mercoledì 29 dicembre 2010

Furti, polizia e mancanza di risorse


L'Aquila, 26 dic 2010 - Sulle notti aquilane, ancora scosse dal ricordo del 6 aprile 2009, incombe un nuovo timore: quello dei furti. Il fenomeno è connesso agli episodi di criminalità che si sono verificati negli ultimi mesi ai danni di automobili e appartamenti agibili e inagibili e non è passato inosservato alla classe politica, che all’inizio di dicembre ha rinnovato un allarme di cui ormai si sente parlare da diverso tempo.
"La tragedia del terremoto ha attirato decine di malavitosi che come sciacalli hanno lo scopo di depredare gli aquilani" ha detto recentemente Luigi D'Eramo (La Destra), sottolineando che "il grande lavoro delle forze dell’ordine presenti" - che il consigliere comunale ringrazia "per il loro duro operato" - "non è più sufficiente a garantire quella sicurezza che ha sempre caratterizzato il capoluogo di regione".
Preoccupato per la sicurezza della città anche il consigliere provinciale Pierpaolo Pietrucci (Pd), che ha lanciato un appello alla Prefettura e alla Questura per "potenziare la vigilanza del territorio, anche chiedendo al Ministero dell’Interno l’invio di ulteriore personale delle forze dell’ordine, allo scopo di garantire il ripristino delle necessarie condizioni di sicurezza e di vivibilità nella nostra città, un tempo isola felice".
Come si evince dalle parole dei due consiglieri è impossibile parlare di criminalità senza fare riferimento all’azione delle forze dell’ordine, ma il dito non viene puntato contro i carabinieri e poliziotti che operano sul territorio aquilano - il cui alacre lavoro è indubbio ed evidente - ma piuttosto verso l’insufficienza del personale e delle risorse, che si fa sentire in particolare nei momenti di emergenza o crisi, quando le unità operative deputate al controllo del territorio sono costrette a svolgere altre mansioni.
Il fenomeno è stato segnalato da Santino Li Calzi (Coisp L’Aquila) in riferimento alla lunga notte tra il 15 e il 16 dicembre quando "l’unica volante presente sul vasto territorio aquilano è stata distolta dal controllo del territorio e dal vigilare sulla sicurezza dei cittadini per rimanere ferma dalle ore 3.00 alle ore 8.30 presso il varco autostradale L’Aquila Ovest, per controllare la regolarità dei dispositivi antineve delle autovetture".
"Premesso che il Coisp ritiene importante tale prevenzione – ha aggiunto Li Calzi – non possiamo sottacere che tale compito non spetta certo alle volanti le quali devono vigilare sulla sicurezza della città. Sappiamo e lo denunciamo da mesi che le risorse sono poche, i continui tagli all’apparato della sicurezza producono situazioni come quelle si quella notte."
"Ci reggiamo sugli aggregati, che sono circa 40" ha spiegato Li Calzi, cioè sui poliziotti aquilani che lavorano in altre sedi, ma attualmente stanno operando nella loro città in virtù dell’ "Aggregazione per gravi problemi familiari". "L’aggregazione – spiega Li Calzi – di norma non supera i 6 mesi, ma il caso aquilano è diverso, c’è gente che sta qui anche da 20 mesi".
 
"Il Ministero dispone le proroghe di mese in mese", aggiunge Li Calzi evidenziando anche un problema organizzativo legato al fatto che "il mese prima non si sa quanto personale ci sarà il mese dopo". Li Calzi ha poi spiegato come è organizzata la sorveglianza notturna sul territorio. "L’Aquila è suddivisa in 3 zone, controllate complessivamente da 2 volanti della Polizia e una gazzella dei Carabinieri" ha spiegato, facendo notare che naturalmente basta un imprevisto o il guasto di un mezzo per ridurre ulteriormente il numero delle risorse disponibili. "Sul fronte dei furti però – ha sottolineato Li Calzi –le volanti non hanno molto potere; possono impedire un furto passando nelle aree a rischio, ma comunque le autovetture della Polizia sono riconoscibili, ai ladri basta un ‘palo’ per evitarle".
Di Maria Chiara Zilli
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Aggiornamento
L'Aquila, 29 dicembre 2010 - "Sono costretto a intervenire, ancora una volta, sul problema dei furti e degli episodi di criminalità che, ormai, si ripetono con preoccupante frequenza nella città dell’Aquila e nei centri del circondario. Non mi risulta, infatti, che, rispetto alle sollecitazioni pervenute anche dal consigliere comunale Luigi D’Eramo, e alla rilevata necessità di intraprendere azioni a tutela del territorio, rinforzando i controlli da parte delle forze dell’ordine, il cui lavoro è indubbio ed evidente, siano seguite iniziative, quali la convocazione di un tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza". Lo sottolinea il consigliere provinciale Pierpaolo Pietrucci in una nota.
"Alla crescente preoccupazione dei cittadini, che ormai vivono in una situazione di terrore a causa del numero e della gravità degli episodi di criminalità e di violenza che si verificano soprattutto nelle ore notturne - ha aggiunto Pietrucci - si è aggiunta, nei giorni scorsi, la segnalazione del sindacato di Polizia Coisp.
In un comunicato stampa Santino Li Calzi, infatti, ha sottolineato come, a tutela della città dell’Aquila e del suo esteso territorio frazionale, nelle ore notturne siano in servizio solo 3 pattuglie (due della Polizia e una dei Carabinieri), evidentemente insufficienti a garantire la necessaria sicurezza e ha denunciato la scarsità delle risorse e i danni prodotti dai tagli al personale delle forze dell’ordine proprio nel nostro territorio".
"Rispetto alla legittima preoccupazione dei cittadini che, in mancanza di un’adeguata risposta da parte delle istituzioni, minacciano di vedersi costretti a organizzare delle ronde a difesa delle proprie case e delle proprie famiglie - ha spiegato Pietrucci - torno pertanto a sollecitare con forza un intervento da parte del Prefetto presso il Ministro degli Interni Maroni, affinché venga potenziato il personale in servizio alle forze dell’ordine e venga predisposto un piano a tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico.
Intendo nel frattempo concertare iniziative e proposte, anche con l’eventuale coinvolgimento del consigliere comunale D’Eramo e di quanti, all’interno delle istituzioni, vorranno attivarsi rispetto al problema, particolarmente grave in un momento in cui il nostro territorio vive, a seguito del sisma, una fase di radicali trasformazioni nel tessuto sociale e urbanistico".

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