domenica 9 agosto 2009

INCREDIBILE LA POLZIA DEVE RESTITUIRE LE AUTO SEQUESTRATE ALLA MAFIA

Vergognatevi
MANO DESTRA = 6/7/2009 GOVERNO: Il "pacchetto sicurezza" è legge!
Custodia dei beni mobili registrati (articolo 2, comma 18). Novità per la custodia dei beni mobili registrati sequestrati nel corso dei procedimenti di prevenzione antimafia. È previsto, in caso di esplicita richiesta e previo parere favorevole dell'amministratore giudiziario (se nominato), che l'autorità giudiziaria affidi in custodia giudiziale agli organi di polizia - che possono usarli anche per esigenze di polizia giudiziaria - i beni mobili registrati, le imbarcazioni, i natanti e gli aeromobili sequestrati alle organizzazioni criminali. Gli stessi beni possono essere affidati anche ad altri organi dello Stato o enti pubblici non economici che li usino per finalità di giustizia, protezione civile o tutela dell'ambiente.
MANO SINISTRA = 14/7/2009 MINISTERO INTERNO - Dipartimento P. S. – Circolare!
Al fine di contenere le spese di manutenzione del parco veicolare della Polizia di Stato si dispone la restituzione alle competenti Autorità Giudiziarie di tutte le autovetture di cilindrata superiore ai 2500 cc, affidate in giudiziale custodia a Uffici e Reparti nel territorio, nonché di radiare dal Registro Automobilistico della Polizia di Stato le autovetture con la medesima motorizzazione provenienti da sequestro, che siano state successivamente confiscate ed acquisite al patrimonio dello Stato.
Ciò premesso, nel rappresentare l’inopportunità che codesti Uffici in futuro, richiedano l'assegnazione in giudiziale custodia di autovetture di cilindrata superiore ai 2500 cc. si comunica che, con separati provvedimenti verranno specificate le autovetture che dovranno essere restituite all'Autorità Giudiziaria ovvero radiate dal Registro Automobilistico della Polizia di Stato.
Sfidiamo chiunque, che non abbia interesse diretto nei beni confiscati, a fornire una sola giustificazione, anche se solo farsesca, a questa vergogna, dichiara il Segretario Generale del Coisp Franco Maccari.
Non solo vengono eliminate progressivamente le risorse per la Sicurezza, ma si arriva a restituire le automobili già confiscate alla Mafia, per mancanza di fondi.
Questi mezzi permettevano fino ad oggi, agli uffici investigativi di tutta Italia, di proseguire le indagini, dato che la media delle poche auto ancora operative, supera abbondantemente i 180.000 km di percorrenza, prosegue Maccari.
Questo è esemplificativo di come il Governo tratta le Forze di Polizia e nel contempo di come combatte la Mafia e di come contrasta i delinquenti che infestano le città. Con buona pace degli imbonitori che spacciano rondisti e pattuglie di militari come panacea alla criminalità, insiste Maccari.
Significa quindi che dovremo vedere tutti i protagonisti della politica scendere da utilitarie?
Restituiranno le scintillanti auto blu nelle quali, evidentemente, passano il tempo a pensare a come demolire le ultime speranze di una parvenza di legalità, che ancora resiste nel più convinto ottimista cittadino italiano?, si chiede amaramente Maccari.
Per aggiungere alla beffa il danno, ci chiediamo cosa farà l’Autorità Giudiziaria di queste auto. Se non le metterà in vendita dovrà parcheggiarle in depositi giudiziali, le cui spese dovranno essere sopportate da noi tutti, contribuenti italiani, conclude Maccari.

mercoledì 5 agosto 2009

IL SINDACO DI ROMA ALEMANNO CONTRO LE RONDE - COISP: “MARONI NON FIRMI IL PROVVEDIMENTO”

“Se le ronde non piacciono ad Alemanno, che è uomo di partito e di governo, figuriamo a noi, che
facciamo della gestione della sicurezza il nostro pane quotidiano”. E' quanto afferma Franco
Maccari, Segretario Generale del Coisp – Sindacato indipendente di Polizia, dopo le dichiarazioni
del Sindaco di Roma che sul Secolo d’Italia ha annunciato che nella capitale non ci saranno “ronde”:
«Non sono per le ronde, non vogliamo fare ronde, non ci piacciono». “Non vogliamo - afferma
Maccari - che l'8 agosto, giorno in cui dovrebbero partire le ronde, diventi il D-day della sicurezza fai
da te. Chiediamo al ministro di non firmare quel provvedimento che riteniamo un vero e proprio
suicidio per la democrazia e per la libertà di tutti. Il nostro Paese non ha bisogno di sceriffi che
offuscati da deliri di onnipotenza pensino di poter spazzar via il crimine con un colpo di manganello.
La sicurezza per essere garantita deve essere fatta da gente adeguatamente formata, con una
preparazione specifica, che sa stare sul territorio, forse a costo di sacrifici personali, ma comunque
qualificata e pronta che agisce non secondo una logica punitiva e forcaiola, ma puntando soprattutto
sulla prevenzione”. “Facciamo un ultimo appello - conclude Maccari - il ministro Maroni non firmi
quel provvedimento, in nome della difesa della democrazia e della libertà di un popolo”.

lunedì 27 luglio 2009

SPACCIATORI IN LIBERTA' E LIBERTA' DEI GIUDICI

A seguito dell'incredibile vicenda avvenuta a PADOVA in cui un Giiudice non ha convalidato l'arresto di uno spacciatore il COISP ha spedito la seguente lettera aperta alle autorità competenti.

On. Angelino Alfano
Ministro della Giustizia
Al presidente del C.S.M.
Roma
Al Presidente del Tribunale di Padova
Al Sindaco di Padova
Al Prefetto di Padova
Al Questore di Padova
e, per conoscenza,
Al Signor Capo della Polizia
Direttore Generale della P.S.
Prefetto Antonio Manganelli

Preg.mo Signor Ministro della Giustizia, Signor Presidente del CSM, Signor Presidente del Tribunale di Padova, Ci Rivolgiamo a Voi, Autorità e massimi responsabili della Giustizia italiana, per metterVi a conoscenza di un episodio che ha visto coinvolta la Polizia di Stato a Padova durante un servizio di controllo del territorio specificatamente rivolto al contrasto dello spaccio di droga.
L’impegno di recuperare alcune zone della città patavina alla vita dei cittadini onesti, ove invece continuano a spadroneggiare spacciatori di ogni sorta, rappresenta per le Forze dell’Ordine e per la Polizia di Stato in particolare, un impegno costante e gravoso.
Il teatro operativo è sempre molto complesso: gli spacciatori infatti sono organizzati con vedette ed in gruppi che, per ferocia e superiorità numerica, sono molto difficili da affrontare.
Alle normali difficoltà che si incontrano nel fronteggiare gli spacciatori di droga, bisogna aggiungere l’atteggiamento di sfida e noncuranza delle conseguenze che, leggi fin troppo permissive, hanno fatto crescere a dismisura in questi anni.
Quanto accaduto a Padova nel pomeriggio dello scorso 21 luglio, purtroppo, è una scena già vista e rivista molte volte.
Un gruppo di soggetti, alla vista dei poliziotti, si dava alla fuga ed uno spacciatore tunisino, già arrestato 10 giorni prima, veniva inseguito dalla pattuglia. Durante le fasi dell’inseguimento lo straniero lanciava anche un sasso contro il parabrezza dell’auto di servizio, danneggiandolo.
2 Alla fine i poliziotti riuscivano a raggiungere e bloccare il soggetto, il quale opponeva notevole resistenza all’arresto, coinvolgendo in una colluttazione gli Operatori i quali, a fatica, riuscivano ad ammanettarlo.
Avendo esaurito ogni altra possibilità, il malvivente passava alle minacce dirette agli Operatori, utilizzando il solito “italiani razzisti - io vi denuncio” che ormai accompagna ogni tentativo di far rispettare le leggi italiane da parte delle Forze dell’Ordine.
Ogni momento del successivo accompagnamento in Questura per la redazione degli atti e la convalida dell’arresto, è stato accompagnato dalle minacce, dai tentativi di far desistere gli Operanti dal proprio dovere, fino a giungere a fingere malori.
Una storia all’ordine del giorno, negli Uffici di Polizia di tutta Italia.
A Padova il copione si è ripetuto, con l’aggiunta di due poliziotti con prognosi rispettivamente di 8 e di 25 giorni per le lesioni subite durante le fasi dell’arresto.
Ma quanto è accaduto il giorno dopo, nell’aula del Giudice monocratico del Tribunale di Padova, Dott.ssa Bello, ha, secondo noi Rappresentanti delle Forze dell’Orine, dell’incredibile.
Il Giudice infatti, non ha convalidato l’arresto dello straniero, pregiudicato, che si era disfatto di due bustine di droga durante l’inseguimento, che ha danneggiato l’auto della Polizia ed aggredito i poliziotti, che ha sbeffeggiato le divise e lo Stato Italiano per tutto il giorno.
Non risulta però che il Giudice abbia discrezionalità quando l'arresto sia stato eseguito legittimamente; recita così l'art. 391, comma 4: "quando risulta che l'arresto è stato legittimamente eseguito il giudice provvede alla convalida con ordinanza" cui rinviano le disposizioni sul giudizio direttissimo (art. 449); d'altra parte l'immediata liberazione è prevista (per il Pubblico Ministero) dall'art. 389 che dice " se risulta evidente che l'arresto è stato eseguito per errore di persona o fuori dei casi consentiti dalla legge ".
Le motivazioni del Giudice Bello sono chiaramente descritte nel verbale: “ritenuto che la richiesta di misura cautelare in carcere non possa essere accolta, difettando i gravi indizi a carico del prevenuto”, disponendo l’immediata liberazione dell’indagato.
Quindi o i poliziotti hanno commesso un falso ideologico o il Giudice è fuori legge!
Sappiamo bene che il giovane tunisino è un portatore di problematiche sociali che vanno al di là della sua persona ma non pensiamo che le problematiche dei criminali possano essere risolte nelle Aula di Giustizia.
E noi, poliziotti e cittadini, vorremmo vedere un fine nel nostro lavoro e poter godere di un qualsiasi parco cittadino che non sia territorio di spacciatori!
Ma vorremmo anche capire perché un giudice ha deciso di lasciare di fatto impunito un soggetto imputato di lesioni, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale, nonché di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Noi possiamo continuare a non capire quali mondi reali vengano immaginati da Giudici che si dimostrano totalmente scollegati dalla realtà nella quale accadono questi fatti.
In altri Stati i Giudici devono passare un po’ di tempo con la Polizia, per la strada, prima di completare la propria carriera e poter sedere sotto alla scritta “La Legge è uguale per tutti”.
E’ difficile sottrarsi all’impressione che in Italia certi giudici non leggano nemmeno i giornali, non conoscano il territorio in cui vivono, né i veleni che stanno deteriorando la nostra società.
Non riteniamo che liberare uno spacciatore violento sia stato un gesto di “generosità”, di umanità né di giustizia e chiediamo a Lei Signor Ministro di aprire un’indagine formale su quanto accaduto.
Sappiamo che chi delinque e viene lasciato impunito, non se ne andrà mai dall’Italia, non ne rispetterà mai le leggi né chi viene chiamato a rappresentare lo Stato e rischia la vita tutti i giorni per questo.
La Segreteria Nazionale del Co.I.S.P.

sabato 18 luglio 2009

17° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI VIA D'AMELIO

Non dimentichiamo Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Walter Cusina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina, uccisi dalla mafia.

venerdì 10 luglio 2009

IL COISP AL G8

GRANDE ED ENCOMIABILE IMPEGNO DEGLI UOMINI E DONNE IN DIVISA ANCHE DELEGAZIONI DEL COISP AL FIANCO DEI COLLEGHI IMPEGNATI NEL G8

C’era anche la bandiera verde del COISP - il Sindacato Indipendente di Polizia - a sventolare simbolicamente all’Aquila tra le tante bandiere del G8. A coronamento di un lungo e attento lavoro di concertazione con l’Amministrazione della Polizia di Stato, diverse delegazioni del COISP sono state impegnate nei giorni del G8 a fornire sostegno ed assistenza ai colleghi impiegati nei servizi di sicurezza e di ordine pubblico.
Tre giorni di intensa attività, all’Aquila, per la delegazione del COISP guidata dal Segretario Generale Franco Maccari, che è stato affiancato dal Segretario Generale Provinciale dell’Aquila Santo Li Calzi, dal Segretario Generale Provinciale Aggiunto Andrea Durli, e dal direttore della rivista “PS Polizia e Sicurezza” Antonio Capria. Maccari, dopo avere avuto incontri con il Prefetto e il Questore dell’Aquila, ha visitato anche la Sala Operativa Interforze del G8 e vari siti di impegno delle Forze di Polizia.
Le delegazioni del COISP hanno peraltro verificato le condizioni alloggiative e i servizi di assistenza per i poliziotti alloggiati nelle navi ormeggiate ad Ortona e negli alberghi a Roma, nell’Aquilano e nelle province limitrofe. A visitare le strutture di Roma sono stati il Segretario Generale Aggiunto del COISP Domenico Pianese, il Segretario Generale Regionale del Lazio Mario Vattone e il Segretario Generale Provinciale di Roma Fulvio De Angelis. Nella zona di Pescara e Ortona hanno visitato e assistito i colleghi il Segretario Generale Regionale dell’Abruzzo Alessandro Rosito ed il Segretario Generale Provinciale di Pescara Giovanni Catitti.
Secondo il Segretario Generale del COISP, Franco Maccari, “la situazione logistica dei poliziotti impiegati all’Aquila si è rivelata complessivamente soddisfacente, seppure con gli inevitabili disagi legati sia ai lunghi spostamenti dovuti alla particolare collocazione territoriale del capoluogo abruzzese, sia alla generale situazione di una città che ancora soffre in maniera profonda i danni del terremoto e la conseguente carenza di strutture e di servizi. Se comunque il G8, visto dalla parte degli uomini della Polizia, si è rivelato complessivamente bene organizzato, ciò è stato possibile anche grazie all’impegno, in fase di programmazione, del COISP e di tutti i sindacati di Polizia, con la buona direzione ed impegno del Capo della Polizia Antonio Manganelli, del Vice Capo Vicario Nicola Izzo, dell’Ufficio rapporti sindacali, del Prefetto e del Questore dell’Aquila”.
“Certo – conclude Franco Maccari - il grande plauso va alle migliaia di Uomini e Donne in divisa che non si sono risparmiati anche in condizioni di impiego particolarmente gravose e pericolose”.

venerdì 12 giugno 2009

COISP: Bene arresti BR, ma investire in Intelligence

“L’arresto di sei presunti terroristi legati alle vecchie Brigate Rosse al termine di una operazione condotta dalla Digos della Questura di Roma, cui va tutto il nostro plauso, è l’ulteriore dimostrazione che per garantire la sicurezza dei cittadini non servono le ronde né l’esercito a spasso in centro, ma è indispensabile potenziare l’attività di intelligence investendo sempre maggiori risorse”. Lo afferma il Segretario Generale del COISP - il Sindacato Indipendente della Polizia di Stato -, Franco Maccari, alla notizia dell’arresto di alcune persone sospettate di progettare un attentato terroristico sull’isola della Maddalena, in Sardegna, iniziale sede del G8 di luglio che come è noto è stato spostato all’Aquila. “Secondo quanto si è appreso – continua Maccari – gli arrestati stavano organizzando un movimento eversivo sulla scia delle ultime Brigate Rosse con l’obiettivo di riprendere la lotta armata nel nostro paese”.
“L’episodio – dice il leader del COISP – non è isolato, e va analizzato insieme alla continua crescita degli episodi di violenza da parte della cosiddetta ‘sinistra antagonista’ che spesso sono rivolti verso rappresentanti delle istituzioni e in particolare verso gli uomini delle forze dell’ordine, nell’ambito di un chiaro disegno eversivo che non deve essere sottovalutato. La vigilanza deve essere mantenuta elevata e costante. Occorrono quindi professionisti con una formazione specifica, come i colleghi della Questura di Roma impegnati in questa brillante operazione, e soprattutto sono necessari strumenti tecnologici all’avanguardia”. “Continuiamo a chiedere al Governo – conclude il Segretario Generale del COISP – di investire in formazione degli uomini, strumenti operativi e tecnologie adeguate, per dare supporto all’attività investigativa che oggi si sostiene quasi esclusivamente con il sacrificio e la dedizione dei poliziotti”.
Il Segretario Provinciale di L'Aquila – Santino Li Calzi – è convinto che anche a L'aquila il dispositivo di sicurezza, da parte delle Forze dell'Ordine, già in vigore da parecchi giorni è ai massimi livelli, anche se non si prevedono per i prossimi giorni grossi problemi non si può escludere che schegge isolate cerchino visibilità in occasione di grandi eventi come il G8.
Il COISP confida, come sempre, sul buon senso della popolazione aquilana.

sabato 6 giugno 2009

i poliziotti ed il sisma del 6 aprile

Grande successo per il convegno promosso dal Co.I.S.P. – Sindacato Indipendente di Polizia – dal tema “i poliziotti ed il sisma del 6 aprile” al convegno presenti il Segretario Generale del COISP Franco Maccari, il Segretario Regionale Alessandro ROSITO ed il Segretario Provinciale Santino LI CALZI, oltre che rappresentanti delle Istituzioni.
Agli ospiti sono state evidenziale le problematiche delle Forze dell’Ordine legate alla particolarità del lavoro svolto.
In particolare Il rappresentate Provinciale ha fatto presente la particolare situazione legata alla “residenza” degli operatori del Comparto Sicurezza e Difesa. I colleghi, spesso, si vedono costretti ad avere la RESIDENZA nel luogo di lavoro, mentre hanno la l’ABITAZIONE in uno dei comuni del CRATERE, ciò comporta che allo stato attuale se non viene meglio specificato la differenza tra “prima abitazione o abitazione principale e residenza, molti colleghi rimarranno fuori dai benefici previsti per la ricostruzione.
L’Assessore ALLEVA ha portato i saluti della Provincia, ha fatto presente che si stà cercando di far modificare il Decreto proprio nella parte in cui la ricostruzione è legata alla residenza e che la particolarità dell’attività svolta dalle Forze dell’Ordine sarà un motivo in più impegnarsi in questo senso.
Sulla stessa linea il rappresentante del Comune l’Assessore PEZZOPANE.
Particolare attenzione è stata posta dal COISP anche sulla ricostruzione della Questura. I danni stimati ammontano a 3 milioni di euro con una previsione di lavori di circa 2 anni. Sull’argomento è intervenuto l’ Ing. SANTARIGA del Provveditorato alle Opere Pubbliche che, dopo aver rassicurato i poliziotti sulla tenuta dell’edificio ha fatto presente che tutte le strutture pubbliche, anche se attualmente inagibili, hanno fatto il proprio dovere in quanto hanno resistito ad una forza quattro volte superiore a quanto previsto dalle normative vigenti al momento della costruzione. Al termine, il rappresentante delle OO.PP ha fatto presente che, i sacrifici che si chiedono oggi ai poliziotti aquilani, saranno ricompensati dal fatto di avere in futuro una struttura “antisismica di 1° livello” ed adeguata alle esigenze attuali, con spazi nuovi e più confortevoli per gli operatori. Su questo punto il COISP ha chiesto di essere coinvolto nella discussione sui cambiamenti della struttura e di avanzare eventualmente delle proposte in sede di progettazione.
Il Segretario Generale Franco Maccari nel suo intervento ha posto l’attenzione sugli inevitabili disagi che dovranno sopportare gli operatori della sicurezza in occasione del G8. Si sono chieste garanzie sulla predisposizione di adeguati protocolli di intervento e sulla catena di comando. Purtroppo alcune ultime decisioni, debitamente segnalate al Capo della Polizia, non fanno ben sperare. Sul tema G8 il Prefetto GABRIELLI ed il Questore PIRITORE hanno assicurato il massimo impegno delle Forze dell’Ordine, i lavori sono a buon punto, il sistema di prevenzione è già attivo da diversi giorni e per il momento non si segnalano particolari emergenze.

giovedì 21 maggio 2009

il terremoto non ci ha fermati

Come potete ben vedere l'ultimo "post" risale al 4 aprile scorso, nessuno poteva immaginare cosa sarebbe successo il successivo 6 aprile, in tutti questi giorni la Polizia di Stato, come tutti gli altri uomini in divisa ha contribuito ad alleviare le sofferenze dei cittadini colpiti dal sisma.
Anche il COISP aquilano ha dovuto mettere da parte l'attività sindacale per mettersi al servizio della collettività. Quello che è successo nei giorni scorsi lo abbiamo vissuto tutti sulla nostra pelle, la Polizia piange il collega Massimo Calvitti. Per tutti quelli che non ci sono più ed a chi ha pianto familiari, amici o solo conoscenti va l'abbraccio di tutto il COISP.
Per NOI, che fortunatamente siamo qui, l'onere di ricominciare e di ricostruire meglio di prima quanto la natura ci ha tolto, lo dobbiamo a NOI, alla città, ma sopratutto a quelli che purtroppo non ci sono più. Solo allora potremo dire che" il terremoto non ci ha fermati".
Buon Sindacato
Coisp L'Aquila

sabato 4 aprile 2009

COISP su Criminalità Marsica

Il COISP – Sindacato indipendente di Polizia – è preoccupato per quanto succede nel territorio della Marsica. Dopo la scoperta delle infiltrazioni mafiose è la volta di una rapina da quasi 100.000 euro ad un furgone portavalori.
Roba da professionisti che deve far riflettere chi è deputato a garantire la sicurezza dei cittadini.
Con gli attuali mezzi ed uomini che diminuiscono sempre di più, le Forze dell’Ordine non sono in grado di assicurare un capillare controllo del territorio, se non si interviene rapidamente stanziando i fondi per nuove assunzioni, tra un paio di anni, avremo poliziotti cinquantenni costretti a rincorrere giovani delinquenti.
Il COISP torna a chiedere un incremento organico delle Forze di Polizia nella Marsica, il cui territorio è oggetto di continue attenzioni da parte della criminalità Laziale, Campana e non solo, inoltre si auspica un maggior coordinamento tra le Forze di Polizia e lo stanziamento di risorse adeguate per contrastare la criminalità.

Buon Sindacato

AVEZZANO. Potrebbe aggirarsi intorno ai 100mila euro il bottino di una rapina compiuta alle 6,30 di questa mattina ad Avezzano ai danni di un furgone portavalori.(Foto: Antonio Oddi)L'assalto al furgone e' avvenuto a via Nuova, alla periferia di Avezzano, poco distante dal deposito della societa' vigilanza. Il mezzo era da poco uscito diretto sulla Circonfucense, quando al semaforo di Via Nuova e' stato speronata da un'auto che ha preso fuoco. Dalla macchina sono scesi due malviventi armati che hanno costretto i due vigilantes ad aprire il furgone e consegnare il denaro che si trovava in un sacco. I due sono fuggiti con un'altra auto condotta da un complice.Le indagini sono condotte dai carabinieri. Per il momento non si conoscono altri particolari, le indagini sono in corso. http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=20150

(AGI)- L’Aquila, 4 apr. - Il Coisp, sindacato indipendente di polizia, e’ preoccupato per quanto succede nel territorio della Marsica, anche alla luce della rapina al furgone portavalori che ha fruttato ai malviventi un bottino di circa 100 mila euro. “Con gli attuali mezzi e uomini che diminuiscono sempre di piu’ - afferma il delegato provinciale del Coisp, Santino Li Calzi - le forze dell’ordine non sono in grado di assicurare un capillare controllo del territorio. Se non si interviene rapidamente, stanziando i fondi per nuove assunzioni, tra un paio di anni avremo poliziotti cinquantenni costretti a rincorrere giovani delinquenti”. Il Coisp torna a chiedere un incremento organico delle Forze di Polizia nella Marsica, il cui territorio e’ oggetto di continue attenzioni da parte della criminalita’ Laziale, Campana e non solo. “Auspichiamo un maggior coordinamento tra le Forze di Polizia e lo stanziamento di risorse adeguate per contrastare la criminalita’ - conclude Santino Li Calzi - e invitiamo a riflettere coloro che sono deputati a garantire la sicurezza dei cittadini”.(AGI)

mercoledì 1 aprile 2009

Il Pesce d'Aprile del COISP

Scampato il rischio delle Ronde 19 settembre “96” e dei rondisti a bordo delle Volanti come osservatori ed evitata anche la “presenza dell’A.C.I. in attività di supporto per le riparazioni delle Volanti”
era un bel PESCE D'APRILE
Ma come ogni anno, il nostro pesce d’aprile è stato anche lo spunto per tornare a parlare di di questioni che continuano ad umiliare la SICUREZZA ed i POLIZIOTTI!
Il nostro comunicato di ieri 31 marzo denunciava l’iniziativa del Ministro Maroni che, nel giorno dell’Anniversario della promulgazione della Legge 121/81, (1 Aprile), invece di onorare la norma che rappresenta una pietra miliare dell’ordinamento della Pubblica Sicurezza in Italia, avrebbe indossato la casacca delle “ronde 19 settembre ‘96’”, festeggiando così il giorno in cui alcuni parlamentari della Lega, tra cui Maroni e Bossi, si erano opposti alla perquisizione della sede del loro partito a Milano, disposta dalla Magistratura, strattonando i poliziotti in servizio. Il nostro comunicato era un pesce d’aprile. Ma siamo certi di avere anche soffiato l’idea alla macchina della propaganda governativa, la stessa che tanto ama celebrare le ronde come la soluzione a tutti i mali della sicurezza italiana. ERA UN NOSTRO SCHERZO ANCHE LA PRESENZA DEI RONDISTI SULLE VOLANTI!!! HA CAPITO BERLUSCONI??? ERA UNO SCHERZO, NON UN
SUGGERIMENTO…..!!!!
Purtroppo, era uno scherzo anche la “direttiva precettizia” che obbligava l’ACI alla riparazione su
strada, nell’arco delle 24 ore, delle auto delle Forze dell’Ordine! QUESTO INVECE SAREBBE UTILE PER POTER GARANTIRE LA SICUREZZA AI CITTADINI!!! HA CAPITO MARONI???
QUESTO E’ UN SUGGERIMENTO!!
In tantissimi, però, ci sono cascati: sinceramente ci siamo un po’ preoccupati constatando che queste “notizie” potessero risultare verosimili agli occhi di qualcuno! Ci scusiamo con loro, ma davvero ci siamo sganasciati dal ridere. E comunque, il Pesce d’Aprile è sacrosanto, quindi….non voletecene!
Dopo la manifestazione dei Sindacati di Polizia del 30 Marzo scorso, davanti al Viminale, non riteniamo di dover aggiungere altro sulla situazione di estremo disagio con la quale affrontiamo la
nostra realtà lavorativa quotidiana.
Appare ormai, tristemente evidente che per rendere “accettabili” le finte soluzioni ai veri problemi della sicurezza in Italia, basta continuare ad assetare i cittadini di sicurezza impedendo, mediante il taglio dei fondi, una efficace presenza delle Forze dell’Ordine. Alla fine qualsiasi “goccia d’acqua”, (leggasi pattuglie di militari in città e ronde), sembrerà una pioggia ristoratrice.
Il Coisp sta “urlando in questo deserto” da mesi. E le gocce propinate da questo esecutivo non ristoreranno né le Forze di Polizia, né i cittadini italiani.
BUON SINDACATO