mercoledì 18 agosto 2010

IL COISP RICORDA IL PRESIDENTE FRANCESCO COSSIGA

“Rattrista la morte dell’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Rattrista dal punto di vista umano ma soprattutto istituzionale. Cossiga era un uomo con un alto senso dello Stato e delle Istituzioni anche nel suo essere sempre sopra le righe. E lo ha dimostrato anche nell’atto estremo, rifiutando i funerali di Stato. Uno Stato che egli non personificava mai, ma di cui teneva alto il valore attraverso il rispetto e la difesa dei ruoli degli uomini che quello Stato lo rappresentano e lo difendono”. Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia, ricorda lo scomparso Presidente Emerito della Repubblica. “A Francesco Cossiga non interessava uniformarsi e conformarsi – dice Maccari – aveva una grande capacità di analisi, di ascolto e di lungimiranza. Quelle qualità che gli hanno consentito di farsi tra i primi promotori della legge di riforma della Polizia di Stato nel 1981 e che ha fatto in modo che anche gli Operatori della Polizia di Stato godessero al pari di tutti i dipendenti pubblici del giorno di riposo settimanale!” “Pragmatico e diretto Francesco Cossiga – continua ancora il Segretario Generale del Coisp – ha assunto su di sé anche le responsabilità che erano ascrivibili a comportamenti e scelte di altri, consapevole dell’importanza che un dibattito libero ha nella crescita democratica di ogni comunità. Ecco perché Cossiga non solo ascoltò sempre la voce dei
Sindacati, come espressione più alta delle istanze portate avanti dai lavoratori, ma, in particolare tra le Forze di Polizia, - conclude Franco Maccari - incoraggiò la nascita di un sindacalismo indipendente e autonomo che potesse, attraverso le battaglie portate avanti con il rispetto delle regole e delle Istituzioni, perorare meglio i diritti fin troppo spesso negati di quegli uomini e di quelle donne che lui sapeva bene essere i soli a difendere ed a tutelare la tenuta democratica di quello Stato che egli tanto amava e che, come ha scritto nelle sue ultime volontà, si onorava di servire”.
Buon Sindacato

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