venerdì 31 dicembre 2010

BUON ANNO

La Segreteria aquilana del Co.I.S.P. Augura a tutti gli AMICI un Felice e Sereno Anno Nuovo.
B U O N 2 0 1 1

mercoledì 29 dicembre 2010

Furti, polizia e mancanza di risorse


L'Aquila, 26 dic 2010 - Sulle notti aquilane, ancora scosse dal ricordo del 6 aprile 2009, incombe un nuovo timore: quello dei furti. Il fenomeno è connesso agli episodi di criminalità che si sono verificati negli ultimi mesi ai danni di automobili e appartamenti agibili e inagibili e non è passato inosservato alla classe politica, che all’inizio di dicembre ha rinnovato un allarme di cui ormai si sente parlare da diverso tempo.
"La tragedia del terremoto ha attirato decine di malavitosi che come sciacalli hanno lo scopo di depredare gli aquilani" ha detto recentemente Luigi D'Eramo (La Destra), sottolineando che "il grande lavoro delle forze dell’ordine presenti" - che il consigliere comunale ringrazia "per il loro duro operato" - "non è più sufficiente a garantire quella sicurezza che ha sempre caratterizzato il capoluogo di regione".
Preoccupato per la sicurezza della città anche il consigliere provinciale Pierpaolo Pietrucci (Pd), che ha lanciato un appello alla Prefettura e alla Questura per "potenziare la vigilanza del territorio, anche chiedendo al Ministero dell’Interno l’invio di ulteriore personale delle forze dell’ordine, allo scopo di garantire il ripristino delle necessarie condizioni di sicurezza e di vivibilità nella nostra città, un tempo isola felice".
Come si evince dalle parole dei due consiglieri è impossibile parlare di criminalità senza fare riferimento all’azione delle forze dell’ordine, ma il dito non viene puntato contro i carabinieri e poliziotti che operano sul territorio aquilano - il cui alacre lavoro è indubbio ed evidente - ma piuttosto verso l’insufficienza del personale e delle risorse, che si fa sentire in particolare nei momenti di emergenza o crisi, quando le unità operative deputate al controllo del territorio sono costrette a svolgere altre mansioni.
Il fenomeno è stato segnalato da Santino Li Calzi (Coisp L’Aquila) in riferimento alla lunga notte tra il 15 e il 16 dicembre quando "l’unica volante presente sul vasto territorio aquilano è stata distolta dal controllo del territorio e dal vigilare sulla sicurezza dei cittadini per rimanere ferma dalle ore 3.00 alle ore 8.30 presso il varco autostradale L’Aquila Ovest, per controllare la regolarità dei dispositivi antineve delle autovetture".
"Premesso che il Coisp ritiene importante tale prevenzione – ha aggiunto Li Calzi – non possiamo sottacere che tale compito non spetta certo alle volanti le quali devono vigilare sulla sicurezza della città. Sappiamo e lo denunciamo da mesi che le risorse sono poche, i continui tagli all’apparato della sicurezza producono situazioni come quelle si quella notte."
"Ci reggiamo sugli aggregati, che sono circa 40" ha spiegato Li Calzi, cioè sui poliziotti aquilani che lavorano in altre sedi, ma attualmente stanno operando nella loro città in virtù dell’ "Aggregazione per gravi problemi familiari". "L’aggregazione – spiega Li Calzi – di norma non supera i 6 mesi, ma il caso aquilano è diverso, c’è gente che sta qui anche da 20 mesi".
 
"Il Ministero dispone le proroghe di mese in mese", aggiunge Li Calzi evidenziando anche un problema organizzativo legato al fatto che "il mese prima non si sa quanto personale ci sarà il mese dopo". Li Calzi ha poi spiegato come è organizzata la sorveglianza notturna sul territorio. "L’Aquila è suddivisa in 3 zone, controllate complessivamente da 2 volanti della Polizia e una gazzella dei Carabinieri" ha spiegato, facendo notare che naturalmente basta un imprevisto o il guasto di un mezzo per ridurre ulteriormente il numero delle risorse disponibili. "Sul fronte dei furti però – ha sottolineato Li Calzi –le volanti non hanno molto potere; possono impedire un furto passando nelle aree a rischio, ma comunque le autovetture della Polizia sono riconoscibili, ai ladri basta un ‘palo’ per evitarle".
Di Maria Chiara Zilli
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Aggiornamento
L'Aquila, 29 dicembre 2010 - "Sono costretto a intervenire, ancora una volta, sul problema dei furti e degli episodi di criminalità che, ormai, si ripetono con preoccupante frequenza nella città dell’Aquila e nei centri del circondario. Non mi risulta, infatti, che, rispetto alle sollecitazioni pervenute anche dal consigliere comunale Luigi D’Eramo, e alla rilevata necessità di intraprendere azioni a tutela del territorio, rinforzando i controlli da parte delle forze dell’ordine, il cui lavoro è indubbio ed evidente, siano seguite iniziative, quali la convocazione di un tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza". Lo sottolinea il consigliere provinciale Pierpaolo Pietrucci in una nota.
"Alla crescente preoccupazione dei cittadini, che ormai vivono in una situazione di terrore a causa del numero e della gravità degli episodi di criminalità e di violenza che si verificano soprattutto nelle ore notturne - ha aggiunto Pietrucci - si è aggiunta, nei giorni scorsi, la segnalazione del sindacato di Polizia Coisp.
In un comunicato stampa Santino Li Calzi, infatti, ha sottolineato come, a tutela della città dell’Aquila e del suo esteso territorio frazionale, nelle ore notturne siano in servizio solo 3 pattuglie (due della Polizia e una dei Carabinieri), evidentemente insufficienti a garantire la necessaria sicurezza e ha denunciato la scarsità delle risorse e i danni prodotti dai tagli al personale delle forze dell’ordine proprio nel nostro territorio".
"Rispetto alla legittima preoccupazione dei cittadini che, in mancanza di un’adeguata risposta da parte delle istituzioni, minacciano di vedersi costretti a organizzare delle ronde a difesa delle proprie case e delle proprie famiglie - ha spiegato Pietrucci - torno pertanto a sollecitare con forza un intervento da parte del Prefetto presso il Ministro degli Interni Maroni, affinché venga potenziato il personale in servizio alle forze dell’ordine e venga predisposto un piano a tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico.
Intendo nel frattempo concertare iniziative e proposte, anche con l’eventuale coinvolgimento del consigliere comunale D’Eramo e di quanti, all’interno delle istituzioni, vorranno attivarsi rispetto al problema, particolarmente grave in un momento in cui il nostro territorio vive, a seguito del sisma, una fase di radicali trasformazioni nel tessuto sociale e urbanistico".

martedì 28 dicembre 2010

Solidarietà ai colleghi alluvionati del Veneto

Sono stati inviati oggi le somme raccolte tra i poliziotti/e ed il personale dell’Amministrazione Civile a favore dei colleghi di Padova e Vicenza che hanno subito danni dall’alluvione del Veneto.

Memori e grati della solidarietà ricevuta dopo il 6 aprile del 2009 in cui i colleghi veneti si mobilitarono per l’Abruzzo ed i poliziotti colpiti dal recente disastroso terremoto. Noi che siamo già passati attraverso l’emergenza abbiamo il dovere, civico e morale, di aiutare chi, in questo momento a bisogno di NOI.

Non è stata certo una grossa somma ma è donata con il cuore da chi giornalmente è costretto a vivere ed a lavorare in condizioni precarie.

Agli amici veneti i migliori auguri di un futuro sereno e felice, agli amici aquilani e non che hanno reso possibile questa iniziativa – GRAZIE.
Buon Sindacato

venerdì 24 dicembre 2010

Buon Natale

La Segreteria Provinciale del Co.I.S.P. aquilano augura un sereno natale ad ognuno di VOI e che ogni vostro desiderio si possa avverare. . .

giovedì 23 dicembre 2010

COISP: Giornali e Politica

GIORNALI AL SOLDO DEL PADRONE USATI COME MACCHINE DA GUERRA.
COISP: I TITOLI D’APERTURA DEL QUOTIDANO "LIBERO", UNA VERGOGNA.
PLAUSO ALLE PAROLE DEL PRESIDENTE NAPOLITANO: "ECCO COSA FA LA VERA POLITICA. ASCOLTA"

“Giornali al soldo del padrone vengono utilizzati come pericolose macchine da guerra”. E questo il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia alla lettura dell’ignobile titolo con cui il quotidiano Libero ha aperto ieri il giornale.
“Ancora una volta – dice Maccari – noi abbiamo supplito all’assenza e all’indifferenza di un Governo che invece di stemperare gli animi acuisce i conflitti sociali e, quando non può farlo direttamente perché sarebbe incostituzionale, arma le penne di quei giornalisti che, dimenticando non solo le regole della deontologia professionale, ma non ricordando anche cosa in passato questi atteggiamenti hanno provocato nella società, sparano siluri la cui pericolosità non avrà effetti su di loro, che quando non sono seduti al calduccio dietro una scrivania, camminano
scortati e la cui sicurezza grava sulle spalle degli italiani, ma esploderà in piazza tra ragazzi che hanno l’età dei loro figli privilegiati, una pericolosità che le Forze dell’Ordine fronteggiano molte volte a un prezzo altissimo”.
“Noi non vogliamo che una sola parola di solidarietà per le Forze dell’Ordine compaia sulle pagine di quei quotidiani che, come si dice popolarmente ma in maniera molto efficace, “tirano la pietra e nascondono la mano” – continua il Segretario Generale del Coisp – non accettiamo che il nostro lavoro ed i pericoli a cui andiamo incontro, per colpa delle pericolose parole scritte ai soldatini del re, vengano strumentalizzati e diventino l’occasione per gente incapace, come i rappresentanti dell’esecutivo Berlusconi, per fare facile demagogia”.
“Il nostro plauso – conclude Maccari – va al Capo dello Stato che si è determinato ad incontrare gli studenti che protestavano. E’ questo che deve fare la politica.
Ascoltare. Ci rendiamo conto che la metà dei parlamentari non vantano il pedigree politico di Giorgio Napolitano, ma se la loro massima aspirazione è creare conflitti, allora li invitiamo a gestire circhi e arene, luoghi dove uomini-animali si confrontano senza l’utilizzo della ragione ma rispondendo solo all’istinto”.
Buon Sindacato

martedì 21 dicembre 2010

IL COISP AGLI STUDENTI: “SIAMO SOLIDALI CON VOI”.

“DAL GOVERNO STRATEGIA DELLA TENSIONE”
“Non fatevi ingannare dalle provocazioni dei politicanti di questo governo che vogliono deviare l'attenzione dell’opinione pubblica dai reali problemi del Paese a ipotetici scontri di piazza”.
Lo afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, rivolgendosi agli studenti che protestano contro la riforma “Gelmini” e le politiche dell’esecutivo. Prosegue Maccari: “Si tratta di una vera e propria ‘strategia della tensione’: il terrore degli scontri di piazza torna utile ad un Governo che vede crollare giorno dopo giorno la propria credibilità. La politica sta scientificamente e strumentalmente dirigendo contro le Forze dell’Ordine una situazione di disagio sociale che ha prima creato e poi fatto esplodere. Agli studenti chiediamo di non cadere nella trappola tesa dai vari Gasparri e La Russa: le Forze di Polizia non sono il nemico da combattere. Noi siamo solidali con le battaglie degli studenti! Alle manifestazioni partecipano i nostri figli, i nostri fratelli e le nostre sorelle. Questo governo prima ha pugnalato alle spalle le Forze dell’Ordine, ora vuole manganellare gli studenti e tutti coloro che esprimono il proprio dissenso. Protestare è un diritto sacrosanto! La violenza è inutile e soprattutto non ha senso la battaglia contro le Forze dell’Ordine, che sono in piazza non per proteggere i ‘palazzi’, ma per tutelare innanzitutto l’incolumità dei manifestanti. Soprattutto è inutile la presenza nello scenario politico di fomentatori d’odio come Gasparri e La Russa: sono loro i veri attentatori della democrazia e i traditori delle Istituzioni”.

martedì 14 dicembre 2010

IL GOVERNO ACCENDE LE MICCE DELLE GUERRIGLIE URBANE E POI MANDA I POLIZIOTTI A COMBATTERE LE BATTAGLIE CHE CON IL BUON SENSO NON E’ RIUSCITO A FRONTEG

Ieri i rappresentati delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco erano in Piazza a manifestare "democraticamente" contro questo Governo che non da risposte alle richieste degli operatori delle Forze dell’Ordine, oggi sono ancora le Forze dell’Ordine a dover combattere quelle guerre che il Governo italiano innesca e poi non sa fronteggiare.
Molte piazze italiane infatti in queste ore stanno diventando focolai di scontri tra studenti e polizia.
Il COISP – sindacato indipendente di Polizia – "condanna senza se e senza ma" quanto sta avvenendo e, soprattutto dobbiamo constatare ancora una volta che la Polizia, in queste situazioni, non viene garantita e tutelata in nessun modo ma mandata allo sbaraglio ad arginare la furia di gente che non ha nulla da perdere e che con l’arroganza e violenza tenta di imporre il proprio punto di vista creando delle vere e proprie situazioni di guerriglia con un bilancio di decine di feriti tra le Forze dell’Ordine a cui va tutta la nostra vicinanza e solidarietà.
"La nostra condanna per questi episodi è senza nessuna remora, però una cosa vogliamo dirla. Laddove esiste una tensione sociale così alta, come nel caso di queste manifestazioni, si evidenzia la totale incapacità del Governo di interloquire con la società civile alla quale le scelte che incidono nella sfera di ognuno vengono imposte con arroganza".
"La stessa arroganza con la quale l’esecutivo Berlusconi, che come un funambolo si è salvato dalla caduta nel precipizio grazie a pochi pavidi attaccati alla loro poltrona di parlamentari, tratta le Forze dell’Ordine che manda a combattere le guerriglie che esso stesso crea salvo poi dimenticarsi di chi è stato sempre in prima linea"

domenica 12 dicembre 2010

Il COISP a Roma per la "SICUREZZA" e per la città dell'Aquila

Ci sarà anche il COISP aquilano in piazza Montecitorio a Roma domani 13 dicembre 2010, unitamente agli altri sindacati per denunciare il vergognoso voltafaccia del Governo e della maggioranza che hanno ritirato alla Camera un emendamento al Decreto sicurezza sulla specificità delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco, mettendo così a rischio l’operatività e l’efficienza dei servizi di ordine e sicurezza pubblica dal 1° gennaio 2011.
Manifesteremo per:
Impedire lo smantellamento della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico contro le politiche finanziarie dei soli tagli che hanno già sottratto, alle Forze di polizia, circa 2 miliardi e mezzo di euro in tre anni;
Impedire che la manovra finanziaria di quest’anno possa ulteriormente limitare l’operatività dei servizi delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco con la fissazione dal 31 dicembre 2010 di un tetto massimo allo straordinario e alle indennità operative, anche a fronte di maggiori esigenze di sicurezza, che non consentiranno l’impiego dei poliziotti e dei vigili del fuoco per un limite "ragioneristico";
affermare il diritto degli operatori delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco, sancito dalla Costituzione per tutti i lavoratori, a smettere di fornire prestazioni di lavoro straordinario o connesse a maggiore disagio o responsabilità senza la retribuzione corrispondente;
sensibilizzare l’opinione pubblica sul comportamento irresponsabile, verso il Paese, e vergognoso, verso gli operatori di polizia e dei vigili del fuoco, tenuto dall’attuale Governo, che ha sinora disatteso ogni impegno assunto in campagna elettorale e nei documenti programmatici sui versanti della sicurezza e delle connesse politiche per il personale.
Il COISP ricorda che "le risorse sono necessarie per tutelare in primo luogo i cittadini e la collettività e pertanto è molto preoccupante il mutismo alle nostre richieste".
I rappresentanti aquilani del COISP coglieranno l’occasione per far conoscere ai colleghi di tutta Italia l’iniziativa nata al fine di raccogliere 50 mila firme necessarie per la presentazione di una Legge per la ricostruzione dell'Aquila e dei Comuni del cratere. Una Legge d’iniziativa popolare che trasformi la "politica dell'emergenza" in politica della prevenzione in tutta Italia.
Buon sindacato

giovedì 9 dicembre 2010

Li Calzi del Coisp: urgente il posto fisso di polizia al San Salvatore

Dopo l’ultimo episodio di violenza avvenuto la notte del 3 dicembre presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Salvatore (**) il COISP – Sindacato Indipendente di Polizia - torna a sollevare la problematica relativa alla chiusura dell’importante ufficio di Polizia presso il citato ospedale. Il Posto di Polizia costituisce infatti un ottimo deterrente alle brutte situazioni che spesso mettono in difficoltà anche i medici.
Il COISP è da sempre contrario alla chiusura di uffici di Polizia in quanto la sicurezza dei cittadini è prioritaria su tutto e già febbraio dello scorso anno ha duramente contestato la scelta di non riaprire l'ufficio, dettata dalla mancanza di personale, andando così contro la volontà dell’allora Questore Dr Piritore. Da quel momento alle funzioni dell'ufficio sopperisce la volante, penalizzando il territorio che è sempre più spesso vittima di furti e tentativi di furti notturni. Ad una prima proposta di rimodulazione dell'organico della Questura con l'assegnazione di uomini di uffici non strategici al Posto del Pronto Soccorso, si affianca oggi anche l'idea di spostare il personale di pattuglia più anziano.
Nuovo appello dunque al Questore dal Coisp, sostenuto dalla Preside della Facoltà di Medicina, dottoressa Maria Grazia Cifone - che segnalò l’importanza del presidio di Polizia sia per la sicurezza degli studenti universitari si per quella dei medici e dei pazienti presenti - e da un comitato di cittadini che effettuò una raccolta di firme per richiedere la continuità operativa nelle 24 ore dell’ufficio.
Ai nostri microfoni nell'intervista telefonica il Segretario Generale Provinciale del Coisp - Santo Li Calzi.
http://www.abruzzo24ore.tv/news/Li-Calzi-urgente-il-posto-fisso-di-polizia-al-San-Salvatore/20353.htm

domenica 5 dicembre 2010

POSTO FISSO DI POLIZIA E SICUREZZA DELL’OSPEDALE

L’ultimo episodio di violenza avvenuto la notte del 3 dicembre u.s. presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Salvatore induce il COISP – Sindacato Indipendente di Polizia - a ritornare sulla problematica relativa alla chiusura dell’importante ufficio di Polizia presso il citato ospedale.
Il COISP da sempre contrario alla chiusura di uffici di Polizia, in quanto la sicurezza dei cittadini è prioritaria su tutto, già nel febbraio dello scorso anno ha duramente contestato la chiusura, nei turni serali e notturni, del Posto di Polizia dell’Ospedale voluta dall’allora Questore Dr Piritore, per mancanza di personale.
Le proteste del COISP unitamente alla presa di posizione della Preside della Facoltà di Medicina D.ssa Cifone che in una conferenza stampa segnalò l’importanza del presidio di Polizia anche per la sicurezza delle migliaia di studenti universitari del polo di medicina, l’iniziativa di un comitato di cittadini che propose una raccolta di firme con la quale chiedevano la continuità dell’operatività nelle 24 ore dell’ufficio di Polizia portarono anche ad un’interrogazione parlamentare da parte dell’On. Paola Pelino.
Tutto ciò si fermo il 6 aprile 2009 e sappiamo perché.
Il COISP ritiene che le iniziative a sostegno del presidio di Polizia dell’Ospedale non siano ulteriormente procrastinabili, invita pertanto le Istituzioni locali ad attivarsi affinché la città dell’Aquila ritorni ad avere la piena funzionalità dell’Ufficio di Polizia e consentire pertanto ai cittadini di usufruire di tale servizio.
Oggi con la Questura inagibile e gli uffici precari (container e seminterrati) gli uomini e le donne della Polizia operano in condizioni disagiate (anche in 8 in un container) e pertanto il COISP ritiene che vi sia la possibilità di destinare del personale al Posto Fisso di Polizia ottenendo il duplice obbiettivo di dare un servizio migliore alla collettività oltre che migliorare le condizioni lavorative di un’aliquota di personale.
Buon Sindacato
Coisp L'Aquila

lunedì 29 novembre 2010

COISP CON I MILITARI IN PIAZZA IL 2 DICEMBRE A DIFESA DELLA COSTITUZIONE - “SERVITORI DELLO STATO, NON SERVI”.

Per la prima volta dopo 40 anni, i militari scenderanno in piazza contro il Governo per una grande manifestazione politica. Politica, perché è vietato ai militari svolgere attività sindacale. Carabinieri e appartenenti agli altri corpi militari dello Stato, manifesteranno per la tutela delle proprie condizioni di lavoro, ma soprattutto per affermare e difendere i propri diritti inalienabili sanciti dalla Carta Costituzionale. Si chiama infatti “Difendiamo la Costituzione” la manifestazione organizzata dal PSD – Partito Sicurezza e Difesa, e dal COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, che si svolgerà a Roma il 2 dicembre prossimo, con inizio alle ore 11.00 davanti al Ministero della Difesa e al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Una manifestazione per difendere la Costituzione italiana, il diritto di essere cittadini liberi, con uguali diritti e uguali possibilità, il diritto di essere rappresentati, di essere informati, di potersi esprimere, di poter scegliere. Ai militari non è infatti permessa la libera associazione sindacale, non è permesso di esprimere liberamente la propria opinione. Ma l’obbedienza non può in alcun modo mortificare la dignità degli uomini in divisa, né comprimere i diritti riconosciuti nei primi articoli della Costituzione Italiana: tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, tutti hanno diritto di riunirsi pacificamente e di associarsi liberamente, di costituire sindacati a difesa delle condizioni dei lavoratori. E poi i principi sanciti dall’articolo 52 della Carta Fondamentale: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro nè l’esercizio dei diritti politici. L’ordinamento delle Forze Armate si uniforma allo spirito democratico della Repubblica”. “Difendere questi diritti è dovere di ogni cittadino: significa difendere la Giustizia e la Democrazia nel nostro Paese”, afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP. “Oggi un carabiniere – spiega il leader del COISP – viene messo sotto procedimento se soltanto osa esprimere il proprio pensiero. Questo non è accettabile in un Paese democratico: essere servitore dello Stato non significa esserne servo!”. Alla manifestazione potranno partecipare soltanto i militari che siano liberi dal servizio, non indossino l’uniforme, che non si qualifichino come militari o si rivolgano ad altri militari in divisa o che si qualificano come tali, secondo quanto prevedono gli articoli 1350 e 1483 del Codice dell’ordinamento militare. “Si tratta di norme illiberali e anacronistiche - dice Maccari - che pongono restrizioni gravissime a diritti civili fondamentali di questi stessi militari che il nostro Governo manda all’estero ad esportare democrazia!”. “Un carabiniere è considerato quasi come un delinquente se manifesta le proprie opinioni o difende i propri diritti!”, spiega Maccari, che conclude: “Il sindacalismo per i nostri colleghi militari rappresenta di una conquista da perseguire ad ogni costo. In Polizia, così come nella cittadinanza, quello alla rappresentanza sindacale è un diritto radicato, che nessuno oserebbe mettere in discussione. Noi non accettiamo di assistere passivamente alla repressione di quei militari che coraggiosamente si battono per il cambiamento, e per questo il 2 dicembre saremo in piazza insieme a loro”.
Buon Sindacato

mercoledì 24 novembre 2010

COISP: Mentre la politica chiacchiera, Magistrati e Forze dell’Ordine continuano a mietere successi


Il COISP – Sindacato indipendente di Polizia – accoglie con soddisfazione la notizia della brillante operazione contro la criminalità organizzata calabrese, ma con ramificazioni anche in abruzzo, compiuta dai poliziotti della Squadra mobile di Reggio Calabria, unitamente ai colleghi di Roma e L’Aquila che ha portato al sequestro di beni per un valore di 50 milioni di euro alle cosche Borghetto, Zindato e Caridi.
Il COISP spera che il Governo non venga a sapere di questa operazione così da non potersi accreditare i meriti del buon lavoro fatto e lasci tutta la soddisfazione ai Magistrati ed alle Forze dell’Ordine che con il loro duro, costante e certosino lavoro portano a casa un ennesimo risultato positivo nella lotta alla ndrangheta nonostante che le forze in campo siano costrette a lavorare in condizioni ambientali oggettivamente difficili e spesso siano lasciate ancor più sole per l’assenza di altri poteri dello Stato che sarebbero deputati a far rispettare le regole.
Ai colleghi impegnati quotidianamente nella difficile lotta contro la criminalità vanno i nostri più vivi complimenti e la nostra stima incondizionata ai magistrati della DDA, le nostre richieste sono come sempre rivolte al Governo centrale. La garanzia di sicurezza che i cittadini chiedono non può essere un Comparto dove ci si possa mettere a fare i "conti della serva", non si può risparmiare negli investimenti per le Forze di Polizia, perché per ogni euro in meno investito sulle Forze dell’Ordine, ci sarà un cittadino meno sicuro.
Buon Sindacato

I poliziotti aquilani al Questore: Stufi di stare nei CONTAINER

Nella giornata del 23 novembre 2010, è stata tenuta una Assemblea Generale indetta dal cartello dei sindacati SIULP-SAP - SIAP – SILP Cgil - UGL P.di S. e COISP con tutti i lavoratori della Polizia di Stato attualmente relegati nella Baraccopoli allestita all’interno della Caserma Rossi e nei sottoscala della Cassa di Risparmio.
L’iniziativa si è resa necessaria poiché, i poliziotti, traditi dalla promesse fatte dai vertici dell’Amministrazione di Pubblica Sicurezza secondo le quali il persistere di tale situazione avrebbe avuto termine nella prossima primavera, non sono certamente nelle condizioni di sopportare oltre, le condizioni in cui sono costretti ad operare.
Pochi giorni addietro, difatti, si è appreso ufficialmente, con motivazioni ambigue, che la presunta data di ripristino degli uffici di Polizia nel Capoluogo Abruzzese, non avverrà, nella più ottimistica delle previsioni, prima della fine del 2012.
Una prospettiva questa ritenuta inaccettabile, in quanto, oltre ad esporre in maniera oltremodo irresponsabile i poliziotti in servizio alla Questura ed alla Polizia Stradale a condizioni lavorative estreme e a sicuro danno per la propria salute, negherebbe ancora per troppo tempo un riferimento certo ai cittadini aquilani, ai quali, oltre ai tagli alla sicurezza, viene interdetto anche quel che resta del loro diritto di potersi rivolgere ad un apparato Sicurezza a L’Aquila.
Nel corso dell’Assemblea, è stato dato mandato ai sindacati di adottare la forma di intimazione ritenuta più idonea nei confronti del Questore dell’Aquila, dottor Stefano Cecere e del Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per l’Abruzzo, dottor Antonio Cameli, affinchè siano immediatamente reperiti locali idonei e adeguati, che coniughino il diritto alla salute dei poliziotti e il dovere di offrire un servizio dignitoso e di giusto riferimento alla cittadinanza.
Sono attualmente al vaglio eventuali forme ed azioni di protesta.
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domenica 14 novembre 2010

SOSTENIAMO LE POPOLAZIONI DEL VENETO E DELLA CALABRIA

DOPO AVER BENEFICIATO DEGLI AIUTI ARRIVATI DA TUTTA ITALIA, IL CO.I.S.P. RITIENE CHE OGGI TOCCHI A NOI FARE UN GESTO DI SOLIDARIETA’ VERSO CHI, COME NOI, STA PROVANDO LA SOFFERENZA DOVUTA ALLA PERDITA DI VITE UMANE (fortunatamente poche) E DI TUTTI I BENI MATERIALI.

DA UN PRIMO ESAME SUL CAMPO, CI E’ STATO RIFERITO ALTRESI’ CHE 3 COLLEGHI (3 a Padova e 1 a Vicenza) HANNO SUBITO INGENTI DANNI DALL’ALLUVIONE.

INSIEME A TUTTI VOI SIAMO CERTI CHE È POSSIBILE DARE UN SOSTEGNO CONCRETO ALLE POPOLAZIONI COLPITE DA QUESTI TRAGICI EVENTI. PERTANTO VI INVITIAMO A PARTECIPARE A QUESTO DOVEROSO ATTO DI SOLIDARIETÀ RIVOLTO (oltre che ai colleghi) SOPRATTUTTO AI BAMBINI CHE SONO LE PRIME VITTIME DELLE CATASTROFI NATURALI E CHE, PIU’ D’OGNI ALTRO, HANNO BISOGNO DI GESTI D’AMORE E DI SOLIDARIETA’.

QUESTA SEGRETERIA PROVINCIALE RACCOGLIERA’ I VOSTRI CONTRIBUTI SIA ECONOMICI CHE MATERIALI (materiale didattico e giocattoli) PER POI SUDDIVIDERLI TRA LE SCUOLE PRIMARIE, CHE SARANNO INDIVIDUATE MEDIANTE CONTATTI TELEFONICI CON I NOSTRI RAPPRENTANTI LOCALI.

SI CERCANO VOLONTARI, PER CONTRIBUIRE ALLA RACCOLTA E PER ORGANIZZARE IL VIAGGIO DI CONSEGNA DEL MATERIALE.

SI RINGRAZIA ANTICIPATAMENTE QUANTI ADERIRANNO ALL’INIZIATIVA


PER INFORMAZIONI TELEFONARE AI NUMERI 3313697685 - 3473554533
Buon Sindacato

giovedì 11 novembre 2010

SOS VENETO - ALLUVIONE 2010


aiutiamo gli amici veneti


mercoledì 10 novembre 2010

COISP L'Aquila - Delusione o rassegnazione?

......alla fine, la prevista manifestazione da parte dei Sindacati di Polizia aquilani, non cè stata. Considerato che il Presidente del Consiglio On. Berlusconi non sarebbe uscito dalla Scuola della Fiananza, anche se avessimo manifestato non ci avrebbe ne visto ne sentito. Daltronde come detto anche dai TG odierni Lui (il Presidente) non ha sentito nessuna lamentela ne in Veneto ne a L'Aquila, contento Lui.
Certo noi, rappresentanti sindacali (eravamo in tanti stavolta SIULP, SAP, SIAP, SILP, UGL e COISP) il nostro compito a difesa degli interessi della categoria, penso, l'abbiamo fatto certo io (del COISP) sono rimasto molto deluso dell'incontro avuto successivamente con il Vice Capo della Polizia Prefetto Nicola IZZO. Con molta onestà il vice capo ha detto che le cose non stanno affatto bene. Ha confermato che i lavori della Questura (molto probabilmente) si fermeranno, in attesa della gara d'appalto per i proseguio dei lavori. Si parla che la consegna dei lavori averrà nel mese di marzo 2011. Per consolarci il Prefetto ci ha comunicato che il Dipartimento è pronto a riconoscerci, anche per l'anno 2011, la "sede disagiata" ed il mantenimento dell'attuale monte ore di "straordinario emergente" (che faranno le solite persone).
Non vi è NESSUNA possibilità che l'organico venga aumentato, in parole povere niente trasferimenti di personale per L'Aquila, neanche con le valutazioni dell'art. 55 ed anche le "aggregazioni" ha detto che non possono essere all'infinito (e di fatto essere dei trasferimenti camuffati). Il vice capo ci ha tenuto a sottolineare che comunque le istanze dei colleghi vengono attentamente vagliate e chi ha "veramente situazioni particolari" continuerà a permanere a L'Aquila. Chiassà con quale criterio poi si giudicherà la "particolare situazione" come se già di per se il TERREMOTO non sia una "particolare situazione". Vallo a spiegare a chi non lo vive quotidianamente che tutta la nostra vita è stata stravolta nei piccoli gesti quotidiani come andare a prendere i figli a scuola, ognuno di noi aveva comprato casa in un determinato luogo in virtù del lavoro, delle scuole o dei servizi e ti ritrovi ha compiere igli stessi gesti di prima ma in un tempo (se ti va bene) doppio.
Scusate la divagazione, tornamo ai nostri problemi.
Sempre in merito all'immobile della Questura ed ha seguito delle rimostranze dei sindacati (all'incontro era presenta anche il rappresenate della SP) che facevano presente come il personale certamente non gradirà l'ipotesi che si debba permanere dentro i "container" per i prossimi (almeno) 2 anni, il Questore ci informava che aveva già preso contatti con il Sindaco per cercare "soluzioni alternative" per gli uffici della Questura, non è entrato nel dettaglio della situazione, pertanto al momento vi è "incertezza assoluta" tranne, se non si trovano "altre soluzioni" che si profila una lunga permanenza nelle "baracche e nei sottoscala".
Buon Sindacato

martedì 9 novembre 2010

SICUREZZA e TERREMOTO - Proteste dei Sindacati di Polizia

TERREMOTO: VISITA PREMIER, SINDACATI PS ANNUNCIANO PROTESTE L’AQUILA
(ANSA) – L’AQUILA, 8 NOV – Le segreterie provinciali aquilane dei sindacati di Polizia (Sap, Siap, Silp, Ugl Polizia di Stato, Coisp, Siulp) annunciano “probabili iniziative di protesta in occasione della visita all’Aquila del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi”, prevista domani, in relazione alle difficili condizioni di lavoro a 18 mesi dal terremoto. “Mentre il presidente del Consiglio torna all’Aquila per la consegna dei riconoscimenti di Protezione Civile ai vertici delle forze di polizia, in riferimento ai servizi svolti nel post-terremoto – si legge in una nota congiunta -, i poliziotti aquilani, cioé coloro che, mentre vivevano la tragedia sulla loro pelle e su quella dei congiunti, hanno generosamente prestato servizi e soccorso alla popolazione tralasciando i loro problemi, ancora oggi sono costretti a lavorare ammassati e dimenticati in malsani ambienti di fortuna”. “Il Governo in carica – si legge ancora nella nota – ha cercato di accreditarsi tantissimi meriti sulla ricostruzione, sinora solo virtuale, a danno anche dell’immagine della popolazione aquilana, non risparmiando figuracce neanche in merito alla ricostruzione degli edifici strategici, come lo stabile della Questura, luogo preposto alla pianificazione e al coordinamento della sicurezza di tutta la provincia”. Di qui la necessità di lavorare in container o in sottoscala “in condizioni malsane”. “Questo Esecutivo – conclude la nota dei sindacati di Polizia – oltre a disattendere gli impegni presi con le donne e gli uomini in divisa per il riconoscimento della specificità, pretenderebbe, con una direttiva del gabinetto del ministro Roberto Maroni, già emanata, di equiparare i poliziotti a tutti gli impiegati civili e far funzionare la Polizia solo dalle 8 del mattino alle 18 di sera, come qualsiasi altro ufficio pubblico, disconoscendo di fatto la richiesta di sicurezza da parte dei cittadini, che è articolata nelle 24 ore”. (ANSA).

giovedì 4 novembre 2010

Carabinieri di "scorta" alle "escort". Per il Co.I.S.P. è un'insulto alla DIVISA

“Se fossero confermate le notizie di stampa secondo cui alcuni carabinieri sarebbero stati costretti a fare da scorta o da autisti alle avvenenti ospiti degli ormai noti festini nelle ville del presidente Berlusconi, non ci troveremmo più davanti a semplici episodi di malcostume politico, di abusi di potere, di sprechi di denaro pubblico, di comportamenti squallidi e tracotanti da aristocrazia decadente, ai quali pure fatichiamo ad abituarci. Ci troveremmo davanti a veri e propri atti di tradimento, ad intollerabili insulti a quelle divise che rappresentano la dedizione al dovere e l’amore per la propria Nazione. Divise troppo spesso macchiate dal sangue di uomini e donne che hanno pagato con la vita la scelta di dedicare la propria esistenza alla difesa della legalità e della giustizia”. Lo afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, che prosegue: “Non possiamo tollerare che quelle stesse divise che hanno fatto da scorta a uomini come Falcone e Borsellino, oggi vengano umiliate, vilipese, coperte di vergogna, solo perché delle fortunate prostitute vengano portate ad allietare le feste di uomini politici”. “Se fossero confermate queste notizie vergognose – conclude Maccari – il Ministro della Difesa, e soprattutto il Presidente del Consiglio, dovrebbero dimettersi immediatamente, chiedere scusa agli italiani, e sparire per sempre con il loro carico di disonore”.
Buon Sindacato

lunedì 25 ottobre 2010

COISP L'Aquila: Pericolo di allagamenti nei container della Polizia

Il COISP aquilano ha inviato una nota al Dr Cecere, Questore dell'Aquila, in cui si rammenta che con l'avvicinarsi della stagione invernale si rischia l'allagamento nei container ubicati all'interno della Caserma Rossi. In data odierna il Coisp riceveva una telefonata da parte del Vicario del Quetsore Dr Ferrari in cui si comunicava di aver preso in seria considerazione la lettera del COISP e di aver eseguito un sopralluogo, con personale dell'Ufficio Tecnico Logistico e con personale specializzato, presso i sopracitati "container" e di aver chiesto un preventivo per i lavoro per la messa in opera di una "pedana".
Di seguito la lettera inviata al Questore.
Prot. Nr 050/010 sisma L’Aquila, 20 ottobre 2010


OGGETTO: Container ubicati all’interno della Caserma Rossi
AL SIGNOR QUESTORE DI L’AQUILA


Egregio Signor Questore
con l’approssimarsi della stagione invernale e vista l’esperienza della scorso anno che ha visto gli operatori di Polizia (ed anche il personale civile dell’Interno), costretti a dover convivere con i continui allagamenti (causa pioggia e neve) dello spazio tra i predetti container e le aiuole, si chiede alla S.V. di valutare la possibilità di far istallare una pedana, lungo la parte anteriore dei “moduli” adibiti ad uffici.
Tale soluzione consentirebbe a tutto il personale di non dover “galleggiare” ogni qualvolta si trovi costretto ad uscire dal proprio ufficio.
Certi del Suo celere interessamento, si resta in attesa di conoscere le iniziative intraprese.
Distinti saluti
COISP L'AQUILA

IL COISP SU TERZIGNO: LA POLITICA RICONQUISTI IL TERRITORIO CON IL

DOPO GLI SCONTRI, SOLIDARIETA’ DEL COISP ALLE FORZE DELL’ORDINE.

“E’ davvero assurdo che nel nostro Paese ogni azione di governo debba trasformarsi in una questione di ordine pubblico. La politica deve riacquistare il controllo del territorio, attuando scelte politiche credibili, dimostrando autorevolezza e praticando il dialogo, non certo mandando le Forze dell’Ordine a contenere le manifestazioni di dissenso, sempre legittime, dei cittadini”. Lo afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, commentando le violente aggressioni alle Forze dell’Ordine avvenute a Terzigno. “Se la semplice apertura di una discarica di rifiuti diventa occasione di guerriglia – continua Maccari – la responsabilità è certamente di una politica incapace, proprio perché poco credibile, di confrontarsi con le popolazioni e di gestire il territorio. C’è però anche la grave responsabilità di chi tenta invece di strumentalizzare il disagio sociale per favorire gli interessi politici di frange estremiste o gli interessi economici della criminalità: è per questo che la violenza viene rivolta nei confronti delle Forze dell’Ordine, unici dignitosi rappresentanti della presenza dello Stato, che sono chiamate a garantire la sicurezza dei cittadini e degli stessi manifestanti. Per questo – conclude Maccari - esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi impegnati a Terzigno, più volte aggrediti in maniera violenta da delinquenti travestiti da manifestanti, e condanniamo quanti accusano le Forze dell’Ordine, strumentalmente, di un eccessivo uso della forza, mentre in realtà gli interventi sono sempre stati connotati da estremo equilibrio e continua propensione al dialogo”.

mercoledì 13 ottobre 2010

IL COISP E LA VIOLENZA NEGLI STADI: ITALIA VENTRE MOLLE DELL’EUROPA. GRANDE PROFESSIONALITA’ DELLE FORZE DELL’ORDINE IMPEGNATE A GENOVA

“Ancora una volta la grande professionalità, la determinazione e il sangue freddo delle Forze di Polizia hanno evitato che una banalissima partita di calcio si tramutasse tragedia.
Esprimiamo il nostro plauso e soprattutto la nostra solidarietà ai colleghi che a Genova hanno dovuto affrontare, in maniera inattesa, un branco di criminali arrivati nel capoluogo ligure soltanto per seminare violenza”.

Lo afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, dopo gli incidenti avvenuti allo stadio “Ferraris” prima dell’inizio della partita di calcio tra Italia e Serbia. “Evidentemente – continua Maccari – sotto il profilo della sicurezza l’Italia è considerata il ‘ventre molle dell’Europa’, se un gruppo di tifosi serbi può pensare di venire nel nostro Paese e lasciarsi andare tranquillamente ad atti di violenza e vandalismi di ogni genere. Per teppisti e criminali siamo il paese dei balocchi.

Chi ha autorizzato – continua Maccari - la trasferta ai tifosi Serbi dovrà assumersi la responsabilità di avere messo a rischio l’incolumità di migliaia di cittadini e tranquilli tifosi, ma anche degli Appartenenti alle Forze dell’Ordine mandati ad affrontare una vera e propria guerriglia urbana.

E’ indispensabile, infine, aprire ancora una riflessione sull’urgenza di un inasprimento della normativa contro la violenza negli stadi, e soprattutto sulla necessità di trasferire alle società di calcio e agli organizzatori di eventi sportivi, intorno ai quali ruotano business milionari, la responsabilità di garantire la sicurezza degli spettatori”.

sabato 9 ottobre 2010

RADUNO ANNUALE COISP 18-10-2010

Il Co.I.S.P. organizza per lunedì 18 ottobre 2010, alle ore 18.00, presso il ristorante-pizzeria “AL MATTONE” di Maerne di Martellago (VE) in via Cacace 6 (tel 041/641770), un incontro al quale SONO INVITATI TUTTI I COLLEGHI ED AMICI.


Sarà soprattutto un momento conviviale, ma mentre gusteremo un’ottima pizza, coglieremo l’occasione per discutere dell’attualità e illustrare le iniziative che, con rinnovato vigoree coerenza, stiamo organizzando.

Per ovvie necessità organizzative, ribadendo che l’invito è esteso a TUTTI, si prega voler comunicare la Vs presenza ai numeri: 041-5231437 06-48903773
Continuando Insieme Saremo Primi

venerdì 8 ottobre 2010

Coisp: Ad Annozero l’arroganza, gli sberleffi e le offese della Santanchè di fronte al grido di dolore della Calabria.

Il Coisp: “Purtroppo il sottosegretario rispecchia alla perfezione il modo di fare del governo”

“E’ davvero difficile credere all’arroganza di chi ascolta il grido disperato di una richiesta di aiuto e riesce ad infischiarsene e persino a guardare dall’alto in basso ed offendere chi tenta di far capire come stanno veramente le cose. Siamo rimasti senza parole, come l’Italia intera, ieri durante la puntata di “Annozero”, nel vedere l’assurdo atteggiamento del sottosegretario Santanchè di fronte alla dettagliata, seria, puntuale ed inquietante descrizione del clima di paura e regresso e dell’aggressione della criminalità che si sta manifestando in questi mesi in Calabria. La tristezza dello spettacolo offerto dal sottosegretario non sta tanto e solo nel constatare il suo personale modo di confrontarsi, e soprattutto di intendere quelle che sono le vere problematiche del Paese - pur se localizzate apparentemente in alcune regioni -, ma nella triste considerazione che il modo di fare e le idee da lei manifestate rispecchiano purtroppo alla perfezione l’atteggiamento del governo”. E’ il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, al duro scontro verbale avvenuto ieri in diretta nel corso della trasmissione di Michele Santoro tra Daniela Santanchè, e l’onorevole Angela Napoli. Quest’ultima, presa la parola dopo una lunga serie di altre testimonianze da parte di vari giornalisti, e con alle spalle un pubblico di centinaia di cittadini che da settimane ormai fanno sentire coraggiosamente la propria protesta per le continue aggressioni alle istituzioni, stava a sua volta descrivendo quali enormi difficoltà la Calabria si trovi ad affrontare per via di certe ed assodate collusioni della ‘ndrangheta con altre espressioni della società e pezzi deviati dello Stato
e della politica. La Santanchè ha pensato bene di lanciarsi in una sperticata, sterile e non richiesta difesa della maggioranza e del governo, urlando che “questo è l’esecutivo che più ha fatto nella lotta alla criminalità”, e trattando con sufficienza, sbeffeggiando ed offendendo pesantemente non solo la parlamentare, ma anche l’eurodeputato Luigi de Magistris che, dopo anni di lavoro da pubblico ministero in Calabria, stava dando pienamente ragione alla Napoli. “Tanto per cominciare – ironizza il Segretario del Coisp - non si capisce perché mentre si sta parlando di mele, il sottosegretario interviene sulle arance. E, comunque, con la solita cantilena da disco rotto del ‘noi siamo i più bravi della storia a catturare i latitanti’ suonata dal salotto buono di casa anche la Santanchè ha contribuito a coprire di ridicolo gli esponenti di questo governo che vive di spot e propaganda. Di fronte ad un membro della stessa maggioranza che denuncia la superficialità del governo di fronte alle necessità di una regione, di fronte a migliaia di cittadini che vivono quotidianamente sulla propria pelle la sofferenza di stare lottando per cambiare la mentalità e le cose, non ha certamente bisogno di commento la ridicolaggine di chi pensa di poter interloquire celebrano i propri tacchi a spillo”. “Il problema – conclude Maccari – è davvero che i nostri governanti vivono fuori dalla realtà, e pensano di poter infinocchiare la gente calandogli dall’alto valutazioni e soluzioni e modi di fare inaccettabili, nonché attribuendosi meriti inventati o che decisamente non sono i loro. Ma c’è da dire anche che questo governo comincia ad avere anche seri problemi di comunicazione. Per rimediare un primo consiglio lo diamo noi… la prossima volta a difendere le ragioni di questo esecutivo provino magari con un bravo prestigiatore ma, per carità, con la Santanchè basta!”.

venerdì 1 ottobre 2010

ANNOZERO - COISP, Domenico Pianese vs Ignazio La Russa il 30 set 2010.

il video dell'intervento, ad ANNOZERO, del Seg. Generale Agg.to del COISP Domenico PIanse che ha fatto INCAZZARE il Ministro La Russsa
http://217.133.60.15/index.php?option=com_hwdvideoshare&task=viewvideo&Itemid=54&video_id=320&ref=nf

Il COISP ad ANNOZERO fà saltare i nervi al Ministro La Russa

Il Ministro La Russa ancora una volta apre la bocca e per l’ennesima volta offende le Forze di Polizia!!!!

Anche ieri 30 settembre, durante la trasmissione Annozero in onda su Rai 2, il Ministro La Russa, di fronte alle legittime rimostranze del Segretario Generale Aggiunto del COISP Domenico Pianese, non sapendo come affrontare sul piano dialettico e democratico il tema delle mancate promesse e della mera demagogia di questo Governo, di cui lo stesso La Russa è Ministro asservito e servitore, ha pensato bene di scadere in toni da osteria nei confronti del nostro dirigente sindacale, che ha apostrofato come un “poliziotto non vero”. Il nostro Segretario infatti, incalzato dalle domande della conduttrice si era limitato a ricordare al Ministro La Russa che rispetto alla politica degli annunci ed alla politica mediatica della sicurezza, ciò che in concreto si è potuto constatare è che vi sono stati solo tagli orizzontali e massicci alle Forze dell’Ordine, tali e tanti da portare addirittura alla chiusura di importanti strutture, come ad esempio la recente tentata soppressione del Commissariato di Chiaiano. Nonostante sia stato fatto presente che nelle Questure non vi sono nemmeno i soldi per acquistare la carta per prendere le denunce e che solo a Roma mancano 1800 poliziotti cosiccome 800 a Napoli, e che quest’ultimi non possono essere sostituiti dalle pattuglie di militari che rappresentano piuttosto un aggravio di spesa al bilancio della sicurezza dato che non possono operare autonomamente sul territorio se non affiancati dagli Appartenenti alle forze dell’ordine che giocoforza vengono distolti dai compiti di Istituto, il Ministro La Russa ha pubblicamente dichiarato che il Segretario del COISP Domenico Pianese, “nonostante fosse un poliziotto e avesse quindi fatto una scelta di vita importante, si stava abbassando a dire delle falsità”, atteso che le cosiddette pattuglie miste “richiedendo la presenza di un solo poliziotto o di un solo carabiniere e non incidono negativamente sull’economia della sicurezza”. Siamo al paradosso: prima parla di poliziotti su strada e poi quando gli viene fatto notare che fare da balia ai militari comporta di conseguenza un maggior numeri di poliziotti distolti dai servizi operativi, s’infervora e nega quanto poco prima sostenuto, contraddicendosi in modo imbarazzante ed infantile!! Il Ministro La Russa pur di salvare il padrone da cui prende ordini, è addirittura giunto al punto di negare platealmente il taglio di un miliardo di euro previsto dall’ultima manovra finanziaria ai danni del comparto sicurezza, per poi doversi rimangiare tutto non appena gli è stato fatto notare che proprio lui insieme al Ministro Maroni, pressati dalle sigle sindacali del cartello ed inseguiti in tutta Italia dalle sagome del COISP con poliziotti accoltellati alle spalle, hanno provveduto ad eliminarlo in parte. La Russa che evidentemente non gradisce la pacifica e democratica manifestazione del pensiero, messo alle corde di fronte ai fatti e non ai filosofumi di cui è diventato uno dei massimi teorici, ha dichiarato che il segretario Pianese è l’unico a sostenere tali rimostranze poiché gli altri poliziotti, quelli veri impegnati su strada e che hanno senso del dovere e spirito di dedizione, certe infamie non le dicono!!!! Non possiamo che commuoverci per l’impegno profuso dal Ministro nell’estrema e inefficace difesa del Governo da cui dipende e per il quale, pur di mantenere la sedia, ha addirittura voltato le spalle, tradendo biecamente colui che anni addietro lo ha portato sul teatro della politica ed a cui deve l’intera sua carriera. Da una persona di tal spessore non potevamo aspettarci di meglio, se non offese, antidemocraticità e mancanza di contradditorio. Noi continueremo come sempre a dire la verità ed a manifestare pacificamente e democraticamente il pensiero dei poliziotti, quelli originali e veri che incontriamo quotidianamente ed in nome dei quali ci battiamo ovunque e quantunque, lasciando al Ministro La Russa le offese da osteria e le millanterie dei perdenti.
Buon Sindacato

giovedì 23 settembre 2010

Il COISP in aiuto delle popolazioni colpite dal sisma ad Haiti

“CORSA DELLE ISTITUZIONI” AD ALESSANDRIA, INIZIATIVA DEL COISP PER LA
COSTRUZIONE DI UNA SCUOLA AD HAITI.

PRESENTE IL SEGRETARIO GENERALE MACCARI: “PROMUOVIAMO TRA I GIOVANI I
VALORI DI CONVIVENZA CIVILE E SOLIDARIETA’”

Un’importante iniziativa di solidarietà, finalizzata a raccogliere fondi per la realizzazione di una nuova scuola nella città di Haiti. E’ la prima “Corsa delle Istituzioni”, organizzata ad Alessandria dal Sindacato Indipendente di Polizia COISP con la collaborazione del Comune e del Gruppo podistico Cartotecnica Piemontese. All’iniziativa, che avrà luogo il prossimo sabato 25 settembre, parteciperà il Segretario Generale del COISP, Franco Maccari. “Con questa manifestazione – spiega Maccari – vogliamo farci promotori tra i più giovani dei valori di civile e pacifica convivenza e di solidarietà, favorendo un rapporto di collaborazione e amicizia tra le istituzioni e i
cittadini. Il nostro impegno a favore delle giovani generazioni passa anche attraverso la promozione dei sani valori dello sport e l’apertura di spazi comunitari di confronto, di riflessione e di ascolto”. “I fondi raccolti con l’iniziativa – spiega Maccari – serviranno alla costruzione di “un’école pour les enfants” ad Haiti, un piccolo ma importante e concreto contributo per dare un futuro alla città devastata dal terribile terremoto”. Il ricavato dell’iniziativa verrà infatti devoluto all'associazione AGIRE, impegnata ad Haiti col progetto "Un'école pour les enfants d'Haiti". Con le quote d'iscrizione (di 5 euro) e i contributi spontanei si tenterà di supportare il progetto di AGIRE, che finora ha già portato aiuto concreto a 150mila persone, di cui 35mila hanno ricevuto un riparo in attesa della ricostruzione, 25mila bambini tra i 3 e i 17 anni sono stati coinvolti in programmi educativi e psico-sociali all'interno delle 70 strutture predisposte, 41 campi di accoglienza sono stati dotati di servizi igienici ed impianti sanitari, mentre acqua, cibo e altri beni di prima necessità sono stati distribuiti alle fasce più a rischio della popolazione già dalle prime ore dopo il devastante terremoto. Il programma dell’iniziativa prevede due corse podistiche: una non competitiva riservata ai bambini delle scuole elementari; una non competitiva e competitiva riservata a tutti coloro che vorranno partecipare, ivi comprese le società sportive. Il percorso breve riservato ai bambini prevede la partenza alle ore 09,00 da piazza Garibaldi, con itinerario in Corso 100 Cannoni, Corso Lamarmora, monumento dell’Arco, Via Parma, Piazza Libertà, Comune di Alessandria, Ufficio Postale, con arrivo nei pressi della Prefettura, per un totale di circa km: 2,2. Il Percorso lungo riservato ai frequentatori delle scuole medie, superiori ed adulti, avrà il via alle ore 09,30, con due partenze, la prima competitiva e la seconda non competitiva con inizio da Corso Acqui 402, nei pressi della Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato con percorrenza Corso Carlo Marx, Cavalcavia, corso Teresio Borsalino, piazza Garibaldi; Corso 100 Cannoni, Corso Lamarmora, via Parma, piazza della Libertà con arrivo presso il palazzo della Provincia-Prefettura, luogo e termine della Corsa, per un totale di km. 6,200. Alle ore 21.00, presso la Scuola Polizia di Stato, è in programma un concerto benefico di musica rock “Panther Coisp Music”, con la partecipazione di Federica Di Lucia, finalista Cantagiro 2009.
Buon Sindacato

CONTRATTO DI LAVORO – BIENNIO ECONOMICO 2008-2009

Dopo due giorni pieni di scontri, calcoli, mediazioni, si sono concluse le trattative per il contratto di lavoro biennio economico 2008-2009 ed è stato sottoscritto l’accordo.Il risultato raggiunto non ci farà ricchi, ma è sicuramente di gran lunga migliore di quanto altri volevano sottoscrivere tempo addietro, sia per quanto riguarda le risorse disponibili (100 milioni in più grazie alle nostre battaglie) sia, e soprattutto, perché abbiamo ottenuto la garanzia che a breve si aprirà il tavolo delle trattative per la previdenza complementare e che verranno tramutati in norma gli ordini del giorno approvati alla Camera dei Deputati relativamente alla manovra finanziaria, così rimuovendo la mannaia dell’impossibilità di percepire nel triennio 2011-2013 emolumenti complessivamente superiori a quanto percepito nel 2010, e garantendo ulteriori risorse finalizzate ad assicurare gli incrementi di stipendio derivanti da promozioni ed avanzamenti in genere.Questo è il risultato che il COISP voleva raggiungere e l’ha ottenuto appieno!Ringraziamo di cuore le nostre Segreterie Provinciali e le migliaia di colleghi ed iscritti che ci hanno inondato di e-mail, ed i nostri Segretari Nazionali di sms, sostenendoci in questi giorni sulla nostra posizione di non firmare il contratto senza la garanzia dell’apertura del tavolo della previdenza complementare e della risoluzione dell’incertezza sui nostri redditi data dalle norme della recente manovra finanziaria.Abbiamo ottenuto entrambi!Diamo anche atto dell’enorme lavoro svolto assieme ai rappresentanti nazionali dei sindacati del cartello (SIULP, SIAP, SILP per la CGIL, UGL Polizia di Stato) con anche il SAP.Chiaramente ORGOGLIOSI DI ESSERE COISP !!

giovedì 26 agosto 2010

Il COISP a MARONI: Ritiri la Polizia dagli Stadi

I “signori del calcio” addestrano i tifosi contro le Forze dell’Ordine.
Ora basta! Maroni ritiri la Polizia dagli stadi e lasci che i tori si scornino nelle arene. Sono le società a fomentare in maniera sotterranea i tifosi contro la “tessera”.

“Sono trascorsi appena tre giorni da quando avevamo lanciato il nostro ennesimo monito. Il problema del tifo violento non si risolve con proclami e con provvedimenti burocratici, ma tagliando “i viveri” a tutte quelle società di calcio conniventi con i tifosi, che aizzano le frange più pericolose contro le Forze dell’Ordine. Avevamo detto che i primi a doversi assumere alcune responsabilità sono “i signori del calcio italiano” che tacciono inspiegabilmente. Solo tre giorni e Bergamo è diventata una polveriera, con auto bruciate, tifosi in rivolta e, neanche a dirlo, un Poliziotto ferito”. Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp - il Sindacato Indipendente di Polizia, condanna gli ennesimi episodi di violenza che hanno visto protagonisti tifosi e Poliziotti. “Basta Ministro Maroni, ci rivolgiamo direttamente a lei quale nostro interlocutore istituzionale - tuona Franco Maccari – le diciamo basta, ritiri gli uomini dagli stadi, lasci che i tori si scornino nelle arene, perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e il mondo del calcio, nelle sue espressioni massime dei livelli dirigenziali non ci sente proprio da quell’orecchio. Perché, diciamola tutta, la tessera del tifoso non conviene alle società che sono consapevoli di perdere introiti importanti”. “Se il prologo è questo - dice ancora il Segretario Generale del Coisp - non osiamo immaginare quale sarà la fine di questa stagione 2010-2011 e noi non siamo più disposti a guardare animali sapientemente addestrati per fare la guerra alle Forze di Polizia, che si accaniscono contro le regole e per sovvertire l’ordine costituito”. “Qualsiasi punizione - conclude Franco Maccari - non sarà mai sufficiente se ad essa non seguiranno provvedimenti reali che responsabilizzino pesantemente le società per i reati commessi dai tifosi”.
Buon Sindacato

martedì 24 agosto 2010

Concorso in Polizia per 1600 posti riservato ai VFP1 e VFP4

di seguito è riportato un estratto, per riasunto, dei principali punti del concorso. il testo integrale è disponibile sulla Gazzetta Ufficiale.
Nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4^ Serie Speciale "Concorsi ed esami" – di oggi 24 agosto 2010, è stato pubblicato il bando di concorso per titoli ed esami, per il reclutamento di n. 1600 Allievi Agenti della Polizia di Stato riservato, ai sensi dell’art. 16 della legge 23 agosto 2004, n. 226, ai volontari in ferma prefissata di un anno ovvero in rafferma annuale, di cui al capo II della medesima legge, che, se in servizio, abbiano svolto, alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda, almeno sei mesi in tale stato o, se collocati in congedo, abbiano concluso tale ferma di un anno.
I posti messi a concorso nella qualifica iniziale del predetto ruolo sono ripartiti nel modo seguente:
a) n. 880 candidati saranno nominati Allievi Agenti della Polizia di Stato ed ammessi direttamente alla frequenza del prescritto corso di formazione, fermo restando il completamento della ferma prefissata di un anno;
b) n. 720 candidati saranno nominati Allievi Agenti della Polizia di Stato ed ammessi alla frequenza del prescritto corso di formazione dopo aver prestato servizio nelle Forze Armate in qualità di volontari in ferma prefissata quadriennale;

Requisiti per l’ammissione
Per l’ammissione al concorso, i candidati devono essere in possesso, alla data di scadenza del termine utile per la presentazione della domanda di partecipazione, dei seguenti requisiti:
a) cittadinanza italiana;
b) godimento dei diritti politici;
c) titolo di studio diploma di scuola secondaria di 1° grado o equipollente;
d) non aver compiuto 30 anni di età;
e) qualità morali e di condotta previste dall’art. 35, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165;
f) idoneità fisica, psichica ed attitudinale al servizio di polizia in conformità alle disposizioni contenute nel D.M. 30 giugno 2003, n. 198.
In particolare, per quanto attiene ai requisiti psico-fisici, sono richiesti:
sana e robusta costituzione fisica;
statura non inferiore a m. 1,65 per gli uomini e a m. 1,61 per le donne. Il rapporto altezzapeso, il tono e l’efficienza delle masse muscolari, la distribuzione del pannicolo adiposo e il trofismo devono rispecchiare un’armonia atta a configurare la robusta costituzione e la necessaria agilità indispensabile per l’espletamento dei servizi di polizia;
senso cromatico e luminoso normale, campo visivo normale, visione notturna sufficiente,
visione binoculare e stereoscopica sufficiente. Visus naturale non inferiore a 12/10 complessivi quale somma del visus dei due occhi, con non meno di 5 decimi nell’occhio che vede meno, ed un visus corretto a 10/10 per ciascun occhio per una correzione massima complessiva di una diottria quale somma dei singoli vizi di rifrazione.
Non potranno partecipare al concorso, pena l’esclusione, i candidati che abbiano svolto servizio nelle Forze Armate esclusivamente come volontari in ferma breve (VFB) ovvero volontari in ferma annuale (VFA).

Domanda di partecipazione
Le domande di partecipazione al concorso, da redigersi esclusivamente sul modello previsto dovranno essere sottoscritte dal candidato e presentate alla Questura della provincia di residenza entro il 23settembre 2010.

La Prova d’esame sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 4a serie speciale «Concorsi ed esami», del 26 ottobre 2010. La prova d’esame del concorso consiste in risposte ad un questionario, articolato in domande a risposta a scelta multipla, tendenti ad accertare il grado di preparazione culturale dei candidati, vertenti su argomenti di cultura generale, sulle materie previste dai vigenti programmi della scuola media dell'obbligo, nonché sull’accertamento di un sufficiente livello di conoscenza della lingua inglese o francese a scelta del candidato e delle apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse, in linea con gli standard europei.
La prova si intende superata se il candidato riporta una votazione non inferiore a sei decimi.
Sono ammessi a sostenere le prove di efficienza fisica ed agli accertamenti per l’idoneità fisica, psichica ed attitudinale, i candidati risultati idonei alla prova scritta e classificatisi tra i primi 4000 in ordine di merito.

Prove di efficienza fisica da eseguire in sequenza:

Corsa 1000 m. Tempo max 4' 15 per gli UOMINI e Tempo max 4' 45" per le DONNE
Salto in alto 1,10 m. UOMINI e 0,90 m. DONNE per entrambi max 3 tentativi
Sollevamento alla Sbarra n. 5 per gli UOMINI e n. 2 per le DONNE continuativi
Flessioni sulle braccia n. 15 per gli UOMINI e n. 10 per le DONNE (Max 2 minuti)
Il mancato superamento anche di uno solo degli esercizi obbligatori indicati determinerà un
giudizio di non idoneità.
SI PRECISA CHE QUANTO SOPRA E' SOLO A TITOLO INFORMATIVO, NON ESSENDO IL TESTO INTEGRALE DEL BANDO DI CONCORSO. Si declinano eventuali responsabilità per eventuali errori o imprecisioni nel testo.

domenica 22 agosto 2010

NON ANDRANNO ALLE FORZE DELL’ORDINE I MEZZI CONFISCATI AI GUIDATORI UBRIACHI: BOCCIATO L’EMENDAMENTO PROPOSTO DAL COISP.

Non saranno assegnati alle Forze dell’Ordine i mezzi confiscati ai conducenti di auto trovati in stati di ebbrezza per il “prevedibile aumento delle spese di manutenzione”. A renderlo noto è Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la bocciatura dell'emendamento al Disegno di Legge sulla Sicurezza Stradale da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze e dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati. “Per l'ennesima volta i fatti smentiscono le affermazioni propagandistiche di questo Governo, che rimangono pure intenzioni di facciata”, dice Franco Maccari, che ha inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio e ai Ministri dell’Interno, della Difesa e dell’Economia, oltre che a tutti i parlamentari e ai vertici di tutte le Forze dell’Ordine. “La situazione logistica del parco auto della Polizia di Stato - spiega Maccari - è notoriamente in stato di estrema sofferenza a causa della scarsità dei fondi per l'acquisto, la manutenzione e persino il rifornimento di carburante. Per questo motivo, dinanzi alle denunce del COISP sulle situazioni di paralisi operativa sofferta dai servizi di controllo del territorio ed investigativi, esponenti della maggioranza governativa si sono espressi pubblicamente ed a più riprese per rassicurare sulla disponibilità di auto per le Forze di Polizia, grazie al meccanismo della confisca ai criminali dei beni mobili ed immobili. Il COISP, infatti, condivide appieno il valore etico e morale di restituire alla società ed allo Stato i beni derivanti da condotte criminali, pur non ritenendo che questo possa essere ‘contabilizzato’ quale risorsa a disposizione delle Forze dell'Ordine tale da prescindere dalla pianificazione ed assegnazione di fondi adeguati alle crescenti necessità di sicurezza dei cittadini italiani. Per questo motivo, la Segreteria Nazionale del COISP - continua Maccari - già nel mese di dicembre 2008, ha richiesto al Ministro dell'Interno che il meccanismo dell'acquisizione di mezzi a favore della Forze dell'Ordine fosse ampliato anche ai conducenti di auto trovati in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. La risposta ottenuta da parte del Sottosegretario all’Interno on. Alfredo Mantovano, datata 21 gennaio 2009, lasciava ben sperare. Anzi dava certezza di un risultato positivo. Lo scorso 3 aprile la richiesta di questa organizzazione sindacale venne reiterata con altra lettera al Ministro dell’Interno”. “Abbiamo continuato ad essere fiduciosi di un risultato positivo - continua Maccari - ecco perché siamo rimasti totalmente esterrefatti nel leggere il contenuto di una nota pervenutaci pochi giorni addietro da parte del Dipartimento della P.S.. La Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria delle Comunicazioni e dei Reparti Speciali ha rappresentato di aver accolto favorevolmente la richiesta di questo Sindacato tanto da ‘aver contribuito, in occasione dell'approvazione dell'iter parlamentare del Disegno di legge in materia di sicurezza stradale (Ac 44 ed abbinati), a formulare ed a sostenere un emendamento governativo tendente ad introdurre la predetta possibilità’. Tuttavia, nonostante l'evidente necessità derivante dai continui tagli alle risorse finanziarie al Ministero dell'Interno ed il vantaggio operativo per le Forze di Polizia ed i cittadini, l'emendamento - ha proseguito la citata Direzione Centrale - è stato bocciato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati per il ‘prevedibile aumento delle spese di manutenzione’. Ebbene - conclude Maccari - non ci rimane che auspicare ai componenti della Commissione ed ai ‘contabili’ del Ministero dell'Economia di riscontrare di persona al più presto gli effetti delle sciagurate decisioni che prese a tavolino hanno effetti devastanti nella realtà quotidiana degli uomini e donne della Polizia di Stato, come di tutti gli italiani”.
Buon Sindacato

sabato 21 agosto 2010

COISP: NUOVO CODICE DELLA STRADA – OLTRE CHE POLIZIOTTI ANCHE “ESATTORI”

La recente riforma del codice della strada, attuata con legge n. 120/2010, ha determinato una serie di importanti modifiche che incideranno notevolmente sulle abitudini di vita di tutti quegli utenti della strada che giornalmente percorrono le strade italiane.
Anche gli Operatori di Polizia dovranno però modificare il loro modus operandi. E non crediamo in meglio!
Tra i molteplici argomenti interessati dalla riforma, vi è pure il "pagamento immediato" nelle mani dell'accertatore per talune violazioni commesse dai conducenti professionali di veicoli adibiti al trasporto di cose o persone: le violazioni in questione vanno dal superamento dei limiti di velocità alla circolazione in sovraccarico con eccedenza del 10%, fino al mancato rispetto dei periodi di guida e riposo. In caso di mancato pagamento, la norma prevede il fermo amministrativo del veicolo fino all'avvenuta riscossione dell'importo dovuto.
Senza entrare nel merito sull'efficacia della suindicata riforma, che sino ad oggi era applicata nei confronti dei conducenti stranieri, è di tutta evidenza che questa modifica comporterà un aggravio di responsabilità per gli Operatori che operano su strada.
Quotidianamente in tutta Italia vengono sanzionate molte migliaia di condotte violatrici delle disposizioni di cui agli artt. 142, 167 e 174 del codice della strada (rispettivamente velocità, sovraccarichi e tempi di guida) per cui non è assolutamente azzardato ipotizzare la "circolazione" di un fiume di denaro, pari a diversi milioni di euro, che gli Operatori su strada si troveranno a dover maneggiare con molta cautela.
Perché, se qualcuno se ne fosse dimenticato, il lavoro di chi opera su strada ha tempi, ritmi e condizioni che limitano fortemente la capacità di maneggiare denaro. Provate ad immaginare un poliziotto che sta contestando una delle sopraccitate violazioni e venga chiamato ad intervenire su un incidente dove siano coinvolti più veicoli, in un tratto stradale che presenta elementi di pericolosità e con condizioni climatiche avverse, sull’A24 e A25 in inverno è la normalità. Siamo davvero sicuri che i nostri capopattuglia e gregario abbiano la serenità di poter gestire la somma riscossa senza smarrirla e allo stesso tempo prestare i primi soccorsi ai feriti? Chi quotidianamente presta servizio su strada sa bene quanto sia difficile lavorare in talune situazioni, sa quanto sia rischioso intervenire e operare cercando, contemporaneamente, di tutelare la propria incolumità.
Nonostante ciò, la necessità di far cassa e limitare il contenzioso legale, ha indotto il nostro legislatore ad optare per questa soluzione. Complimenti davvero!!
La frittata è fatta purtroppo, il provvedimento è legge e almeno per il momento non si intuisce cosa potrà indurre i nostri politici a fare retromarcia: nonostante ciò questa O.S. non mancherà di far sentire la propria voce contraria nelle opportune sedi.
Al contempo e qui il COISP intende lanciare una sfida che non sappia solo di provocazione, si domanda il perché non sia stato previsto il riconoscimento di un'indennità di cassa in favore dei colleghi pattuglianti, un'indennità che, stante la novellata legislazione, appare doverosa e rispettosa della professionalità dei poliziotti, quella professionalità che troppo spesso è lesa dal mancato riconoscimento di precisi compiti istituzionali: l'Operatore di Polizia arresta, sanziona, soccorre, trascorre giornate davanti ad un personal computer, staziona dinanzi ad una fotocopiatrice. Tutto ciò senza che siano riconosciute specifiche attribuzioni economiche. Ebbene si, non vergogniamoci di pretendere gratificazioni economiche per incombenze che non apparterrebbero al nostro status di uomini in divisa.
E allora, saremo anche noi a pretendere un pagamento immediato: di una giusta, doverosa e sacrosanta indennità di cassa. E che non sia l'ennesima elemosina dal sapore amaro.
Buon Sindacato

mercoledì 18 agosto 2010

IL COISP RICORDA IL PRESIDENTE FRANCESCO COSSIGA

“Rattrista la morte dell’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Rattrista dal punto di vista umano ma soprattutto istituzionale. Cossiga era un uomo con un alto senso dello Stato e delle Istituzioni anche nel suo essere sempre sopra le righe. E lo ha dimostrato anche nell’atto estremo, rifiutando i funerali di Stato. Uno Stato che egli non personificava mai, ma di cui teneva alto il valore attraverso il rispetto e la difesa dei ruoli degli uomini che quello Stato lo rappresentano e lo difendono”. Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia, ricorda lo scomparso Presidente Emerito della Repubblica. “A Francesco Cossiga non interessava uniformarsi e conformarsi – dice Maccari – aveva una grande capacità di analisi, di ascolto e di lungimiranza. Quelle qualità che gli hanno consentito di farsi tra i primi promotori della legge di riforma della Polizia di Stato nel 1981 e che ha fatto in modo che anche gli Operatori della Polizia di Stato godessero al pari di tutti i dipendenti pubblici del giorno di riposo settimanale!” “Pragmatico e diretto Francesco Cossiga – continua ancora il Segretario Generale del Coisp – ha assunto su di sé anche le responsabilità che erano ascrivibili a comportamenti e scelte di altri, consapevole dell’importanza che un dibattito libero ha nella crescita democratica di ogni comunità. Ecco perché Cossiga non solo ascoltò sempre la voce dei
Sindacati, come espressione più alta delle istanze portate avanti dai lavoratori, ma, in particolare tra le Forze di Polizia, - conclude Franco Maccari - incoraggiò la nascita di un sindacalismo indipendente e autonomo che potesse, attraverso le battaglie portate avanti con il rispetto delle regole e delle Istituzioni, perorare meglio i diritti fin troppo spesso negati di quegli uomini e di quelle donne che lui sapeva bene essere i soli a difendere ed a tutelare la tenuta democratica di quello Stato che egli tanto amava e che, come ha scritto nelle sue ultime volontà, si onorava di servire”.
Buon Sindacato

lunedì 16 agosto 2010

Ripresa degli adempimenti tributari a seguito del sisma-richiesta versamenti tramite sostituto d'imposta

Come già annunciato nel post del 29 luglio scorso, L'Agenzia delle Entrate ha firmato la circolare nr 44/E datata 13 agosto 2010, in cui si dà la "possibilità" ai dipendenti e pensionati che hanno usufruito della sospensione dei tributi a seguito degli eventi calamitosi del 6 aprile 2009, di avvalersi del "datore di Lavoro", quale sostituto d'imposta, al fine di trattenere in busta paga o pensione l'importo dovuto e versarlo all'erario.
Si precisa che NON vi è l'obbligo, per il datore di lavoro, di aderire alla richiesta ed è per questo che, per quanto riguarda i poliziotti, il COISP ha già presentato richiesta al Questore di L'Aquila di attivarsi affinchè la l'Amministrazione recepisca la direttiva dell'Agenzia delle Entrate.
Analoga richiesta sarà inoltrata dalla Segreteria Nazionale al Ministero.
scarica la circolare nr 44/E
fac simile domanda x richiesta trattenuta in busta paga
ALL’U.T.G. di L’Aquila
(sostituto d’imposta)


Oggetto: Eventi sismici del 6 aprile 2009 - Ripresa degli adempimenti e dei Versamenti – Richiesta Versamenti tramite sostituto d’imposta.



Il sottoscritto ______________della Polizia di Stato _____________________
___________________, nato a _________________________, il _______________
In servizio presso la Questura di L’Aquila __________________________________
P R E M E S S O
Che ha beneficiato della sospensione dei tributi sino al 30 novembre 2009;
Che con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate 16 marzo 2010 sono state definite le modalità di ripresa degli adempimenti e della riscossione con riferimento ai soggetti residenti nei comuni fuori dal cratere;
Che i versamenti delle imposte sospese, comprese le ritenute sospese, devono essere effettuati dal contribuente che ha fruito dell’agevolazione.
C O N S I D E R A T O
Che con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 13 agosto u.s. si stabilisce che “gli adempimenti dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, al fine di assicurare i livelli di assistenza e di semplificazione normalmente previsti nei riguardi delle predette categorie di soggetti, possano richiedere al datore di lavoro o all’ente pensionistico di trattenere dalle erogazioni mensili e di versare all’erario l’importo dovuto.
C H I E D E
A codesta Amministrazione, quale sostituto d’imposta, di voler farsi carico delle incombenze dello scrivente nei confronti dell’erario.
A tal fine fa presente che le imposte sospese ammontano a euro _________ per l’IRPEF, euro _________ per addizionale IRPEF Regionale ed euro ___________ per addizionale IRPEF Comunale.
Lo scrivente dichiara di voler restituire le somme dovute in ____ rate e che ad oggi ha provveduto ad effettuare, autonomamente, il versamento di nr ____ rata.

L’Aquila

mercoledì 11 agosto 2010

COISP: a rischio la libertà di manifestare liberamente - lettera al Presidente della Repubblica

Preg.mo Signor Presidente della Repubblica,ci rivolgiamo principalmente a Lei in quanto Garante della Nostra Costituzione per segnalare episodi e fatti che minano fortemente alcuni tra i diritti primari del nostro ordinamento giuridico.La Costituzione Repubblicana dedica infatti una parte rilevante delle sue disposizioni alle libertà e, tra queste, regola anche il diritto di riunirsi e la libertà di manifestazione del pensiero. Essi tra le libertà fondamentali sono certamente quelli che caratterizzano maggiormente i rapporti tra Stato e cittadini, concorrendo in maniera fondamentale a delineare una determinata forma di Stato.
Il rilievo politico e sociale che, in particolare, la libertà di manifestazione del pensiero possiede è innegabile, tanto da poter essere considerata la “pietra angolare della democrazia” e il “pilastro della società democratica” (così la Corte Costituzionale con sentenza 17 aprile 1969, n. 84). Il buon funzionamento di un ordinamento democratico si fonda infatti sulla libertà di pensiero essendo quest’ultima ad alimentare la forza sociale di base che è la pubblica opinione.Il riconoscimento di tale libertà è prerogativa di tutti gli stati democratici, tant’è che la stessa Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo la consacra all’art. 10 come uno tra i più importanti diritti dell’individuo: “Ogni persona ha il diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o comunicare informazioni o idee senza ingerenza alcuna da parte delle autorità pubbliche e senza considerazione di frontiera”.
Alla libertà di pensiero è sottinteso il diritto di portare a conoscenza del pubblico fatti di interesse generale, di esprimere la propria opinione su questioni di rilevanza sociale, nonché di criticare l'attività del Governo e della Pubblica Autorità. L'art. 21 della Costituzione dunque, include non solo la libertà di esprimere le proprie opinioni e di divulgarle con ogni mezzo, ma anche il diritto di informazione comprensivo sia della libertà di informare che di quella di essere informati e di informarsi. Strettamente collegato a tale diritto vi è la libertà di riunirsi pacificamente e senz’armi, che la Carta Costituzionale riconosce a tutti i cittadini all’art 17.L’articolo 17 rappresenta la modalità di svolgimento delle riunioni come fenomeno del mondo reale, ovvero anche per esercitare il diritto di pensiero. La riunione è un diritto autonomo e non strumentale, anche perché la stessa Costituzione all’articolo 2 afferma che “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali, ove si svolge la sua personalità…”; poiché l’art. 2 fa riferimento alle formazioni sociali una di queste è proprio rappresentata dal diritto di riunione.Ultimamente però, sempre più spesso, questa Organizzazione Sindacale vede gravemente compromesso l’esercizio di dette libertà, attraverso le prescrizioni di alcuni Questori della Repubblica i quali, interpretando – a parer nostro in maniera esasperata – una direttiva del Ministro dell’Interno, negano l’esercizio di tali diritti ogniqualvolta venga fatta richiesta di manifestare pacificamente il dissenso delle Forze dell’Ordine contro l’azione del Governo.
Ci riferiamo alla “direttiva per le manifestazioni nei centri urbani e nelle aree sensibili” che il citato Ministro in data 26 gennaio 2009 ha indirizzato ai Prefetti delle Provincie, e che a nostro modestissimo parere è già essa stessa di dubbia legittimità Costituzionale.Nulla quaestio sul fatto che possano essere individuate, anche e soprattutto alla luce della protezione Costituzionale, luoghi ed aree particolarmente sensibili meritevoli di tutela sotto il profilo culturale storico ed artistico, ma in primis risulta di davvero difficile comprensione, alla luce del dettato disposto dall’art 13 della legge n. 121 del 1981 (a cui fa riferimento la direttiva), l’indicazione data dal Ministro ai rappresentanti del Governo nelle Provincie, di poter vietare aprioristicamente la libertà di riunione in determinati siti pubblici.Il legislatore del 1981 infatti, pur riconoscendo ai Prefetti una responsabilità generale in materia di coordinamento dell’ordine e la sicurezza pubblici, non pare riconoscere a costoro un potere generale ed astratto in ordine alla compressione e limitazione dell’esercizio delle libertà dei cittadini, come per l’appunto vietare a priori l’esercizio della libertà di riunione in determinate aree pubbliche.La direttiva del Ministro, a nostro parere, pregiudica in modo importante il diritto di riunione e di conseguenza di manifestazione del pensiero, atteso che il diniego astratto di manifestare in determinate aree, si traduce inevitabilmente in una mancata visibilità ed impatto nella pubblica opinione, che normalmente si cerca di vedere soddisfatta, proprio grazie al valore simbolico del luogo indicato all’autorità di Pubblica Sicurezza per l’esercizio dei diritti di cui agli artt. 17 e 21 della Costituzione. D’altra parte dissentire l’attività di Governo in Piazza del Popolo a Roma, non assume lo stesso rilievo pubblico di una disapprovazione manifestata in prossimità di Palazzo Chigi.
L’interesse all’impatto sulla pubblica opinione è il tessuto connettivo della libertà di riunione, e come tale a nostro avviso, deve essere parimenti tutelato alla stregua delle inviolabili libertà riconosciute al cittadino dall’Assemblea Costituente all’art 17.Di non minore rilievo è la genericità della direttiva in ordine all’individuazione delle aree sensibili che “saranno individuate in zone a forte caratterizzazione simbolica per motivi sociali, culturali o religiosi (ad esempio cattedrali, basiliche o altri importanti luoghi di culto) o che siano caratterizzate – anche in condizioni normali – da un notevole afflusso di persone o nelle aree nelle quali siano collocati obiettivi critici”.Una simile previsione infatti, lascia spazio ad un eccessivo potere discrezionale, permettendo ai Prefetti di riconoscere ad un determinato luogo un particolare valore simbolico, che non è detto sia altrettanto avvertito come tale, dalle varie comunità locali del Territorio Nazionale, con il conseguente rischio di dover uniformare, obtorto collo, il sentire della collettività a quello del Prefetto della Provincia, creando evidenti disparità di trattamento e scarsa o addirittura nessuna democraticità.Orbene Ecc.mo Signor Presidente della Repubblica, i dubbi che questa Organizzazione Sindacale intende evidenziare, alla luce della direttiva del Ministro dell’Interno, si riferiscono alla legittimità Costituzionale in ordine alla possibilità di negare in forma generale ed astratta la libertà di riunirsi pacificamente in determinati luoghi pubblici, al fine di tutelare la loro forte caratterizzazione simbolica e non anche di tutelarli per reali e comprovate esigenze di ordine e sicurezza pubblici, dal rischio derivante proprio da quel valore simbolico, disarcionando di fatto con tale direttiva, il dettato Costituzionale dell’art 17 e dell’art 18 del TULPS.Proprio sulla base di tale indicazione Ministeriale, questa Organizzazione Sindacale ha ricevuto il diniego da parte del Questore di Roma ad effettuare una pacifica manifestazione prevista per il 28 luglio u.s. nei pressi del Ministero dell’Interno, simbolo appunto per noi poliziotti della legalità e della Pubblica Amministrazione a cui apparteniamo. Che senso avrebbe avuto infatti manifestare il nostro dissenso al Ministro dell’Interno, in uno dei sei (6) percorsi autorizzati ai cortei per la città di Roma, e che francamente poco hanno a che vedere dal punto di vista simbolico con le problematiche delle Forze di Polizia?
In data 16 luglio 2010, la Segreteria Provinciale del COISP di Catanzaro, inviava al Questore di quella Provincia, un preavviso di pubblica manifestazione da effettuarsi a Lamezia Terme in data 19 luglio 2010, dalle ore 15.30 alle ore 20.00, in via A.Perugini nei pressi del Palazzo Comunale.Orbene il Questore di Catanzaro, capo dei poliziotti della Provincia, con ordinanza del 17 luglio 2010 autorizzava sì la manifestazione di questa Organizzazione Sindacale, ma prescriveva che la stessa si tenesse in un luogo completamente diverso (Piazza della Repubblica) da quello indicato nel preavviso, peraltro distante parecchi chilometri dalla via A.Perugini, di fatto ordinando di nasconderci agli occhi del Ministro.Quanto sopra al fine di tutelare, evidentemente dagli stessi poliziotti, la persona del Ministro dell’Interno e le altre Autorità presenti in città proprio in data 19 luglio 2010 presso il Palazzo Comunale, tant’è che lo stesso Questore dichiara “che qualunque manifestazione pubblica si svolgesse in prossimità del luogo indicato, potrebbe incidere sulla sicurezza delle numerose Autorità che interverranno, tutte sottoposte a misure di protezione”.In data 20 luglio 2010 invece, la Segreteria Provinciale del COISP di Treviso, inviava al Questore di quella Provincia, un preavviso di pubblica manifestazione “consistente in una attività di volantinaggio, esposizione e distribuzione di materiale informativo relativo all’attuale manovra finanziaria da effettuarsi nella giornata di venerdì 23 luglio 2010 a partire dalle ore 10,00 alle ore 22,00”… in 14 vie cittadine e zone limitrofe.
Anche in questo caso il Questore di Treviso, con ordinanza del 22 luglio 2010, autorizzava la manifestazione di questa Organizzazione Sindacale limitatamente a soli quattro siti cittadini, a fronte dei quattordici indicati nella richiesta, ponendo alla base di tale scelta una motivazione a dir poco imbarazzante, se si pensa che l’avviso di manifestazione non era stato inoltrato da gruppi di disobbedienti, ma da poliziotti, che peraltro lavorano anche alle dipendenze di quel Questore.Quest’ultimo ha infatti dichiarato che la scelta è risultata essere determinata dalla necessità di tutelare la persona del Ministro dell’Interno (presente in città proprio in data 23 luglio 2010), atteso “che qualunque manifestazione pubblica si svolgesse in prossimità della sede della Provincia di Treviso nonché lungo le arterie stradali interessate dal transito del Sig. Ministro dell’Interno, potrebbe incidere sulla sicurezza della personalità di Governo e delle altre numerosissime autorità partecipanti alla cerimonia in questione”.Ill.mo Signor Presidente, il nostro sentore è che tali determinazioni non siano dettate dal primario interesse alla tutela della sicurezza pubblica, quanto semmai per mettere in sordina le pacifiche e legittime manifestazioni di dissenso dei poliziotti, utilizzando metodi che poco hanno a che vedere con il nostro Stato di Diritto. La Costituzione della Repubblica Italiana, all’art. 17 ultimo comma recita testualmente: “Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica”. Tale rilievo è stato ripreso anche dalla Corte di Cassazione a parere della quale “il potere di veto riconosciuto al Questore nonché quello di disporre modalità diverse di tempo e di luogo della riunione deve essere giustificato da motivazioni logiche e coerenti, potendosi anch'essa tradurre in una arbitraria restrizione del diritto di riunirsi”.C’è da chiedersi allora: quali sono le comprovate esigenze di sicurezza ed incolumità pubblica in una manifestazione organizzata da una Organizzazione Sindacale della Polizia di Stato, i cui iscritti possono essere solo poliziotti, tali da ingenerare nell’Autorità di P.S. i timori di un rischio per la sicurezza del Ministro dell’Interno.
Ma l’Italia non è una Repubblica democratica? O lo era solo nel pensiero dell’Assemblea Costituente visto che ultimamente noi poliziotti ci troviamo a combattere, metaforicamente s’intende, contro uno Stato di Polizia, ove vengono negati diritti e libertà inviolabili sulla scorta di motivazioni “pretestuose”, che mal si conciliano con i limiti individuati dalla stessa Corte Costituzionale e pocanzi citati.Crede anche Lei Preg.mo Signor Presidente, che i poliziotti manifestanti in Piazza del Viminale, possano pregiudicare il diritto alla mobilità e circolazione costituzionalmente garantiti, o bloccare l’intera viabilità romana, anche se si riuniscono in forma statica senza uscire dal perimetro della citata Piazza? O che la presenza di poche unità di poliziotti iscritti ad una Organizzazione Sindacale, armati di bandiere e vuvuzelas, possano attentare alla sicurezza ed incolumità fisica del Signor Ministro dell’Interno o rappresentare una minaccia per la stabilità dell’ordine costituito?Poiché tale eventualità, non è nemmeno ipoteticamente immaginabile, maliziosamente non ci resta che pensare all’esistenza di un’ulteriore direttiva, magari segreta, per mettere il silenziatore al dissenso dei Poliziotti che si sono visti pugnalare alle spalle, dopo aver ceduto alle lusinghe elettorali di questo Governo, che adesso non solo non parla, ma nemmeno vuole sentire, e che ordina ai suoi cortigiani di far scendere la notte e di spegnere il volume per riposare in pace.Preg.mo Signor Presidente, un Governo che si muove al di fuori dei dettami costituzionali, e che limita arbitrariamente le libertà inviolabili dell’individuo e delle formazioni sociali in cui lo stesso si realizza, mette in discussione l’intero impianto democratico nonché l'immagine stessa del nostro Paese.Riteniamo pertanto che sia necessaria una più concreta e sempre maggiore progressiva attuazione di tutto ciò che gravita nell’orbita dei principi fondamentali relativi ai diritti dei cittadini, compresa la possibilità di riunirsi pacificamente e manifestare liberamente il proprio pensiero, anche per dissentire l’operato del Ministro dell’Interno, senza che qualche Pubblica Autorità ordini l’osservanza di bizzarre ed illogiche prescrizioni, o peggio ancora neghi in forma preventiva ed astratta (senza averne titolo), la possibilità di esercitare i diritti Costituzionalmente garantiti, nei luoghi che il cittadino ha la libertà di individuare come simbolo in cui riconoscersi in forma singola od associata.Solo in questo modo, a nostro parere, si evita che la democrazia risenta di quelle situazioni negative che non permettono la formazione di coscienze critiche: la democrazia senza libertà è un non senso e la nostra libertà, a quanto pare, è sempre più spesso limitata, soprattutto, quando si vuole dissentire sull’operato del Governo.
Ecc.mo Signor Presidente, proprio per i sentimenti di affetto che ci legano al nostro Paese, siamo determinati a batterci per la nostra dignità di cittadini italiani tutori dell’ordine, e per l’integrità della nostra Repubblica nata dalla Resistenza, affinché l'Italia confermi di essere nel novero delle democrazie più avanzate del pianeta. Noi non abbiamo alcuna intenzione di tollerare che nel nostro Paese si realizzi una tirannia mascherata da libertà! Quali poliziotti, ma innanzitutto quali cittadini di questo Paese, non possiamo accettare che, nella NOSTRA Italia, taluni alla prima alzata di voce del potente di turno si genuflettano al punto da negare i diritti consacrati nella NOSTRA Carta Costituzionale!! “Democrazia” è anche poter esprimere le proprie opinioni liberamente e poter pacificamente dissentire da quelle degli altri.Abbiamo provato, in questi giorni in cui ci è stato ingiustamente negato il diritto a riunirci e a manifestare il nostro pensiero, a ragionare come taluni vorrebbero che ragionassimo. Abbiamo provato ad immaginare un mondo fatto di un colore unico ed abbiamo dovuto riconoscere a noi stessi che non è nel nostro essere uniformarci alle opinioni di chi comanda per il solo fatto che è questo a deciderlo.I Padri della Costituzione sapevano che il popolo aveva una coscienza critica e quindi riconobbero loro una serie di diritti, tra i quali vi sono proprio quelli esplicitati negli artt. 17 e 21 e che consentirono tra l’altro, di scrivere all’articolo 1 della stessa Carta Costituzionale che “l'Italia è (e deve essere) una Repubblica democratica”.
Ebbene, oggi forse c’è chi non vuole comprendere la realizzazione di tali “diritti”, o chi fa finta di dimenticarsi che quella cosa che si chiama DEMOCRAZIA non è una velleità, non è un “diversifichiamoci perché non abbiamo che altro fare”, ma è il diritto sacrosanto ad esprimere liberamente opinioni anche diverse, a dissentire dalle assurdità, dalle ingiustizie, e da coloro che ci vorrebbero tutti allineati ed obbedienti. Quale è la spiegazione “democratica” alla volontà di zittirci? … alla volontà di impedire a noi e a tutti i cittadini di rendere pubblico e nei luoghi desiderati il dissenso, e l’amarezza, per le continue offese ed umiliazioni, per le promesse non mantenute?Oppure è forse nell’antidemocraticità che dobbiamo cercare le risposte? Forse dobbiamo pensare che è questo che si vuole oggi realizzare?Siamo assolutamente convinti che Lei, Ecc.mo Signor Presidente della Repubblica, dal Suo Alto Magistero troverà il modo, nell’ambito del dettato costituzionale, di intervenire e promuovere azioni dirette agli Organi Istituzionali, che permettano la completa attuazione della Costituzione Repubblicana e di conseguenza la realizzazione della piena ed autonoma espressione di tutte le libertà.Ci restituisca, Signor Presidente, il nostro diritto a riunirci pacificamente e a manifestare il nostro pensiero nei luoghi da noi ritenuti più opportuni: ne abbiamo pieno diritto!
RingraziandoLa sin d’ora per la sicura attenzione che dedicherà alla presente, siamo a manifestarLe i più alti sensi della nostra stima e riconoscenza per il Suo operato.
Buon Sindacato