giovedì 11 agosto 2011

Il COISP a Napolitano, vigili su tagli ai "dipendenti" (poliziotti)

APPELLO DEL COISP AL PRESIDENTE NAPOLITANO.
MACCARI: “PER ESSERE CREDIBILI CON GLI ALTRI

BISOGNA ESSERE PRIMA RIGOROSI CON SE STESSI.

LA POLITICA AGISCA SUI SUOI COSTI PRIMA DI METTERE

LA TESTA DEI LAVORATORI SU UNA GHIGLIOTTINA”





“Per essere credibili nel rigore bisogna essere per prima rigorosi con se stessi, cosa che ci pare che il
Ministro Tremonti e il Governo non sappiano e non vogliano fare”. Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia - commenta a caldo le prime notizie su quelli che dovrebbero essere i provvedimenti per fronteggiare la crisi che oramai non è più solo raccontata ma reale. “Ringraziamo il Capo dello Stato per aver interrotto le sue ferie pur di toccare con mano il lavoro che il Governo sta facendo in queste ore difficili - dice Franco Maccari – ed è a lui che ci rivolgiamo considerato che l’Esecutivo Berlusconi soffre di una sordità preoccupante e perdurante. Lo statuto dei lavoratori e i diritti conquistati, lo sa bene Napolitano, sono il frutto di tutti i sacrifici che il Paese ha fatto per diventare la democrazia che oggi è e non è possibile cancellare tutto con un colpo di spugna al fine di nascondere gli evidenti errori e incapacità di un Governo che passerà alla storia per aver picconato tutte le roccaforti di libertà di questo Paese”. “Razionalizzare è giusto e sacrosanto, mettere la testa dei dipendenti pubblici su una ghigliottina, significa cancellare ogni minima regola di democrazia e se a questo non segue l’esempio concreto di chi governa, siamo tornati all’epoca dei signorotti. – Incalza il leader del Sindacato Indipendente di Polizia – Ci dica Tremonti cosa significa tagli alla politica. Significa che i parlamentari viaggeranno in treno? Significa che rinunceranno a franchigie e privilegi? Significa che trascorreranno più tempo nei loro collegi elettorali per capire le criticità e cercare di superarle ognuno con le proprie peculiarità?
Significa che decine di uomini impiegati nelle scorte non sempre necessarie di personaggi politici potranno finalmente tornare in forza nell’operatività dei loro corpi di appartenenza? I tagli agli stipendi statali significa tagliare gli stipendi di quei manager che si duplicano e si triplicano nelle loro funzioni? Per quali dipendenti si accorperanno le festività? Per gli Operatori delle Forze di Polizia forse per le quali non solo non esistono domeniche, ma da qualche tempo neanche ferie?
Lavoreremo a Natale e Pasqua, cosa che per altro già facciamo e la domenica la consacreremo come il giorno dedicato a delinquere?”
“Le Forze di Polizia sono pronte a fare le loro parte in un momento congiunturale così difficile – conclude Franco Maccari – ma non sono pronte a essere agnello sacrificale sull’altare di una crisi che non ha origine dal basso, che non è stata creata dai dipendenti pubblici, ma la cui radice è evidentemente in una politica incapace di guidare un Paese”.


Buon Sindacato

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