“Dolosamente non si vuole intervenire nel modo
giusto, ma si tira a campare sulle spalle dei più deboli!”
giusto, ma si tira a campare sulle spalle dei più deboli!”
“E’ inutile che i nostri governanti facciano di tutto per tentare di occultare il dissenso che le loro azioni generano ormai sistematicamente. E’ del tutto evidente quando, con dolo, non si interviene nella maniera più efficiente, razionale ed anche eticamente corretta nell’affrontare i problemi, ma si vuole solo prendere tempo, tirando a campare scaricando il costo presente e futuro di tutto ciò sulle spalle delle categorie più deboli. Chi ci governa dovrebbe capire che ormai non si può più continuare a prendere i cittadini in giro e meno che mai noi Rappresentanti degli Operatori della Sicurezza, avvezzi alle porcate che fanno a gara ad inventarsi pugnalandoci di continuo alle spalle!”
In queste parole Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, riassume lo spirito della manifestazione di protesta che ha avuto luogo oggi pomeriggio a Roma, davanti al Senato. Assieme ai colleghi di altre sigle sindacali, il Coisp ha duramente preso posizione contro “l’insistenza nel non ascoltare i Sindacati di Polizia sulla manovra economica”, e soprattutto contro i numerosi impegni assunti dai rappresentanti del Governo e puntualmente rivelatisi “aria fritta” per gli Operatori del Settore sicurezza, penalizzati e bistrattati fino allo strenuo. E, puntualmente, il “lungo braccio” di quella che somiglia sempre di più ad una dittatura che tenta di imporsi in maniera sgangherata è intervenuto. Si è tentato infatti in tutti i modi di interferire con la manifestazione, cercando in tutti i modi di spostarla in Piazza Navona, per renderla meno visibile e meno efficace. Ma tutto è stato inutile… le giuste ragioni non si possono arginare! I Rappresentati del Coisp hanno tenuto la posizione e, dopo un tira e molla che non ha risparmiato attimi di tensione, la protesta si è svolta come previsto, davanti a Palazzo Madama, in una moltitudine di bandiere, striscioni e quant’altro, guidati dalle immancabili e famose sagome dei Poliziotti pugnalati alle spalle, simbolo dell’azione indomita del Coisp, che oramai sono divenute l’emblema del malcontento di tutti gli Appartenenti al Comparto. Presenti alcuni Rappresentanti del Senato, tutti rigorosamente d’opposizione.
“Non è più possibile continuare a mettere mano sempre e solo ai settori della vita pubblica relativi ai beni ed ai sevizi essenziali – afferma inferocito Maccari riferendosi alle nuove disposizioni della manovra – perché questo significa mettere mano nelle tasche e sulla pelle dei cittadini meno abbienti. Non è possibile ogni volta pensare di intervenire solo ed unicamente sulle categorie che racchiudono il maggior numero di italiani, perché, evviva Dio, quelli sono i cittadini meno abbienti!... ma il più delle volte sono i cittadini più onesti, e quelli che più si barcamenano in sacrifici vari per vivere dignitosamente. Tutti sappiamo bene quali siano i veri sprechi, le vere ruberie, le vere ‘antisocialità’ e le vere ingiustizie nel Paese, ma mai una volta che si intervenga su quelli! Un atteggiamento odioso ed insostenibile, che riguarda certamente gli Operatori della Sicurezza, Servitori dello Stato sempre e continuamente troppo penalizzati a costo di ledere significativamente il relativo diritto degli italiani, che garantisce loro di vivere in una Paese civile, e soprattutto nel quale ripresa economica e lavoro possano realizzarsi veramente, in piena libertà e legalità ed a vantaggio di tutti, e non solo in apparenza con fiumi di soldi che entrano nelle solite poche tasche”.
I Sindacati hanno così lamentato con forza non solo la mancanza di investimenti nel settore, ma addirittura i nuovi tagli previsti, affermando che “con organici ridotti e la prospettiva di ulteriori tagli ai fondi della missione statale sull’ordine e la sicurezza pubblica si abbasserà ulteriormente il livello di legalità e la manovra risulterà ancora più iniqua pesando oltre misura sulla parte onesta del Paese”. “Non possiamo accettare – avevano già unanimemente affermato i Rappresentanti dei Sindacati presenti alla protesta - che per le donne e gli uomini della sicurezza il blocco del contratto duri 5 anni dal 2010 al 31 dicembre 2014, che non vi siano risorse per la copertura delle specifiche indennità, che si continuino a rimandare gli impegni che questo Governo ha assunto come il riordino delle carriere del personale del comparto sicurezza e difesa”. “Non possiamo accettare – insiste ancora Maccari – di essere pugnalati alle spalle con la sfacciataggine di farlo passare per ‘necessario’. Appena ieri il Ministro Maroni ha
annunciato il suo obiettivo di ‘ridurre almeno del 20% l’immensa struttura del Viminale’, affrettandosi a spiegare che ciò significa ‘razionalizzare’ e ‘non certamente ridurre la sicurezza’. Caro Ministro, lei in realtà sa molto bene cosa significa razionalizzare, vero? Sa che ci vorrebbero ben altri interventi, ben altra programmazione e ben altro confronto con chi questo mestiere lo fa sul campo. Caro Ministro – conclude il segretario del Coisp – , proprio in occasione di questa ennesima assurda manovra economica, ci pensi bene, e rifletta davvero su ciò che la Polizia di Stato deve garantire ai cittadini e presto non riuscirà più a fare. Chieda alla sua coscienza cosa vorrebbe e si aspetterebbe da lei stesso e da tutti noi se fosse un normale cittadino, e poi trovi il coraggio di raccontare ancora altre balle. Ma, se quel coraggio crede che non lo potrebbe più trovare, allora faccia la sua parte per evitare questo ennesimo scempio. Faccia il suo dovere fino in fondo, ed assolva al compito che il Paese l’ha chiamato a svolgere difendendo veramente la sicurezza degli italiani”.
In queste parole Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, riassume lo spirito della manifestazione di protesta che ha avuto luogo oggi pomeriggio a Roma, davanti al Senato. Assieme ai colleghi di altre sigle sindacali, il Coisp ha duramente preso posizione contro “l’insistenza nel non ascoltare i Sindacati di Polizia sulla manovra economica”, e soprattutto contro i numerosi impegni assunti dai rappresentanti del Governo e puntualmente rivelatisi “aria fritta” per gli Operatori del Settore sicurezza, penalizzati e bistrattati fino allo strenuo. E, puntualmente, il “lungo braccio” di quella che somiglia sempre di più ad una dittatura che tenta di imporsi in maniera sgangherata è intervenuto. Si è tentato infatti in tutti i modi di interferire con la manifestazione, cercando in tutti i modi di spostarla in Piazza Navona, per renderla meno visibile e meno efficace. Ma tutto è stato inutile… le giuste ragioni non si possono arginare! I Rappresentati del Coisp hanno tenuto la posizione e, dopo un tira e molla che non ha risparmiato attimi di tensione, la protesta si è svolta come previsto, davanti a Palazzo Madama, in una moltitudine di bandiere, striscioni e quant’altro, guidati dalle immancabili e famose sagome dei Poliziotti pugnalati alle spalle, simbolo dell’azione indomita del Coisp, che oramai sono divenute l’emblema del malcontento di tutti gli Appartenenti al Comparto. Presenti alcuni Rappresentanti del Senato, tutti rigorosamente d’opposizione.
“Non è più possibile continuare a mettere mano sempre e solo ai settori della vita pubblica relativi ai beni ed ai sevizi essenziali – afferma inferocito Maccari riferendosi alle nuove disposizioni della manovra – perché questo significa mettere mano nelle tasche e sulla pelle dei cittadini meno abbienti. Non è possibile ogni volta pensare di intervenire solo ed unicamente sulle categorie che racchiudono il maggior numero di italiani, perché, evviva Dio, quelli sono i cittadini meno abbienti!... ma il più delle volte sono i cittadini più onesti, e quelli che più si barcamenano in sacrifici vari per vivere dignitosamente. Tutti sappiamo bene quali siano i veri sprechi, le vere ruberie, le vere ‘antisocialità’ e le vere ingiustizie nel Paese, ma mai una volta che si intervenga su quelli! Un atteggiamento odioso ed insostenibile, che riguarda certamente gli Operatori della Sicurezza, Servitori dello Stato sempre e continuamente troppo penalizzati a costo di ledere significativamente il relativo diritto degli italiani, che garantisce loro di vivere in una Paese civile, e soprattutto nel quale ripresa economica e lavoro possano realizzarsi veramente, in piena libertà e legalità ed a vantaggio di tutti, e non solo in apparenza con fiumi di soldi che entrano nelle solite poche tasche”.
I Sindacati hanno così lamentato con forza non solo la mancanza di investimenti nel settore, ma addirittura i nuovi tagli previsti, affermando che “con organici ridotti e la prospettiva di ulteriori tagli ai fondi della missione statale sull’ordine e la sicurezza pubblica si abbasserà ulteriormente il livello di legalità e la manovra risulterà ancora più iniqua pesando oltre misura sulla parte onesta del Paese”. “Non possiamo accettare – avevano già unanimemente affermato i Rappresentanti dei Sindacati presenti alla protesta - che per le donne e gli uomini della sicurezza il blocco del contratto duri 5 anni dal 2010 al 31 dicembre 2014, che non vi siano risorse per la copertura delle specifiche indennità, che si continuino a rimandare gli impegni che questo Governo ha assunto come il riordino delle carriere del personale del comparto sicurezza e difesa”. “Non possiamo accettare – insiste ancora Maccari – di essere pugnalati alle spalle con la sfacciataggine di farlo passare per ‘necessario’. Appena ieri il Ministro Maroni ha
annunciato il suo obiettivo di ‘ridurre almeno del 20% l’immensa struttura del Viminale’, affrettandosi a spiegare che ciò significa ‘razionalizzare’ e ‘non certamente ridurre la sicurezza’. Caro Ministro, lei in realtà sa molto bene cosa significa razionalizzare, vero? Sa che ci vorrebbero ben altri interventi, ben altra programmazione e ben altro confronto con chi questo mestiere lo fa sul campo. Caro Ministro – conclude il segretario del Coisp – , proprio in occasione di questa ennesima assurda manovra economica, ci pensi bene, e rifletta davvero su ciò che la Polizia di Stato deve garantire ai cittadini e presto non riuscirà più a fare. Chieda alla sua coscienza cosa vorrebbe e si aspetterebbe da lei stesso e da tutti noi se fosse un normale cittadino, e poi trovi il coraggio di raccontare ancora altre balle. Ma, se quel coraggio crede che non lo potrebbe più trovare, allora faccia la sua parte per evitare questo ennesimo scempio. Faccia il suo dovere fino in fondo, ed assolva al compito che il Paese l’ha chiamato a svolgere difendendo veramente la sicurezza degli italiani”.
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