venerdì 23 aprile 2010

Il COISP: lo scontro Berlusconi-Fini riguarda anche la visione della "sicurezza"

Il Coisp: “Non facciamo scelte politiche, ma il Sindacato si basa sui fatti e guarda ai tanti sfaceli commessi fin qui dal Governo in tema di sicurezza”

“Dobbiamo prendere atto che determinate profonde spaccature politiche nel Paese non si creano certamente per caso, e, facendo Sindacato e dovendoci confrontare con Istituzioni e Politica, dobbiamo avere il coraggio di analizzare i fatti e sapere con cosa ci dobbiamo misurare e stabilire con chiarezza cosa riteniamo più giusto”. E’ chiaro il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, il Sindacato Indipendente di Polizia, a proposito dello scontro senza precedenti che, per la prima volta, vede in queste ore uno degli alleati di Silvio Berlusconi manifestare un chiaro, netto e forte dissenso nei confronti dello stesso premier. Si tratta del Presidente della Camera, Gianfranco Fini, il quale ha pubblicamente contestato il modo di gestire il dibattito interno al Popolo delle Libertà da parte del Presidente Berlusconi, criticato dal numero uno di Montecitorio anche a proposito del modo di affrontare svariate singole tematiche - economia, lavoro, servizi pubblici, giustizia e quant’altro -, auspicando una maniera completamente diversa di confrontarsi ed anche di poter esprimere il dissenso all’interno della coalizione. Su tutto, però, Fini ha puntato il dito contro “l’appiattimento del Pdl sulle posizioni della Lega Nord”. “Il Coisp – aggiunge Maccari - non è politicizzato e non fa politica. Questo deve essere ben chiaro e, oltre tutto, è provato, dal momento che la propria indipendenza questo Sindacato l’ha dimostrata con i fatti in ogni occasione. Ma ciò non vuol dire che il Coisp non possa esprimere le proprie sacrosante vedute su questioni che attengono alla politica, nella misura in cui esse si riverberano sul Comparto Sicurezza e, in particolare, sugli appartenenti alla Polizia di Stato. Anzi, guai se non prendessimo posizione. Possiamo e dobbiamo farlo senza la minima tendenza ad intercedere per questa o quella fazione, perché il senso critico non ha colore. Non a caso, siamo stati quelli che hanno criticato duramente politici che poi, magari, in un altro momento e per diverse questioni abbiamo saputo apprezzare pubblicamente. Sono i temi che contano, i fatti, non le facce o le bandiere. E temi ed intenzioni ed azioni politiche vanno discusse, criticate, attaccate duramente quando è il caso, appoggiate ed elogiate se si ritiene che lo meritino. Una sola cosa conta, che ogni parola ed ogni azione il Coisp la pronunci e la compia nel solo, unico, supremo interesse degli uomini e delle donne che indossano la divisa”.
“Ebbene – argomenta il leader del Coisp – la discussione che infiamma la scena politica non può che farci riflettere su ciò che in questi mesi ci ha visti impegnati senza sosta per denunciare gli sfaceli compiuti nel Comparto Sicurezza. Per smascherare gli spot provi di senso che hanno puntato solo a far leva sulle paure della gente senza apportare razionali ed efficienti cambiamenti. Dalla geniale trovata dei soldati per le strade delle nostre città, voluti da un ministro della Difesa completamente assoggettato al premier, passando per la farsa delle ronde, fino ai gravi ed offensivi tagli alle risorse per le Forze dell’Ordine. Tante, troppe volte questo Governo ha disatteso completamente le aspettative dei cittadini, per non parlare di quelle dei Servitori in divisa, ancora una volta clamorosamente pugnalati alle spalle. Tante, troppe volte, in effetti, questi atteggiamenti superficiali ed irresponsabili sono stati la concretizzazione di irragionevoli prese di posizione della Lega, cui non si dice di no per averne il giusto ritorno al momento utile, barattando il benessere ed i sacrosanti diritti dei cittadini utilizzati come merce di scambio. Lo ripeto – conclude Franco Maccari – noi non facciamo propaganda ad alcuno e non ci schieriamo politicamente, ma nessuno può prescindere dai fatti quando si deve valutare il valore dell’attività di Governo che deve agire nel solo interesse degli italiani… Tutti gli italiani, aggiungerei, a beneficio di chi rappresenta le Istituzioni ma ritiene che il Paese meriti di essere amministrato solo nella metà superiore”.
Buon Sindacato

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