martedì 31 marzo 2015

Polizia disarmata in ordine pubblico? per il COISP, una follia che solo questo Governo poteva inventarsi.

 Polizia disarmata in ordine pubblico? Una follia che solo questo Governo poteva inventarsi. Dopo ogni sorta di mortificazione degli Operatori della Sicurezza, questo progetto va reso pubblico, altro che riservatezza! 

“E’ l’apoteosi delle più becere rivendicazioni dei tempi di Democrazia Proletaria, che evidentemente vive e lotta in questo Governo. I poliziotti disarmati nei servizi di Ordine Pubblico, sono la vendetta per avere rispedito al mittente l’altra follia del numero identificativo sui caschi, ma noi del Coisp diciamo no a questo silenzio ipocrita che ci vorrebbe rendere complici e muti come pesci.” Questo il duro commento del COISP, alla notizia, che ci era stato chiesto di tenere riservata, di un progetto che mira a “mandare i poliziotti disarmati nei servizi di Ordine Pubblico, per combattere alla pari con i manifestanti”. Questo è un cavallo di battaglia della sinistra più reazionaria ed oltranzista, che evidentemente conta ed influisce in questo Governo più del Ministro dell’Interno, che infatti tace su questa vergognosa iniziativa. Vogliamo una precisa presa di posizione del Capo della Polizia e di Alfano! Più passano le settimane e più la Sicurezza di questo Paese sembra una pessima puntata di “Scherzi a parte”, andata a male come pesce marcio. Come si può pensare di affrontare le tante preannunciate manifestazioni delle prossime settimane? Come possiamo contrastare le minacce terroristiche nei prossimi eventi di risonanza mondiale come Expo e Giubileo? A mani nude? Voci dei corridoi parlamentari riferiscono che l’argomento usato per motivare questo ignobile progetto, sembra essere stato che i “bobbies” inglesi sono disarmati, ma ciò è completamente falso. L’ultimo progetto F.I.S.H. (Force Inducted Safety Help) prevede i “bobbies” armati non solo con pistole, ma anche con Taser, spray al peperoncino, giubbotti antiproiettile sottocamicia e tutti quei dispositivi necessari a tutelare un Operatore di Polizia, cose che da noi solo il Coisp, inascoltato, continua a rivendicare da anni. Essere presi a pesci in faccia da questa politica, senza che nessuno alzi un dito per difendere i poliziotti, è l’ennesima, tristissima prova di “com’è profondo il mare” in cui si stanno inabissando la democrazia e l’ordine pubblico. 

martedì 17 marzo 2015

Alfonso TERRIBILE nuovo Questore dell'Aquila

Sarà il Dr. Alfonso Terribile a sostituire il Questore dell'Aquila Vittorio RIZZI trasferito a Roma per assumere l'incarico di Dirigente dell'Ispettorato Palazzo Chigi.

TERRIBILE proviene da Rimini dove e Stato Questore dal 1 novembre 2012. 

Origini pugliesi, 58 anni entrato a far parte della Polizia di Stato nel 1975 dopo aver frequentato l'Accademia del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza a Roma e Stato Assegnato al la Scuola Allievi Guardie di PS di Piacenza.
 Dal 1981 ha prestato servizio alla Questura di Roma Presso il Reparto Volanti, la Sala Operativa e presso alcuni Commissariati della Capitale, nonché presso il Commissariato della Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino.
 Dirigente Superiore dal gennaio del 2001, Nel 2003 ha Diretto il Servizio Pianificazione Organizzazione e Risorse della Direzione Interregionale di Firenze e dall'Agosto 2005 lo Stesso Servizio della Direzione Interregionale di Roma.
 Dal Dicembre 2007 e Stato Direttore del Servizio Reparti Speciali del Dipartimento della PS
 Ha Fatto Parte dell'Osservatorio Nazionale Sulle Manifestazioni sportive e di Gruppi di Governo Presso la Direzione Centrale dei Servizi Tecnico-Logistici e della Gestione Patrimoniale.
 Il 1 agosto 2009 e Stato Nominato Questore di Chieti, quindi Questore di Brindisi e, vieni anzidetto Questore di Rimini.
A Brindisi si occupò dell'atroce attentato all'istituto "Morvillo-Falcone", dove morì la studentessa Melissa BASSI, per l'omicidio fu arrestato Giovanni  Vantaggiato,

17 Marzo si celebra l’Unità d’Italia. Il COISP è festa nostra

Oggi 17 Marzo si celebra l’Unità d’Italia, il Coisp: “E’ la Festa di chi ci crede e di chi lavora per essa, di chi mette la vita al servizio del Paese. E’ nostra e di chi fa il tifo per noi, di nessun altro.” 

“Oggi è il 17 marzo, giorno della Festa dell’Unità d’Italia. Un giorno importante. Non siamo certissimi che tutti i nostri Politici ed Amministratori se lo ricordino, e comunque sarebbe meglio che fingessero d’ignorarla coloro i quali, accanendosi contro gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine con continue e perseveranti iniziative che si traducono in continue coltellate alle loro spalle, nei fatti non dimostrano alcun rispetto per tutto quanto è stato necessario perché avessimo questa Festa e perché possiamo continuare a celebrarla. La Festa dell’Unità d’Italia è di chi ci crede veramente e di chi lavora per essa, è di chi mette la propria vita al servizio del Paese, è di quella gente onesta che ‘fa il tifo per noi’ per citare le parole dell’immenso e valoroso eroe di questa Nazione, Giovanni Falcone. 
Quel tifo per noi che è il motivo per il quale andiamo avanti a capo chino in questo lavoro così difficile e feroce, caparbi e orgogliosi, sempre e comunque, di quel ‘tifo’ che è il vero ed unico riconoscimento dei nostri sacrifici. Ciò grazie al quale andiamo avanti, nonostante certe vigliaccate - e non c’è altro modo per definirle - che vorrebbero metterci in ginocchio e svilirci e massacrarci al punto da farci indietreggiare, magari, davanti al nostri doveri”. Con queste parole Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, esprime il pensiero del Sindacato Indipendente di Polizia nel giorno del 154° anniversario dell’Unità d’Italia. “Questa – aggiunge Maccari – è la festa di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i Marò intrappolati da tre anni in un incubo solo per aver fatto il proprio dovere per l’Italia unita; è del collega ferito ieri a colpi di pistola a Palermo, solo per aver fatto il proprio dovere per l’Italia unita; è di Luigi Marasco, il Luogotenente dei Carabinieri in congedo morto ieri di infarto mentre inseguiva un rapinatore, perché chi ha portato la divisa non smette mai di fare il proprio dovere per l’Italia unita; è di tutti quei valorosi Appartenenti alle Forze dell’Ordine che sopportano tutto, dagli sputi alle sprangate, dalla vernice alle accuse infamanti ed ingiuste, dalle ritorsioni dei delinquenti alle porcherie di certi Politici, ma continuano a fare il proprio dovere per l’Italia unita, e di tutti i colleghi che svolgono un servizio silenzioso, diuturno, sacrificando affetti e vita privata anche dentro ad un ufficio, magari, pur di fare il proprio dovere per l’Italia unita”. “Questa – conclude Maccari – è la Festa degli Uomini e delle Donne cui oggi il Capo dello Stato ha tributato i dovuti onori, e di tutti gli italiani che ancora si riconoscono e si commuovono, magari, quando scorgono il Tricolore, che sventoli su un’asta di bandiera o che sia cucito su una divisa. Questa, certamente, NON è la Festa di chi non trova nulla di meglio da fare, per questa Italia unita, che escogitare nuove trappole per i suoi più fedeli Servitori, marchiandoli, imbavagliandoli, legandoli, e fustigandoli ad ogni occasione”.

Buon Sindacato