domenica 11 novembre 2007

CALCIO MALATO E MORTI INUTILI! – NO ALLA CACCIA AL POLIZIOTTO!

Oggi, ancora una volta è successo quello che non vorremmo mai raccontare.

Un giovane romano, tifoso della Lazio si mette in viaggio per raggiungere Milano per seguire la sua squadra del cuore. Un giovane poliziotto esce di casa, indossa la divisa e và sulle strade per garantire a sicurezza a tutte le persone in transito. I destini dei due giovani si incontrano tragicamente in un'area di servizio di un'autostrada italiana.
"Non entro nel merito di quanto avvenuto e che ha determinato la morte di un giovane nell'area di servizio nel territorio di Arezzo poiché è ancora tutto in fase di accertamento. Esprimo innanzitutto il cordoglio del Coisp e dei poliziotti aquilani alla famiglia e a tutte le persone che volevano bene del giovane Gabriele.
Sono profondamente amareggiato che il calcio debba annoverare un'altra vita perduta.
"Tuttavia due sono i fatti certi. Il primo è che ogni sabato e domenica le soste di ristoro delle autostrade divengono bronx, dei veri e propri quartieri di Beirut, popolati da diverse tifoserie che spesso si rivelano essere ultrà nemici, facinorosi e delinquenti. E per far fronte a potenziali e spesso reali risse il personale di Polizia è scarsissimo: pattuglie di pochi agenti per lo più della Polizia Stradale che dovrebbero avere ben altri compiti di vigilanza, innanzi a centinaia se non migliaia di esagitati."
"Il secondo fatto ormai certo è ancora più inquietante ed è evidenziato dagli scontri tra Forze dell'Ordine e sedicenti tifosi negli altri campi di calcio. C'è chi considera la Polizia la vera controparte, la squadra avversaria da combattere. I siti internet che invocano in queste ore "10, 100, 1000 Raciti" sono indegni non dello sport ma di un popolo che si ritiene civile. Un intero quartiere di Roma preso in ostaggio da dei ...........(tifosi), sono stati presi d'assalto: un Commissariato di Polizia, il Reparto Volanti sempre della Polizia, una caserma dei Carabinieri, oltre che la sede del Coni».


Il problema, infatti, non risiede più nello sport ma è eminentemente politico. Dopo la tragica morte di Raciti, il COISP lo aveva detto e ripetuto: non bastano le misure repressive intraprese, è necessario considerare le azioni dei cosiddetti ultras come reati da associazione a delinquere, soprattutto se intraprese contro le Forze dell'Ordine, presenti solo per garantire la sicurezza e lo svolgimento delle partite a vantaggio dei veri tifosi, degli sportivi, ma anche delle società e del grande mondo economico e mediatico che grava sul mondo del calcio."
"La Polizia non si ritiene più disposta a mettere a rischio la propria vita e a figurare come «parte da combattere» se politici, società di calcio e mercanti del pallone non troveranno accordi immediati e severi per combattere questa piaga non certo sportiva ma dalle caratteristiche di scontro sociale.
Nei prossimi giorni il Co.I.S.P. studierà opportune azioni di protesta per salvaguardare chi, per il proprio giuramento allo Stato e devozione alla sicurezza, viene coinvolto e abbandonato da una colpevole, a volte sospettiamo meditata, insipienza."
Buon Sindacato
Santino Li Calzi Coisp L'Aquila

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