martedì 25 agosto 2015

SCONTRI A L’AQUILA – POLIZIOTTI FERITI

E’ sempre lo stesso copione, i cittadini contestano le Istituzioni, in questo caso il Premier Renzi, e le Forze dell’Ordine ci rimettono la pelle.
Stridono le notizie di stampa che parlano di scontri tra manifestanti e polizia, e crea dispiacere, siamo aquilani anche noi, che si dica: la Polizia “carica gli aquilani”, anche perché così non è.
Le contestazioni, giuste o sbagliate che siano, devono essere esercite nei limiti consentite dalle norme, e le Forze dell’Ordine “devono” garantire – ai cittadini di esprimersi liberamente – ed allo stesso tempo mantenere l’Ordine e la Sicurezza.
 Il bilancio di questa giornata è che la Polizia passa come “manganellatrice” ma alla fine siano noi che ci lecchiamo le ferite.

Siamo vicini alla collega, che da una prima diagnosi sembra avere riportato la frattura del naso e gli auguriamo una pronta guarigione i complimenti a tutte le Forze dell’Ordine che hanno saputo controllare le “contestazioni” con il consueto “equilibrio”.

lunedì 24 agosto 2015

Il COISP scrive al Questore di L'Aquila chiedendo il ripristino del Poliziotto di Quartiere

 OGGETTO: Poliziotto di Quartiere – Ripristino del servizio.

Egregio Signor Questore,
l'appello lanciato dal Sindaco dell'Aquila, nei giorni scorsi, sul problema dei “vandali” al centro storico, da rappresentanti di chi deve garantire la sicurezza dei cittadini e da amanti di questa città non può lasciarci indifferenti.
Più volte siamo interveniti sulla vicenda ed oggi lo rifacciamo riproponendo una “richiesta”, che peraltro avevamo già presentato nel giugno del 2011:
IL RIPRISTINO del “POLIZIOTTO DI QUARTIERE”.
http://www.abruzzoweb.it/contenuti/sicurezza-laquila-coisp-occorre-poliziotto-quartiere-in-centro/29993-4/ 
Poco importa se gli autori dell'ultimo, in ordine di tempo, scempio verranno identificati e perseguiti perché sarà l'attività repressiva ad averla vinta a noi piace di più l'attività “preventiva” che potrà essere messa in campo dagli uomini e donne del “poliziotto di quartiere”.
Egregio Signor Questore non lasci cadere, anche Lei, nel dimenticatoio questa idea, perché il Poliziotto di Quartiere è quella figura che deve essere vicina alla gente e capace di percepirne i bisogni, che sia rassicurante ma allo stesso tempo determinato nell'affrontare le piccole vicende quotidiane ed in grado di offrire allo stesso tempo un supporto alle Volanti o alle squadre investigative presenti sul territorio.
La Questura è in possesso di grandi professionalità, acquisiste nel corso degli anni, che per troppo tempo sono state “inutilizzate” e che devono ritornare ad offrire ai cittadini aquilani quel senso di sicurezza per cui il Ministero a speso risorse economiche per specializzarli.
Con l'auspicio che che Ella faccia questo regalo alla città, cordiali saluti.
Il Segretario Provinciale Co.I.S.P.
Santino Li Calzi

venerdì 21 agosto 2015

Il COISP chiede un “tavolo di confronto” sulla chiusura della Polfer Sulmona

Presentate, come richiesto, le osservazioni del Sindacato di Polizia COISP contro la chiusura dei Posti Polfer di Macomer (NU) – Sondrio e Sulmona (AQ).
Ci saremmo aspettati che l’Amministrazione avesse sottolineato una oggettiva inutilità degli Uffici in argomento ed allora sì che avremmo potuto valutare di condividere una qualche chiusura … - sottolinea il COISP - sempre che gli elementi concreti che ci fossero stati forniti avessero confermato l’inopportunità di mantenere citati Posti Polfer.
Qui invece – continua il sindacato - si sta parlando di chiudere degli Uffici per il semplice fatto che l’Amministrazione non ha provveduto ad adeguarne l’organico ogni qualvolta vi è stata qualche defezione (trasferimento ad altra sede/ufficio, quiescenza, etc..) fino a farlo divenire esiguo ….. e non certo perché detti Uffici non sarebbero utili a garantire quella sicurezza che la Polizia di Stato dovrebbe offrire ai cittadini,ivi compresi coloro che utilizzano il trasporto ferroviario”.

Netta è poi la contrarietà del COISP alla chiusura del Posto Polfer di Sulmona per i motivi più volte evidenziati, dall'esere il 2° scalo ferroviario in Abruzzo alla costante attività di prevenzione e repressione dei reati in ambito ferroviario posta in essere dal personale della Polfer.
E' stata sottolineata, tra l'altro, la presenza nel territorio Peligno del Supercarcere e che togliere un presidio di Polizia è certamente un “favore” fatto alla criminalità.
Per scongiurare tale evenienza il COISP ha chiesto al Ministero l'apertura di un “tavolo di confronto” per discutere della chiusura del Posto Polfer di Sulmona nella consapevolezza dell'importanza del citato posto Polfer e per chiedere , invece, un ripianamento dell'organico di Polizia al fine di consentire allo scalo peligno di mantenere la sicurezza che si merita.
Chi può alzi la “voce” e si unisca al COISP – la difesa della sicurezza dei cittadini è la nostra priorità.





giovedì 16 luglio 2015

Concorso Interno a 7563 posti da Vice Sovrintendente - Pubblicazione Graduatoria di Merito

E' stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Personale nr 1/20 del 17 luglio 2015 la graduatoria di merito del concorso suindicato. 
Il Ministero ha fatto presente che:
considerata la possibilità che i candidati hanno partecipato a più annualità e per entrambe le tipologie di concorso (riservato agli assistenti capo e non) le graduatorie  delle diverse annualità subiranno delle RETTIFICHE in considerazione del fatto che  i candidati, risultati vincitori per più tipologie e/o annualità, all'atto dell'accettazione della SEDE, verranno espunti dalle graduatorie delle annualità successive. 

Per vedere la graduatoria clicca qui:

http://www.coisp.it/archivio-completo/finish/283-ultimissime/14444-decreto-graduatorie-concorso-7563-vice-sovrintendenti-2015 
  

martedì 14 luglio 2015

Il COISP in P.zza il 15 luglio per dire NO allo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato

NO ALLO SMANTELLAMENTO DEL CORPO FORESTALE,
ANCHE IL COISP IN PIAZZA A ROMA


Anche il COISP - il Sindacato Indipendente di Polizia, scenderà in piazza domani 15 luglio insieme ad altre sigle sindacali, davanti al Ministero per le Politiche Agricole a Roma, per dire no allo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato ed al trasferimento di personale e funzioni verso diversi enti ed in buona parte verso l’Arma dei Carabinieri. “Ci opponiamo all’ennesima scriteriata riforma voluta dal Governo Renzi - commenta il Segretario Generale del COISP Franco Maccari - che con un colpo di penna cancella quasi due secoli di storia di un Corpo specializzato

in materia di protezione ambientale e di tutela del territorio. Un provvedimento schizofrenico, poiché rischia di disperdere un enorme patrimonio di competenze specializzate proprio all'indomani dell’approvazione delle nuove norme sui reati ambientali. Insomma, da un lato il Governo approva nuove leggi per combattere le ecomafie e difendere l’ambiente, dall’altro smantella il Corpo che nei decenni ha maturato le competenze specifiche per contrastare quei reati. Noi siamo in piazza per difendere gli interessi dei cittadini, e degli Agenti del Corpo Forestale che, senza alcuna ragione logica, saranno costretti a svolgere una nuova attività lavorativa che inevitabilmente mortificherà le capacità e le competenze acquisite negli anni”. 

sabato 23 maggio 2015

Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco di Cillo e Antonio Montinaro - siete sempre con ... NOI!

a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani
Vi sono volti e voci che mi ispirano, mi sfidano, mi pungolano e mi spronano a elevarmi per avanzare nella vita e contribuire a far avanzare le cose.
Sono un sano contagio, una magnifica emulazione, talvolta, una intimidazione… tanto sono nobili.
Sono dei preziosi “carburanti”, quando la speranza negli uomini o nelle circostanze potrebbe indurmi ad alzare le braccia.
Alcuni di questi volti e di queste voci hanno versato il proprio sangue per aprirci la via alla Libertà, alla Democrazia e alla Giustizia.
A loro dico: Grazie!
In nome del loro sacrificio, noi dovremmo avere la ricerca della Libertà, della Democrazia e della Giustizia dell’Uomo esigente.
Io ammiro questi spiriti brillanti e impegnati che, con i loro scritti, partecipano a strutturare il mio modo di pensare il Mondo. Possano questi spiriti essere dei venti sotto le vele delle nostre lotte per accedere alla Libertà, alla Democrazia e alla Giustizia nel nostro Paese.
Chi si appresterà a prendere il testimone?
La nostra generazione può scegliere di scuotere il giogo, che la mantiene nella serena rassegnazione o nella ammirazione passiva, per decidere di divenire attrice della sua Storia.
Vi sono tante terre di Libertà, di Democrazia e di Giustizia da conquistare o da riprendere.
Noi abbiamo una responsabilità di fronte alla generazione che ci ha preceduto e di fronte alla generazione che ci seguirà.
E, con la passione per la Terra del mio cuore, Vi lascio con queste poche righe che ho scritto per rendere omaggio a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani per ringraziarli di aver incrociato la mia vita, le nostre vite.
Noi non vi dimenticheremo!
Daniela Zini




A Giovanni Falcone

È morto un Uomo di lupara in bianco,
Che aveva per difesa
Le braccia aperte alla vita.
È morto un Uomo di lupara in bianco,
Che continua la lotta
Contro la Morte, contro l’Oblio.

Tutto ciò che lui voleva,
Lo vogliamo anche noi.
E lo vogliamo, oggi.
Che sia luce
Nel fondo degli occhi, nel fondo del cuore.
E Giustizia sulla Terra.

Daniela Zini



Ventidue anni fa, non è stato ucciso un Uomo, da dietro la nuca, perché si voleva prendere i suoi beni, eliminare un rivale, un concorrente.
Ventidue anni fa, non è stato ucciso un Uomo per vendicarsi…
È stato ucciso un Uomo perché si temeva…
Era votato al suo lavoro.
Aveva il senso del dovere.
Era, profondamente, onesto.
E amava l’Italia, di cui era un fedele servitore.
Non ha avuto diritto a un giudizio.
Il suo assassino e i suoi complici non avevano nulla da rimproverargli.
È stato ucciso senza che lo conoscessero.
È stato ucciso perché rappresentava lo Stato e poteva essere “un simbolo scomodo”.
Un simbolo scomodo”!
Non un Uomo, un simbolo!
Per difendere, rafforzare una idea, si è, freddamente, ucciso un Uomo, solo perché rappresentava una istituzione che si giudicava incompatibile con questa idea.
È stato fatto brillare come si fa brillare la facciata di un palazzo.
Come non pensare a Sébastien Castellion, che scriveva:
Uccidere un Uomo non è difendere una dottrina, è uccidere un Uomo.”
Questo assassinio trascinava l’Italia verso l’abisso del Terrore:
Io ti uccido perché rifiuto ciò che tu sei, ciò che tu rappresenti.
Io ti uccido perché io ti credo un ostacolo alla causa.
O perché la tua morte “servirà la causa”.”
Quale tributo l’Italia paga, oggi, ancora, a questa violenza cieca, inutile, disonorevole e disonorevole non solo perché si esercita nell’ombra contro una vittima impotente…
Io spero che tali assassinii non accadano più.
Io spero che ognuno, su questa terra, sappia difendere le proprie idee, quali che siano, senza altra arma che l’intelligenza, la parola e il cuore.
Perché questa è la Libertà.
Questa è la Democrazia.
Questa è la Giustizia.
Italiani, la morte di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, di Rocco Dicillo, di Antonio Montinaro e di Vito Schifani è servita?
Dipende da ognuno di noi.
Si può dimenticare, negare, relativizzare anche.
Ma quando si tollera che un Uomo sia sacrificato alla Ragione di Stato, si accetta che altri siano giustiziati allo stesso modo, per lo stesso motivo.
L’Italia rifiuta l’immagine che alcuni le danno.
L’Italia è forte dei suoi valori.
Non ama la morte.
Conosce il peso dell’Uomo.
Conosce il peso della Vita.
E l’Italia costruirà il suo avvenire nella Libertà, nella Democrazia e nella Giustizia.
Nella fiducia alla Repubblica.
Non sarà, sempre, facile, gli ostacoli non mancheranno.
Ma l’Italia li sormonterà, perché può contare in Uomini e Donne di onore e di fede nella loro terra e nella loro identità.
È per me una certezza!
E io vi ringrazio, Italiani, di darmi questa certezza.
Viva l’Italia, viva la Repubblica, viva gli Italiani.



Daniela Zini

martedì 19 maggio 2015

Calcio truccato, i complimenti del Coisp ai colleghi dopo la maxi operazione della Polizia: “Questo è il mondo fasullo per cui ci chiedono di rischiare la pelle, ma dove conta solo l’arricchimento di pochi”

“Un sistema stabile di frodi finalizzate solo all'arricchimento di pochi. L’operazione portata a termine dai colleghi in tutta Italia è lo specchio di ciò che è divenuto ormai il mondo del calcio: un mondo di bugie, un business che nulla ha a che fare con lo sport, un carrozzone che serve a pochi ma imbambola tanti e per il quale ci chiedono di rischiare la pelle ad ogni partita, non importa di quale categoria. 
Il nostro lavoro, la nostra fatica è vera, e vera è anche la consueta violenza che accompagna questo ignobile circo della palla rotolante, ma il resto è, evidentemente, falso. E non solo dobbiamo impiegare sforzi titanici in occasione delle partite, quanto dobbiamo anche impegnare le nostre migliori risorse per portare alla luce il marcio che c’è dietro a tutto questo. Fortunatamente la Polizia di Stato è fatta di persone del calibro degli uomini della Squadra mobile guidati da Rodolfo Ruperti e dei suoi collaboratori, e almeno possiamo goderci la soddisfazione di vedere risultati come quelli messi a segno oggi”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la maxi operazione denominata “Dirty soccer”, portata a termine oggi in diverse zone d’Italia e condotta dalla Squadra mobile di Catanzaro relativa al calcio truccato.
Un lavoro lungo e complicato sfociato nell’emissione da parte della Procura del capoluogo calabrese di un provvedimento di fermo per ben 50 persone, e da cui emerge uno spaccato desolante del mondo del calcio.
All’intervento di Maccari fa eco quello del Segretario Generale Regionale del Coisp calabrese, Giuseppe Brugnano, che ha voluto esprimere le proprie congratulazioni alla Mobile di Catanzaro. “Ancora una volta – ha detto Brugnano – l’alta professionalità dei colleghi della Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, guidata dal dottor Rodolfo Ruperti, ha determinato un’ennesima vittoria dello Stato sulla criminalità.
Sono congratulazioni più che meritate, perché i colleghi della Mobile, nonostante le diverse difficoltà dovute alle limitate risorse, riescono a dare risposte concrete sul territorio nella lotta
all’anti-Stato”.

venerdì 24 aprile 2015

Il 25 aprile che vorrebbe il COISP

Domani la Festa del 25 aprile, il Coisp: "Aspettiamo di Poter festeggiare anche noi la Liberazione' da odio, accanimento, maltrattamenti, indifferenza, da una Politica che ci pugnala alle spalle e da vertici che ci sacrificano appena serve"



“Domani è il 25 aprile, una data importante, una festa importante per l’Italia. Ma le Forze dell’Ordine italiane hanno ancora poco da festeggiare, purtroppo. Ci apprestiamo a vivere ancora questa ricorrenza, aspettando di poter celebrare anche noi, un giorno, la ‘liberazione’ da tante, troppe ingiustizie nei nostri confronti, da tante disparità di trattamento, da tanto odio più o meno dichiarato o strisciante, da una classe politica che non fa altro che bistrattarci, sacrificarci, pugnalarci alle spalle, quando non ignorarci, da ‘Vertici’ che non esitano quando fa comodo a buttarci in pasto ai media a caccia di capri espiatori, o alle recriminazioni di un’opinione pubblica a volte mossa da pura e sola emotività, da un Sistema che complessivamente non fa altro che negarci i più elementari diritti”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, alla vigilia della Festa di Liberazione che si celebrerà domani, 25 aprile.
“Attendiamo di poter riprendere a fare il nostro difficile lavoro ‘liberi’ da ansie e paure che quotidianamente si moltiplicano di fronte alla caccia alle streghe con cui dobbiamo fare i conti – aggiunge il Segretario Generale del Coisp -, ‘liberi’ dagli ostacoli e dagli impedimenti con cui dobbiamo fare i conti a causa della scarsità di uomini e mezzi che tormentano le nostre giornate; ‘liberi’ dai continui attentati alla fiducia che sta alla base del rapporto fra noi e tutti gli altri cittadini e che rappresentano l’elemento essenziale della nostra attività e della nostra stessa esistenza; ‘liberi’ dalle bugie, dalle prese in giro, dalle strumentalizzazioni e dai tranelli che dobbiamo fronteggiare troppo spesso e che troppo spesso provengono dall’interno del nostro stesso apparato o dalle Istituzioni che dovrebbero garantirci tutela e appoggio”.

domenica 5 aprile 2015

6° Anniversario del sisma


Pasqua di resurrezione ma con la mente al 6 aprile del 2009 per Migliaia di aquilani che oggi ricordano le 309 Vittime del terremoto del 2009.

Come consuetudine appuntamento alle ore 22 in Via XX Settembre per partecipare alla fiaccolata, 
Gli Aquilani arrivano alla spicciolata, all'inizio non sembrano essere in molti ma alla fine si conteranno (dicono le fonti ufficiali) 10mila persone.


Alla testa del corteo i Familiari delle Vittime a seguire tutti gli altri, Il lungo serpentone - illuminato dalle migliaia di fiaccole - percorre Via XX Settembre con soste nei luoghi dove alcuni palazzi sono venuti giù come grissini facendo numerose vittime; sosta all'altezza della Casa dello Studente e poi arrivo in Piazza Duomo dove sono stati letti i nomi delle 309 persone scomparse quella notte.   
Il suono della campana delle Anime Sante dopo ogni nome delle vittime - squarcia il silenzio e mette i brividi.
Segue, poi, la messa Che che si concluderà alla 3.32 ora del terremoto, quando anche la Campana della Chiesa di santa Maria del Suffragio tornerà a suonare per 309 volte.
A noi piace anche ricordare Pamela Mattei di 18 anni e Maria Grazia Rotili di 19 anni  - due giovani ragazze vittime di un tragico incidente, avvenuto il  6 aprile 2011, dopo la fiaccolata.









mercoledì 1 aprile 2015

Polizia disarmata in ordine pubblico: era un PESCE d'APRILE

Polizia disarmata in ordine pubblico. Una follia che solo questo Governo poteva inventarsi. MA, COME OGNI ANNO, IL NOSTRO PESCE D'APRILE E' STATO ANCHE LO SPUNTO PER TORNARE A PARLARE DI QUESTIONI CHE DANNEGGIANO LA SICUREZZA DEL PAESE!




 Un nostro comunicato stampa di ieri 31 marzo portava a conoscenza di «un progetto che mira a «mandare i poliziotti disarmati nei servizi di Ordine Pubblico, per combattere alla pari con i manifestanti, … l’apoteosi delle più becere rivendicazioni dei tempi di Democrazia Proletaria, che evidentemente vive e lotta in questo Governo». Denunciavamo che si trattava di una follia che solo questo Governo poteva inventarsi e puntualizzavamo che dopo ogni sorta di mortificazione degli Operatori della Sicurezza, «questo progetto va reso pubblico», altro che la riservatezza che ci era stata chiesta. Aggiungevamo che “I poliziotti disarmati nei servizi di Ordine Pubblico, sono la vendetta per avere rispedito al mittente l’altra follia del numero identificativo sui caschi, ma noi del Coisp diciamo no a questo silenzio ipocrita che ci vorrebbe rendere complici e muti come pesci.” e pretendevamo una precisa presa di posizione del Capo della Polizia e di Alfano perché «Più passano le settimane e più la Sicurezza di questo Paese sembra una pessima puntata di “Scherzi a parte”, andata a male come pesce marcio.» Ebbene, pur trattandosi oggi di un Pesce d’Aprile, non è certo lontano dall’attualità, ma è invero proprio quello che adesso accade, che i Poliziotti si trovino a combattere una battaglia a tutela della legalità con una dotazione strumentale assolutamente inadeguata e del tutto carente e con una dotazione organica tanto allarmante quanto ignorata. A causa di una totale incapacità gestionale da parte anche del Dipartimento della P.S., già oggi in non pochi uffici di Polizia i nostri colleghi sono costretti a tirare a sorte chi potrà prestare servizio di Volante, di scorta, etc… portando al seguito un giubbetto antiproiettile. Diecimila di tali dispositivi di difesa, difatti, sono scaduti e non sono stati rimpiazzati per tempo per l’indifferenza di un Ministero che ritiene sempre più di poter tutelare la sicurezza dei cittadini con le sole chiacchiere. Non uno, né cento, ma ben diecimila giubbetti, alcuni dei quali si pretenderebbe di dover continuare ad usare sebbene alcuna concreta prova di efficienza sia stata effettuata … e questo in attesa di nuove forniture che arriveranno ad anno inoltrato ed in parte nel 2016! Quindi meno dotazioni strumentali (questo dei giubbotti antiproiettile è forse l’esempio più vergognoso) ma di contro una sempre maggiore politica dell’annuncio, con squadre speciali per l’antiterrorismo di almeno 10 uomini che dovrebbero essere istituite in ogni Questura quando molte di esse riescono a malapena a mettere in campo una sola Volante composta da due Poliziotti, e con nuclei speciali anticorruzione in ogni Questura quando nella realtà dei fatti tale incarico non potrà che essere affidato a chi già opera su altri settori (… in attesa che si riesca a portare a compimento il miracolo della clonazione del personale, a costo zero, ovviamente, su cui - questo sì che sembra certo - il Ministero dell’Interno sta concentrando i propri sforzi). In compenso continua l’indifferenza nei confronti dei diritti dei Poliziotti e delle prerogative di chi li rappresenta!!! Beh, l’auspicio è che taluni prendano in seria considerazione l’opportunità di lasciare la propria poltrona a soggetti più capaci e comunque veramente intenzionati a far funzionare l’apparato Sicurezza di questo Paese, riprendendo ad assicurare ai cittadini TUTTI quei diritti all’incolumità personale ed alla salvaguardia dei propri beni che è garantito loro dalla Costituzione.

martedì 31 marzo 2015

Polizia disarmata in ordine pubblico? per il COISP, una follia che solo questo Governo poteva inventarsi.

 Polizia disarmata in ordine pubblico? Una follia che solo questo Governo poteva inventarsi. Dopo ogni sorta di mortificazione degli Operatori della Sicurezza, questo progetto va reso pubblico, altro che riservatezza! 

“E’ l’apoteosi delle più becere rivendicazioni dei tempi di Democrazia Proletaria, che evidentemente vive e lotta in questo Governo. I poliziotti disarmati nei servizi di Ordine Pubblico, sono la vendetta per avere rispedito al mittente l’altra follia del numero identificativo sui caschi, ma noi del Coisp diciamo no a questo silenzio ipocrita che ci vorrebbe rendere complici e muti come pesci.” Questo il duro commento del COISP, alla notizia, che ci era stato chiesto di tenere riservata, di un progetto che mira a “mandare i poliziotti disarmati nei servizi di Ordine Pubblico, per combattere alla pari con i manifestanti”. Questo è un cavallo di battaglia della sinistra più reazionaria ed oltranzista, che evidentemente conta ed influisce in questo Governo più del Ministro dell’Interno, che infatti tace su questa vergognosa iniziativa. Vogliamo una precisa presa di posizione del Capo della Polizia e di Alfano! Più passano le settimane e più la Sicurezza di questo Paese sembra una pessima puntata di “Scherzi a parte”, andata a male come pesce marcio. Come si può pensare di affrontare le tante preannunciate manifestazioni delle prossime settimane? Come possiamo contrastare le minacce terroristiche nei prossimi eventi di risonanza mondiale come Expo e Giubileo? A mani nude? Voci dei corridoi parlamentari riferiscono che l’argomento usato per motivare questo ignobile progetto, sembra essere stato che i “bobbies” inglesi sono disarmati, ma ciò è completamente falso. L’ultimo progetto F.I.S.H. (Force Inducted Safety Help) prevede i “bobbies” armati non solo con pistole, ma anche con Taser, spray al peperoncino, giubbotti antiproiettile sottocamicia e tutti quei dispositivi necessari a tutelare un Operatore di Polizia, cose che da noi solo il Coisp, inascoltato, continua a rivendicare da anni. Essere presi a pesci in faccia da questa politica, senza che nessuno alzi un dito per difendere i poliziotti, è l’ennesima, tristissima prova di “com’è profondo il mare” in cui si stanno inabissando la democrazia e l’ordine pubblico. 

martedì 17 marzo 2015

Alfonso TERRIBILE nuovo Questore dell'Aquila

Sarà il Dr. Alfonso Terribile a sostituire il Questore dell'Aquila Vittorio RIZZI trasferito a Roma per assumere l'incarico di Dirigente dell'Ispettorato Palazzo Chigi.

TERRIBILE proviene da Rimini dove e Stato Questore dal 1 novembre 2012. 

Origini pugliesi, 58 anni entrato a far parte della Polizia di Stato nel 1975 dopo aver frequentato l'Accademia del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza a Roma e Stato Assegnato al la Scuola Allievi Guardie di PS di Piacenza.
 Dal 1981 ha prestato servizio alla Questura di Roma Presso il Reparto Volanti, la Sala Operativa e presso alcuni Commissariati della Capitale, nonché presso il Commissariato della Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino.
 Dirigente Superiore dal gennaio del 2001, Nel 2003 ha Diretto il Servizio Pianificazione Organizzazione e Risorse della Direzione Interregionale di Firenze e dall'Agosto 2005 lo Stesso Servizio della Direzione Interregionale di Roma.
 Dal Dicembre 2007 e Stato Direttore del Servizio Reparti Speciali del Dipartimento della PS
 Ha Fatto Parte dell'Osservatorio Nazionale Sulle Manifestazioni sportive e di Gruppi di Governo Presso la Direzione Centrale dei Servizi Tecnico-Logistici e della Gestione Patrimoniale.
 Il 1 agosto 2009 e Stato Nominato Questore di Chieti, quindi Questore di Brindisi e, vieni anzidetto Questore di Rimini.
A Brindisi si occupò dell'atroce attentato all'istituto "Morvillo-Falcone", dove morì la studentessa Melissa BASSI, per l'omicidio fu arrestato Giovanni  Vantaggiato,

17 Marzo si celebra l’Unità d’Italia. Il COISP è festa nostra

Oggi 17 Marzo si celebra l’Unità d’Italia, il Coisp: “E’ la Festa di chi ci crede e di chi lavora per essa, di chi mette la vita al servizio del Paese. E’ nostra e di chi fa il tifo per noi, di nessun altro.” 

“Oggi è il 17 marzo, giorno della Festa dell’Unità d’Italia. Un giorno importante. Non siamo certissimi che tutti i nostri Politici ed Amministratori se lo ricordino, e comunque sarebbe meglio che fingessero d’ignorarla coloro i quali, accanendosi contro gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine con continue e perseveranti iniziative che si traducono in continue coltellate alle loro spalle, nei fatti non dimostrano alcun rispetto per tutto quanto è stato necessario perché avessimo questa Festa e perché possiamo continuare a celebrarla. La Festa dell’Unità d’Italia è di chi ci crede veramente e di chi lavora per essa, è di chi mette la propria vita al servizio del Paese, è di quella gente onesta che ‘fa il tifo per noi’ per citare le parole dell’immenso e valoroso eroe di questa Nazione, Giovanni Falcone. 
Quel tifo per noi che è il motivo per il quale andiamo avanti a capo chino in questo lavoro così difficile e feroce, caparbi e orgogliosi, sempre e comunque, di quel ‘tifo’ che è il vero ed unico riconoscimento dei nostri sacrifici. Ciò grazie al quale andiamo avanti, nonostante certe vigliaccate - e non c’è altro modo per definirle - che vorrebbero metterci in ginocchio e svilirci e massacrarci al punto da farci indietreggiare, magari, davanti al nostri doveri”. Con queste parole Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, esprime il pensiero del Sindacato Indipendente di Polizia nel giorno del 154° anniversario dell’Unità d’Italia. “Questa – aggiunge Maccari – è la festa di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i Marò intrappolati da tre anni in un incubo solo per aver fatto il proprio dovere per l’Italia unita; è del collega ferito ieri a colpi di pistola a Palermo, solo per aver fatto il proprio dovere per l’Italia unita; è di Luigi Marasco, il Luogotenente dei Carabinieri in congedo morto ieri di infarto mentre inseguiva un rapinatore, perché chi ha portato la divisa non smette mai di fare il proprio dovere per l’Italia unita; è di tutti quei valorosi Appartenenti alle Forze dell’Ordine che sopportano tutto, dagli sputi alle sprangate, dalla vernice alle accuse infamanti ed ingiuste, dalle ritorsioni dei delinquenti alle porcherie di certi Politici, ma continuano a fare il proprio dovere per l’Italia unita, e di tutti i colleghi che svolgono un servizio silenzioso, diuturno, sacrificando affetti e vita privata anche dentro ad un ufficio, magari, pur di fare il proprio dovere per l’Italia unita”. “Questa – conclude Maccari – è la Festa degli Uomini e delle Donne cui oggi il Capo dello Stato ha tributato i dovuti onori, e di tutti gli italiani che ancora si riconoscono e si commuovono, magari, quando scorgono il Tricolore, che sventoli su un’asta di bandiera o che sia cucito su una divisa. Questa, certamente, NON è la Festa di chi non trova nulla di meglio da fare, per questa Italia unita, che escogitare nuove trappole per i suoi più fedeli Servitori, marchiandoli, imbavagliandoli, legandoli, e fustigandoli ad ogni occasione”.

Buon Sindacato

giovedì 26 febbraio 2015

Terrorismo Internazionale: il COISP contesta le dichiarazioni del Capo della Polizia Pref. Pansa fatte alla Camera

"Il Nostro Paese e Piu Esposto del passato Ma che noi siamo pronti ad affrontare l'Isis ... A Una verità, Risponde con Una bugia!" 

"Terrorismo che avanza e Italia pronta alla sfida? Ma niente affatto. Organici di Polizia sottodimensionati, impegni Che proliferano, concorsi fermi ed assunzioni bloccate per i Prossimi Due anni, l'intelligenza in grave sofferenza Soprattutto per la Carenza di circa 24.000 Ufficiali di Polizia Giudiziaria, Uffici Strategici per l'Attività di Prevenzione del Terrorismo che viaggiano verso la chiusura, ed una scarsità di mezzi che non se ne vedeva da anni. No. non siamo affatto pronti ad affrontare l'Isis. 
Per farlo servirà ben altro delle parole al vento di Autorità che si preoccupano più di fare bella figura agli occhi degli altri che dell'incolumità dei propri uomini. E servirà molto altro rispetto a dei  Decreti che dovrebbero fronteggiare l'Emergenza con immediatezza, Quando invece il problema è strutturale e richiede risposte che adeguino l'intero sistema sicurezza agli Internazionali RISPETTO AI standard Quali appariamo quasi ridicoli Soprattutto in tema di Terrorismo ". Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, DOPO le Dichiarazioni del Capo della Polizia, Alessandro Pansa, il which ieri in un'audizione alle Commissioni Parlamentari riunite Giustizia e Difesa alla Camera sul decreto legge di contrasto al Terrorismo Che dev ' Essere convertito in legge ha affermato Che C'è UN "Fattore di Rischio Molto Più accentuato" per l'Italia "RISPETTO al passato" per Quanto riguarda il Terrorismo Internazionale. Secondo Pansa infatti il ​​Nostro Paese e oggi "più Esposto" Perché "i teatri di guerra Sono Molto Più Vicini a noi" e C'è Una forte "scenario Complessità dello degli Attori coinvolti". "Il Fenomeno Terrorismo ha evidenziato figura Nuove venire combattenti all'Estero o lupi solitari" Quali sui, ha sottolineato Pansa, "ABBIAMO Richiesto al Governo, il Che ha Raccolto Le nostre ISTANZE, strumenti per contrastare al meglio QUESTE Nuove fenomenologie". Tra QUESTI Strumenti la possibilita di sanzionare chi si arruola ed also chi si addestra da solista, Magari accedendo a Documenti su internet; la Realizzazione di lista nera di siti internet; le Misure di Prevenzione venire il ritiro del Passaporto. Solo tre giorni fa i mezzi avevano riportato Un'altra Importanti Dichiarazione del Capo della Polizia Che AVEVA affermato venuto il Sistema, un Suo dire, SIA pronto ad affrontare la sfida posta dall'Isis. "La verità pronunciata ieri - insiste Maccari - rende ancor Più Evidente e ancor Più tomba la bugia detta in precedenza. In Italia, grazie alla confusione regna sovrana Che in colomba OGNI, ABBIAMO Reparti Che operano senza Gli Strumenti operativi minimi; ABBIAMO Una Legislazione Che non ci consente di fronteggiare con la dovuta fermezza Situazioni di Rischio; ABBIAMO Immigrati Che si rifiutano di farsi fotosegnalare Che se ne Vanno allegramente in giro per il Paese; ABBIAMO centinaia di Migliaia di siti Altamente Sensibili da proteggere con delle Nazioni Unite numero di Uomini Insufficiente persino per i Più Banali TURNI di servizio; ABBIAMO Colleghi Che Non Sono equipaggiati né addestrati Secondo ted Protocolli operativi neppure per fronteggiare Gli impegni di casa nostra figuriamoci i Terroristi! E potremmo continuare a Lungo ... Ora, la Domanda E del tuto retorica: veramente Si Può Pensare Che siamo pronti a fronteggiare il Terrorismo Internazionale così "?. "La verità e Una e Una sola - conclude Maccari -, per garantire ad Un Paese di farsi trovare pronto di Fronte una Tali Nuovi Pericoli bisogna Investire soldi, soldi e soldi. Se le chiacchiere servissero a Combattere il Terrorismo saremmo in Una botte di ferro ... ma purtroppo Non è così. Servono soldi, vieni ci Hanno dimostrato Gli Altri Paesi Che pur dovendo fronteggiare la Crisi proprio venire noi, Hanno Scelto senza se e senza ma di non sacrificare la Sicurezza pubblica, facendoci sfigurare una volta Di Più per le Nostre Manovre Tutta aria fritta ma Praticamente inutili in concreto ". 

giovedì 19 febbraio 2015

Aggressioni alle Forze dell’Ordine, l’ira del Coisp: “Ogni quattro ore un Operatore di Polizia in servizio sulle strade finisce in ospedale, e Politica e Istituzioni incoraggiano questi comportamenti”!

“Quasi duemilatrecento Operatori di Polizia aggrediti nel solo 2014. Un numero impressionante ed inquietante, anche perché riguarda i soli Operatori impegnati sulle strade e non quelli che svolgono servizi di ordine pubblico. Un vero e proprio ed indegno ‘tiro al bersaglio’ verso uomini e donne in divisa che non solo i cittadini ignorano, ma che non importa minimamente a Politica ed Istituzioni che i dati li devono conoscere eccome, ma che invece per tutta risposta incoraggiano questi comportamenti. 
E come altro potrebbe definirsi il non mettere gli Operatori nelle migliori condizioni per potersi difendere ed addirittura andare verso la depenalizzazione dei reati che li vedono vittime, come la resistenza o l’oltraggio a Pubblico Ufficiale, l’intralcio alla giustizia, l’istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi? Questa è una delle peggiori vergogne dell’Italia, un Paese che sbandiera a destra ed a manca i lusinghieri risultati delle sue Forze dell’Ordine, omettendo di ricordare che esse li raggiungono solo ed unicamente a costo di sacrifici personali, andando ben al di là di quanto sarebbe equo chiedere e quasi sempre utilizzando mezzi personali, che sono le peggio trattate d’Europa, e che della loro incolumità e sicurezza non frega nulla a nessuno”. Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a proposito dei drammatici dati relativi alle aggressioni avvenute nel 2014 ai danni di Poliziotti, Carabinieri, Agenti di Polizia municipale, Operatori delle altre Forze di Polizia e pubblici ufficiali durante i soli controlli su strada. Ben 2.266, con un Operatore che finisce in ospedale ogni 4 ore, spesso con conseguenze invalidanti, fisiche e psicologiche. Il 33,3 per cento del totale dei casi, e cioè 490, riguardano Appartenenti alla Polizia di Stato. “Noi piuttosto - insiste Maccari - dobbiamo piangere lacrime di sangue per anni per avere in dotazione un banalissimo spray antiaggressione (peraltro ancora soggetto all’infinita sperimentazione mentre contro di noi viene usato da tempo immemore!), ancora lottiamo per avere degli altrettanto banali taser, per avere programmazioni di servizi tali che le pattuglie che escono sul territorio possano avere se necessario la copertura dei colleghi, per avere le dotazioni di servizio minime e che possibilmente che non siano scadute come molti giubbotti antiproiettile, e così via discorrendo…”. “E chi pensa che su tutto questo non incida la logica di voler depenalizzare i reati contro i pubblici ufficiali si sbaglia - conclude Maccari -. Abbiamo fin qui contato anche troppe vittime fra i colleghi che ci hanno rimesso la pelle per quelli che sembravano interventi banali, di routine, e quasi innocui, come può essere fermare un gruppo di ragazzini in un’auto uno dei quali poi ti sfonda il cranio con un bastone. Ed a conferma di ciò basti sapere che nella metà dei casi delle aggressioni violente contro di noi vengono utilizzate esattamente mezzi quali bastoni, coltelli, cric, ed in molti casi la stessa vettura usata per investire i colleghi, che divengono potenziali strumenti di morte. Stabilire e comunicare così a tutti che intralciare con qualsiasi mezzo violento l’operato dei pubblici ufficiali non è reato è una cosa talmente irresponsabile da non essere degna di un paese civile. Delle migliaia di aggressioni avvenute contro di noi, e delle prossime migliaia di ferimenti che verranno, Politica ed Istituzioni sono e saranno ben più responsabili di coloro i quali materialmente li hanno commessi”. 

giovedì 12 febbraio 2015

INCONTRO CON IL MINISTRO ALFANO

Nella giornata del 10 febbraio 2015, si ì Tenuto il preannunciato incontro di Tra i Sindacati della Polizia di Stato e il Ministro dell'Interno On. Alfano Accompagnato dal Vice Ministro Sen. Bubbico, la Delegazione ministeriale Che era COMPOSTA da: Il Capo della Polizia , il Vice Capo Vicario della Polizia, il Capo di Gabinetto del Ministro e il Direttore  dell'Ufficio Rapporti Sindacali del Dipartimento di PS. l e Delegazioni Sindacali erano rappresentate Dai Segretari Generali delle scriventi sigle. L'incontro, giunto anticipato, AVEVA  i following Temi all'ordine del giorno:
• legge delega per il riordino delle carriere e di Nazioni Unite Nuovo Modello dell'ordinamento del  Personale della Polizia di Stato Che, si interfacci con il Nuovo Modello di Distribuzione  degli Uffici e Informazioni relative Carichi di lavoro; Attraverso Una inderogabile Riforma delle carriere  di Tutti i Ruoli e qualifiche, ivi COMPRESA la contrattualizzazione del Ruolo Unico della
dirigenza;
concorsi; interni 
• razionalizzazione dei presidi di polizia;
• Protocolli operativi e regole di ingaggio;
• Assunzione straordinaria di Personale Attraverso lo scorrimento delle graduatorie degli  idonei, dei concorsi riservati ai di VFB di di di tra cui l'ultimo bandito un 650 posti.
Le Delegazioni sindacali, composte Dai soli Segretari Generali, e la coerente Scelta  del cartello di affidare l'Intervento annuncio un unico Portavoce - per osare la certezza all'interlocutore di Trovarsi Davanti a ONU Fronte sindacale compatto Nella Difesa dei Diritti dei Poliziotti - Hanno permesso di Esporre con Estrema chiarezza e franchezza al Ministro le argomentazioni e le criticità di un Sostegno degli argomenti all'ordine del giorno dei Lavori,  Il Ministro ha particolarmente  apprezzato la Scelta del cartello e le Modalità con cui stato Sono rappresentate le ISTANZE dei Poliziotti.

continua a leggere il comunicato 

http://www.coisp.it/archivio-completo/finish/309-2015/12323-incontro-con-il-ministro-alfano-esito-comunicato-congiunto-12-feb-2015 

giovedì 22 gennaio 2015

Elezione del Presidente della Repubblica - Maccari si candida.

Il Coisp Scrive ai Parlamentari Ed ai Delegati Regionali: "Serve Un vero Cambiamento Che assicuri la rinascita del Paese Contro la dittatura dell'impunità". 

Maccari for President
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, Sara Tra i Candidati in vista della elezione del nuovo Prossima Presidente della Repubblica fissata per giovedì 29 gennaio. E lo Stesso Maccari una notizia darne con Una missiva INVIATA a tutti i Parlamentari Ed ai Delegati Regionali Chiamati ad Essere Protagonisti di "uno dei momenti Più Importanti per il Paese", in cui Spiega un Chiare Lettere Il senso della SUA Iniziativa: "Probabilmente non mi voterà nessuno, ma un me è SUFFICIENTE Che QUESTE poche righe Vi servano una Capire oa ricordarVi Che È necessario Che racconto nuovo Presidente SIA Una Persona Che non potra continuare ad ignorare lo scollamento sociale, i Conflitti di piazza e la sempre crescente Necessita di SCEGLIERE Tra Essere Un Paese democratico dove esistono Regole Ed Un Paese colomba vige Una dittatura dell'impunità, Servita ed asservita ad ONU gruppo Che non vive i Problemi Quotidiani dei Cittadini seppur Siede lì colomba le leggi andrebbero pensate in Nome e per Conto del popolo italiano " . Uno ed Uno solista l'Obiettivo imprescindibile Che il Segretario Generale del Sindacato Indipendente insiste ad INDICARE con Tutta la forza dettata Dalla Necessita di trovare "Un Nome Che vada controcorrente e Che Sappia incarnare la richiesta degli italiani al Diritto alla Sicurezza, alla certezza delle leggi e della pena ", contro" this indolente rassegnazione al peggio tanto, tanto meglio Che ispira la continua depenalizzazione dei reati Che Trasforma OGNI cittadino onesto in Una sicura Vittima dell'impunità dei Criminali ", e Perché si restituisca" Qualche Garanzia Agli italiani onesti Che Loro le tasse servono alle opere pubbliche e non ad ingrassare i Corrotti ed i corruttori ". "Solo Allora - afferma Maccari - il nuovo Presidente Sarà il vero garante della Costituzione e dei Principi di Equità Che Sono la base di della Democrazia. Solo Così Sarà persona Capace di osare Una forte Spinta verso la rinascita della Nostra Italia ". 

mercoledì 21 gennaio 2015

Reperibilità e cambi turno reperite risorse ulteriori per remunerare produttività collettiva

Nel corso dell’incontro di ieri abbiamo registrato con soddisfazione l’efficacia delle misure concordate nel recente passato tra Sindacati ed Amministrazione per indurre tutti gli uffici ad attenersi ai parametri stabiliti per l’utilizzo di cambi turno e reperibilità: si tratta di istituti remunerati con risorse contrattuali e quindi “di proprietà” dei poliziotti, quindi ogni volta che un Dirigente ne determina un utilizzo non corretto vengono danneggiati tutti i poliziotti che operano nei restanti uffici.
Abbiamo registrato che nel complesso non vi è stato sforamento delle risorse destinate a questi due istituti, ma anzi ci saranno dei residui che potranno essere utilmente distribuiti per remunerare altre fattispecie: a tal fine la nostra indicazione cade ovviamente sulla produttività collettiva. Questi residui in futuro potranno aumentare, visto che in alcune realtà permangono ancora specifici sforamenti su cui sono state fornite spiegazioni spesso vaghe e generiche: le organizzazioni sindacali hanno pertanto chiesto all'Amministrazione di accertare in maniera analitica e tassativa le motivazioni degli sforamenti, richiamando i Dirigenti alla scrupolosa osservanza delle disposizioni in materia affinché non vengano penalizzati gli uffici virtuosi.
In ogni caso tutte le risorse residue dovranno essere destinate alla remunerazione della cosiddetta produttività collettiva, vale a dire l’effettiva presenza in servizio, che per quest’anno, grazie ad ulteriori risorse disponibili, potrà giungere fino a 1.200 euro lordi pro capite.
Si è pertanto concordato di licenziare così come sono le contabilità 2014 al fine di consentire al Tep di procedere all'elaborazione dei dati nel più breve tempo possibile - comunque entro il prossimo mese di febbraio - in modo da poter poi procedere alla sottoscrizione dell’accordo per la distribuzione delle risorse previste dal Fondo per l’efficienza dei servizi istituzionali al più presto possibile: la liquidazione agli interessati dovrà essere assicurata entro la primavera prossima.
Sempre per garantire la massima tempestività, efficienza ed efficacia nel sovrintendere alla distribuzione futura delle risorse disponibili in maniera corretta, equa e trasparente, è stato già calendarizzato per martedì 27 gennaio prossimo un nuovo incontro nel corso del quale affrontare la tematica di cambi turno e reperibilità per l’anno appena iniziato.
Roma, 21 gennaio 2014

Siulp   - Siap-Anfp   -   Silp Cgil   -   Ugl PdS   -   Coisp   -   Uil Polizia-Anip   -  Consap

mercoledì 14 gennaio 2015

13 gennaio 1915 Centenario del Sisma della Marsica


I sismografi registrarono un terremoto del settimo grado della scala Richter, la bomba sganciata su Hiroshima e' ferma tra il quinto e sesto grado della scala Mercalli, il terremoto della Marsica l'11esimo. Fu il secondo terremoto piu' forte della storia d'Italia, una furia devastante pari alla potenza di 32 milioni di tonnellate di dinamite.
Ad Avezzano, morirono 9 persone su 10, rimase in piedi una sola casa. Rimasero interrotte tutte le vie di comunicazione, in baleno scomparirono tutte le Autorità Civili e Militari, da quel disastro scampo, miracolosamente, un poliziotto, che percorse  diversi Km di strade impraticabili sino ad arrivare a Sante Marie dove pote "telegrafare" a Roma dando la notizia del disastro. Sul campo, per mesi, furono impegnati nei soccorsi oltre 7000 uomini delle Forze Armate oltre che un contingente di Funzionari ed Agenti di Pubblica Sicurezza. La Polizia, per l'opera prestata, ricevette la "medaglia d'oro" di benemerenza. 

RAZIONALIZZAZIONE PRESIDI:Sindacati fermano progetto di chiusura indiscriminata in attesa dell’incontro con il Ministro

Questa mattina, come preannunciato si è tenuta la riunione con il Vice Capo della Polizia con funzioni Vicarie Alessandro MARANGONI e una delegazione composta dai Direttori Centrali degli Affari Generali e di tutte le Specialità, oltre che i responsabili dell’Ufficio Rapporti Sindacali, del Servizio Polizia Stradale e dei Reparti Speciali.
Il Prefetto Marangoni ha aperto i lavori ribadendo che tale riorganizzazione è necessaria per una migliore efficienza delle struttura e in funzione della carenza di organico che registriamo, oggi circa 95.000 unità sulle 117.000 previste, nonché della diversa mission a cui bisogna far fronte alla luce delle diverse esigenze operative che si devono affrontare.
Alla luce di tale premessa l’introduzione alla riunione faceva intendere che quella riunione dovesse essere conclusiva del confronto con il Sindacato atteso che l’Amministrazione voleva stabilire tempi e modalità per dare esecuzione all’ipotesi di chiusura dei vari uffici.
Le sottoscritte OO.SS., dopo aver ribadito l’attualità della posizione già espressa con la nota di dicembre dello scorso anno con la quale, per altro, si richiedeva un confronto con il Ministro dell’Interno, rimarcavano come l’ipotesi di chiusura indiscriminata e le motivazioni riportate a base di tale progetto, in concreto, costituivano una riforma dell’attuale modello di sicurezza che, gioco forza, investivano anche le altre Forze di polizia e, in particolare l’Arma dei Carabinieri in quanto anch’essa a competenza generale, e che, proprio per tali ragioni non poteva interessare solo la modifica dell’assetto presidiario della Polizia di Stato ma anche quello ordinamentale e quindi del riordino delle carriere.
Rimodulare l’assetto presidiario, peraltro in modo indiscriminato e senza proporre una contestuale riforma ordinamentale della mission istituzionale e del riordino delle carriere del personale, in relazione anche ai posti di funzione e responsabilità che si determineranno per effetto del nuovo assetto presidiario, significa, a parere delle sottoscritte OO.SS. non voler affrontare la vera questione che oggi ci si pone di fronte anche alla luce della cronica carenza organica e del fatto che la stessa, per effetto del dato anagrafico e del blocco del turn over è destinata ad aumentare sino a raggiungere un gap di oltre 37.000 unità in meno entro il 2020.
In tale ottica, criticando fortemente l’impostazione con cui il Dipartimento intende discutere una materia così complessa e delicata, che incide fortemente sulla vita dei poliziotti e sulla sicurezza dei cittadini, è stato respinto il progetto presentato rinnovando la necessità di un confronto con il Ministro, come richiesto a dicembre, per comprendere la filosofia della riforma e avere garanzie dall’Autorità Nazionale di P.S. rispetto ad un progetto più globale che affronti sia il tema dell’assetto presidiario ma anche quello del riordino dei ruoli e delle carriere del personale in modo armonico e funzionale. Il tutto, ovviamente, anche in considerazione della necessità di valorizzare al massimo il grande sacrificio che i poliziotti stanno affrontando da anni, e che dovranno continuare a sostenere per effetto dell’aumento della carenza di organico che, ad oggi, non sembra destinato a diminuire.
Il Prefetto Marangoni, ribadendo che il confronto rimaneva ancora aperto e comprendendo le ragioni delle nostre rivendicazioni, aggiornava la riunione riservandosi di far conoscere la risposta del Ministro in esito alla nostra rinnovata richiesta di incontro con la massima Autorità di P.S.-
Roma 13 gennaio 2015

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