martedì 10 marzo 2009

Il COISP ricorda il Maresciallo Rosario Berardi

“Un uomo che è stato un modello per ciascuno di noi Poliziotti. Un vanto, una ragione di orgoglio,
contrapposta all’infamia della violenza a tradimento perpetrata da assassini senza scrupoli come gli appartenenti alle brigate rosse. Il Maresciallo Rosario Berardi, con il suo instancabile lavoro diuturno, ed il suo encomiabile spirito di servizio, contribuì a garantire la sicurezza e la giustizia nel nostro Paese, per questo è stato fatto a pezzi, eliminato con una ferocia che dimostrò drammaticamente quanto valente fosse la sua opera”. Queste le parole che Franco Maccari, Segretario Generale del COISP - il Sindacato indipendente di Polizia, dedica al Maresciallo Rosario Berardi, nel giorno dell’anniversario del suo assassinio. Berardi, che nella sua veste di capo dell’ufficio investigativo antiterrorismo della questura di Torino avrebbe dovuto testimoniare nel maxi-processo contro le brigate rosse, il giorno prima dell’udienza, e precisamente la mattina del 10 marzo 1978, fu ammazzato mentre aspettava il tram per recarsi a lavoro. I suoi quattro assassini gli spararono alla schiena 3 colpi, per poi fare ancora fuoco mentre il Poliziotto era a terra, colpendolo quattro volte al capo ed alle braccia. “Tanti, troppi drammi come quello di Berardi – aggiunge Maccari - ci ricordano le atrocità di cui sono stati capaci i terroristi ma, allo stesso tempo, devono far riflettere tutti su cosa abbia significato poter contare sulla professionalità, sull’onestà, sul coraggio di Poliziotti come questo, e come tanti altri che ogni giorno assolvono al proprio dovere con competenza, con serietà, con dignità, nel silenzio. In questo giorno dedicato all’eroismo di Berardi – conclude il leader del Coisp -, un senso di malinconia e di indignazione sale a stringere un nodo in gola, pensando che il rispetto per lui, come per tutti gli altri martiri della Polizia di Stato, come per tutti gli uomini e le donne in divisa che ancora vivi combattono ogni giorno per gli altri, non può limitarsi ad una Medaglia d’Oro giustamente tributata. Il rispetto, la gratitudine, il riconoscimento del valore del lavoro dei Poliziotti dovrebbe essere dimostrato ogni giorno, ed invece, ogni giorno, siamo costretti a misurarci con una realtà in cui i terroristi condannati vengono ospitati a braccia aperte negli altri
Paesi, le istituzioni limitano i già esigui mezzi a nostra disposizione, ed il governo pensa ad istituzionalizzare le ronde invece che trovare il modo di consentirci di riparare le auto di servizio danneggiate”.
Buon sindacato

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