martedì 8 maggio 2012

Gambizzato a Genova e allerta terrorismo, il Coisp: “Lo Stato non abbassi la guardia

“Condividiamo la preoccupazione dopo il grave episodio di gambizzazione avvenuto a Genova, e torniamo a ripetere che, ora più che mai, non si può abbassare la guardia sul fronte sicurezza, nè tanto meno dare anche solo l’idea di farlo, perché la percezione della sicurezza conta quanto quella reale.
In tempi di revisioni di spesa di qua e di tagli di là, il Paese deve avere cognizione, con estrema chiarezza, di essere al sicuro”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, interviene dopo il ferimento dell’amministratore delegato Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, gambizzato a Genova. Un fatto che ha messo in allerta i vertici istituzionali a partire dal Ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, che non escludono l’ipotesi di potersi dover confrontare con la riproposizione di forme di disobbedienza violenta. “Nessuno vuole utilizzare il termine terrorismo e scatenare panico e allarme - aggiunge Maccari -, ma è da fin troppi mesi che, in un modo o nell’altro, in un’occasione o nell’altra, dalle manifestazioni pubbliche ‘guastate’ da infiltrati violenti, a fatti specifici come questo ferimento, si ha la dimostrazione del fatto che siamo chiamati a fronteggiare nuovi fenomeni nascosti e striscianti, che si manifestano sfruttando il fattore sorpresa e viaggiando sull’onda del malcontento, e ci impongono nuovi sforzi per la lettura investigativa del fenomeno e per la predisposizione di contromisure idonee e adeguati strumenti di prevenzione”.
“Inutile dire – aggiunge il Segretario del Coisp – che appena poche settimane fa avevamo dato a nostro modo l’allarme sul pericolo di una riproposizione se non addirittura di un’esaltazione di certi farneticanti fanatismi che hanno caratterizzato gli Anni di Piombo in occasione della squallida e odiosa vendita all’asta dei volantini delle Brigate Rosse, perché l’opportuna censura per la barbarie di quel periodo passa anche per il chiaro rifiuto di qualsiasi gesto che possa lasciare spazio a dubbi, compresa quella che può sembrare una mera vendita all’asta ma che, oltre a nascondere invece secondo noi un significato vagamente politico, calpesta oltre tutto senza pietà i sentimenti di chi ha perso parenti ed amici per mano dei terroristi”.
“In tutti i casi - conclude Maccari -, i numerosi eventi di questi mesi, dagli scontri con gravi ferimenti
delle Forze dell’ordine e danneggiamenti delle strutture Istituzionali a tutto il resto, ed i vari input lanciati da più parti, a cominciare dal Capo della Polizia per finire ai vertici dell’Apparato Sicurezza,
impongono di tenere i piedi ben saldi per terra, ed escludere il Comparto da qualsivoglia ipotesi di ridimensionamento che ne possa anche solo minimamente scalfire un’efficienza già messa a dura prova da enormi carenze, o dare ai cittadini nonché ai peggiori malintenzionati l’idea che lo Stato ‘risparmi’
sulla Sicurezza e sulla legalità”

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