La recente riforma del codice della strada, attuata con legge n. 120/2010, ha determinato una serie di importanti modifiche che incideranno notevolmente sulle abitudini di vita di tutti quegli utenti della strada che giornalmente percorrono le strade italiane.
Anche gli Operatori di Polizia dovranno però modificare il loro modus operandi. E non crediamo in meglio!
Tra i molteplici argomenti interessati dalla riforma, vi è pure il "pagamento immediato" nelle mani dell'accertatore per talune violazioni commesse dai conducenti professionali di veicoli adibiti al trasporto di cose o persone: le violazioni in questione vanno dal superamento dei limiti di velocità alla circolazione in sovraccarico con eccedenza del 10%, fino al mancato rispetto dei periodi di guida e riposo. In caso di mancato pagamento, la norma prevede il fermo amministrativo del veicolo fino all'avvenuta riscossione dell'importo dovuto.
Senza entrare nel merito sull'efficacia della suindicata riforma, che sino ad oggi era applicata nei confronti dei conducenti stranieri, è di tutta evidenza che questa modifica comporterà un aggravio di responsabilità per gli Operatori che operano su strada.
Quotidianamente in tutta Italia vengono sanzionate molte migliaia di condotte violatrici delle disposizioni di cui agli artt. 142, 167 e 174 del codice della strada (rispettivamente velocità, sovraccarichi e tempi di guida) per cui non è assolutamente azzardato ipotizzare la "circolazione" di un fiume di denaro, pari a diversi milioni di euro, che gli Operatori su strada si troveranno a dover maneggiare con molta cautela.
Perché, se qualcuno se ne fosse dimenticato, il lavoro di chi opera su strada ha tempi, ritmi e condizioni che limitano fortemente la capacità di maneggiare denaro. Provate ad immaginare un poliziotto che sta contestando una delle sopraccitate violazioni e venga chiamato ad intervenire su un incidente dove siano coinvolti più veicoli, in un tratto stradale che presenta elementi di pericolosità e con condizioni climatiche avverse, sull’A24 e A25 in inverno è la normalità. Siamo davvero sicuri che i nostri capopattuglia e gregario abbiano la serenità di poter gestire la somma riscossa senza smarrirla e allo stesso tempo prestare i primi soccorsi ai feriti? Chi quotidianamente presta servizio su strada sa bene quanto sia difficile lavorare in talune situazioni, sa quanto sia rischioso intervenire e operare cercando, contemporaneamente, di tutelare la propria incolumità.
Nonostante ciò, la necessità di far cassa e limitare il contenzioso legale, ha indotto il nostro legislatore ad optare per questa soluzione. Complimenti davvero!!
La frittata è fatta purtroppo, il provvedimento è legge e almeno per il momento non si intuisce cosa potrà indurre i nostri politici a fare retromarcia: nonostante ciò questa O.S. non mancherà di far sentire la propria voce contraria nelle opportune sedi.
Al contempo e qui il COISP intende lanciare una sfida che non sappia solo di provocazione, si domanda il perché non sia stato previsto il riconoscimento di un'indennità di cassa in favore dei colleghi pattuglianti, un'indennità che, stante la novellata legislazione, appare doverosa e rispettosa della professionalità dei poliziotti, quella professionalità che troppo spesso è lesa dal mancato riconoscimento di precisi compiti istituzionali: l'Operatore di Polizia arresta, sanziona, soccorre, trascorre giornate davanti ad un personal computer, staziona dinanzi ad una fotocopiatrice. Tutto ciò senza che siano riconosciute specifiche attribuzioni economiche. Ebbene si, non vergogniamoci di pretendere gratificazioni economiche per incombenze che non apparterrebbero al nostro status di uomini in divisa.
E allora, saremo anche noi a pretendere un pagamento immediato: di una giusta, doverosa e sacrosanta indennità di cassa. E che non sia l'ennesima elemosina dal sapore amaro.
Anche gli Operatori di Polizia dovranno però modificare il loro modus operandi. E non crediamo in meglio!
Tra i molteplici argomenti interessati dalla riforma, vi è pure il "pagamento immediato" nelle mani dell'accertatore per talune violazioni commesse dai conducenti professionali di veicoli adibiti al trasporto di cose o persone: le violazioni in questione vanno dal superamento dei limiti di velocità alla circolazione in sovraccarico con eccedenza del 10%, fino al mancato rispetto dei periodi di guida e riposo. In caso di mancato pagamento, la norma prevede il fermo amministrativo del veicolo fino all'avvenuta riscossione dell'importo dovuto.
Senza entrare nel merito sull'efficacia della suindicata riforma, che sino ad oggi era applicata nei confronti dei conducenti stranieri, è di tutta evidenza che questa modifica comporterà un aggravio di responsabilità per gli Operatori che operano su strada.
Quotidianamente in tutta Italia vengono sanzionate molte migliaia di condotte violatrici delle disposizioni di cui agli artt. 142, 167 e 174 del codice della strada (rispettivamente velocità, sovraccarichi e tempi di guida) per cui non è assolutamente azzardato ipotizzare la "circolazione" di un fiume di denaro, pari a diversi milioni di euro, che gli Operatori su strada si troveranno a dover maneggiare con molta cautela.
Perché, se qualcuno se ne fosse dimenticato, il lavoro di chi opera su strada ha tempi, ritmi e condizioni che limitano fortemente la capacità di maneggiare denaro. Provate ad immaginare un poliziotto che sta contestando una delle sopraccitate violazioni e venga chiamato ad intervenire su un incidente dove siano coinvolti più veicoli, in un tratto stradale che presenta elementi di pericolosità e con condizioni climatiche avverse, sull’A24 e A25 in inverno è la normalità. Siamo davvero sicuri che i nostri capopattuglia e gregario abbiano la serenità di poter gestire la somma riscossa senza smarrirla e allo stesso tempo prestare i primi soccorsi ai feriti? Chi quotidianamente presta servizio su strada sa bene quanto sia difficile lavorare in talune situazioni, sa quanto sia rischioso intervenire e operare cercando, contemporaneamente, di tutelare la propria incolumità.
Nonostante ciò, la necessità di far cassa e limitare il contenzioso legale, ha indotto il nostro legislatore ad optare per questa soluzione. Complimenti davvero!!
La frittata è fatta purtroppo, il provvedimento è legge e almeno per il momento non si intuisce cosa potrà indurre i nostri politici a fare retromarcia: nonostante ciò questa O.S. non mancherà di far sentire la propria voce contraria nelle opportune sedi.
Al contempo e qui il COISP intende lanciare una sfida che non sappia solo di provocazione, si domanda il perché non sia stato previsto il riconoscimento di un'indennità di cassa in favore dei colleghi pattuglianti, un'indennità che, stante la novellata legislazione, appare doverosa e rispettosa della professionalità dei poliziotti, quella professionalità che troppo spesso è lesa dal mancato riconoscimento di precisi compiti istituzionali: l'Operatore di Polizia arresta, sanziona, soccorre, trascorre giornate davanti ad un personal computer, staziona dinanzi ad una fotocopiatrice. Tutto ciò senza che siano riconosciute specifiche attribuzioni economiche. Ebbene si, non vergogniamoci di pretendere gratificazioni economiche per incombenze che non apparterrebbero al nostro status di uomini in divisa.
E allora, saremo anche noi a pretendere un pagamento immediato: di una giusta, doverosa e sacrosanta indennità di cassa. E che non sia l'ennesima elemosina dal sapore amaro.
Buon Sindacato
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