E’ davvero incredibile la
risposta che il Ministero dell’Interno ha dato al COISP in merito
alla possibilità di aggregare i poliziotti aquilani, in servizio in
altre città, che tanto sostegno hanno dato nel periodo seguente
all'evento del 6 aprile 2009.
Il COISP subito dopo gli
eventi sismici dello scorso gennaio, che hanno interessati i Comuni
della Provincia di L’Aquila, nonché il Capoluogo stesso e memore
della preoccupazione che hanno i poliziotti aquilani che si trovano
lontani dai propri affetti in tali circostanze, ha chiesto al Mistero
dell’Interno di valutare l’opportunità di procedere alle
aggregazioni di quanti lo chiedessero per motivazioni legati alle
conseguenze dell'attività sismica.
A sostegno di tale richiesta,
oltre le motivazioni legate alle preoccupazioni per la costante
attività sismica si segnalava l’esigenza della Questura aquilana
di dover far fronte a numerosi servizi di Ordine e Sicurezza Pubblica
nell’area interessata dagli eventi sismici. Tali servizi potevano,
e dovevano vedere impiegati i poliziotti aquilani che, oltre a dare
tranquillità ai propri cari, sono a conoscenza del territorio in cui
si opera e, secondo il “principio di economicità che deve avere la
pubblica amministrazione” sono a costo “ZERO” in quanto le
aggregazioni per gravi motivi non prevedono il compenso di alcuna
indennità.
Il Ministero dell’Interno,
invece, fregandosene altamente della condizione dei territori
dell’aquilano, ha respinto le esigue richieste (solamente 16) di
aggregazioni presentate dai poliziotti in quanto NON hanno –
fortunatamente dice il COISP – l'abitazione inagibile, aggiungendo
che da gennaio scorso vi sono 2 Funzionari aggregati.
Il
COISP ritiene invece che “l’inagibilità
delle abitazioni non può essere considerata il solo criterio di
valutazione delle istanze, quanto invece dovrebbe esserlo lo stato di
fortissima incertezza che i nuovi eventi sismici hanno acutizzato in
una popolazione già fortemente provata dalle scosse percepite
distintamente che provocano, ad ogni minimo evento, la fuga dalle
proprie case per ripararsi in alloggi di fortuna”
inoltre – contrariamente a quanto dice il Ministero – alla
Questura di L’Aquila sono arrivati di rinforzo,oltre ai 2
Funzionari anche 25 Poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine
dell’Emilia Romagna e 10 del Reparto Mobile di Roma che essendo
stati mandati d’Ufficio a L’Aquila devono necessariamente
alloggiare, ad
oggi da quasi 3 mesi),
a carico dell’erario.
Mentre
da un lato si chiudono “uffici di Polizia” (vedi ad esempio la
Polfer di Sulmona) per la “spending
review”
dall’altro
si nasconde persino la “verità” pur di spendere risorse inutili.
Il
COISP si appella pertanto direttamente al Capo della Polizia Prefetto
Gabrielli, che ben conosce la realtà di questi territori,
chiedendogli di verificare la situazione e di chiedere alla Questura
di L’Aquila se persistono le esigenze di “Ordine e Sicurezza
Pubblica” nelle zone dell’aquilano interessate dagli eventi
sismici del gennaio scorso e seguenti, in caso positivo di dare
indicazioni alle Risorse Umane del Dipartimento di concedere ai 16
colleghi (ma anche agli altri se lo chiedono) di essere “aggregati”
alla Questura del Capoluogo.
Coisp
L’Aquila
note complete inviate al Ministero
http://coisp.it/archivio-completo/finish/337-2017/20438-provincia-de-l-aquila-nuova-emergenza-sisma-richiesta-aggregazioni-temporanee-per-il-personale-della-polizia-replica-e-seg
note complete inviate al Ministero
http://coisp.it/archivio-completo/finish/337-2017/20438-provincia-de-l-aquila-nuova-emergenza-sisma-richiesta-aggregazioni-temporanee-per-il-personale-della-polizia-replica-e-seg
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