
giovedì 16 luglio 2015
Concorso Interno a 7563 posti da Vice Sovrintendente - Pubblicazione Graduatoria di Merito
E' stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Personale nr 1/20 del 17 luglio 2015 la graduatoria di merito del concorso suindicato.
Il Ministero ha fatto presente che:

Per vedere la graduatoria clicca qui:
http://www.coisp.it/archivio-completo/finish/283-ultimissime/14444-decreto-graduatorie-concorso-7563-vice-sovrintendenti-2015
Pubblicato da coisp l'aquila
martedì 14 luglio 2015
Il COISP in P.zza il 15 luglio per dire NO allo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato
NO ALLO SMANTELLAMENTO DEL CORPO FORESTALE,
ANCHE IL COISP IN PIAZZA A ROMA

Anche il COISP - il Sindacato Indipendente di Polizia, scenderà in piazza domani 15 luglio insieme ad altre sigle sindacali, davanti al Ministero per le Politiche Agricole a Roma, per dire no allo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato ed al trasferimento di personale e funzioni verso diversi enti ed in buona parte verso l’Arma dei Carabinieri. “Ci opponiamo all’ennesima scriteriata riforma voluta dal Governo Renzi - commenta il Segretario Generale del COISP Franco Maccari - che con un colpo di penna cancella quasi due secoli di storia di un Corpo specializzato
in materia di protezione ambientale e di tutela del territorio. Un provvedimento schizofrenico, poiché rischia di disperdere un enorme patrimonio di competenze specializzate proprio all'indomani dell’approvazione delle nuove norme sui reati ambientali. Insomma, da un lato il Governo approva nuove leggi per combattere le ecomafie e difendere l’ambiente, dall’altro smantella il Corpo che nei decenni ha maturato le competenze specifiche per contrastare quei reati. Noi siamo in piazza per difendere gli interessi dei cittadini, e degli Agenti del Corpo Forestale che, senza alcuna ragione logica, saranno costretti a svolgere una nuova attività lavorativa che inevitabilmente mortificherà le capacità e le competenze acquisite negli anni”.
Pubblicato da coisp l'aquila
sabato 23 maggio 2015
Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco di Cillo e Antonio Montinaro - siete sempre con ... NOI!
a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio
Montinaro e Vito Schifani
Vi
sono volti e voci che mi ispirano, mi sfidano, mi pungolano e mi
spronano a elevarmi per avanzare nella vita e contribuire a far
avanzare le cose.
Sono
dei preziosi “carburanti”, quando la speranza negli uomini o
nelle circostanze potrebbe indurmi ad alzare le braccia.
Alcuni
di questi volti e di queste voci hanno versato il proprio sangue per
aprirci la via alla Libertà, alla Democrazia e alla Giustizia.
A
loro dico: Grazie!
In
nome del loro sacrificio, noi dovremmo avere la ricerca della
Libertà, della Democrazia e della Giustizia dell’Uomo esigente.
Io
ammiro questi spiriti brillanti e impegnati che, con i loro scritti,
partecipano a strutturare il mio modo di pensare il Mondo. Possano
questi spiriti essere dei venti sotto le vele delle nostre lotte per
accedere alla Libertà, alla Democrazia e alla Giustizia nel nostro
Paese.
Chi
si appresterà a prendere il testimone?
La
nostra generazione può scegliere di scuotere il giogo, che la
mantiene nella serena rassegnazione o nella ammirazione passiva, per
decidere di divenire attrice della sua Storia.
Vi
sono tante terre di Libertà, di Democrazia e di Giustizia da
conquistare o da riprendere.
Noi
abbiamo una responsabilità di fronte alla generazione che ci ha
preceduto e di fronte alla generazione che ci seguirà.
E,
con la passione per la Terra del mio cuore, Vi lascio con queste
poche righe che ho scritto per rendere omaggio a Giovanni Falcone,
Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani
per ringraziarli di aver incrociato la mia vita, le nostre vite.
Noi
non vi dimenticheremo!
Daniela
Zini
A
Giovanni Falcone
È
morto un Uomo di lupara in bianco,
Che
aveva per difesa
Le
braccia aperte alla vita.
È
morto un Uomo di lupara in bianco,
Che
continua la lotta
Contro
la Morte, contro l’Oblio.
Tutto
ciò che lui voleva,
Lo
vogliamo anche noi.
E
lo vogliamo, oggi.
Che
sia luce
Nel
fondo degli occhi, nel fondo del cuore.
E
Giustizia sulla Terra.
Daniela
Zini
Ventidue
anni fa, non è stato ucciso un Uomo, da dietro la nuca, perché si
voleva prendere i suoi beni, eliminare un rivale, un concorrente.
Ventidue
anni fa, non è stato ucciso un Uomo per vendicarsi…
È
stato ucciso un Uomo perché si temeva…
Era
votato al suo lavoro.
Aveva
il senso del dovere.
Era,
profondamente, onesto.
E
amava l’Italia, di cui era un fedele servitore.
Non
ha avuto diritto a un giudizio.
Il
suo assassino e i suoi complici non avevano nulla da rimproverargli.
È
stato ucciso senza che lo conoscessero.
È
stato ucciso perché rappresentava lo Stato e poteva essere “un
simbolo scomodo”.
“Un
simbolo scomodo”!
Non
un Uomo, un simbolo!
Per
difendere, rafforzare una idea, si è, freddamente, ucciso un Uomo,
solo perché rappresentava una istituzione che si giudicava
incompatibile con questa idea.
È
stato fatto brillare come si fa brillare la facciata di un palazzo.
Come
non pensare a Sébastien
Castellion,
che
scriveva:
“Uccidere
un Uomo non è difendere una dottrina, è uccidere un Uomo.”
Questo
assassinio trascinava l’Italia verso l’abisso del Terrore:
“Io
ti uccido perché rifiuto ciò che tu sei, ciò che tu rappresenti.
Io
ti uccido perché io ti credo un ostacolo alla causa.
O
perché la tua morte “servirà la causa”.”
Quale
tributo l’Italia paga, oggi, ancora, a questa violenza cieca,
inutile, disonorevole e disonorevole non solo perché si esercita
nell’ombra contro una vittima impotente…
Io
spero che tali assassinii non accadano più.
Io
spero che ognuno, su questa terra, sappia difendere le proprie idee,
quali che siano, senza altra arma che l’intelligenza, la parola e
il cuore.
Perché
questa è la Libertà.
Questa
è la Democrazia.
Questa
è la Giustizia.
Italiani,
la morte di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, di Rocco
Dicillo, di Antonio Montinaro e di Vito Schifani è servita?
Dipende
da ognuno di noi.
Si
può dimenticare, negare, relativizzare anche.
Ma
quando si tollera che un Uomo sia sacrificato alla Ragione di Stato,
si accetta che altri siano giustiziati allo stesso modo, per lo
stesso motivo.
L’Italia
rifiuta l’immagine che alcuni le danno.
L’Italia
è forte dei suoi valori.
Non
ama la morte.
Conosce
il peso dell’Uomo.
Conosce
il peso della Vita.
E
l’Italia costruirà il suo avvenire nella Libertà, nella
Democrazia e nella Giustizia.
Nella
fiducia alla Repubblica.
Non
sarà, sempre, facile, gli ostacoli non mancheranno.
Ma
l’Italia li sormonterà, perché può contare in Uomini e Donne di
onore e di fede nella loro terra e nella loro identità.
È
per me una certezza!
E
io vi ringrazio, Italiani, di darmi questa certezza.
Viva
l’Italia, viva la Repubblica, viva gli Italiani.
Daniela
Zini
Pubblicato da coisp l'aquila
martedì 19 maggio 2015
Calcio truccato, i complimenti del Coisp ai colleghi dopo la maxi operazione della Polizia: “Questo è il mondo fasullo per cui ci chiedono di rischiare la pelle, ma dove conta solo l’arricchimento di pochi”
“Un sistema stabile di frodi finalizzate solo all'arricchimento di pochi. L’operazione portata a termine dai colleghi in tutta Italia è lo specchio di ciò che è divenuto ormai il mondo del calcio: un mondo di bugie, un business che nulla ha a che fare con lo sport, un carrozzone che serve a pochi ma imbambola tanti e per il quale ci chiedono di rischiare la pelle ad ogni partita, non importa di quale categoria.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la maxi operazione denominata “Dirty soccer”, portata a termine oggi in diverse zone d’Italia e condotta dalla Squadra mobile di Catanzaro relativa al calcio truccato.
Un lavoro lungo e complicato sfociato nell’emissione da parte della Procura del capoluogo calabrese di un provvedimento di fermo per ben 50 persone, e da cui emerge uno spaccato desolante del mondo del calcio.
All’intervento di Maccari fa eco quello del Segretario Generale Regionale del Coisp calabrese, Giuseppe Brugnano, che ha voluto esprimere le proprie congratulazioni alla Mobile di Catanzaro. “Ancora una volta – ha detto Brugnano – l’alta professionalità dei colleghi della Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, guidata dal dottor Rodolfo Ruperti, ha determinato un’ennesima vittoria dello Stato sulla criminalità.
Sono congratulazioni più che meritate, perché i colleghi della Mobile, nonostante le diverse difficoltà dovute alle limitate risorse, riescono a dare risposte concrete sul territorio nella lotta
all’anti-Stato”.
Pubblicato da coisp l'aquila
venerdì 24 aprile 2015
Il 25 aprile che vorrebbe il COISP
Domani la Festa del 25 aprile, il Coisp: "Aspettiamo di Poter festeggiare anche noi la Liberazione' da odio, accanimento, maltrattamenti, indifferenza, da una Politica che ci pugnala alle spalle e da vertici che ci sacrificano appena serve"
“Domani è il 25 aprile, una data importante, una festa importante per l’Italia. Ma le Forze dell’Ordine italiane hanno ancora poco da festeggiare, purtroppo. Ci apprestiamo a vivere ancora questa ricorrenza, aspettando di poter celebrare anche noi, un giorno, la ‘liberazione’ da tante, troppe ingiustizie nei nostri confronti, da tante disparità di trattamento, da tanto odio più o meno dichiarato o strisciante, da una classe politica che non fa altro che bistrattarci, sacrificarci, pugnalarci alle spalle, quando non ignorarci, da ‘Vertici’ che non esitano quando fa comodo a buttarci in pasto ai media a caccia di capri espiatori, o alle recriminazioni di un’opinione pubblica a volte mossa da pura e sola emotività, da un Sistema che complessivamente non fa altro che negarci i più elementari diritti”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, alla vigilia della Festa di Liberazione che si celebrerà domani, 25 aprile.
“Attendiamo di poter riprendere a fare il nostro difficile lavoro ‘liberi’ da ansie e paure che quotidianamente si moltiplicano di fronte alla caccia alle streghe con cui dobbiamo fare i conti – aggiunge il Segretario Generale del Coisp -, ‘liberi’ dagli ostacoli e dagli impedimenti con cui dobbiamo fare i conti a causa della scarsità di uomini e mezzi che tormentano le nostre giornate; ‘liberi’ dai continui attentati alla fiducia che sta alla base del rapporto fra noi e tutti gli altri cittadini e che rappresentano l’elemento essenziale della nostra attività e della nostra stessa esistenza; ‘liberi’ dalle bugie, dalle prese in giro, dalle strumentalizzazioni e dai tranelli che dobbiamo fronteggiare troppo spesso e che troppo spesso provengono dall’interno del nostro stesso apparato o dalle Istituzioni che dovrebbero garantirci tutela e appoggio”.
Pubblicato da coisp l'aquila
domenica 5 aprile 2015
6° Anniversario del sisma
Pasqua di resurrezione ma con la mente al 6 aprile del 2009 per Migliaia di aquilani che oggi ricordano le 309 Vittime del terremoto del 2009.
Gli Aquilani arrivano alla spicciolata, all'inizio non sembrano essere in molti ma alla fine si conteranno (dicono le fonti ufficiali) 10mila persone.

Il suono della campana delle Anime Sante dopo ogni nome delle vittime - squarcia il silenzio e mette i brividi.

A noi piace anche ricordare Pamela Mattei di 18 anni e Maria Grazia Rotili di 19 anni - due giovani ragazze vittime di un tragico incidente, avvenuto il 6 aprile 2011, dopo la fiaccolata.
Pubblicato da coisp l'aquila
mercoledì 1 aprile 2015
Polizia disarmata in ordine pubblico: era un PESCE d'APRILE
Polizia disarmata in ordine pubblico.
Una follia che solo questo Governo poteva inventarsi.
MA, COME OGNI ANNO, IL NOSTRO PESCE D'APRILE
E' STATO ANCHE LO SPUNTO PER TORNARE A PARLARE
DI QUESTIONI CHE DANNEGGIANO LA SICUREZZA DEL PAESE!
Un nostro comunicato stampa di ieri 31 marzo portava a conoscenza di «un progetto che mira a «mandare i poliziotti disarmati nei servizi di Ordine Pubblico, per combattere alla pari con i manifestanti, … l’apoteosi delle più becere rivendicazioni dei tempi di Democrazia Proletaria, che evidentemente vive e lotta in questo Governo». Denunciavamo che si trattava di una follia che solo questo Governo poteva inventarsi e puntualizzavamo che dopo ogni sorta di mortificazione degli Operatori della Sicurezza, «questo progetto va reso pubblico», altro che la riservatezza che ci era stata chiesta. Aggiungevamo che “I poliziotti disarmati nei servizi di Ordine Pubblico, sono la vendetta per avere rispedito al mittente l’altra follia del numero identificativo sui caschi, ma noi del Coisp diciamo no a questo silenzio ipocrita che ci vorrebbe rendere complici e muti come pesci.” e pretendevamo una precisa presa di posizione del Capo della Polizia e di Alfano perché «Più passano le settimane e più la Sicurezza di questo Paese sembra una pessima puntata di “Scherzi a parte”, andata a male come pesce marcio.» Ebbene, pur trattandosi oggi di un Pesce d’Aprile, non è certo lontano dall’attualità, ma è invero proprio quello che adesso accade, che i Poliziotti si trovino a combattere una battaglia a tutela della legalità con una dotazione strumentale assolutamente inadeguata e del tutto carente e con una dotazione organica tanto allarmante quanto ignorata. A causa di una totale incapacità gestionale da parte anche del Dipartimento della P.S., già oggi in non pochi uffici di Polizia i nostri colleghi sono costretti a tirare a sorte chi potrà prestare servizio di Volante, di scorta, etc… portando al seguito un giubbetto antiproiettile. Diecimila di tali dispositivi di difesa, difatti, sono scaduti e non sono stati rimpiazzati per tempo per l’indifferenza di un Ministero che ritiene sempre più di poter tutelare la sicurezza dei cittadini con le sole chiacchiere. Non uno, né cento, ma ben diecimila giubbetti, alcuni dei quali si pretenderebbe di dover continuare ad usare sebbene alcuna concreta prova di efficienza sia stata effettuata … e questo in attesa di nuove forniture che arriveranno ad anno inoltrato ed in parte nel 2016! Quindi meno dotazioni strumentali (questo dei giubbotti antiproiettile è forse l’esempio più vergognoso) ma di contro una sempre maggiore politica dell’annuncio, con squadre speciali per l’antiterrorismo di almeno 10 uomini che dovrebbero essere istituite in ogni Questura quando molte di esse riescono a malapena a mettere in campo una sola Volante composta da due Poliziotti, e con nuclei speciali anticorruzione in ogni Questura quando nella realtà dei fatti tale incarico non potrà che essere affidato a chi già opera su altri settori (… in attesa che si riesca a portare a compimento il miracolo della clonazione del personale, a costo zero, ovviamente, su cui - questo sì che sembra certo - il Ministero dell’Interno sta concentrando i propri sforzi). In compenso continua l’indifferenza nei confronti dei diritti dei Poliziotti e delle prerogative di chi li rappresenta!!! Beh, l’auspicio è che taluni prendano in seria considerazione l’opportunità di lasciare la propria poltrona a soggetti più capaci e comunque veramente intenzionati a far funzionare l’apparato Sicurezza di questo Paese, riprendendo ad assicurare ai cittadini TUTTI quei diritti all’incolumità personale ed alla salvaguardia dei propri beni che è garantito loro dalla Costituzione.
Pubblicato da coisp l'aquila
martedì 31 marzo 2015
Polizia disarmata in ordine pubblico? per il COISP, una follia che solo questo Governo poteva inventarsi.
Polizia disarmata in ordine pubblico? Una follia che solo questo
Governo poteva inventarsi. Dopo ogni sorta di mortificazione
degli Operatori della Sicurezza, questo progetto va reso pubblico,
altro che riservatezza!

Pubblicato da coisp l'aquila
martedì 17 marzo 2015
Alfonso TERRIBILE nuovo Questore dell'Aquila
Sarà il Dr. Alfonso Terribile a sostituire il Questore dell'Aquila Vittorio RIZZI trasferito a Roma per assumere l'incarico di Dirigente dell'Ispettorato Palazzo Chigi.
TERRIBILE proviene da Rimini dove e Stato Questore dal 1 novembre 2012.
Origini pugliesi, 58 anni entrato a far parte della Polizia di Stato nel 1975 dopo aver frequentato l'Accademia del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza a Roma e Stato Assegnato al la Scuola Allievi Guardie di PS di Piacenza.
Origini pugliesi, 58 anni entrato a far parte della Polizia di Stato nel 1975 dopo aver frequentato l'Accademia del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza a Roma e Stato Assegnato al la Scuola Allievi Guardie di PS di Piacenza.
Dirigente Superiore dal gennaio del 2001, Nel 2003 ha Diretto il Servizio Pianificazione Organizzazione e Risorse della Direzione Interregionale di Firenze e dall'Agosto 2005 lo Stesso Servizio della Direzione Interregionale di Roma.
Dal Dicembre 2007 e Stato Direttore del Servizio Reparti Speciali del Dipartimento della PS
Ha Fatto Parte dell'Osservatorio Nazionale Sulle Manifestazioni sportive e di Gruppi di Governo Presso la Direzione Centrale dei Servizi Tecnico-Logistici e della Gestione Patrimoniale.
Il 1 agosto 2009 e Stato Nominato Questore di Chieti, quindi Questore di Brindisi e, vieni anzidetto Questore di Rimini.
A Brindisi si occupò dell'atroce attentato all'istituto "Morvillo-Falcone", dove morì la studentessa Melissa BASSI, per l'omicidio fu arrestato Giovanni Vantaggiato,
Pubblicato da coisp l'aquila
17 Marzo si celebra l’Unità d’Italia. Il COISP è festa nostra
Oggi 17 Marzo si celebra l’Unità d’Italia, il Coisp: “E’ la Festa
di chi ci crede e di chi lavora per essa, di chi mette la vita al servizio
del Paese. E’ nostra e di chi fa il tifo per noi, di nessun altro.”
“Oggi è il 17 marzo, giorno della Festa dell’Unità d’Italia. Un giorno importante.
Non siamo certissimi che tutti i nostri Politici ed Amministratori se lo ricordino, e comunque sarebbe
meglio che fingessero d’ignorarla coloro i quali, accanendosi contro gli Appartenenti alle Forze
dell’Ordine con continue e perseveranti iniziative che si traducono in continue coltellate
alle loro spalle, nei fatti non dimostrano alcun rispetto per tutto quanto è stato necessario
perché avessimo questa Festa e perché possiamo continuare a celebrarla. La Festa dell’Unità d’Italia
è di chi ci crede veramente e di chi lavora per essa, è di chi mette la propria vita al servizio del Paese,
è di quella gente onesta che ‘fa il tifo per noi’ per citare le parole dell’immenso e valoroso eroe
di questa Nazione, Giovanni Falcone.
Quel tifo per noi che è il motivo per il quale andiamo avanti
a capo chino in questo lavoro così difficile e feroce, caparbi e orgogliosi, sempre e comunque,
di quel ‘tifo’ che è il vero ed unico riconoscimento dei nostri sacrifici. Ciò grazie al quale andiamo
avanti, nonostante certe vigliaccate - e non c’è altro modo per definirle - che vorrebbero metterci
in ginocchio e svilirci e massacrarci al punto da farci indietreggiare, magari, davanti al nostri doveri”.
Con queste parole Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, esprime il pensiero
del Sindacato Indipendente di Polizia nel giorno del 154° anniversario dell’Unità d’Italia.
“Questa – aggiunge Maccari – è la festa di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone,
i Marò intrappolati da tre anni in un incubo solo per aver fatto il proprio dovere per l’Italia
unita; è del collega ferito ieri a colpi di pistola a Palermo, solo per aver fatto il proprio dovere
per l’Italia unita; è di Luigi Marasco, il Luogotenente dei Carabinieri in congedo morto ieri
di infarto mentre inseguiva un rapinatore, perché chi ha portato la divisa non smette mai di fare
il proprio dovere per l’Italia unita; è di tutti quei valorosi Appartenenti alle Forze dell’Ordine
che sopportano tutto, dagli sputi alle sprangate, dalla vernice alle accuse infamanti ed ingiuste,
dalle ritorsioni dei delinquenti alle porcherie di certi Politici, ma continuano a fare il proprio
dovere per l’Italia unita, e di tutti i colleghi che svolgono un servizio silenzioso,
diuturno, sacrificando affetti e vita privata anche dentro ad un ufficio, magari, pur di fare
il proprio dovere per l’Italia unita”.
“Questa – conclude Maccari – è la Festa degli Uomini e delle Donne cui oggi il Capo dello Stato
ha tributato i dovuti onori, e di tutti gli italiani che ancora si riconoscono e si commuovono, magari,
quando scorgono il Tricolore, che sventoli su un’asta di bandiera o che sia cucito su una divisa.
Questa, certamente, NON è la Festa di chi non trova nulla di meglio da fare, per questa Italia unita,
che escogitare nuove trappole per i suoi più fedeli Servitori, marchiandoli, imbavagliandoli,
legandoli, e fustigandoli ad ogni occasione”.
Buon Sindacato
Pubblicato da coisp l'aquila
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