lunedì 8 marzo 2010


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lunedì 1 marzo 2010

Il Coisp ricorda Emanuele Petri

“Il 2 marzo di sette anni fa il nostro collega ed amico Emanuele Petri, Sovrintendente Capo in servizio alla Polizia Ferroviaria di Terontola (AR), perse la vita, per mano di terroristi, in un conflitto a fuoco sul treno 2304 Roma-Firenze, poco prima della Stazione Ferroviaria di Castiglion Fiorentino (AR). Da allora il suo ricordo è costante in tutti noi e soprattutto in quelle persone che avevano avuto la fortuna di conoscerlo, perché “Lele” era davvero una persona eccezionale. Nella mattinata del 2 marzo 2010, alle ore 09:00, presso la Questura di Arezzo, si terrà una Santa Messa tenuta dal Vescovo di Arezzo Mons. Riccardo Fontana. Nel pomeriggio, presso il Comune di Tuoro sul Trasimeno si svolgerà una cerimonia di intitolazione di una strada comunale ad Emanuele Petri. A seguire una Santa Messa celebrata dal Vescovo di Perugia Mons. Gualtiero Bassetti, ed in serata, presso il Teatro comunale dell’accademia di Tuoro, un concerto della banda musicale della Polizia di Stato. Il giorno 3 marzo 2010, presso il Comune di Castiglion Fiorentino, per volontà dell’Amministrazione Comunale, di quella di Tuoro sul Trasimeno e della Sig.ra Alma Petri, si svolgerà una ulteriore cerimonia. Verrà promossa tra i ragazzi una riflessione sulla legalità, chiedendo di scrivere i loro pensieri al riguardo. Pensieri che poi, sulle note dell’Inno d’Italia, suonato dall’Orchestra di Flauti dell’Istituto Comprensivo “D. Alighieri” diretta dal Maestro Mirco Sonetti, verranno simbolicamente liberati in aria, con dei palloncini colorati, per essere divulgati e condivisi con il resto della comunità. Il COISP parteciperà ai vari “momenti” in ricordo di Emanuele con rappresentanti della Segreteria di Arezzo e della Segreteria Nazionale.
Buon Sindacato

giovedì 25 febbraio 2010

INTERCETTAZIONI: COISP - ALTRO CHE STATO DI POLIZIA, BERLUSCONI VUOLE IL PAESE DI BENGODI

“Sulle intercettazioni telefoniche il presidente Berlusconi tenta di montare un clamoroso imbroglio ai danni degli italiani. Sostenere che siamo 'tutti' intercettati è un falso che mira soltanto a suscitare una immotivata preoccupazione nei cittadini che temono di vedere violata la propria riservatezza, e a delegittimare chi indaga su gravi reati. Perché a rischiare di essere intercettato è soltanto chi è sospettato di commettere reati, e le intercettazioni sono ormai uno dei pochi efficaci strumenti rimasti a disposizione delle forze dell'ordine e della magistratura per assicurare alla giustizia i delinquenti”. Lo afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia. “Se da un lato – prosegue Maccari - condividiamo la necessità di bilanciare l'esigenza di indagine e la riservatezza dei cittadini, impedendo la pubblicazione delle conversazioni private e punendo gravemente gli abusi, dall'altro non possiamo accettare che venga smantellato questo fondamentale strumento di indagine soltanto perché troppo spesso grazie alle intercettazioni telefoniche finiscono nella rete della giustizia politici e uomini di potere scoperti a malversare ai danni della collettività.
La verità è che il Governo, come denunciamo da tempo, sta mettendo in atto un’opera di totale delegittimazione e neutralizzazione delle Forze di Polizia e della Magistratura, dapprima con operazioni fallimentari di marketing come l'utilizzo delle ronde e dell'esercito nelle città, poi tagliando scriteriatamente i fondi destinati al comparto sicurezza e lasciando sguarniti di uomini e mezzi i presidi di Polizia, infine intervenendo sulla legislazione con provvedimenti che tendono a vanificare in sede giudiziaria i risultati che con grandi sacrifici le Forze dell'Ordine riescono a conseguire”. Conclude Maccari: “Altro che lo Stato di Polizia di cui parla Berlusconi: con questo Governo ci ritroveremo presto nel Paese di Bengodi dei criminali e dei corrotti”.
Buon Sindacato

mercoledì 10 febbraio 2010

Capo della Polizia a L'Aquila conferma per sede disagiata - COISP è un bluff

Il Capo della Polizia, Antonio Manganelli, ha inaugurato oggi all'Aquila la sede del Centro Operativo Autostradale che è stato ristrutturato, a spese della società Autostrada dei Parchi, dopo il sisma del 6 aprile scorso. Nel corso della cerimonia il Capo ha comunicato che L'AQUILA sarà riconosciuta come SEDE DISAGIATA. In particolare ha spiegato Manganelli - che dal momento del terremoto e per tutto il 2010 il personale della Polizia che lavora a L'Aquila ha delle speciali condizioni che riguardano una serie di cose, una serie di agevolazioni, proprie delle sedi disagiate.
a seguito di tali affermazione il segretario del COISP ha diffuso la seguente nota:
Il COISP non è rimasto sorpreso dalle dichiarazioni odierne dei Vertici della Polizia relative al fatto che le case per i poliziotti non sarebbero MAI state costruite. questo lo avevamo già denunciato nel settembre scorso, mentre già da subito dopo il sisma, si era capito che la situazione era talmente grave da suggerire di trovare una struttura altrenativa per la Questura dell'Aquila.
Avevamo già detto che i poliziotti sono molto bravi, per spirito di sacrificio ed abnegazione, ad occuparsi degli altri ma assolutamente inadeguati a pensare alle proprie esigenze.
E quelli di oggi sono i risultati, venire a L'Aquila a propinarci la "concessione" dello status di Sede Disagiata con tanta enfasi è un'offesa all'intelliggenza dei poliziotti aquilani. Premesso chè è stato il COISP già nel maggio dello scorso anno a chiederne l'istituzione, la richiesta si fondava sul presupposto che dovesse essere il completamento di altre iniziative a sostegno dei bisogni degli operatori della sicurezza, in primis le case e poi i luoghi di lavoro. I reali benefici della SEDE DISAGIATA invece prevedono delle agevolazioni per i trasferimenti in altra sede ma i poliziotti dell'Aquila non hanno intenzione di scappare dalla città, anzi auspichiamo che i numerosi colleghi in servizio in altre realtà vengano presto inviati a L'Aquila per aiutarci nella difficile opera di ricostruzione della vita sociale anche di noi operatori della sicurezza. Per il resto non vi è nulla di rilevante se non la consalazione/rabbia di poter dire che siamo "disagiati" - ma per questo non ci vuole certo un decreto! Lo sappiamo già.
Nelle mani del Capo della Polizia il COISP ha oggi consegnato una lettera in cui oltre a quanto già detto si sottopone un'altro grave timore che ancora non trova risposta ed è il problema di coloro che, aquilani, lavorando a Roma o altrove, hanno perso la loro prima casa che però non è “abitazione principale”, poiché lo status di appartenente alle forze dell’ordine impone la dimora abituale nel luogo di lavoro ed impedisce l’accesso al contributo integrale per la ricostruzione.
Per il nuovo Questore un caloroso benvenuto, con l'auspicio che sappia comprendere le difficoltà di dover essere "garanti della sicurezza" di cittadini terremotati e a sua volta cittadini terremotati con tutto ciò che comporta.
segue lettera consegnata nella mani del Capo della Polizia Prefetto Manganelli

Al Signor Capo della Polizia
Direttore Generale della P.S.
Prefetto Antonio Manganelli

Preg.mo Signor Capo della Polizia,
la Sua visita a L’Aquila fa piacere al Co.I.S.P. poiché è segno di attenzione per chi ha vissuto e vive momenti difficili, auspicando che Ella porti “buone notizie” per i Suoi “uomini”
Il bentornato e gli onori che Le rendiamo sono di sostanza, come purtroppo lo sono i problemi irrisolti che gli operatori della Polizia di Stato quotidianamente affrontano.
“Duri e cortesi” si dice delle genti d’Abruzzo e purtroppo questo è il momento della “dura cortesia”.
La Polizia di Stato e dunque il personale tutto segnano successi evidenti: dall’ordine pubblico, alla polizia giudiziaria, passando per la viabilità.
Purtroppo però riconoscimenti di sostanza non ne se vedono, anzi.
Nell’ordinanza n. 3843 del 19 gennaio, Comuni e Prefettura hanno avuto menzione e deroga per la retribuzione del lavoro straordinario del relativo personale, così come il Decreto n. 1 del Commissario Delegato per la Ricostruzione - Presidente della Regione Abruzzo del 1 febbraio 2010 prevede un congruo nr di ore di straordinario per i dipendenti regionali.
Le Forze di Polizia sono scomparse da ogni considerazione.
Il rispetto che abbiamo del lavoro altrui non vale ad esimerci dalla considerazione che il nostro lavoro merita retribuzione ed attenzione almeno quanto quello degli altri.
Il personale delle forze di polizia ha obblighi che gli altri non hanno ma purtroppo questi oneri non trovano corrispondenza.
Quando abbiamo auspicato l’edificazione di moduli abitativi con specifica destinazione pensavamo che fossero la relativa compensazione, non un’agevolazione.
Ritenevamo infatti che si volesse evitare la situazione di trovarsi ad abitare nel progetto Case, in una scala con “persone che notoriamente non godono in pubblico estimazione” e/o di trovare il modo di consentire l’agevole custodia delle armi e delle uniformi. Pensavamo che si volesse risolvere il problema di coloro che, aquilani, lavorando a Roma o altrove, hanno perso la loro prima casa che però non è “abitazione principale”, poiché lo status di appartenente alle forze dell’ordine impone la dimora abituale nel luogo di lavoro ed impedisce l’accesso al contributo integrale per la ricostruzione. Nonostante tutto si sia rivelato un’illusione non molliamo.
La realtà del dopo sisma è questa. Il ritorno a rivendicazioni del passato: retribuzione, prima casa, parità di trattamento, condizioni di lavoro dignitose.
“Duri ma corretti!” è il motto che caratterizza le donne e gli uomini del Co.I.S.P. ed è con questo spirito che Le manifestiamo l’intenzione di non essere più disposti ad accettare compromessi sulla pelle dei poliziotti aquilani, tutte le promesse fatte durante questi 11 mesi non hanno trovato soluzione, pertanto non basta più ripetere che “tutto andrà bene, che le cose si sistemano” quando si lavora (oggi con la NEVE) ancora nei “container o nei seminterrati”, mortificando le legittime aspirazioni del personale.
La invitiamo ad inviare qualcuno un giorno qualunque all’Ufficio Passaporti, all’Ufficio Denunce o in un altro qualsiasi degli uffici aperti al pubblico della Questura o della Polizia Stradale. Potrà avere ragguagli sulle condizioni di lavoro degli operatori di polizia e sul rispetto della privacy dei cittadini.
Questi sono alcuni dei problemi ed il Co.I.S.P. li rimette a Lei in serenità, con la consapevolezza che non mancherà un Suo autorevole intervento.
Gli appartenenti alla Polizia di Stato si riconoscono in Lei ed il Co.I.S.P. si fa orgoglioso portavoce.
Segretario generale Co.I.S.P. L'Aquila - Santo Li Calzi

venerdì 5 febbraio 2010

COISP: Brunetta si candida a Sindaco di Venezia....per amor proprio!

L’indifferenza e la prepotenza nei confronti del personale delle Forze di Polizia si sono manifestate, in particolare ed in misura maggiore, nelle parole e nelle condotte del ministro Renato Brunetta.
Il ministro “fantuttone”, difatti, oltre ad avere meravigliato tutti con una concitata sequela di gratuite offese (fannulloni, panzoni, ecc.), rivolte senza distinzioni alcuna a tutto il pubblico impiego ed ai poliziotti, si è contraddistinto per un’arroganza senza limiti (in sede di incontro alla Funzione Pubblica per il rinnovo del contratto dei poliziotti si è presentato ammonendo le parti sociali a parlare per non più di tre minuti ciascuno, ed in altra circostanza ha minacciato di imporre un contratto che i poliziotti non accettavano e non accetteranno perché indignitoso) oltre che per una serie di corbellerie da premio nobel (se solo fosse stato istituito un nobel per le sciocchezze sarebbe il vincitore assoluto).
Ultima tra le fesserie profuse dal ministro più attento (vedasi foto a lato) dell’intera compagine governativa, l’affermazione – davvero sconsiderata – che i genitori non permetterebbero ai figli trentenni di andare a vivere da soli a causa del fatto che vige l’art. 18 dello statuto dei lavoratori che per fortuna (ma ciò proprio non piace al ministro Brunetta) obbliga al reintegro nel posto di lavoro dei dipendenti, pubblici e privati, licenziati senza giusta causa o giustificato motivo.
In buona sostanza, secondo Brunetta, consentire di licenziare anche senza giustificato motivo è giusto, in quanto se da un lato permetterebbe di liberarsi di dipendenti scomodi (lo sono soprattutto quelli che pretendono rispetto per i propri diritti) dall’altro porterebbe alla conseguenza di assumere giovani, che quindi avrebbero modo di pagarsi un affitto ed andare a vivere da soli.
Tornelli, offese gratuite, ammonimenti, arroganza, corbellerie … questo è Renato Brunetta così come si è fatto conoscere da ministro … un ministro che noi bocciamo sotto tutti gli aspetti e la cui candidatura a Sindaco di Venezia dovrebbe essere bocciata da tutti i veneziani che non si sentono fannulloni, né panzoni, né bamboccioni, né sporcaccioni, né ipocriti (“Questo è un Paese di ipocriti” – è l’ultima esibizione di Brunetta …) … e che non vogliono mettere ancor più la loro vita lavorativa nelle mani di chi ritiene debbano valere solamente i doveri e mai i diritti.
La candidatura di Brunetta dovrebbe essere inoltre bocciata da tutti quei veneziani che non vogliono regalare al ministro fantuttone una città da umiliare, una città da usare per accrescere la megalomania che lo caratterizza, una città da governare part-time (non potrebbe essere altrimenti) ma che gli garantirebbe un ulteriore introito alle decine di migliaia di euro che già i due incarichi di ministro e deputato gli assicurano, oltre naturalmente alla lauta pensione (appena 3.000 euro mensili) che percepisce come docente universitario (anche se non è dato sapere quanti anni ha effettivamente insegnato).
Infine, nel concludere questo che vuole essere l’ennesimo ringraziamento a Brunetta per quanto fatto sinora contro tutti i poliziotti, vogliamo rappresentare un’ulteriore verità ai cittadini e cioè che il citato ministro ha dichiarato di candidarsi a Sindaco di Venezia per amore della città (“L’ho fatto perché è la mia città, lo faccio per amore”) quando, poco tempo fa, mentre era a Salerno, il predetto si trovò a dichiarare che “….Io sono felice di essere un salernitano d‘adozione. Anche perché è facile nascere a Venezia o a Salerno, ben più sentito è invece il voler diventare terrone. Io amo questa terra e credo che da questa terra possa iniziare la nuova sfida per l’Italia”.
Insomma, il ministro Brunetta ama Salerno quando si trova a Salerno, ama Formia quando si trova a Formia, ecc. ecc., ed ama Venezia quando si candida a Sindaco di Venezia!
Il nostro titolo è quindi certamente azzeccato: Brunetta si candida a Sindaco di Venezia per amor …. proprio!
I veneziani sappiano ricompensare adeguatamente con un sentito “no, grazie” il ministro che ha saputo offendere poliziotti, dipendenti, cittadini, genitori e figli … insomma tutti coloro ai quali adesso chiede il voto!

martedì 2 febbraio 2010

FILIPPO RACITI SILENZIOSO MARTIRE DEI NOSTRI TEMPI.

Il 2 febbraio 2007 nei pressi dello stadio catanese perdeva la vita l’Ispettore Capo Filippo Raciti nel corso degli incidenti scoppiati in occasione del derby fra il Catania e il Palermo. “Se qualcuno ha rimosso dal proprio archivio della memoria l’ennesimo sacrificio degli uomini in divisa, noi siamo qui a non dimenticare ed a risollevare, con la celebrazione dei nostri martiri, le coscienze sopite, annoiate di coloro i quali sono chiamati a dirigerci, a dettare le linee di comando, le strategie istituzionali. Noi non dimentichiamo.” Con particolare commozione Franco Maccari leader del Coisp - il Sindacato Indipendente di Polizia, rievoca quel giorno nel quale, per un evento sportivo, è venuto a mancare l’Ispettore Raciti, poliziotto stimato in seno al Reparto Mobile ed al mondo sindacale della polizia catanese. Maccari viene spinto a commemorare la morte di Raciti con dichiarazioni che fanno riemergere sia il ricordo di una persona esemplare sotto il profilo professionale e quello umano, sia il senso del sacrificio di un Operatore di Polizia che ha contribuito, e non poco, a innalzare il livello di sensibilità di tutti gli attori preposti ad intervenire sul delicato aspetto che coinvolge l’ordine pubblico dentro e fuori gli stadi italiani. “Non so quale siano i sentimenti prevalenti che mi assalgono quando ripenso a Raciti e alla sua morte. La rabbia e il dolore che nascono dalla considerazione che in questo strano Paese bisogna versare sangue o ritrovarsi invalidi per far accendere nella stanza dei bottoni la luce dell’emergenza ovvero un senso infinito di frustrazione che viene accresciuto dal fatto che, effettivamente, all’indomani del suo sacrificio qualcosa è effettivamente cambiato. Qualcosa è certamente mutato nella dialettica istituzionale che intercorre fra titolari dell’Ordine Pubblico, Lega calcio, Società Sportive che, finalmente, dopo l’eccidio, hanno invertito la tendenza negativa, passiva, tollerante e permissiva nei confronti di frange di delinquenti che si mascherano da tifosi per avviare, insieme, un’azione decisa, dura, fortemente orientata al rispetto della legalità al mantenimento effettivo dell’ordine pubblico. Un mantenimento del livello di sicurezza che è prioritario, prioritario anche sui riflessi economici, sugli interessi privati di grandi e piccole società, sui diritti televisivi e su quelli pubblicitari. Questa inversione di valori nel circuito istituzionale e sportivo, questo mutamento delle direttive principali, questa scrupolosa osservanza del diritto alla vita e alla salute in occasione di eventi sportivi rappresenta l’eredità spirituale di Filippo Raciti, rappresenta la tangibile prova della forza della nazione che risiede sempre di più in coloro che “servono dal basso” e non in coloro che “latitano dall’alto”. Noi non dimentichiamo – conclude Maccari - e non dimentica la gente comune, il sostenitore silenzioso delle Forze dell’Ordine, quello che ci riempie di e-mail, fax e lettere in occasioni terribili come la morte violenta di un collega. E’ lì la nostra forza, lì il nostro valore. E Filippo ha rappresentato e rappresenta un valore scolpito nel cuore dei suoi colleghi e impresso nella coscienza collettiva della parte sana della nazione, quella a cui ci onoriamo di appartenere”.

sabato 30 gennaio 2010

Convegno nazionale del COISP: Maccari: “Pretendiamo rispetto”. Mantovano (Pdl): “Lavoriamo per voi”. Fiano (Pd): “Pronti all’umile ascolto”

Una sala congressi gremita per il Convegno nazionale del Coisp - Sindacato indipendente di Polizia –, che si è tenuto oggi a Catanzaro, ha rappresentato la giusta conclusione di una due giorni densa di contenuti ed estremamente proficua sul piano del confronto e della progettualità, realizzata nell’ambito del Consiglio nazionale del Sindacato, guidato dal Segretario Generale Franco Maccari.
Numerosi i rappresentanti delle autorità civili e militari presenti ai lavori, che sono stati coordinati dal Presidente del Coisp Marcello La Bella. Tanti illustri relatori si sono alternati al microfono, incorniciati dal verde delle bandiere del Coisp e dal rosso vermiglio dei manifesti su cui spiccava il leit motiv del Convegno, “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Alla fine vinciamo... NOI!!”, una frase mutuata da Ghandi nella quale il Coisp ha ritrovato l’essenza stessa del suo agire, nella consapevolezza che l’umiltà e lo spirito di servizio hanno fatto crescere un Sindacato giovane ma deciso, l’iniziativa, la libertà e l’autonomia lo hanno reso credibile, e l’indipendenza lo ha fatto imporre come interlocutore autorevole e come riferimento.
“Specificità del lavoro dei poliziotti + indipendenza del Sindacato di Polizia = concreta sicurezza e reale legalità nel Paese” è stato il tema del confronto, che ciascuno ha interpretato nella maniera più consona al proprio ruolo. Dopo i saluti del Primo cittadino di Squillace, Guido Rhodio, ed anche del Prefetto di Catanzaro Giuseppina Di Rose e del Questore Arturo De Felice, il Sindaco della città capoluogo di regione, Rosario Olivo, ha voluto immediatamente puntare sull’argomento principe del dibattito, la sicurezza ed i modi di garantirla, sottolineando con determinazione che “da troppo tempo ormai si attende che il Governo nazionale sblocchi i fondi già assegnati a Catanzaro nell’ambito dei programmi previsti dal Pon Sicurezza, che consentiranno di dar corso ai progetti pensati per la città”. Non meno forte e “centrato” l’intervento del Presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, la quale, statistiche alla mano, si è soffermata sulle disastrose condizioni in cui ancora operano gli appartenenti delle Forze dell’ordine, e sui disagi vissuti sul piano personale e familiare.
Al Prefetto Giovanni Cerere Palazzo, alla guida della Direzione centrale per le risorse umane del Dipartimento della pubblica sicurezza, è spettato portare alla platea ed agli organizzatori il saluto ed il pensiero del Capo della Polizia, Antonio Manganelli, mentre il Segretario Generale del Coisp, Franco Maccari, ha messo sul tappeto le più stringenti questioni sulle quali gli interlocutori istituzionali sono chiamati a responsabilità.
Rinnovo del contratto, riorganizzazione dei presidi territoriali e riordino delle carriere sono i nodi sui quali non è più possibile prendere tempo, ha detto Maccari, il quale ha anche lanciato un monito ben preciso quando ha avvertito: “Non sopporteremo più l’atteggiamento di sfida e di poca galanteria di molti esponenti del Governo nei confronti del Sindacato e dei poliziotti, e le carenze abissali che rendono il lavoro dei servitori dello Stato un percorso ad ostacoli”. “Sappiamo – ha aggiunto Maccari - che in questo momento nel Paese ci sono situazioni di enorme difficoltà, ma ciò che abbiamo scelto di fare ha una specificità tale da segnare profondamente, per non dire ‘compromettere’, la vita quotidiana e la nostra intera esistenza. Su tutto, quel che pretendiamo è il rispetto, della dignità, dell’onore, del sacrificio. ‘Duri ma corretti’ è il nostro motto – ha concluso il Segretario Generale -, e vuole dire esattamente questo, che non consentiremo alcuna mancanza di rispetto nei confronti nostri e di tutte le altre Forze di Polizia, meno che mai da parte dei rappresentanti istituzionali”.
Più tardi l’onorevole Alfredo Mantovano, Sottosegretario di Stato all’Interno, ha voluto raccogliere, sia pur molto rapidamente, il segnale lanciato da Maccari e, dopo aver affermato che il “Governo è impegnato in ogni modo nella lotta alla criminalità”, ha anche sostenuto che proprio su contratto, riordino e riorganizzazione, l’Esecutivo nazionale “sta lavorando, per superare tutti i ritardi e raggiungere una situazione soddisfacente per tutti nel presente e per il passato”, prima di passare alla “dolente nota” dell’unico comparto Sicurezza-Difesa che, per quanto non piaccia affatto agli addetti ai lavori, a suo dire sarebbe l’unica strada seriamente percorribile per risolvere molti problemi subito e con le poche risorse disponibili. “Dobbiamo prendere atto che questo non è il riordino della Polizia di Stato, ma di tutte le Forze di Polizia. E quindi è inevitabile che qualcuno ceda qualcosa” – ha concluso Mantovano -, prima di congedarsi con un vivo ringraziamento alle Forze di Polizia, “perché - ha detto - per i Poliziotti la ‘partita doppia’ non esiste, voi conoscete solo la voce del ‘dare’, e sappiate che da parte dello Stato c’è gratitudine e grande rispetto”.
Una frase che poco dopo ha ripreso l’imprenditore Filippo Callipo, il quale non ha risparmiato toni alquanto critici verso la conclusione del rappresentante del Governo: “La gratitudine fa piacere – ha commentato Callipo -, ma chi rischia la vita ogni giorno deve essere messo nelle degne condizioni di vivere e ricevere anche la giusta gratificazione economica. La ‘partita doppia’ ha la sua importanza e come!”. “E’ solo grazie alle Forze dell’Ordine – ha poi sottolineato Callipo - che noi imprenditori riusciamo a svolgere la nostra attività in Calabria. Bisogna potenziare le Forze di Polizia, perché lo Stato riprenda il controllo del territorio, altrimenti in questa regione non ci sarà alcuna possibilità di sviluppo”.
Un concetto, questo della ‘necessità della presenza delle Forze di Polizia’, unico vero riferimento dei cittadini che ne traggono un senso di maggiore sicurezza, che è stato al centro della maggior parte degli interventi, compresi quelli di Rocco Mazza, di Confagricoltura Calabria; di Pietro Santo Molinaro, e del responsabile provinciale Europcar, Tony Proscia, nonché di Narciso Pisacreta, Vice presidente nazionale dell’Associazione arbitri italiani che, con una similitudine tra le funzioni del poliziotto per strada e dell’arbitro in campo, ha ribadito come “si è tutti più liberi solo grazie al rispetto delle regole”.
Ancor più “addentro” l’intervento dell’onorevole Maria Grazia Laganà Fortugno, componente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, la quale ha ammonito: “Non si può pensare di garantire la sicurezza con le ronde o l’impiego dei militari. La sicurezza si può affermare soltanto valorizzando la specificità del lavoro delle Forze dell’Ordine”. “Anche il Governo – ha aggiunto - ha riconosciuto la specificità del lavoro dei poliziotti, ma al riconoscimento formale non è seguito quello sostanziale. Non si può certo affermare che una manciata di euro al mese possa ripagare la professionalità, lo spirito di sacrificio e la dignità con cui i poliziotti hanno sempre dimostrato di svolgere il proprio lavoro”.
Non a caso, a chiusura dei lavori – al termine dei quali ha portato il proprio saluto anche l’onorevole Mario Tassone, Componente della Commissione parlamentare antimafia e vice segretario nazionale dell’Unione di Centro -, l’onorevole Emanuele Fiano, Responsabile Sicurezza del Partito democratico, ha voluto “offrire al Sindacato un ascolto, un ascolto fatto con l’umiltà di chi sa di dover imparare molto, e di doverlo fare proprio da chi ogni giorno si impegna in prima linea per la difesa del territorio”. “Ecco perché – ha concluso Fiano – vi dico che saremo al nostro posto ad attendere il vostro contributo e di sentire dalla vostra viva voce quali siano priorità, necessità e soluzioni. Parole cui poi daremo in sede istituzionale un seguito concreto, non usando questo confronto solo come mera operazione di facciata”.

lunedì 25 gennaio 2010

CONSIGLIO NAZIONALE DEL COISP a CATANZARO IL 28 e 29 GENNAIO

Il Consiglio Nazionale del Co.I.S.P. avrà luogo a Squillace (CZ) con inizio giorno 28 gennaio, alle 15.30 i lavori che proseguiranno fino a notte. Il mattino seguente, dalle ore 9.30 in poi, avrà luogo il Convegno “SPECIFICITA’ del lavoro dei poliziotti + INDIPENDENZA del Sindacato di Polizia = concreta SICUREZZA e reale LEGALITA’ nel Paese”.
“Il contributo di tutti gli importanti relatori – dice Maccari –, arricchirà questo straordinario momento di incontro con importanti spunti di riflessione, per gettare le basi per una proficua interazione, ciascuno con l’apporto che potrà dare in virtù del proprio ruolo”, infatti hanno già confermato la presenza all'assise del COISP il Sottosegretario Mantovano, l’On. Fiano, l’On. Villecco Calipari e l’On. Laganà, saranno presenti nche l’On. Jole SANTELLI e il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe SCOPELLITI.

mercoledì 20 gennaio 2010

Il Questore dell’Aquila Filippo Piritore A Genova

L’attuale questore dell’Aquila, Filippo Piritore, lascia il capoluogo abruzzese per diventare il nuovo questore di Genova. In Liguria, Piritore - che fin dai primi momenti successivi al terremoto del 6 aprile ha coordinato le forze dell’ordine per impedire atti di sciacallaggio e portare assistenza alla popolazione - prenderà il posto di Salvatore Presenti. A L’Aquila, con l’incarico di reggente, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza manda invece l’attuale questore di Pescara Stefano Cecere, cui spetterà tra l’altro il compito di vigilare sulla ricostruzione per evitare infiltrazioni della criminalità negli appalti.
Sono stati altresì disposti i seguenti novimenti:
Dirigente Generale Mario PAPA da Direzione Centrale Polizia di Prevenzione a Segreteria del Dipartimento;
Dirigente Superiore Paolo PASSAMONTI da Questore di Macerata a Questore di Pescara;
Dirigente Superiore Giuseppe ODDO da Questore di Ragusa a Questore di Macerata;
Dirigente Superiore Filippo BARBOSO da Direzione Centrale Servizi Tecnico Logistici Catania a Questore di Ragusa;
Dirigente Superiore Giuseppe RACCA da Questore di Lecco a Questore di Ravenna;
Dirigente Superiore Fabrizio BOCCI da Scuola Perfezionamento Interforze a Questore di Lecco;
Dirigente Superiore Massimo BONTEMPI da Questore di Siena a Direzione Centrale Polizia di Prevenzione;
Dirigente Superiore Giancarlo BENEDETTO da Questore di Rieti a Questore di Siena;
Dirigente Superiore Carlo CASINI da Dirigente del Compartimento Polfer Lazio a Questore di Rieti.
A tutti va l'augurio di buon lavoro da parte del Co.I.S.P.

venerdì 1 gennaio 2010

B U O N A N N O - 2 0 1 0

Il Coisp con questo piccolo video vi augura un Felice Anno 2010

http://www.youtube.com/watch?v=8rAOTzLzNgI