lunedì 1 marzo 2010
Il Coisp ricorda Emanuele Petri
Pubblicato da coisp l'aquila
giovedì 25 febbraio 2010
INTERCETTAZIONI: COISP - ALTRO CHE STATO DI POLIZIA, BERLUSCONI VUOLE IL PAESE DI BENGODI
La verità è che il Governo, come denunciamo da tempo, sta mettendo in atto un’opera di totale delegittimazione e neutralizzazione delle Forze di Polizia e della Magistratura, dapprima con operazioni fallimentari di marketing come l'utilizzo delle ronde e dell'esercito nelle città, poi tagliando scriteriatamente i fondi destinati al comparto sicurezza e lasciando sguarniti di uomini e mezzi i presidi di Polizia, infine intervenendo sulla legislazione con provvedimenti che tendono a vanificare in sede giudiziaria i risultati che con grandi sacrifici le Forze dell'Ordine riescono a conseguire”. Conclude Maccari: “Altro che lo Stato di Polizia di cui parla Berlusconi: con questo Governo ci ritroveremo presto nel Paese di Bengodi dei criminali e dei corrotti”.
Pubblicato da coisp l'aquila
mercoledì 10 febbraio 2010
Capo della Polizia a L'Aquila conferma per sede disagiata - COISP è un bluff
Avevamo già detto che i poliziotti sono molto bravi, per spirito di sacrificio ed abnegazione, ad occuparsi degli altri ma assolutamente inadeguati a pensare alle proprie esigenze.
E quelli di oggi sono i risultati, venire a L'Aquila a propinarci la "concessione" dello status di Sede Disagiata con tanta enfasi è un'offesa all'intelliggenza dei poliziotti aquilani. Premesso chè è stato il COISP già nel maggio dello scorso anno a chiederne l'istituzione, la richiesta si fondava sul presupposto che dovesse essere il completamento di altre iniziative a sostegno dei bisogni degli operatori della sicurezza, in primis le case e poi i luoghi di lavoro. I reali benefici della SEDE DISAGIATA invece prevedono delle agevolazioni per i trasferimenti in altra sede ma i poliziotti dell'Aquila non hanno intenzione di scappare dalla città, anzi auspichiamo che i numerosi colleghi in servizio in altre realtà vengano presto inviati a L'Aquila per aiutarci nella difficile opera di ricostruzione della vita sociale anche di noi operatori della sicurezza. Per il resto non vi è nulla di rilevante se non la consalazione/rabbia di poter dire che siamo "disagiati" - ma per questo non ci vuole certo un decreto! Lo sappiamo già.
Nelle mani del Capo della Polizia il COISP ha oggi consegnato una lettera in cui oltre a quanto già detto si sottopone un'altro grave timore che ancora non trova risposta ed è il problema di coloro che, aquilani, lavorando a Roma o altrove, hanno perso la loro prima casa che però non è “abitazione principale”, poiché lo status di appartenente alle forze dell’ordine impone la dimora abituale nel luogo di lavoro ed impedisce l’accesso al contributo integrale per la ricostruzione.
Per il nuovo Questore un caloroso benvenuto, con l'auspicio che sappia comprendere le difficoltà di dover essere "garanti della sicurezza" di cittadini terremotati e a sua volta cittadini terremotati con tutto ciò che comporta.
Direttore Generale della P.S.
Prefetto Antonio Manganelli
Preg.mo Signor Capo della Polizia,
la Sua visita a L’Aquila fa piacere al Co.I.S.P. poiché è segno di attenzione per chi ha vissuto e vive momenti difficili, auspicando che Ella porti “buone notizie” per i Suoi “uomini”
Il bentornato e gli onori che Le rendiamo sono di sostanza, come purtroppo lo sono i problemi irrisolti che gli operatori della Polizia di Stato quotidianamente affrontano.
“Duri e cortesi” si dice delle genti d’Abruzzo e purtroppo questo è il momento della “dura cortesia”.
La Polizia di Stato e dunque il personale tutto segnano successi evidenti: dall’ordine pubblico, alla polizia giudiziaria, passando per la viabilità.
Purtroppo però riconoscimenti di sostanza non ne se vedono, anzi.
Nell’ordinanza n. 3843 del 19 gennaio, Comuni e Prefettura hanno avuto menzione e deroga per la retribuzione del lavoro straordinario del relativo personale, così come il Decreto n. 1 del Commissario Delegato per la Ricostruzione - Presidente della Regione Abruzzo del 1 febbraio 2010 prevede un congruo nr di ore di straordinario per i dipendenti regionali.
Le Forze di Polizia sono scomparse da ogni considerazione.
Il rispetto che abbiamo del lavoro altrui non vale ad esimerci dalla considerazione che il nostro lavoro merita retribuzione ed attenzione almeno quanto quello degli altri.
Il personale delle forze di polizia ha obblighi che gli altri non hanno ma purtroppo questi oneri non trovano corrispondenza.
Quando abbiamo auspicato l’edificazione di moduli abitativi con specifica destinazione pensavamo che fossero la relativa compensazione, non un’agevolazione.
Ritenevamo infatti che si volesse evitare la situazione di trovarsi ad abitare nel progetto Case, in una scala con “persone che notoriamente non godono in pubblico estimazione” e/o di trovare il modo di consentire l’agevole custodia delle armi e delle uniformi. Pensavamo che si volesse risolvere il problema di coloro che, aquilani, lavorando a Roma o altrove, hanno perso la loro prima casa che però non è “abitazione principale”, poiché lo status di appartenente alle forze dell’ordine impone la dimora abituale nel luogo di lavoro ed impedisce l’accesso al contributo integrale per la ricostruzione. Nonostante tutto si sia rivelato un’illusione non molliamo.
La realtà del dopo sisma è questa. Il ritorno a rivendicazioni del passato: retribuzione, prima casa, parità di trattamento, condizioni di lavoro dignitose.
“Duri ma corretti!” è il motto che caratterizza le donne e gli uomini del Co.I.S.P. ed è con questo spirito che Le manifestiamo l’intenzione di non essere più disposti ad accettare compromessi sulla pelle dei poliziotti aquilani, tutte le promesse fatte durante questi 11 mesi non hanno trovato soluzione, pertanto non basta più ripetere che “tutto andrà bene, che le cose si sistemano” quando si lavora (oggi con la NEVE) ancora nei “container o nei seminterrati”, mortificando le legittime aspirazioni del personale.
La invitiamo ad inviare qualcuno un giorno qualunque all’Ufficio Passaporti, all’Ufficio Denunce o in un altro qualsiasi degli uffici aperti al pubblico della Questura o della Polizia Stradale. Potrà avere ragguagli sulle condizioni di lavoro degli operatori di polizia e sul rispetto della privacy dei cittadini.
Questi sono alcuni dei problemi ed il Co.I.S.P. li rimette a Lei in serenità, con la consapevolezza che non mancherà un Suo autorevole intervento.
Gli appartenenti alla Polizia di Stato si riconoscono in Lei ed il Co.I.S.P. si fa orgoglioso portavoce.
Pubblicato da coisp l'aquila
venerdì 5 febbraio 2010
COISP: Brunetta si candida a Sindaco di Venezia....per amor proprio!
Il ministro “fantuttone”, difatti, oltre ad avere meravigliato tutti con una concitata sequela di gratuite offese (fannulloni, panzoni, ecc.), rivolte senza distinzioni alcuna a tutto il pubblico impiego ed ai poliziotti, si è contraddistinto per un’arroganza senza limiti (in sede di incontro alla Funzione Pubblica per il rinnovo del contratto dei poliziotti si è presentato ammonendo le parti sociali a parlare per non più di tre minuti ciascuno, ed in altra circostanza ha minacciato di imporre un contratto che i poliziotti non accettavano e non accetteranno perché indignitoso) oltre che per una serie di corbellerie da premio nobel (se solo fosse stato istituito un nobel per le sciocchezze sarebbe il vincitore assoluto).
Ultima tra le fesserie profuse dal ministro più attento (vedasi foto a lato) dell’intera compagine governativa, l’affermazione – davvero sconsiderata – che i genitori non permetterebbero ai figli trentenni di andare a vivere da soli a causa del fatto che vige l’art. 18 dello statuto dei lavoratori che per fortuna (ma ciò proprio non piace al ministro Brunetta) obbliga al reintegro nel posto di lavoro dei dipendenti, pubblici e privati, licenziati senza giusta causa o giustificato motivo.
In buona sostanza, secondo Brunetta, consentire di licenziare anche senza giustificato motivo è giusto, in quanto se da un lato permetterebbe di liberarsi di dipendenti scomodi (lo sono soprattutto quelli che pretendono rispetto per i propri diritti) dall’altro porterebbe alla conseguenza di assumere giovani, che quindi avrebbero modo di pagarsi un affitto ed andare a vivere da soli.
Tornelli, offese gratuite, ammonimenti, arroganza, corbellerie … questo è Renato Brunetta così come si è fatto conoscere da ministro … un ministro che noi bocciamo sotto tutti gli aspetti e la cui candidatura a Sindaco di Venezia dovrebbe essere bocciata da tutti i veneziani che non si sentono fannulloni, né panzoni, né bamboccioni, né sporcaccioni, né ipocriti (“Questo è un Paese di ipocriti” – è l’ultima esibizione di Brunetta …) … e che non vogliono mettere ancor più la loro vita lavorativa nelle mani di chi ritiene debbano valere solamente i doveri e mai i diritti.
La candidatura di Brunetta dovrebbe essere inoltre bocciata da tutti quei veneziani che non vogliono regalare al ministro fantuttone una città da umiliare, una città da usare per accrescere la megalomania che lo caratterizza, una città da governare part-time (non potrebbe essere altrimenti) ma che gli garantirebbe un ulteriore introito alle decine di migliaia di euro che già i due incarichi di ministro e deputato gli assicurano, oltre naturalmente alla lauta pensione (appena 3.000 euro mensili) che percepisce come docente universitario (anche se non è dato sapere quanti anni ha effettivamente insegnato).
Infine, nel concludere questo che vuole essere l’ennesimo ringraziamento a Brunetta per quanto fatto sinora contro tutti i poliziotti, vogliamo rappresentare un’ulteriore verità ai cittadini e cioè che il citato ministro ha dichiarato di candidarsi a Sindaco di Venezia per amore della città (“L’ho fatto perché è la mia città, lo faccio per amore”) quando, poco tempo fa, mentre era a Salerno, il predetto si trovò a dichiarare che “….Io sono felice di essere un salernitano d‘adozione. Anche perché è facile nascere a Venezia o a Salerno, ben più sentito è invece il voler diventare terrone. Io amo questa terra e credo che da questa terra possa iniziare la nuova sfida per l’Italia”.
Insomma, il ministro Brunetta ama Salerno quando si trova a Salerno, ama Formia quando si trova a Formia, ecc. ecc., ed ama Venezia quando si candida a Sindaco di Venezia!
Il nostro titolo è quindi certamente azzeccato: Brunetta si candida a Sindaco di Venezia per amor …. proprio!
I veneziani sappiano ricompensare adeguatamente con un sentito “no, grazie” il ministro che ha saputo offendere poliziotti, dipendenti, cittadini, genitori e figli … insomma tutti coloro ai quali adesso chiede il voto!
Pubblicato da coisp l'aquila
martedì 2 febbraio 2010
FILIPPO RACITI SILENZIOSO MARTIRE DEI NOSTRI TEMPI.
Pubblicato da coisp l'aquila
sabato 30 gennaio 2010
Convegno nazionale del COISP: Maccari: “Pretendiamo rispetto”. Mantovano (Pdl): “Lavoriamo per voi”. Fiano (Pd): “Pronti all’umile ascolto”
Numerosi i rappresentanti delle autorità civili e militari presenti ai lavori, che sono stati coordinati dal Presidente del Coisp Marcello La Bella. Tanti illustri relatori si sono alternati al microfono, incorniciati dal verde delle bandiere del Coisp e dal rosso vermiglio dei manifesti su cui spiccava il leit motiv del Convegno, “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Alla fine vinciamo... NOI!!”, una frase mutuata da Ghandi nella quale il Coisp ha ritrovato l’essenza stessa del suo agire, nella consapevolezza che l’umiltà e lo spirito di servizio hanno fatto crescere un Sindacato giovane ma deciso, l’iniziativa, la libertà e l’autonomia lo hanno reso credibile, e l’indipendenza lo ha fatto imporre come interlocutore autorevole e come riferimento.
“Specificità del lavoro dei poliziotti + indipendenza del Sindacato di Polizia = concreta sicurezza e reale legalità nel Paese” è stato il tema del confronto, che ciascuno ha interpretato nella maniera più consona al proprio ruolo. Dopo i saluti del Primo cittadino di Squillace, Guido Rhodio, ed anche del Prefetto di Catanzaro Giuseppina Di Rose e del Questore Arturo De Felice, il Sindaco della città capoluogo di regione, Rosario Olivo, ha voluto immediatamente puntare sull’argomento principe del dibattito, la sicurezza ed i modi di garantirla, sottolineando con determinazione che “da troppo tempo ormai si attende che il Governo nazionale sblocchi i fondi già assegnati a Catanzaro nell’ambito dei programmi previsti dal Pon Sicurezza, che consentiranno di dar corso ai progetti pensati per la città”. Non meno forte e “centrato” l’intervento del Presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, la quale, statistiche alla mano, si è soffermata sulle disastrose condizioni in cui ancora operano gli appartenenti delle Forze dell’ordine, e sui disagi vissuti sul piano personale e familiare.
Al Prefetto Giovanni Cerere Palazzo, alla guida della Direzione centrale per le risorse umane del Dipartimento della pubblica sicurezza, è spettato portare alla platea ed agli organizzatori il saluto ed il pensiero del Capo della Polizia, Antonio Manganelli, mentre il Segretario Generale del Coisp, Franco Maccari, ha messo sul tappeto le più stringenti questioni sulle quali gli interlocutori istituzionali sono chiamati a responsabilità.
Rinnovo del contratto, riorganizzazione dei presidi territoriali e riordino delle carriere sono i nodi sui quali non è più possibile prendere tempo, ha detto Maccari, il quale ha anche lanciato un monito ben preciso quando ha avvertito: “Non sopporteremo più l’atteggiamento di sfida e di poca galanteria di molti esponenti del Governo nei confronti del Sindacato e dei poliziotti, e le carenze abissali che rendono il lavoro dei servitori dello Stato un percorso ad ostacoli”. “Sappiamo – ha aggiunto Maccari - che in questo momento nel Paese ci sono situazioni di enorme difficoltà, ma ciò che abbiamo scelto di fare ha una specificità tale da segnare profondamente, per non dire ‘compromettere’, la vita quotidiana e la nostra intera esistenza. Su tutto, quel che pretendiamo è il rispetto, della dignità, dell’onore, del sacrificio. ‘Duri ma corretti’ è il nostro motto – ha concluso il Segretario Generale -, e vuole dire esattamente questo, che non consentiremo alcuna mancanza di rispetto nei confronti nostri e di tutte le altre Forze di Polizia, meno che mai da parte dei rappresentanti istituzionali”.
Più tardi l’onorevole Alfredo Mantovano, Sottosegretario di Stato all’Interno, ha voluto raccogliere, sia pur molto rapidamente, il segnale lanciato da Maccari e, dopo aver affermato che il “Governo è impegnato in ogni modo nella lotta alla criminalità”, ha anche sostenuto che proprio su contratto, riordino e riorganizzazione, l’Esecutivo nazionale “sta lavorando, per superare tutti i ritardi e raggiungere una situazione soddisfacente per tutti nel presente e per il passato”, prima di passare alla “dolente nota” dell’unico comparto Sicurezza-Difesa che, per quanto non piaccia affatto agli addetti ai lavori, a suo dire sarebbe l’unica strada seriamente percorribile per risolvere molti problemi subito e con le poche risorse disponibili. “Dobbiamo prendere atto che questo non è il riordino della Polizia di Stato, ma di tutte le Forze di Polizia. E quindi è inevitabile che qualcuno ceda qualcosa” – ha concluso Mantovano -, prima di congedarsi con un vivo ringraziamento alle Forze di Polizia, “perché - ha detto - per i Poliziotti la ‘partita doppia’ non esiste, voi conoscete solo la voce del ‘dare’, e sappiate che da parte dello Stato c’è gratitudine e grande rispetto”.
Una frase che poco dopo ha ripreso l’imprenditore Filippo Callipo, il quale non ha risparmiato toni alquanto critici verso la conclusione del rappresentante del Governo: “La gratitudine fa piacere – ha commentato Callipo -, ma chi rischia la vita ogni giorno deve essere messo nelle degne condizioni di vivere e ricevere anche la giusta gratificazione economica. La ‘partita doppia’ ha la sua importanza e come!”. “E’ solo grazie alle Forze dell’Ordine – ha poi sottolineato Callipo - che noi imprenditori riusciamo a svolgere la nostra attività in Calabria. Bisogna potenziare le Forze di Polizia, perché lo Stato riprenda il controllo del territorio, altrimenti in questa regione non ci sarà alcuna possibilità di sviluppo”.
Un concetto, questo della ‘necessità della presenza delle Forze di Polizia’, unico vero riferimento dei cittadini che ne traggono un senso di maggiore sicurezza, che è stato al centro della maggior parte degli interventi, compresi quelli di Rocco Mazza, di Confagricoltura Calabria; di Pietro Santo Molinaro, e del responsabile provinciale Europcar, Tony Proscia, nonché di Narciso Pisacreta, Vice presidente nazionale dell’Associazione arbitri italiani che, con una similitudine tra le funzioni del poliziotto per strada e dell’arbitro in campo, ha ribadito come “si è tutti più liberi solo grazie al rispetto delle regole”.
Ancor più “addentro” l’intervento dell’onorevole Maria Grazia Laganà Fortugno, componente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, la quale ha ammonito: “Non si può pensare di garantire la sicurezza con le ronde o l’impiego dei militari. La sicurezza si può affermare soltanto valorizzando la specificità del lavoro delle Forze dell’Ordine”. “Anche il Governo – ha aggiunto - ha riconosciuto la specificità del lavoro dei poliziotti, ma al riconoscimento formale non è seguito quello sostanziale. Non si può certo affermare che una manciata di euro al mese possa ripagare la professionalità, lo spirito di sacrificio e la dignità con cui i poliziotti hanno sempre dimostrato di svolgere il proprio lavoro”.
Non a caso, a chiusura dei lavori – al termine dei quali ha portato il proprio saluto anche l’onorevole Mario Tassone, Componente della Commissione parlamentare antimafia e vice segretario nazionale dell’Unione di Centro -, l’onorevole Emanuele Fiano, Responsabile Sicurezza del Partito democratico, ha voluto “offrire al Sindacato un ascolto, un ascolto fatto con l’umiltà di chi sa di dover imparare molto, e di doverlo fare proprio da chi ogni giorno si impegna in prima linea per la difesa del territorio”. “Ecco perché – ha concluso Fiano – vi dico che saremo al nostro posto ad attendere il vostro contributo e di sentire dalla vostra viva voce quali siano priorità, necessità e soluzioni. Parole cui poi daremo in sede istituzionale un seguito concreto, non usando questo confronto solo come mera operazione di facciata”.
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lunedì 25 gennaio 2010
CONSIGLIO NAZIONALE DEL COISP a CATANZARO IL 28 e 29 GENNAIO
Il Consiglio Nazionale del Co.I.S.P. avrà luogo a Squillace (CZ) con inizio giorno 28 gennaio, alle 15.30 i lavori che proseguiranno fino a notte. Il mattino seguente, dalle ore 9.30 in poi, avrà luogo il Convegno “SPECIFICITA’ del lavoro dei poliziotti + INDIPENDENZA del Sindacato di Polizia = concreta SICUREZZA e reale LEGALITA’ nel Paese”.
“Il contributo di tutti gli importanti relatori – dice Maccari –, arricchirà questo straordinario momento di incontro con importanti spunti di riflessione, per gettare le basi per una proficua interazione, ciascuno con l’apporto che potrà dare in virtù del proprio ruolo”, infatti hanno già confermato la presenza all'assise del COISP il Sottosegretario Mantovano, l’On. Fiano, l’On. Villecco Calipari e l’On. Laganà, saranno presenti nche l’On. Jole SANTELLI e il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe SCOPELLITI.
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mercoledì 20 gennaio 2010
Il Questore dell’Aquila Filippo Piritore A Genova
Dirigente Superiore Giuseppe ODDO da Questore di Ragusa a Questore di Macerata;
Dirigente Superiore Filippo BARBOSO da Direzione Centrale Servizi Tecnico Logistici Catania a Questore di Ragusa;
Dirigente Superiore Giuseppe RACCA da Questore di Lecco a Questore di Ravenna;
Dirigente Superiore Fabrizio BOCCI da Scuola Perfezionamento Interforze a Questore di Lecco;
Dirigente Superiore Massimo BONTEMPI da Questore di Siena a Direzione Centrale Polizia di Prevenzione;
Dirigente Superiore Giancarlo BENEDETTO da Questore di Rieti a Questore di Siena;
Dirigente Superiore Carlo CASINI da Dirigente del Compartimento Polfer Lazio a Questore di Rieti.
A tutti va l'augurio di buon lavoro da parte del Co.I.S.P.
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venerdì 1 gennaio 2010
B U O N A N N O - 2 0 1 0
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