venerdì 5 febbraio 2010

COISP: Brunetta si candida a Sindaco di Venezia....per amor proprio!

L’indifferenza e la prepotenza nei confronti del personale delle Forze di Polizia si sono manifestate, in particolare ed in misura maggiore, nelle parole e nelle condotte del ministro Renato Brunetta.
Il ministro “fantuttone”, difatti, oltre ad avere meravigliato tutti con una concitata sequela di gratuite offese (fannulloni, panzoni, ecc.), rivolte senza distinzioni alcuna a tutto il pubblico impiego ed ai poliziotti, si è contraddistinto per un’arroganza senza limiti (in sede di incontro alla Funzione Pubblica per il rinnovo del contratto dei poliziotti si è presentato ammonendo le parti sociali a parlare per non più di tre minuti ciascuno, ed in altra circostanza ha minacciato di imporre un contratto che i poliziotti non accettavano e non accetteranno perché indignitoso) oltre che per una serie di corbellerie da premio nobel (se solo fosse stato istituito un nobel per le sciocchezze sarebbe il vincitore assoluto).
Ultima tra le fesserie profuse dal ministro più attento (vedasi foto a lato) dell’intera compagine governativa, l’affermazione – davvero sconsiderata – che i genitori non permetterebbero ai figli trentenni di andare a vivere da soli a causa del fatto che vige l’art. 18 dello statuto dei lavoratori che per fortuna (ma ciò proprio non piace al ministro Brunetta) obbliga al reintegro nel posto di lavoro dei dipendenti, pubblici e privati, licenziati senza giusta causa o giustificato motivo.
In buona sostanza, secondo Brunetta, consentire di licenziare anche senza giustificato motivo è giusto, in quanto se da un lato permetterebbe di liberarsi di dipendenti scomodi (lo sono soprattutto quelli che pretendono rispetto per i propri diritti) dall’altro porterebbe alla conseguenza di assumere giovani, che quindi avrebbero modo di pagarsi un affitto ed andare a vivere da soli.
Tornelli, offese gratuite, ammonimenti, arroganza, corbellerie … questo è Renato Brunetta così come si è fatto conoscere da ministro … un ministro che noi bocciamo sotto tutti gli aspetti e la cui candidatura a Sindaco di Venezia dovrebbe essere bocciata da tutti i veneziani che non si sentono fannulloni, né panzoni, né bamboccioni, né sporcaccioni, né ipocriti (“Questo è un Paese di ipocriti” – è l’ultima esibizione di Brunetta …) … e che non vogliono mettere ancor più la loro vita lavorativa nelle mani di chi ritiene debbano valere solamente i doveri e mai i diritti.
La candidatura di Brunetta dovrebbe essere inoltre bocciata da tutti quei veneziani che non vogliono regalare al ministro fantuttone una città da umiliare, una città da usare per accrescere la megalomania che lo caratterizza, una città da governare part-time (non potrebbe essere altrimenti) ma che gli garantirebbe un ulteriore introito alle decine di migliaia di euro che già i due incarichi di ministro e deputato gli assicurano, oltre naturalmente alla lauta pensione (appena 3.000 euro mensili) che percepisce come docente universitario (anche se non è dato sapere quanti anni ha effettivamente insegnato).
Infine, nel concludere questo che vuole essere l’ennesimo ringraziamento a Brunetta per quanto fatto sinora contro tutti i poliziotti, vogliamo rappresentare un’ulteriore verità ai cittadini e cioè che il citato ministro ha dichiarato di candidarsi a Sindaco di Venezia per amore della città (“L’ho fatto perché è la mia città, lo faccio per amore”) quando, poco tempo fa, mentre era a Salerno, il predetto si trovò a dichiarare che “….Io sono felice di essere un salernitano d‘adozione. Anche perché è facile nascere a Venezia o a Salerno, ben più sentito è invece il voler diventare terrone. Io amo questa terra e credo che da questa terra possa iniziare la nuova sfida per l’Italia”.
Insomma, il ministro Brunetta ama Salerno quando si trova a Salerno, ama Formia quando si trova a Formia, ecc. ecc., ed ama Venezia quando si candida a Sindaco di Venezia!
Il nostro titolo è quindi certamente azzeccato: Brunetta si candida a Sindaco di Venezia per amor …. proprio!
I veneziani sappiano ricompensare adeguatamente con un sentito “no, grazie” il ministro che ha saputo offendere poliziotti, dipendenti, cittadini, genitori e figli … insomma tutti coloro ai quali adesso chiede il voto!

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