domenica 18 gennaio 2009

CASO BATTISTI: IL COISP SCRIVE AL PRESIDENTE BRASILIANO

"Se il Suo Paese continuerà a riconoscere lo status di rifugiati a terroristi ed assassini, non possiamo che augurarLe che molti altri sappiano apprezzare questo atteggiamento e far rivivere le medesime idee ed azioni che hanno avvelenato l"Italia e che oggi il Brasile non riconosce come crimini". E’ quanto scrive il Segretario Generale del Sindacato indipendente della Polizia COISP, Franco Maccari, in una lettera rivolta al presidente del Brasile Lula Da Silva, dopo la decisione del ministro brasiliano della Giustizia di accordare lo status di rifugiato politico all'ex terrorista Cesare Battisti, la cui estradizione era stata chiesta dall'Italia dove è stato condannato per quattro omicidi. "Noi siamo uomini e donne della Polizia di Stato – scrive Franco Maccari al presidente brasiliano ‐ e Le scriviamo questo a nome di quanti sono stati uccisi per aver deciso di difendere la democrazia, ieri come oggi. In ogni Paese – prosegue il Segretario Generale del COISP ‐ sono necessarie regole per il funzionamento della convivenza civile tra i cittadini. Nei Paesi democratici tali regole servono a fare prosperare la Giustizia ed il benessere comune. L’Italia è stata, per molti anni ed in molteplici occasioni, vittima di azioni da parte di organizzazioni terroristiche di diverse appartenenze politiche, le quali hanno usato le armi per tentare di distruggere ed annientare la democrazia. Il Suo Paese ha concesso ad uno di questi assassini terroristi, di nome Cesare Battisti, lo status di rifugiato politico". Scrive infine Maccari: "Alla luce delle decisione delle Istituzioni brasiliane di sottrarre alla Giustizia questo criminale il quale, a dispetto dei delitti di cui si è macchiato, camminerà libero e potrà sottrarsi impunemente alle conseguenze di quanto commesso in Italia, si augura alle stesse che sappiano "fare tesoro" dell’esperienza criminale accumulata negli anni da questo terrorista per aumentare il grado di "democrazia" del Brasile, che oggi gli garantisce l’impunità!".
Buon Sindacato

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