mercoledì 24 settembre 2014

Grande flop assemblee consulta autonoma

La paventata grande adesione alla protesta dei sindacati minoritari non c’è stata e non poteva essere altrimenti, poiché la questione del tetto salariale gestita in maniera responsabile ed equilibrata nei rapporti con il Governo dal cartello unitario composto dai Sindacati di Polizia, 
Penitenziari, Forestali, Vigili del Fuoco e Cocer delle forze di polizia militari e forze armate, in rappresentanza del 94% del personale dei Comparti Sicurezza e Difesa, ed a cui il giorno 7 ottobre il premier Renzi metterà la parola fine a completamento del positivo lavoro svolto sino ad oggi. 
Dai dati in nostro possesso l’adesione all’iniziativa di oggi è stata di pochissime centinaia di poliziotti in tutta Italia. Quel che ci lascia fortemente perplessi è la pretesa di spacciare per sciopero bianco le riunioni sui luoghi di lavoro prevista nella L. 121/81, le cui finalità sono quelle di informare i poliziotti, senza compromettere o ostacolare i servizi e le attività di ogni ufficio per la sicurezza dei cittadini. 
Oggi è tempo di lavorare per le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine ed armate portando in porto sicuro i loro legittimi diritti salariali e le loro aspettative. 

Roma 23 settembre 2014

Siulp   -   Siap/Anfp    -   Silp Cgil    -     Ugl PdS

Coisp    -    Consap    -    Uil Polizia Anip

Sindacati e Cocer, incontro con Renzi suggello positivo su risoluzione tetto salariale

Il comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con cui si preannuncia un incontro tra il Premier Renzi ed i Sindacati e i Cocer che rappresentano il 94% dei 500mila addetti ai comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico per il prossimo 7 ottobre, è il suggello alla risoluzione positiva della vertenza relativa allo sblocco del tetto salariale che si è potuto ottenere, grazie alla determinazione ma anche al senso di responsabilità istituzionale che tutti i Sindacati ed i Cocer hanno dimostrato di fronte all’apertura al confronto da parte del Governo. Lo annunciano i Sindacati rappresentativi ed i Cocer dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, in una nota subito dopo il comunicato apparso sulle agenzie di stampa con cui si pubblicizzava la data del 7 ottobre p.v. come la giornata dell’incontro tra i Rappresentanti del personale ed il Presidente Renzi. 

I Sindacati e Cocer esprimono apprezzamento al Governo per aver compreso le motivazioni e gli sforzi che anche i Ministri ed i Capi delle Forze armate e delle Amministrazioni interessate hanno fatto per spiegare le ragioni della nostra vertenza che, vogliamo sottolinearlo ancora una volta, non era finalizzata a richieste di aumento salariale ma solo al riconoscimento delle somme dovute per legge e per contratto per premiare meritocrazia, efficienza e totale disponibilità all'impiego per maggiori risultati. Somme che, per effetto del D.L. Brunetta, varato dal governo Berlusconi e già dichiarato incostituzionale per i magistrati, penalizzava una seconda volta le donne e gli uomini in uniforme che, con totale spirito 
di abnegazione, si sacrificano quotidianamente in ogni angolo del Paese ed in ogni territorio del mondo per la difesa della sicurezza, della democrazia e delle Istituzioni in pieno rispetto della specificità della loro funzione che è unica in tutto il pubblico impiego. Abbiamo preso le distanze, in tempi non sospetti e nell’interesse delle Istituzioni e dei colleghi che rappresentiamo, 
continuano i Leader Sindacali ed i Cocer, da coloro che, strumentalmente ed in danno degli Operatori della Sicurezza, del Soccorso pubblico e delle Forze armate, hanno, in modo becero e sotto una chiara regia politica, 
o di qualche sigla sindacale, cercato in tutti i modi di far saltare l’accordo e la risoluzione della problematica non lesinando persino oltraggi ed offese a chiunque sosteneva che il risultato era stato raggiunto. Personaggi noti a tutti per i danni già causati ad alcuni colleghi per il solo fine di apparire o di far sapere che esistono in quanto, sino a quelle boutade mediatiche molti sconoscevano la loro esistenza. Nel dare atto al Governo ed al Premier Renzi di aver, come preannunciato, mantenuto l’impegno assunto, 
vogliamo rassicurare i cittadini ed anche tutti i colleghi che queste poche, anzi pochissime “noci” nel sacco vuoto, per quanto tenteranno di far rumore per farsi sentire, restano solo pochissime unità in un universo che, come sempre, garantirà la sicurezza, la difesa ed il soccorso pubblico al nostro Paese ed in ogni altro luogo in cui ci sarà necessità di democrazia, di pace e di civile convivenza nel rispetto della più alta e nobile tradizione del nostro grande Paese.- 
Roma 22 settembre 2014 
POLIZIA DI STATO
SIULP - SIAP‐ANFP - SILP CGIL - UGL‐Polizia di Stato
COISP - CONSAP - UIL Polizia‐Anip
POLIZIA PENITENZIARIA
OSAPP - UIL‐ Penitenziari - SINAPPE - UGL Penitenziaria
FNS‐CISL - CNPP
CORPO FORESTALE DELLO STATO
UGL‐Forestale - SNF - CISL FNS - UIL PA
COCER ESERCITO, MARINA, AERONAUTICA, GUARDIA DI FINANZA
VIGILI DEL FUOCO
FNS CISL - UIL VV.F - CONFSAL VV.F - DIRSTAT VV.F - UGL VV.F

martedì 9 settembre 2014

Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, attendiamo convocazione Renzi

All'esito dell'assemblea plenaria di QUESTO POMERIGGIO, unánimemente e responsabilmente le  Organizzazioni Sindacali delle Forze di Polizia (Polizia di Stato, Penitenziari e Forestali), dei Vigili  del Fuoco e dei Cocer delle Forze Armate - Esercito, Aeronautica, Marina (ivi Compreso il  Personale delle Capitanerie di Porto), dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza  prendono Atto della Volontà espressa dal Presidente del Consiglio di pervenire ad Una Soluzione  Delle rivendicazioni Avanzate circa lo SBLOCCO del Tetto Salariale in Modo STRUTTURALE DAL 1 ° gennaio  2015, ISTANZE Strettamente legato alla specificità dei comparti e riconosciute fondate e legittime d allo Stesso Governo. 
Cio Premesso: 
 mantengono Ferma la mobilitazione Annunciata con i Precedenti Comunicati; 
 SI astengono nell'interesse del Paese e dei propri rappresentati, dall'indire Manifestazioni 
Nazionali in Attesa della convocazione preannunciata da altera parte del Presidente del Consiglio; 
 disconoscono, in Ambito racconto, zona Qualsiasi altra Iniziativa, Comunicazione o forma di protesta 
indetta da soggetti diversificazione Dalle sottoscritte sigle Sindacali e Rappresentanze dei militari 
Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico. 

Roma 9 settembre 2014

Polizia di Stato
SIULP - SIAP-ANFP - SILP CGIL - UGL-Polizia di Stato

COISP - CONSAP - UIL Polizia

POLIZIA Penitenziaria
OSAPP - UIL- Penitenziari - SINAPPE - 

UGL Penitenziaria - FNS-CISL - CNPP

Corpo Forestale dello Stato

UGL-Forestale - SNF - CISL FNS - UIL PA

COCER INTERFORZE
(ESERCITO, MARINA, AERONAUTICA, CARABINIERI, GUARDIA DI FINANZA)

VIGILI DEL FUOCO

FNS CISL - UIL VV.F - CONFSAL VV.F - DIRSTAT VV.F - UGL VV.F

domenica 7 settembre 2014

Sindacati e Cocer, da rappresentanti e onesti Servitori dello Stato chiediamo lo sblocco del tetto salariale. Dopo gli annunci attendiamo fatti concreti.

Ringraziamo innanzitutto le migliaia e migliaia di cittadini che, in queste ore, ci hanno voluto confermare la loro fiducia, la loro vicinanza e il loro pieno sostegno nella nostra azione finalizzata a tutelare i diritti fondamentali delle donne e degli uomini in uniforme ma, soprattutto l'efficienza della funzione di polizia, di difesa e del soccorso pubblico del nostro Paese. 
Funzionalità che, vogliamo ricordarlo, è l'unico vero baluardo a tutela e a difesa dei confini della nostra nazione, delle sue Istituzioni ma anche dei diritti di libertà e di democrazia dei cittadini oltre che della salvaguardia della coesione sociale. 
Parimenti siamo riconoscenti ai tanti esponenti politici, dell'opposizione e della maggioranza nonché della compagine governativa che in queste ore, oltre a manifestarci la loro vicinanza e il loro sostegno, si stanno adoperando per trovare una soluzione positiva alle aspettative delle donne e degli uomini in uniforme che, da troppo tempo ormai, si vedono penalizzati due volte rispetto a tutti gli altri. La prima per il mancato rinnovo del contratto di lavoro, ormai fermo al lontano 2009, la seconda per il mantenimento del blocco del tetto salariale, congelato al 2010 con una norma già dichiarata incostituzionale per i magistrati. Blocco che mortifica e demotiva tutti coloro i quali si sono dimostrati più meritevoli, e quindi hanno conseguito una promozione, più capaci per effetto della professionalità acquisita per la lunga anzianità di servizio maturata o perché hanno raggiunto obiettivi di produttività ai quali sono legati scatti gerarchici per la funzione che svolgono e per la responsabilità che si assumono insieme alla totale disponibilità all'impiego in tutti i settori e in ogni condizione a prescindere dal grado o dalla funzione. Questi sono i motivi della protesta per i quali, a differenza del rinnovo contrattuale che invochiamo ma riteniamo giusto debba essere ottenuto unitamente a tutti gli altri lavoratori, non faremo un solo passo indietro rispetto a quanto abbiamo anticipato nell'interesse della tutela sia dei diritti dei nostri rappresentati che dell'efficienza della funzione di polizia, del soccorso pubblico e della difesa operata dalle donne e dagli uomini dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico.
In questa ottica, e nel solco della tradizione che da sempre contraddistingue il nostro irreprensibile operato, prendiamo atto delle importanti dichiarazioni di illustri esponenti politici, anche della maggioranza che sostiene l'attuale esecutivo circa la volontà di evitare che le donne e gli uomini in uniforme vadano in piazza a scioperare e che il Governo deve trovare una soluzione positiva alle istanze rappresentate per riportare serenità e distensione in questi settori vitali per la vita del Paese. 
Questi impegni, che fanno onore a chi li ha professati, sono un annuncio importante al quale però devono seguire fatti concreti per eliminare il tetto salariale ai Servitori dello Stato in uniforme che, nel frattempo, senza indugio e con totale spirito di abnegazione, continueranno e saranno sempre pronti a sacrificare anche la propria vita per la difesa dei cittadini, della sicurezza, delle Istituzioni e della stessa nazione per poco più di 1300 euro al mese. Almeno questi però, unitamente a quei pochi euro previsti per i particolari tipi di impiego o della funzione esercita in funzione alla specificità e alla unicità di impiego delle nostre professionalità, oggi bloccati dal tetto salariale, devono esserci riconosciuti in relazione a quanto previsto dalle norme contrattuali e ordinamentali e che, lo vogliamo ribadire ancora una volta, sono legati alla meritocrazia, alla responsabilità e all'esposizione al rischio che quotidianamente affrontiamo per servire silenziosamente il Paese. A fronte di questi atti concreti da parte del Governo, ci sarà un'altrettanta concreta e irreprensibile risposta da parte nostra nel continuare a servire, come sempre silenziosamente, il nostro Paese e i suoi cittadini. 
Roma 6 settembre 2014 
POLIZIA DI STATO
SIULP   -   SIAP‐ANFP   -   SILP CGIL   -   UGL‐Polizia di Stato

COISP   -   CONSAP   -   UIL Polizia

POLIZIA PENITENZIARIA
OSAPP   -   UIL‐ Penitenziari   -   SINAPPE   - 

UGL Penitenziaria   -   FNS‐CISL   -   CNPP

CORPO FORESTALE DELLO STATO

UGL‐Forestale   -   SNF   -   CISL FNS   -   UIL PA

COCER INTERFORZE
(ESERCITO, MARINA, AERONAUTICA, CARABINIERI, GUARDIA DI FINANZA)

VIGILI DEL FUOCO

FNS CISL   -   UIL VV.F -   CONFSAL VV.F   -   DIRSTAT VV.F -   UGL VV.F

sabato 6 settembre 2014

Blocco salariale, il Coisp replica a Renzi

“Il 90 per cento dei Poliziotti italiani sono sindacalizzati, e gli organi delle Organizzazioni Sindacali sono eletti. La rappresentatività, dunque, certamente non ci difetta!” 

“Al Premier Renzi solo poche parole, che non inficiano minimamente i migliori presupposti alla base del futuro incontro nel quale affrontare questioni di vitale importanza per noi e per l’Italia, ma che sono necessarie a sfatare affermazioni non supportate dai fatti. Il Presidente del Consiglio, infatti, dovrebbe verificare che numeri e dati siano idonei a dargli la credibilità che deve avere, perché gli italiani sono dotati di sufficiente capacità di discernimento. 
Ecco quindi che, a fronte di oltre il 90 per cento di Poliziotti italiani sindacalizzati, le “valanghe di mail” di colleghi che non sarebbero d’accordo con le posizioni delle Organizzazioni Sindacali di cui Renzi parla, restano una pura figura retorica. Chi è portavoce dell’azione delle Organizzazioni Sindacali è qualcuno che è stato eletto da quell’oltre 90 per cento di iscritti ai Sindacati. La rappresentatività, dunque, certamente non ci difetta. Né alcuno potrà mai instillare il dubbio nei colleghi che noi non agiamo nel loro interesse ed a loro tutela. Signor Presidente, siamo talmente tanto abituati alle fregature che ci deve consentire di dire forte e chiaro quali sono le legittime istanze delle centinaia di migliaia di lavoratori che rappresentiamo. Nessun tono eccessivo, dunque, nessuna dichiarazione bellicosa o intento di far naufragare il confronto. Meno che mai lei o chiunque altro può permettersi di descriverci come gente che vuole scioperare contro il proprio Stato. Non si cambino le carte in tavola, non si stravolga il senso della comunicazione che c’è e rimane corretta, se pur serrata. Non abbiamo chiesto aumenti di stipendi o di non contribuire a sanare la grave crisi che attanaglia l’Italia. Abbiamo chiesto il rispetto che ci è dovuto perché ce lo guadagniamo ogni giorno in mezzo alla strada, in condizioni di tale disagio che neppure lei, con tutta la sua effervescente inventiva, potrebbe mai immaginare. Siamo qui a dire con la dovuta chiarezza, con la necessaria fermezza, e con la consueta correttezza - perché questo è il compito che i colleghi ci hanno assegnato e che ci onoriamo di svolgere - che non è giusto perseverare in trattamenti altamente discriminatori rispetto a tutti gli altri cittadini solo perché non ci è consentito scioperare o perché, per lavoro e per devozione, noi obbediamo a degli ordini”. 
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, torna a replicare al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che a proposito della proroga del blocco salariale e delle vibrate proteste di tutte le Organizzazioni Rappresentative dei Comparti Sicurezza e Difesa, ha criticato aspramente i toni definiti eccessivi dei Sindacati e dei Cocer, accusandoli di fare del male ai propri iscritti e di rischiare di far naufragare il confronto alla ricerca di soluzioni condivise, affermando di aver avuto numerosissime comunicazioni da parte di Appartenenti al Comparto Sicurezza che si sarebbero detti d’accordo con lui. 
“Al Presidente Renzi - conclude Maccari - vogliamo far leggere noi qualcosa di concreto e reale, una missiva scelta fra le tante scritte dai colleghi che hanno ascoltato le sue parole dopo che noi abbiamo annunciato il nostro totale disaccordo con quello che sarebbe altrimenti divenuto sic et simpliciter una triste, ingiusta e irriguardosa realtà contro i più fedeli e devoti Servitori dello Stato nel silenzio generale di Politica e Istituzioni, e che racchiude in qualche modo il pensiero di tutti: ‘… restiamo sbigottiti dall’acrimonia delle affermazioni del Premier, infatti potremmo sfidarlo a mostrare le centinaia di messaggi che dichiara di aver ricevuto dagli appartenenti alle FF.PP. ma non lo facciamo per evitargli figuracce; al contrario i Sindacati possono rappresentare e documentare la condivisione delle loro iniziative di almeno 93.500 Poliziotti in rappresentanza delle donne ed uomini appartenenti 
alla Polizia di Stato. I Poliziotti non sciopereranno mai contro lo Stato. Siamo invece costretti a forme di protesta estreme da un Governo che non mantiene gli impegni e sceglie di affamare le nostre famiglie. Le donne e gli uomini delle Forze di Polizia e delle Forze Armate rappresentano lo Stato e difendono i cittadini. In particolare i Poliziotti Italiani sono impegnati in questa missione dal 1852 e quindi molto tempo prima della nascita del Governo Renzi, e continueranno anche dopo. Le donne e gli uomini della Polizia di Stato rendono onore quotidianamente al giuramento di fedeltà allo Stato con centinaia di martiri che hanno offerto la loro vita per i cittadini e le Istituzioni Democratiche, e chi occupa posizioni di rilevo e rappresentanza istituzionale non può mancare di rispetto a chi giorno dopo giorno serve in condizioni inaccettabili lo Stato, ne a chi costituzionalmente li rappresenta’”. 

venerdì 5 settembre 2014

COMPARTO SICUREZZA: Non chiediamo aumenti, ma solo il giusto.

Facendo seguito al comunicato di ieri e constatato che nel dibattito che ne è scaturito sono emersi argomenti che confermano la non diffusa conoscenza della specificità delle forze armate, di polizia e dei vigili del fuoco, rispetto al resto del pubblico impiego, riteniamo doveroso precisare che:
 non abbiamo richiesto alcun aumento stipendiale attraverso il rinnovo dei contratti, in considerazione della scelta, non condivisa, di procrastinare tutti i rinnovi contrattuali dei lavoratori pubblici a causa dei problemi di ordine finanziario nonostante la nostra specificità lavorativa, ma la rimozione del tetto salariale.
Il tetto salariale è quell’infernale meccanismo per cui ciascuno non può guadagnare più di quanto guadagnava nel 2010. Cioè, in sintesi, se una persona è stata promossa, ha assunto nuove funzioni ed è stata trasferita in un’altra città (evento ordinario nella nostra realtà), verrà comunque retribuita come nelle mansione inferiore con tagli della retribuzione dell’ordine del 10-20%. Se è stata promossa due volte in cinque anni, verrà penalizzata due volte, se non è interessata da promozioni va esente da conseguenze. Nel nostro mondo le tempistiche e le procedure di promozione sono fissate dalla legge, non esiste alcuna contrattazione integrativa che le possa influenzare.
 il superamento del tetto salariale è previsto dal DEF di giugno (pag. 34 sez.II). Se non verrà rimosso vorrà dire che saranno state adottate scelte politiche diverse, destinando quelle risorse ad altri scopi;
 è evidente la contraddizione fra l’asserita volontà di premiare il merito e il permanere del tetto salariale, che penalizza i più meritevoli e quelli che lavorano di più.
Nel contesto del pubblico impiego, la nostra condizione è oggettivamente diversa.
Prendiamo atto con favore della disponibilità del premier ad un incontro, nessun ricatto da parte nostra, tuteliamo, nonostante le notevoli limitazioni giuridiche a cui siamo sottoposti e nel caso dei militari l’assenza di reali tutele sociali, i diritti del personale rappresentato.
Forti della sensatezza delle nostre rivendicazioni, siamo fiduciosi che l’intelligenza e il buon senso porteranno a soluzioni adeguate. In attesa di segnali concreti rimaniamo fermi sulle posizioni espresse con il comunicato di ieri, le giuste rivendicazioni non sono ricatti.

POLIZIA DI STATO
SIULP   -   SIAP‐ANFP   -   SILP CGIL   -   UGL‐Polizia di Stato

COISP   -   CONSAP   -   UIL Polizia

POLIZIA PENITENZIARIA
OSAPP   -   UIL‐ Penitenziari   -   SINAPPE   -

UGL Penitenziaria   -   FNS‐CISL   -   CNPP

CORPO FORESTALE DELLO STATO

UGL‐Forestale   -   SNF   -   CISL FNS   -   UIL PA

COCER INTERFORZE
(ESERCITO, MARINA, AERONAUTICA, CARABINIERI, GUARDIA DI FINANZA)

VIGILI DEL FUOCO

FNS CISL   -   UIL VV.F -   CONFSAL VV.F   -   DIRSTAT VV.F -   UGL VV.F

Poliziotti e militari pronti sciopero generale Contro mancato sblocco contrattuale. Sarebbe prima volta storia

 La minaccia e' forte: "per la prima volta nella storia" i sindacati di polizia ed i Cocer delle forze armate dichiarano lo sciopero generale del personale in divisa per protestare contro il mancato sblocco contrattuale annunciato ieri dal ministro Marianna Madia. Dopo le parole del ministro, i rappresentanti sindacali di polizia di Stato, polizia penitenziaria, corpo forestale, vigili del fuoco ed il Cocer interforze si sono dati appuntamento per una riunione in mattinata, in modo da concordare le mosse da fare. Ne e' scaturito un comunicato di fuoco contro il Governo che ha mantenuto il blocco degli stipendi per il quinto anno consecutivo, nonostante "i continui impegni assunti formalmente con documenti ufficiali e con dichiarazioni sia dei ministri che dei capi dei singoli Corpi e Dipartimenti". "Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica - 
sottolineano i rappresentanti degli uomini e donne in uniforme - siamo costretti, verificata la totale 
chiusura del Governo ad ascoltare le nostre esigenze per garantire il funzionamento del sistema a tutela della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa del nostro Paese, atteso le numerose richieste di incontro rivolte al Presidente del Consiglio, ad oggi inascoltate, a dichiarare lo sciopero generale". In caso di conferma del blocco nella legge di stabilita', sindacati e Cocer si dicono 
comunque pronti a "continuare a garantire la difesa, la sicurezza e il soccorso pubblico al nostro 
Paese", ma "chiederemo le dimissioni di tutti i capi dei vari Corpi e Dipartimenti, civili e militari, e dei relativi ministri poiche' non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificita', la  
professionalita' e l'abnegazione del proprio personale. La frattura che si creerebbe in tale scenario - sottolineano - sarebbe insanabile; per questo diciamo che in tale ipotesi, o restano loro oppure tutti quelli che si sacrificano ogni giorno e in ogni angolo del Paese e dell'intero mondo per garantire sicurezza e difesa". Primi effetti della protesta sul territorio. A Bologna i sindacati di polizia annunciano lo stop degli straordinari per l'ordine pubblico. Maurizio Gasparri (Fi) sostiene le divise in agitazione. "Ogni risposta, anche le piu' polemiche - spiega - saranno a questo punto ammissibili da parte di chi viene umiliato una volta di piu'". Aperture arrivano dal sottosegretario agli Esteri Mario Giro, che chiede l'eliminazione delle "'promozioni bianche'. Mi riferisco in particolare al comparto sicurezza: Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Penitenziaria e Forestale e Vigili del Fuoco. Chi serve lo Stato si fa carico di grandi oneri per la nostra convivenza civile. Da 
troppi anni sono molti coloro che svolgono mansioni superiori al loro stipendio, rimasto congelato anche dopo piu' promozioni. Quindi va bene il blocco di contratti ma forse questo aspetto potrebbe essere rivisto, anche se non so se esistono le risorse almeno per questo". (ANSA) - ROMA, 4 SET - 

Tutta la rassegna stampa sulla materia in un link
http://www.coisp.it/archivio-completo/finish/293-2014/10388-coisp-ufficio-comunicazione-ed-immagine-sara-sciopero-generale-stampa-05-set-2014