.
All’intervento di Maccari fa eco quello del Segretario Generale Regionale del Coisp calabrese, Giuseppe Brugnano, che ha voluto esprimere le proprie congratulazioni alla Mobile di Catanzaro. “Ancora una volta – ha detto Brugnano – l’alta professionalità dei colleghi della Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, guidata dal dottor Rodolfo Ruperti, ha determinato un’ennesima vittoria dello Stato sulla criminalità.
Sono congratulazioni più che meritate, perché i colleghi della Mobile, nonostante le diverse difficoltà dovute alle limitate risorse, riescono a dare risposte concrete sul territorio nella lotta
all’anti-Stato”.