martedì 25 novembre 2014

Anche il COISP ricorda la "Giornata Internazionale contro la Violenza di Genere"

“Indispensabile la denuncia, ma la Polizia investa tempo e risorse per garantire una reale tutela a chi rischia di peggiorare la sua situazione, altro che tagli…”

“E’ giusto, è responsabile, è indispensabile incoraggiare alla denuncia le donne che subiscono violenza di qualsiasi tipo. Ma bisogna avere anche il coraggio di ammettere la verità: troppo spesso quella denuncia non arriva perché chi la fa si trova catapultata in una realtà psicologica se possibile anche più difficile, sapendo di rischiare di subire ritorsioni e violenze anche peggiori e non sapendo se potersi considerare al sicuro, tutelata al punto da superare indenne una battaglia titanica.
Il nostro compito, rispetto al quale non possiamo in alcun modo essere al di sotto delle più alte aspettative, è saper garantire quella protezione necessaria a produrre non una, non due, ma mille denunce di chi saprà di potercela fare con noi accanto.
Mezzi e risorse vanno destinate massicciamente alle Forze dell’Ordine che fra i loro mille compiti hanno anche e principalmente questo, di difendere chi si trova in condizione di debolezza e di completa esposizione alla barbarie altrui… altro che tagli”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, in cui da più parti è giunto l’appello alla denuncia che consenta, così, un più rapido ed efficace intervento degli Organi deputati.
“Eppure noi che facciamo questo lavoro – insiste Maccari – sappiamo bene cosa ossessiona le vittime della violenza: denunciare non si può perché poi chi ci pensa a garantire una reale protezione? Mentre quando il carnefice lo viene a sapere diviene ancor più crudele… Una trappola rispetto a cui tocca a noi fornire una via d’uscita, prima di qualsiasi, seppur giusto, invito alla denuncia”. 

sabato 8 novembre 2014

NO A CHIUSURA SELVAGGIA E GIU' LE MANI DALLA SICUREZZA DEI CITTADINI

Ieri pomeriggio, presso il Dipartimento della P.S. si è tenuta la riunione tra le scriventi OO.SS.  ed una delegazione dell’Amministrazione, guidata dal Vice Capo della Polizia con funzioni Vicarie Prefetto Alessandro MARANGONI relativamente alle attività che il Dipartimento sta ponendo in essere e che riguarda il personale o l’assetto organizzativo dell’Amministrazione.
Il Prefetto Marangoni ha presentato lo studio per la revisione dei presidi e degli uffici della Polizia di Stato su tutto il territorio nazionale in funzione del fatto che la conclamata carenza degli organici, oggi assestata a circa 95.000 unità (che, qualora dovesse permanere il blocco del turn over al 55%, è destinata alle 80.000 unità  per il 2020), sulla razionalizzazione delle risorse e dei presidi in considerazione dell’attuale disponibilità di personale e delle esigenze che si devono soddisfare.
Il progetto, rispetto a quello presentato nella prima riunione, è stato sviluppato solo attraverso la razionalizzazione dei presidi delle quattro specialità: Stradale, Ferroviaria, Postale e Frontiera.
Dall’esposizione fatta dal Prefetto Marangoni è emersa una volontà, di fatto già pervicace e preordinata dell’Amministrazione, di voler stravolgere alcuni settori delle Specialità, attraverso una chiusura selvaggia di alcuni Compartimenti e dei presidi oggi esistenti. Nel progetto, infatti si prevede che per alcuni segmenti, quali ad esempio le Squadre Nautiche, ci sarà la soppressione di tutte quelle oggi esistenti.
A precise domande circa il mantenimento delle attuali 19 Direzioni Centrali rispetto ad un organico che si dovrà assestare a circa 22.000 unità in meno, il Prefetto Marangoni rispondeva che nulla era stato ancora deciso.
Ad altra precisa richiesta circa il fatto se era ancora opportuno o meno mantenere i Compartimenti atteso che oggi sono relegati a meri uffici burocratici e per disporre ispezioni a carico dei pattuglianti, il Direttore Centrale delle Specialità rispondeva che, nell’ottica dell’integrazione di queste Specialità nell’alveo delle competenze dell’Autorità di P.S., si poteva aprire un confronto purché non vi fosse una penalizzazione per i posti di funzione e quindi per lo sviluppo delle carriere e delle aspettative del personale.   
L’esposizione da parte dell’Amministrazione si è conclusa con la comunicazione che era già stato acquisito il parere delle Autorità provinciali di P.S., Prefetti e Questori e che la stessa, una volta concluso il confronto con il Sindacato, pensava di dare attuazione al piano per i primi mesi del prossimo anno.
Le scriventi OO.SS., in modo unanime e fermo, pur prendendo atto della nuova filosofia di integrazione delle Specialità sotto le funzioni delle Autorità di P.S. hanno condannato tale ipotesi di chiusura selvaggia dei presidi con relativo trasferimento dei colleghi, sia per il metodo che nel merito.
Nel metodo, perché il Sindacato ha ribadito che tali operazioni sono devastanti se non concertate in un’ottica complessiva e generale con l’altra Forza di polizia a competenza generale sul piano dell’Ufficio per il Coordinamento e la pianificazione delle Forze di polizia,  in quanto abbandonano il territorio e quindi negano la sicurezza ai cittadini senza, peraltro, indicare    gli obiettivi l’architettura del nuovo modello di sicurezza che si intende realizzare. Nel merito perché la chiusura selvaggia di circa 253 uffici di polizia, senza verificare cosa accade con le altre Forze di polizia e quale è la loro dislocazione sul territorio, di fatto indebolisce l’Autorità di P.S. provinciale abbandonando il territorio e alcune competenze alle Forze di polizia militari con il conseguente legittimo dubbio che si vuole svilire l’Autorità a favore della militarizzazione del territorio e della funzione stessa di polizia.  
Attesa la complessità della materia e il forte impatto negativo che la stessa avrà sia sui poliziotti che sul diritto alla sicurezza dei cittadini, le scriventi OO.SS. hanno richiesto un aggiornamento dell’incontro preannunciando, da subito, la loro contrarietà a discutere una siffatta situazione senza avere tutti gli elementi circa i criteri, le modalità applicative e come riutilizzare i risparmi che deriveranno da tale intervento, affermando, con fermezza, un principio irrinunciabile per tutti i sindacati: giù le mani dalla sicurezza dei cittadini e dai diritti dei poliziotti.
Roma 7 novembre 2014

SIULP      -     SIAP SILP     -     CGIL     -    UGL-Polizia di Stato

COISP     -      CONSAP      -    
UIL Polizia-Anip