venerdì 5 settembre 2014

COMPARTO SICUREZZA: Non chiediamo aumenti, ma solo il giusto.

Facendo seguito al comunicato di ieri e constatato che nel dibattito che ne è scaturito sono emersi argomenti che confermano la non diffusa conoscenza della specificità delle forze armate, di polizia e dei vigili del fuoco, rispetto al resto del pubblico impiego, riteniamo doveroso precisare che:
 non abbiamo richiesto alcun aumento stipendiale attraverso il rinnovo dei contratti, in considerazione della scelta, non condivisa, di procrastinare tutti i rinnovi contrattuali dei lavoratori pubblici a causa dei problemi di ordine finanziario nonostante la nostra specificità lavorativa, ma la rimozione del tetto salariale.
Il tetto salariale è quell’infernale meccanismo per cui ciascuno non può guadagnare più di quanto guadagnava nel 2010. Cioè, in sintesi, se una persona è stata promossa, ha assunto nuove funzioni ed è stata trasferita in un’altra città (evento ordinario nella nostra realtà), verrà comunque retribuita come nelle mansione inferiore con tagli della retribuzione dell’ordine del 10-20%. Se è stata promossa due volte in cinque anni, verrà penalizzata due volte, se non è interessata da promozioni va esente da conseguenze. Nel nostro mondo le tempistiche e le procedure di promozione sono fissate dalla legge, non esiste alcuna contrattazione integrativa che le possa influenzare.
 il superamento del tetto salariale è previsto dal DEF di giugno (pag. 34 sez.II). Se non verrà rimosso vorrà dire che saranno state adottate scelte politiche diverse, destinando quelle risorse ad altri scopi;
 è evidente la contraddizione fra l’asserita volontà di premiare il merito e il permanere del tetto salariale, che penalizza i più meritevoli e quelli che lavorano di più.
Nel contesto del pubblico impiego, la nostra condizione è oggettivamente diversa.
Prendiamo atto con favore della disponibilità del premier ad un incontro, nessun ricatto da parte nostra, tuteliamo, nonostante le notevoli limitazioni giuridiche a cui siamo sottoposti e nel caso dei militari l’assenza di reali tutele sociali, i diritti del personale rappresentato.
Forti della sensatezza delle nostre rivendicazioni, siamo fiduciosi che l’intelligenza e il buon senso porteranno a soluzioni adeguate. In attesa di segnali concreti rimaniamo fermi sulle posizioni espresse con il comunicato di ieri, le giuste rivendicazioni non sono ricatti.

POLIZIA DI STATO
SIULP   -   SIAP‐ANFP   -   SILP CGIL   -   UGL‐Polizia di Stato

COISP   -   CONSAP   -   UIL Polizia

POLIZIA PENITENZIARIA
OSAPP   -   UIL‐ Penitenziari   -   SINAPPE   -

UGL Penitenziaria   -   FNS‐CISL   -   CNPP

CORPO FORESTALE DELLO STATO

UGL‐Forestale   -   SNF   -   CISL FNS   -   UIL PA

COCER INTERFORZE
(ESERCITO, MARINA, AERONAUTICA, CARABINIERI, GUARDIA DI FINANZA)

VIGILI DEL FUOCO

FNS CISL   -   UIL VV.F -   CONFSAL VV.F   -   DIRSTAT VV.F -   UGL VV.F

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