Una sala congressi gremita per il Convegno nazionale del Coisp - Sindacato indipendente di Polizia –, che si è tenuto oggi a Catanzaro, ha rappresentato la giusta conclusione di una due giorni densa di contenuti ed estremamente proficua sul piano del confronto e della progettualità, realizzata nell’ambito del Consiglio nazionale del Sindacato, guidato dal Segretario Generale Franco Maccari.
Numerosi i rappresentanti delle autorità civili e militari presenti ai lavori, che sono stati coordinati dal Presidente del Coisp Marcello La Bella. Tanti illustri relatori si sono alternati al microfono, incorniciati dal verde delle bandiere del Coisp e dal rosso vermiglio dei manifesti su cui spiccava il leit motiv del Convegno, “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Alla fine vinciamo... NOI!!”, una frase mutuata da Ghandi nella quale il Coisp ha ritrovato l’essenza stessa del suo agire, nella consapevolezza che l’umiltà e lo spirito di servizio hanno fatto crescere un Sindacato giovane ma deciso, l’iniziativa, la libertà e l’autonomia lo hanno reso credibile, e l’indipendenza lo ha fatto imporre come interlocutore autorevole e come riferimento.
“Specificità del lavoro dei poliziotti + indipendenza del Sindacato di Polizia = concreta sicurezza e reale legalità nel Paese” è stato il tema del confronto, che ciascuno ha interpretato nella maniera più consona al proprio ruolo. Dopo i saluti del Primo cittadino di Squillace, Guido Rhodio, ed anche del Prefetto di Catanzaro Giuseppina Di Rose e del Questore Arturo De Felice, il Sindaco della città capoluogo di regione, Rosario Olivo, ha voluto immediatamente puntare sull’argomento principe del dibattito, la sicurezza ed i modi di garantirla, sottolineando con determinazione che “da troppo tempo ormai si attende che il Governo nazionale sblocchi i fondi già assegnati a Catanzaro nell’ambito dei programmi previsti dal Pon Sicurezza, che consentiranno di dar corso ai progetti pensati per la città”. Non meno forte e “centrato” l’intervento del Presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, la quale, statistiche alla mano, si è soffermata sulle disastrose condizioni in cui ancora operano gli appartenenti delle Forze dell’ordine, e sui disagi vissuti sul piano personale e familiare.
Al Prefetto Giovanni Cerere Palazzo, alla guida della Direzione centrale per le risorse umane del Dipartimento della pubblica sicurezza, è spettato portare alla platea ed agli organizzatori il saluto ed il pensiero del Capo della Polizia, Antonio Manganelli, mentre il Segretario Generale del Coisp, Franco Maccari, ha messo sul tappeto le più stringenti questioni sulle quali gli interlocutori istituzionali sono chiamati a responsabilità.
Rinnovo del contratto, riorganizzazione dei presidi territoriali e riordino delle carriere sono i nodi sui quali non è più possibile prendere tempo, ha detto Maccari, il quale ha anche lanciato un monito ben preciso quando ha avvertito: “Non sopporteremo più l’atteggiamento di sfida e di poca galanteria di molti esponenti del Governo nei confronti del Sindacato e dei poliziotti, e le carenze abissali che rendono il lavoro dei servitori dello Stato un percorso ad ostacoli”. “Sappiamo – ha aggiunto Maccari - che in questo momento nel Paese ci sono situazioni di enorme difficoltà, ma ciò che abbiamo scelto di fare ha una specificità tale da segnare profondamente, per non dire ‘compromettere’, la vita quotidiana e la nostra intera esistenza. Su tutto, quel che pretendiamo è il rispetto, della dignità, dell’onore, del sacrificio. ‘Duri ma corretti’ è il nostro motto – ha concluso il Segretario Generale -, e vuole dire esattamente questo, che non consentiremo alcuna mancanza di rispetto nei confronti nostri e di tutte le altre Forze di Polizia, meno che mai da parte dei rappresentanti istituzionali”.
Più tardi l’onorevole Alfredo Mantovano, Sottosegretario di Stato all’Interno, ha voluto raccogliere, sia pur molto rapidamente, il segnale lanciato da Maccari e, dopo aver affermato che il “Governo è impegnato in ogni modo nella lotta alla criminalità”, ha anche sostenuto che proprio su contratto, riordino e riorganizzazione, l’Esecutivo nazionale “sta lavorando, per superare tutti i ritardi e raggiungere una situazione soddisfacente per tutti nel presente e per il passato”, prima di passare alla “dolente nota” dell’unico comparto Sicurezza-Difesa che, per quanto non piaccia affatto agli addetti ai lavori, a suo dire sarebbe l’unica strada seriamente percorribile per risolvere molti problemi subito e con le poche risorse disponibili. “Dobbiamo prendere atto che questo non è il riordino della Polizia di Stato, ma di tutte le Forze di Polizia. E quindi è inevitabile che qualcuno ceda qualcosa” – ha concluso Mantovano -, prima di congedarsi con un vivo ringraziamento alle Forze di Polizia, “perché - ha detto - per i Poliziotti la ‘partita doppia’ non esiste, voi conoscete solo la voce del ‘dare’, e sappiate che da parte dello Stato c’è gratitudine e grande rispetto”.
Una frase che poco dopo ha ripreso l’imprenditore Filippo Callipo, il quale non ha risparmiato toni alquanto critici verso la conclusione del rappresentante del Governo: “La gratitudine fa piacere – ha commentato Callipo -, ma chi rischia la vita ogni giorno deve essere messo nelle degne condizioni di vivere e ricevere anche la giusta gratificazione economica. La ‘partita doppia’ ha la sua importanza e come!”. “E’ solo grazie alle Forze dell’Ordine – ha poi sottolineato Callipo - che noi imprenditori riusciamo a svolgere la nostra attività in Calabria. Bisogna potenziare le Forze di Polizia, perché lo Stato riprenda il controllo del territorio, altrimenti in questa regione non ci sarà alcuna possibilità di sviluppo”.
Un concetto, questo della ‘necessità della presenza delle Forze di Polizia’, unico vero riferimento dei cittadini che ne traggono un senso di maggiore sicurezza, che è stato al centro della maggior parte degli interventi, compresi quelli di Rocco Mazza, di Confagricoltura Calabria; di Pietro Santo Molinaro, e del responsabile provinciale Europcar, Tony Proscia, nonché di Narciso Pisacreta, Vice presidente nazionale dell’Associazione arbitri italiani che, con una similitudine tra le funzioni del poliziotto per strada e dell’arbitro in campo, ha ribadito come “si è tutti più liberi solo grazie al rispetto delle regole”.
Ancor più “addentro” l’intervento dell’onorevole Maria Grazia Laganà Fortugno, componente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, la quale ha ammonito: “Non si può pensare di garantire la sicurezza con le ronde o l’impiego dei militari. La sicurezza si può affermare soltanto valorizzando la specificità del lavoro delle Forze dell’Ordine”. “Anche il Governo – ha aggiunto - ha riconosciuto la specificità del lavoro dei poliziotti, ma al riconoscimento formale non è seguito quello sostanziale. Non si può certo affermare che una manciata di euro al mese possa ripagare la professionalità, lo spirito di sacrificio e la dignità con cui i poliziotti hanno sempre dimostrato di svolgere il proprio lavoro”.
Non a caso, a chiusura dei lavori – al termine dei quali ha portato il proprio saluto anche l’onorevole Mario Tassone, Componente della Commissione parlamentare antimafia e vice segretario nazionale dell’Unione di Centro -, l’onorevole Emanuele Fiano, Responsabile Sicurezza del Partito democratico, ha voluto “offrire al Sindacato un ascolto, un ascolto fatto con l’umiltà di chi sa di dover imparare molto, e di doverlo fare proprio da chi ogni giorno si impegna in prima linea per la difesa del territorio”. “Ecco perché – ha concluso Fiano – vi dico che saremo al nostro posto ad attendere il vostro contributo e di sentire dalla vostra viva voce quali siano priorità, necessità e soluzioni. Parole cui poi daremo in sede istituzionale un seguito concreto, non usando questo confronto solo come mera operazione di facciata”.
Numerosi i rappresentanti delle autorità civili e militari presenti ai lavori, che sono stati coordinati dal Presidente del Coisp Marcello La Bella. Tanti illustri relatori si sono alternati al microfono, incorniciati dal verde delle bandiere del Coisp e dal rosso vermiglio dei manifesti su cui spiccava il leit motiv del Convegno, “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Alla fine vinciamo... NOI!!”, una frase mutuata da Ghandi nella quale il Coisp ha ritrovato l’essenza stessa del suo agire, nella consapevolezza che l’umiltà e lo spirito di servizio hanno fatto crescere un Sindacato giovane ma deciso, l’iniziativa, la libertà e l’autonomia lo hanno reso credibile, e l’indipendenza lo ha fatto imporre come interlocutore autorevole e come riferimento.
“Specificità del lavoro dei poliziotti + indipendenza del Sindacato di Polizia = concreta sicurezza e reale legalità nel Paese” è stato il tema del confronto, che ciascuno ha interpretato nella maniera più consona al proprio ruolo. Dopo i saluti del Primo cittadino di Squillace, Guido Rhodio, ed anche del Prefetto di Catanzaro Giuseppina Di Rose e del Questore Arturo De Felice, il Sindaco della città capoluogo di regione, Rosario Olivo, ha voluto immediatamente puntare sull’argomento principe del dibattito, la sicurezza ed i modi di garantirla, sottolineando con determinazione che “da troppo tempo ormai si attende che il Governo nazionale sblocchi i fondi già assegnati a Catanzaro nell’ambito dei programmi previsti dal Pon Sicurezza, che consentiranno di dar corso ai progetti pensati per la città”. Non meno forte e “centrato” l’intervento del Presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, la quale, statistiche alla mano, si è soffermata sulle disastrose condizioni in cui ancora operano gli appartenenti delle Forze dell’ordine, e sui disagi vissuti sul piano personale e familiare.
Al Prefetto Giovanni Cerere Palazzo, alla guida della Direzione centrale per le risorse umane del Dipartimento della pubblica sicurezza, è spettato portare alla platea ed agli organizzatori il saluto ed il pensiero del Capo della Polizia, Antonio Manganelli, mentre il Segretario Generale del Coisp, Franco Maccari, ha messo sul tappeto le più stringenti questioni sulle quali gli interlocutori istituzionali sono chiamati a responsabilità.
Rinnovo del contratto, riorganizzazione dei presidi territoriali e riordino delle carriere sono i nodi sui quali non è più possibile prendere tempo, ha detto Maccari, il quale ha anche lanciato un monito ben preciso quando ha avvertito: “Non sopporteremo più l’atteggiamento di sfida e di poca galanteria di molti esponenti del Governo nei confronti del Sindacato e dei poliziotti, e le carenze abissali che rendono il lavoro dei servitori dello Stato un percorso ad ostacoli”. “Sappiamo – ha aggiunto Maccari - che in questo momento nel Paese ci sono situazioni di enorme difficoltà, ma ciò che abbiamo scelto di fare ha una specificità tale da segnare profondamente, per non dire ‘compromettere’, la vita quotidiana e la nostra intera esistenza. Su tutto, quel che pretendiamo è il rispetto, della dignità, dell’onore, del sacrificio. ‘Duri ma corretti’ è il nostro motto – ha concluso il Segretario Generale -, e vuole dire esattamente questo, che non consentiremo alcuna mancanza di rispetto nei confronti nostri e di tutte le altre Forze di Polizia, meno che mai da parte dei rappresentanti istituzionali”.
Più tardi l’onorevole Alfredo Mantovano, Sottosegretario di Stato all’Interno, ha voluto raccogliere, sia pur molto rapidamente, il segnale lanciato da Maccari e, dopo aver affermato che il “Governo è impegnato in ogni modo nella lotta alla criminalità”, ha anche sostenuto che proprio su contratto, riordino e riorganizzazione, l’Esecutivo nazionale “sta lavorando, per superare tutti i ritardi e raggiungere una situazione soddisfacente per tutti nel presente e per il passato”, prima di passare alla “dolente nota” dell’unico comparto Sicurezza-Difesa che, per quanto non piaccia affatto agli addetti ai lavori, a suo dire sarebbe l’unica strada seriamente percorribile per risolvere molti problemi subito e con le poche risorse disponibili. “Dobbiamo prendere atto che questo non è il riordino della Polizia di Stato, ma di tutte le Forze di Polizia. E quindi è inevitabile che qualcuno ceda qualcosa” – ha concluso Mantovano -, prima di congedarsi con un vivo ringraziamento alle Forze di Polizia, “perché - ha detto - per i Poliziotti la ‘partita doppia’ non esiste, voi conoscete solo la voce del ‘dare’, e sappiate che da parte dello Stato c’è gratitudine e grande rispetto”.
Una frase che poco dopo ha ripreso l’imprenditore Filippo Callipo, il quale non ha risparmiato toni alquanto critici verso la conclusione del rappresentante del Governo: “La gratitudine fa piacere – ha commentato Callipo -, ma chi rischia la vita ogni giorno deve essere messo nelle degne condizioni di vivere e ricevere anche la giusta gratificazione economica. La ‘partita doppia’ ha la sua importanza e come!”. “E’ solo grazie alle Forze dell’Ordine – ha poi sottolineato Callipo - che noi imprenditori riusciamo a svolgere la nostra attività in Calabria. Bisogna potenziare le Forze di Polizia, perché lo Stato riprenda il controllo del territorio, altrimenti in questa regione non ci sarà alcuna possibilità di sviluppo”.
Un concetto, questo della ‘necessità della presenza delle Forze di Polizia’, unico vero riferimento dei cittadini che ne traggono un senso di maggiore sicurezza, che è stato al centro della maggior parte degli interventi, compresi quelli di Rocco Mazza, di Confagricoltura Calabria; di Pietro Santo Molinaro, e del responsabile provinciale Europcar, Tony Proscia, nonché di Narciso Pisacreta, Vice presidente nazionale dell’Associazione arbitri italiani che, con una similitudine tra le funzioni del poliziotto per strada e dell’arbitro in campo, ha ribadito come “si è tutti più liberi solo grazie al rispetto delle regole”.
Ancor più “addentro” l’intervento dell’onorevole Maria Grazia Laganà Fortugno, componente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, la quale ha ammonito: “Non si può pensare di garantire la sicurezza con le ronde o l’impiego dei militari. La sicurezza si può affermare soltanto valorizzando la specificità del lavoro delle Forze dell’Ordine”. “Anche il Governo – ha aggiunto - ha riconosciuto la specificità del lavoro dei poliziotti, ma al riconoscimento formale non è seguito quello sostanziale. Non si può certo affermare che una manciata di euro al mese possa ripagare la professionalità, lo spirito di sacrificio e la dignità con cui i poliziotti hanno sempre dimostrato di svolgere il proprio lavoro”.
Non a caso, a chiusura dei lavori – al termine dei quali ha portato il proprio saluto anche l’onorevole Mario Tassone, Componente della Commissione parlamentare antimafia e vice segretario nazionale dell’Unione di Centro -, l’onorevole Emanuele Fiano, Responsabile Sicurezza del Partito democratico, ha voluto “offrire al Sindacato un ascolto, un ascolto fatto con l’umiltà di chi sa di dover imparare molto, e di doverlo fare proprio da chi ogni giorno si impegna in prima linea per la difesa del territorio”. “Ecco perché – ha concluso Fiano – vi dico che saremo al nostro posto ad attendere il vostro contributo e di sentire dalla vostra viva voce quali siano priorità, necessità e soluzioni. Parole cui poi daremo in sede istituzionale un seguito concreto, non usando questo confronto solo come mera operazione di facciata”.
Nessun commento:
Posta un commento